Alle volte, nella vita, ti capita d'incontrare una persona. A primo impatto ti colpisce, ma magari la tua insicurezza ti dice che questo è soltanto l'ennesimo colpo di una lunga serie, uno di quelli che si danno ad una parete mai abbattuta prima, nient'altro. Niente di nuovo, niente di speciale. Un evento da tutti i giorni. Senza sapere che, in realtà, quell'evento influirà sulla tua vita.
Passerà qualche anno, dopo mesi e mesi di silenzi, dopo mesi di abulia: sarà allora che riceverai quel colpo, quello che abbatterà la tua parete dell'insicurezza. Collegherai quel pugno ad un'anima che ti cambierà la vita per sempre.

Perché giallo è il colore della stella Sole, ché le persone sole non alzano mai lo sguardo verso il cielo: guardano sempre in basso. Lungo le rotaie, lungo i binari di un treno in corsa, quando decidono per un attimo di risalire a galla, per ritornare alla realtà squallida e lacerante – ma non per captare ossigeno, altro ossigeno, ossigeno puro – levando gli occhi dalle pagine di un libro.
E Tommaso e Beatrice ne leggevano di libri, durante i loro viaggi in treno; ne leggevano a palate.
Le loro mete, lungo andare, non erano mai precise: il treno era un semplice pretesto per immergersi in vite altrui anche se, per la prima volta, le proprie bastavano loro: l'uno aveva l'altra, avevano fottuto Zeus, e sì, erano ancora due anime infuocate, ma che adesso bruciavano in una sola fiamma: ognuno aveva trovato la propria metà perduta. Ognuno aveva trovato l'altro. Adesso erano insieme.