"Voglio che tu sappia perché non ti ho lasciato morire. Perché sono tornato per te”
Ora saresti morto Jim.
Ora saresti morto, senza dirglielo.
[Post Into Darkness]

|Newtmas|High School AU|
Quando Teresa decide di fare piani non è mai una buona idea, soprattutto se Minho pensa che lo sia.
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Sapeva che non avrebbe dovuto sfidare Alby, dopotutto era membro del consiglio scolastico e vantava di una certa notorietà all'interno della scuola. Sicuramente avrebbe potuto chiamare chiunque per far uccidere Thomas e nasconderne il cadavere, ma se aveva intenzione di rubare il suo migliore amico, allora poteva anche andare a fancaspio. Newt era suo, suo e basta.

Mi è capitato di leggere qualche spezzone di intervista a James e Oliver Phelps, circa la famosa scena dell’ultimo film di Harry Potter. In una, Oliver disse:
«Il giorno in cui abbiamo girato la scena della morte di Fred, ero consapevole di ciò che stava per accadere, quindi ogni volta che mi capitava di vedere James diventavo molto triste. Quando abbiamo iniziato a girarla c'era James sdraiato sulla barella ad aspettare l'arrivo del resto del cast. Mi è bastato guardarlo una volta e sono scoppiato a piangere. Non riesco nemmeno ad immaginare come mi sentirei se lo perdessi. Abbiamo fatto tutto insieme, sin dalla nascita, e vedere mio fratello sdraiato su una barella mentre finge di essere morto mi ha ucciso nel profondo. Poi, dopo che James si è alzato ed io l' ho abbracciato forte, David mi ha detto “Sei stato perfetto! Era davvero credibile!” ed io gli ho risposto che avevo pensato come se fossimo James ed io, non Fred e George.»
Allora ho pensato a questa piccola raccolta; non solo perché ho visto i film anche in lingua originale, ma anche perché si vede che si vogliono davvero un bene dell’anima!

Finalmente mi sono decisa a postarla. Ho scritto questa fic un mese fa, e non ho mai avuto molta voglia di postarla.
Inoltre non ero mai soddisfatta, anche se la modificavo sempre.
E... Boh, eccola qui, pronta per essere letta e recensita.
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(Tratto dal testo)
Devi stare il più rilassato possibile, sennò non guarirai mai.
Le parole di Nezumi rieccheggiavano nella piccola testa di Shion mentre cercava di prendere uno dei libri che gli piacevano di più, che però era poggiato troppo in alto.
Secondo quello che gli aveva raccomandato il moro, lui doveva stare a letto, immobile, a dormire o a leggere un libro.
Ecco una cosa che a Shion era impossibile fare.
(NezuShi)

Leo conosceva benissimo tutte le espressioni di Jemma. Gli bastava una semplice occhiata per capire se fosse preoccupata, spaventata, arrabbiata, triste o perplessa.
In quel momento, Jemma era euforica – e non esisteva nulla di più pericoloso al mondo di una Jemma Simmons euforica.
[Fitz&Simmons] [A MogliA]

«Perché deve sempre girare tutto attorno a lui?»
«Hai ragione» questa volta Makoto si limita a sorridere «sei mancato ad entrambi» e lo lascia andare tornando a sedersi. «E’ solo che per lui sarà più difficile ammetterlo, quindi pensavo fosse giusto che lo sapessi».
[MakoHaruRin] Ovvero tutte quelle volte in cui Rin non ha avuto speranza e l'unica volta in cui si è permesso di crederci.

{Aomine Daiki x Kise Ryota; AoKise}
Non che a Ryota quell’approccio così brusco dispiacesse, anzi, si era persino eccitato, ma c’era una domanda che voleva assolutamente porre all’amante. Si allontanò, anche se un po’ a fatica a causa della cravatta che gli stringeva la gola. “Perché proprio stanotte?”
L’espressione di Daiki mostrò disappunto per l’interruzione. Rispose quasi annoiato. “Non volevo passare il Natale da solo. La gente si diverte e io non volevo essere da meno.”
In pratica, gli aveva appena detto che per lui era poco più di un giocattolo e Ryota non poteva dargli torto se davvero la pensava così. In fondo lo aveva ampiamente dimostrato correndo da lui non appena aveva ricevuto il suo messaggio.

{Aomine Daiki x Kise Ryota; AoKise}
Non era il corpo da fotomodello di Kise Ryota ad eccitarlo, ma il fatto che questi fosse inferiore a lui. Kise lo ammirava, c’era stato un periodo in cui persino lo adorava sino al limite dell’idolatria. Ora nessuno più provava un sentimento simile nei suoi confronti. Daiki era l’ultimo degli arrivati e aveva ancora tanta strada davanti a sé.
Il pensiero di essere venerato ancora una volta lo faceva andare fuori di testa.
Non era una mera questione fisica riguardante il sesso fine a se stesso. Si trattava di un piacere molto più astratto, mentale, da cui, comunque, avrebbe potuto trarne un godimento concreto.
Vincitore e perdente; padrone e servo; forte e debole.
Forse stava solo farneticando. Forse veramente l’ebrezza della vittoria gli aveva annebbiato la ragione. Tuttavia, non riuscì a resistere all’impulso di mettersi in piedi, avvicinarsi a quella porta che aveva davanti e socchiuderla quel tanto che bastava per sbirciare dentro.
*
La storia è ambientata in un ipotetico futuro distante quattro anni dagli eventi raccontati nell'animanga. Non ci sono spoiler, comunque.

-Nessuno mi ha invitata al Ballo-risponde lei senza staccare gli occhi da quell'ammasso di ferraglia.
Chissà perchè.
-Questo non spiega il perchè della tua presenza in corridoio a quest'ora-.
Lei alza le spalle e mi guarda con i profondi occhi grigi, come i miei.
[Draco/Luna; Draco centric]

[Aomine x Kuroko x Kagami]
"La sua mente non sapeva dove concentrarsi, se su Kagami che non faceva altro che provocargli quelle scariche o su Aomine che gli donava tanta estasi, facendo fremere ogni fibra del suo essere. Sentiva solo quell'ondata di piacere propagarsi a partire dal basso ventre, nient'altro. Come era possibile riscoprire tale godimento con così pochi tocchi? Non ne aveva la minima idea."

Draco aspetta che Harry torni da una missione, preoccupato per il suo ritardo. 17 ore senza notizie... fate un po' voi!
Prima classificata al concorso Mr. Maglietta Bagnata Contest, indetto da Disegni e Parole

Una parte del film vista dal punto di vista di Sdentato.

[KagamiKuroko, lemon (L)]
Lo aveva chiesto lui, d'essere toccato – nell'espressione di un fin troppo imbarazzante desiderio che l'aveva portato ad esporsi come non avrebbe mai potuto credere. Per Kuroko, soltanto per Kuroko.
E Tetsuya non aveva perso l'occasione per fargli provare, ancora, qualcosa di totalmente nuovo.

[Kuroko no Basket - KagamiKuroko]
Qualcosa disturbò la sua vista in maniera insistente e fastidiosa tanto che, con il suo solito sguardo arcigno, si rivolse pieno di irritazione verso la grande finestra che aveva accanto. Non la vide né riuscì a sentirla a causa dell'anta di vetro chiusa ma Taiga poté immaginare la lieve brezza di quel che restava del mattino che scuoteva le assi sottili dell'oscurante, vibranti, artefici di quel gioco di luce e ombra che gli alternava proprio sulle palpebre.

[Kuroko no Basket - KagamiKuroko]
Pioveva e l'aria era piena di umidità – Kagami non sopportava il brutto tempo giapponese, gli stringeva il corpo in una morsa di freddo che non riusciva proprio a sopportare. Benché avesse cercato di sanare il malumore creatosi per questo con qualche panino in più sulla solita fila di hamburger che trangugiava per cena, dopo ogni allenamento, non era riuscito proprio a ritrovare la calma sperata.
Si sedette al solito posto, allungando la mano al primo panino per cominciare a mangiare, e alzando lo sguardo era pronto a sostenere un'espressione piatta che era solita apparire nei momenti meno opportuni: ormai si aspettava di vedere Kuroko spuntare ovunque, neanche fosse una presenza inalienabile alla sua persona. La vera sorpresa fu quella di non vedere nessuno, seduto all'altro lato del tavolo, ma solo il vuoto e un gelo che si faceva ancora più intenso.