--STORIA DA RIPRENDERE A BREVE--
2 anni sono passati dall'ultimo campionato mondiale e dalla sconfitta della BEGA.
2 anni dove la calma e la quiete hanno aleggiato sul mondo del Beyblade.
Ma qualcosa sta per cambiare.
Un viaggio inaspettato.
Una sfida ancora più grande.
Demoni che non possono essere cancellati, cicatrici che non possono essere dimenticate e uno sparo di luce nell'oscurità più nera.
Cosa sei disposto a sacrificare per salvare ciò che ami?
Cosa sei disposto a perdere per vincere?
Ci sono davvero attimi, in cui il corso degli eventi dipende solo da una tua scelta?
Forse perchè quando hai il sole dentro, non importa se fuori piove?

Non avevano idea di dove venisse quella musica, era come se entrambi l’avessero sempre saputa. In poco tempo, si accorsero di potersi intendere con uno sguardo, a volte neanche quello.
Come se si fossero conosciuti da sempre.

Un set particolare, un valletto un po' maldestro, due preziose collaboratrici e un'affascinante presentatrice, tutto condito con un po' di Veritaserum... tutti pronti? CIAK! Si gira!

[Yuri*Daichi (molto) Post G-Rev]
Era da deficienti, ma alla parola appartamento qualcosa faceva le capriole nel suo stomaco. Per sicurezza controllò la data di scadenza della birra che stava bevendo, ma così lo sguardo gli cadde sulla testa castano rossiccia di Daichi, che silenziosamente guardava la tv, come se potesse davvero comprendere cosa stessero dicendo nel gioco a premi.
[Fic partecipante al 100prompts project]

Boris rimase in silenzio guardando il cielo illuminato da tante piccole macchie bianche.
Per quanto si sforzasse, per lui era solo neve.
[Boris Huznestov/Yuriy Ivanov; Timeline: Beyblade 2000, prima di 1x48.]

"Tutti quanti sapevamo perfettamente che nessuno ne sarebbe mai uscito vivo.
… Dal Monastero, intendo.
Magari, per un fortuito caso di ottimismo, avevamo nutrito qualche speranza una volta superata la prima settimana; magari qualche speranza l’avevamo avuta con la caduta della Borg. Ma nessuno credeva veramente nel trionfo dei diritti umani."
Una nuova, piccola one shot. Sybelle.

Perché, linea dopo linea, su quel semplice foglio ruvido fiorisce l’immagine che ti ossessiona. Fiorisce quel ricordo impossibile da lavare, il quale ormai con avidità e prepotenza, si è fatto padrone di ogni singolo angolo della tua mente.

Molte volte l’aveva ritratto di soppiatto, attento che non se ne potesse accorgere, in quelle poche volte che si erano incontrati, nei pressi del Tamigi o nel parco in cui si erano conosciuti. Yuri semplicemente parlava, di qualsiasi cosa, lasciandolo lì a disegnare, ignaro che le sue attenzioni fossero proprio per lui. Il rosso non aveva più fatto domande dopo l’ultima volta, sapeva che glieli avrebbe mostrati una volta conclusi perché così gli aveva promesso e così aveva fatto molte volte. Ma Boris sentiva il bisogno di ritrarlo come meritava tanta bellezza. Ritrarlo in un quadro degno di quel nome, e non in abbozzi che sarebbero rimasti per sempre tali.
[BorisYuri]

Non che mi dispiacerebbe se scoprissi che è davvero solo un sogno, se mi svegliassi con la fronte imperlata di sudore e prendessi il telefono per sentire la tua voce. La sento... si, credo di poterla sentire davvero. "Idiota, che hai? Certo che sono vivo. Cos'hai fumato ieri sera?" Acido e seccato, al solito. Come me. Ma le tue labbra si sarebbero incurvate in un mezzo sorriso, come tutte le volte che avevi a che fare con me. E come le mie, tutte le volte in cui avevo a che fare con te. E' un sogno. E' solo uno stupido... Incubo.

Vampiri…
Creature della Notte che dal caldo rosso sangue traggono la vita.
La dolce Luna è il loro Sole.
La vita eterna il loro Dono.
La Sete la loro maledizione.
Cinque Vampiri diversi per Cinque storie diverse.
Ognuno di loro vivrà la propria Notte, nella loro personalità.
Prima flash: La Luna illumina il mio cammino, intravedo una nuova vittima. La Notte è appena iniziata per me. Perché io sono Kei Hiwatari. Il Vampiro Sanguinario.
Seconda Flash: Quando si parla d’amore si è pronti a tutto. Ed io, Rei Kon, lo so bene. Perché sono un Vampiro Innamorato.
Terza Flash: Gli altri vampiri mi giudicano strano, alcuni anche non normale. Ma io sono semplicemente Yurij Ivanov. Il Vampiro Gentiluomo.
Quarta Flash: La mia sete di sangue e la mia voglia di sesso sono ancora forti dentro di me. Boris Huznestov, il Vampiro Maniaco.

“Non ho bisogno di stupidi discorsi metafisici riguardanti l’anima e lo sfregio che può essere fatto di essa. L'anima non esiste, è un invenzione dell’uomo per poter rassicurare se stessi attraverso la speranza di un futuro dopo la morte. E se anche fosse, che mi importa? Ho il mio corpo, qui, il mio aspetto. Sono bello e sensuale, posso eccitare uomini e donne con l’ausilio di uno sguardo. Fin quando avrò questo potere potrò dirmi soddisfatto! Nel momento in cui la mia bellezza verrà a mancare, sarà allora che morirò e non avrò nulla da rimpiangere, perché mi spegnerò prima che il tempo possa fare stupro delle mie membra.”
[Seguito dell'introduzione "Rouge -Comme d'Habitude-"]
Mi auguro davvero che questa storia possa essere di vostro gradimento, aspetto la vostra opinione, commenti, critiche e consigli utili ^^!
Iria.

Camminava da ore. Aveva smesso di contarle. La neve gli arrivava alle caviglie, ma non gli importava. Se n'era andato, non era quello che voleva? Si, lo era. Ma non in quel modo.

"Yuri si sedette in terra, contro al muro, a pochi metri dalla porta. Si mise le mani sulle orecchie, cercando di pensare a qualcosa di rassicurante. Trovò solo brividi. Aspettò lì, finchè non potè udire il rumore per lui più assordante e insopportabile, quello del silenzio." Oneshot scritta di getto. Kei e Yuri al monastero in Russia. Riusciranno a scappare?

{Yurij x Mystel - scritta per il TemporalMente} “ Quando nevica il tuo viso è diverso. Si vede che sei felice.”, concluse Mystel.
“ Non è farina del tuo sacco. Conosco queste parole.”
“ D’accordo. Me l’ha detto Boris.”, esclamò sulla difensiva. “ Ma è vero, prima ti guardavo e avevi un’espressione sognante.”

" Il suo stile di combattimento ci ha mostrato una forza sorprendente, Gou Hiwatari!!"
Nel sentire quel nome sussultò.
Non poteva aver sentito male e i suoi occhi non mentivano nello scrutare quel ragazzino.
" ... Hiwatari?! Lui... è..."
" Sì.", assentì Takao mentre osservava con orgoglio, e nostalgia, il suo Makoto pronto a lanciare. " È il figlio di Kei."