Caterina Sforza, nota come la Leonessa di Romagna, venne alla luce a Milano, nel 1463. Si distinse fin da bambina per la sua propensione al comando e alle armi, dando prova di grande prontezza di spirito e di indomito coraggio.
Bella, istruita, intelligente, abile politica e fiera guerriera, Caterina passò alla storia non solo come grande donna, ma anche come madre di Giovanni dalle Bande Nere.
La sua vita fu così mirabolante e piena di azione che ella stessa - a quanto pare - sul letto di morte confessò ad un frate: "Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo..."
[STORIA NON ANCORA REVISIONATA]

Queste pagine sono state ritrovate in una vecchia Chiesa di campagna.
Raccontano una storia surreale e segreta su una famosa nobildonna del Rinascimento.
"La mia vita all'epoca si divideva tra il peregrinare in posti inesplorati e Mantova, dove la mia Signora mi aspettava e mi accoglieva con brama ad ogni mio ritorno. Non posso sapere se veramente ero il preferito tra i suoi amanti, ma ci tenne molto ad istruirmi al bello e alla sua comprensione. "

La loro non sarebbe mai stata una normale storia d’amore.
Certamente non una di quelle favole frivole e idilliache tipiche delle grandi leggende cinesi, stracolme di principi pomposi e di principesse aggraziate; di universi ordinati e di amicizia eterna.
Al contrario, lei e Shang facevano parte di un mondo sfregiato, malato, che aveva sperimentato a proprie spese gli orrori della guerra, della devastazione, della morte.
[--> Storia partecipante al 'Head Canon Contest – fin dove si spinge l'Immaginazione!, indetto da Maiko_chan sul forum di Efp]

Hogwarts, finita la battaglia, Ron e Hermione cercano di dimenticare il dolore e di guardare avanti.
"Un brivido le percorse la schiena nuda. C’era qualcosa di sbagliato in quello che stavano per fare, o forse solo nel farlo lì, in quel momento, mentre il vento che filtrava dalle strette finestre trasportava ancora l’odore acre del campo di battaglia coperto di sangue.
“Non pensarci,” insistette Ron.
Hermione si chiese se quelle parole fossero rivolte a lei o al ragazzo stesso, ma provò a obbedire, a non pensare a cosa ci potesse essere di sbagliato nel condividere un po’ di calore umano in una giornata in cui il freddo della morte sembrava essere l’unica cosa reale e tangibile."
Anni dopo i due invece guardano il passato con nostalgia, bloccati in un mondo freddo e vuoto diverso da quello che avrebbero voluto.
"“Perché non facciamo dei bambini nostri, invece?”
Hermione lo gelò con lo sguardo.
“Perché non sai prenderti cura nemmeno di quelli degli altri.”
Il marito la afferrò per un polso e la tirò nel letto accanto a sé.
“Voglio avere un figlio.”"