Pochi versi per esprimere lo sconforto di questi giorni, ovvero il combattimento tra la mia vena poetica e le responsabilità concrete. Spero che dopo questa frase non siate fuggiti tutti a gambe levate ^^" Spero di cuore che possa piacere a qualcuno!

Io non ho un nome. Io sono nessuno. Ho 20anni. E sono morta.
Cammino, respiro, parlo, scrivo, canto. Ma non vivo.

Chi sono io?
- Sei Anna
- Sei mia figlia
- Sono io
- Sei una che conosco da poco
Che cos'è il tempo?

Era buio intorno a me, non riuscivo ad abituarmi a quell'oscurità. Era fitta e come fatta di materia, perché la sentivo scorrere sulla mia pelle, gelida e strisciante. I miei capelli erano fatti di fiamme danzanti e ogni ciocca mi sussurrava parole in una lingua che non ero in grado di comprendere. Un profondo dolore che da dentro di me si faceva spazio a grandi gomitate per venir fuori. Urlavo, ma nessun suono usciva dalle mie labbra, nessuno riusciva a sentirmi, neanche quello strano ragazzo che intravedevo nel buio.
Cosa spuntava oltre le sue spalle? Erano ali?
Eppure erano nere come quella stessa oscurità.
Era tutto così confuso. Solo ciò che si stava agitando dentro di me sembrava chiaro e lampante, come la luce del mattino. Urlai ancora, e ancora una volta nessun suono, mentre delle lacrime di fuoco mi bruciavano le guance. Il ragazzo si era voltato, ma non era più lui. Era diventato qualcos'altro. Qualcosa di mostruoso e che di umano non aveva proprio nulla. Fu in quel momento, in quel preciso momento... Che il mio corpo prese fuoco e che io divenni cenere.