"Un solo pensiero gli attraversò la mente in quel momento:
E' COMINCIATA.
[...]
Com’è fragile la vita, basta poco per farla cessare.
Com’è malvagia la morte, si avvicina nei momenti meno inaspettati, per poi colpire alle spalle, senza neanche dare il tempo di riflettere e di capire ciò che accade."

«Ehi, ciao amore. Io ho quasi finito di lavorare, da te alle 8 giusto?» chiesi con leggerezza, non potevo sapere.
Dal cellulare non venne che silenzio. Interdetto controllai se avessi fatto partire la conversazione ed effettivamente risultavo in linea. La chiamai ma continuando a non sentire nessuna voce, stavo per chiudere e richiamare.
«Lorenzo, ho un cancro.»
Non ho davvero parole per spiegare cosa provai in quell’istante. Di colpo sentì annullarsi tutti i rumori attorno a me – i telefoni che continuavano a squillare, il vocio dei colleghi, il ticchettio delle tastiere – e persi il senso del tempo.
Buona lettura.

Quando sua madre entra in casa con l'ultima, cattiva notizia, Angie non sa cosa fare. E la sua reazione può esssere solo una.
A soli 13 anni, Angie si rende conto di soffrire quanto gli altri, più degli altri. Perchè di fronte alla morte di una persona cara, siamo tutti ugualmente impotenti.
Lui voleva solo superare quella porta e prenderle le mani gelide tra le sue, farle capire che le era vicino, nonostante soffrisse a sua volta. Perché sapeva bene che se lui provava tutto quel dolore lei doveva provarlo mille volte più forte, come se le stessero strappando il cuore dal petto.