“Alle 10:50 pm decidiamo di avviare il processo di spegnimento poiché salta fuori un nuovo problema. La pressione delle turbine precipita ed è stato come se la corrente fosse venuta a mancare. Pensiamo a un malfunzionamento del sistema di raffreddamento, appunto. Così gli diamo l’ordine di spegnere. 11:07 pm, tutti i portali prendono vita. La bussola impazzisce e si fonde prima che potesse segnare coordinate precise, per cui non abbiamo idea a quale portale si siano connessi i nostri.. in quale luogo dell’universo. Si illuminano di blu e tutti i valori schizzano quasi al limite di sicurezza, Dean! Dr., voglio dire. Dr. Winchester.”
Dean gli rivolse lo sguardo scioccato. Ma non per il modo in cui lo aveva chiamato sul luogo di lavoro, ovviamente. Non avrebbe potuto importargliene di meno in quel momento.
I portali avevano davvero funzionato?
“Come? Com’è possibile?”
“Beh, ho – abbiamo - una teoria, ma-“
“Cosa è riuscito a passare dai portali?”
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In cui Dean è uno scienziato, Castiel arriva da un mondo molto lontano e l'amore non riscontra alcun limite nelle differenze.
((La storia è già stata completata - aggiornamenti frequenti))

Lui non sa chi è. Non conosce il suo stesso nome, non ha idea di quando sia nato e dove. Ha una famiglia, dei fratelli? Non si ricorda neanche il colore dei suoi occhi.
Si è svegliato in una stanza e un letto sconosciuti, con una gamba rotta e uno strano ragazzo che si prende apparentemente cura di lui.
Deve prendere una decisione senza conoscere sé stesso e chi lo circonda, o scegliere di lasciarsi annegare in un mare di disperazione e sogni che a volte sono più vividi della realtà.

Chiuse gli occhi e sforzò i muscoli doloranti delle gambe, non li sentiva più. il latte era salito alle ginocchia, se si fosse fermato non si sarebbe più mosso.
Lanciò un urlo di sforzo e disperazione che balzò da una parete all'altra di quella stretta via, per liberarsi tra le nuvole che occludevano la cittadina sotto la loro imponenza. E pensare che dietro di esse, era celato il sole coronato dal cielo azzurro.
-Dentro la cosa fredda che si muove veloce.
-La cosa che...? La macchina..
Posteggiata alla fine del vicolo vedeva un'auto grigia.
Sentì il motore che iniziava a rombare.
-No, non partire ti prego. Non voglio morire, non voglio morire.
[dal capitolo 3]

La mia vita è sempre stata normale, ben vissuta, non senza alti e bassi, ma almeno è stata costantemente 'piena', se così la vogliamo definire.
Beh da quel giorno è solo migliorata, forse. Questo lo deciderete voi, io posso solo raccontarvela, poi voi avrete i vostri pensieri a riguardo.
Mi chiamo Frank Iero, giusto perchè lo sappiate, e questo è quello che mi è successo.

Nessuno sa cosa nasconda la morte perchè nessuno è mai vissuto abbastanza per raccontarlo.
[Frerard - la storia è narrata da Frank in prima persona]

Fino ad allora, Elena era stata la luce che illuminava il suo cammino, la sua guida, la sua fonte d'ispirazione. Lei c'era sempre stata sin dalla sua nascita. Sia lui che il fratello la adoravano come nessun'altra cosa al mondo. Si illudevano che sarebbe durato per sempre, ma non fu così. Ora lei non c'era più e Gerard doveva andare avanti con le proprie forze.