“E questi?” le chiese il ragazzo, indicando il mucchietto che la ragazza stava dividendo in pile ordinate.
“360..362..Oh solo una partitella a Strip-poker ..365..ho perso i pantaloni, ma ne è valsa la pena..370.”
Concluse soddisfatta alzandosi per riporre il gruzzoletto in uno scompartimento interno del baule. Draco era allibito, forse Blaise aveva ragione, dopo la grande guerra la Granger era davvero cambiata.
Probabilmente la ragazza intuì i suoi pensieri perché tornata a sedersi accanto a lui, distese le lunghe gambe sul letto , mettendosi comoda , aspirando un'altra boccata avida, gli disse piano con un sorriso
“Perplesso Malfoy?”
Lui finalmente privo di astio e scherno rispose
“Si..”
La ragazza rise di gusto.
“Cosa c’è credevi che noi Gryffindor non sapessimo divertirci?”
“No.. solo tu in realtà
Lei, invece di rispondergli in malo modo, ghignò sinceramente divertita.
“Vedi Dr..Malfoy a volte ci sono avvenimenti così grandi che ti ritrovi a rivedere le tue priorità volente o nolente [..]"
Prima ff in assoluto siate magnanimi vi prego,ma accetto molto volentieri le critiche costruttive, se ne avete non esitate a recensire, grazie!

Ormai il vaso era colmo, doveva intervenire o ne sarebbe andata di mezzo la sua sanità mentale e quella dell'intero ministero.
Solo otto mesi prima non aveva compreso appieno le parole della amica e preside di Hogwarts, Minerva MacGranit.
- Che Merlino sia ringraziato, passo a te il testimonio, quest'anno ho perso dieci anni della mia vita, e ti auguro buona fortuna, ne avrai bisogno con quei due, - aveva detto indicando con il capo due ragazzi nel gruppo dei venti, scelti il giorno del diploma per seguire il corso Auror.

Nel mondo magico i mezzosangue ed i loro familiari stanno subendo lo sterminio del Lord Oscuro che ormai domina incontrastato. Solo i mezzosangue al servizio di Voldemort o sposati ai purosangue vengono risparmiati.
Draco Malfoy, personalità di spicco dell’elite dell’Oscuro, deve scendere a compromessi con i suoi rigidi principi e sposare la lurida mezzosangue, Hermione Granger, che langue, lumicino di se stessa, nelle prigioni del manor. Questa la sua sola possibilità di salvare il figlio neonato, che malato giace, sempre più debole, nella sua culla. Solo il sangue della ragazza potrà salvarlo, sangue donato spontaneamente
Se vuoi il mio sangue, Malfoy, ti costerà caro… La mia vita e quella dei miei familiari, prendere o lasciare…- sussurrò la ragazza.
- Sangue sporco sai benissimo, che c’è un solo modo in cui io possa farlo… Fare di te la signora Malfoy. – rispose con un sibilo furioso Draco.
- Allora, questo è il prezzo del mio sangue, furetto, perché questa è la mia unica risorsa – rispose la ragazza.
AVVERTENZA: LA STORIA NON E' PER STOMACI DELICATI - I PERSONAGGI SONO MOLTO OCC.LETTORE AVVISATO

-Professor Piton... che cos'è il cancro?
Mi accorsi che la mia voce suonò diversa, quasi supplice, e questo lo costrinse ad alzare lo sguardo. Non so cosa vide, ma qualunque cosa fosse, lo convinse a parlare.
-È una malattia babbana, Draco.
-E ce l'ha la Granger?
-Si.
-E perchè non si può curare?
-Perchè non è ancora stata scoperta nessuna cura in grado di fermare questa malattia.
-Neanche con la magia, allora...?
-No.
-Quindi la Granger morirà?
Non rispose, e capii che era troppo anche per lui rispondere a quella domanda.

« Ma quelli… non sono Draco Malfoy e Hermione Granger? »
« Sì ».
« Perché si tengono per mano? Insomma… non staranno insieme? »
« Esatto. Da tanto tempo ormai ».
« Da quando? »
« Da quel giorno… o meglio, da quella notte ».
« Che vuoi dire? »
« Vuoi davvero che ti racconti la storia? »
Un segreto tenuto nascosto per diciassette anni. Una tentazione che rovinerà la vita di una studentessa di Hogwarts. Odio, rancore, amore e attrazione che non troveranno mai una stabilità. Il desiderio di ritornare indietro. Il terrore di perdere ciò che si è trovato. La perdita di ciò che ci ha sostenuto in quasi sette anni. Aprire gli occhi e vedere tutto da una prospettiva terrificante. Chiudere gli occhi e tornare tra le amorevoli braccia del passato. Poi svegliarsi e rendersi conto che… nulla sarà più come prima.