"Rivoglio al mia tazza!"

[”Sei sleale!" gli sbottai in faccia, in preda alla collera. “Sì, sei sleale! Tu... Tu sei come l’unica speranza per me. Quando la mia band si è sciolta ero disperato, temevo che non avrei mai più visto i miei sogni realizzarsi, mi sentivo come se fossi morto.
Poi sei arrivato tu... Mi hai salvato e mi hai proposto di entrare a far parte dei My Chemical Romance. Non puoi neanche immaginare quanto fossi felice quel giorno...
E adesso non puoi dire una cosa del genere... Non puoi...” proseguii con voce spezzata “Sì, sarò anche un bastardo egoista, ma io... Io non posso stare senza di te... Insieme a te stesso, uccideresti anche la mia speranza...”] - dal capitolo 5
Frerard che vede il suo inizio nel 2002, durante i primi mesi dei My Chemical Romance. E' raccontata dal punto di vista di Frank (che all'epoca faceva ancora parte dei Pencey Prep) a partire dal suo primo incontro con uno strano cantante dai capelli neri e gli occhi verdissimi.

Gerard ha gli occhi verdi e un sorriso meraviglioso, ma nessuno si accorge di lui. Anzi, lo escludono. Lo maltrattano.
Frammenti di un'adolescenza.

California 2019.
Frank Iero è prigioniero della Better Living fin da quando era un bambino.
La sua colpa? Un cervello difettoso.
[AU-Killjoys Verse] [Frerard]

Dal testo:"- Frank, oddio, non lo so... Ma-ma ti prometto che prima della prossima luna piena mi farò venire un'idea, te lo giuro. - certo che lo aiuterò! Solo... solo che non so ancora come. Ma cazzo, fosse l'ultima cosa che faccio, risolverò con lui questa fottuta storia.
Lui annuisce e continua ad abbracciarmi: - Grazie, Gee... - mormora al mio orecchio
- Di nulla, Frankie. - rispondo teneramente.
Poi lo vedo alzare il capo dalla mia spalla e premere la sue labbra schiuse e calde sulle mie."
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E' un horror molto horror, avviso.
Non so se ho reso bene le scene che dovrebbero far paura, ma spero di sì, ecco.
Spero piaccia.

A Gerard non interessa. Non più, ormai.
Lui butta le cicche per terra, ci salta sopra, le spegne con violenza. Si ferisce la pelle con i coltelli per provare un dolore diverso. Prende le regole e ci piscia sopra, ci sputa, le ribalta come piace a lui, ne crea di nuove. Chiude gli occhi e si rifugia in un posto in cui un noi esiste ed esisterà per sempre.
[...]
Si sveglia da solo, Frank. Ormai da un po’. Abbastanza tempo per far sparire l’odore di Gerard dalle lenzuola, dal cuscino. Ma quell’odore Frank non se lo scorda, non pensa che potrebbe. Scorre insieme alla stanchezza. Insieme a tutto.
Sempre Gerard, sempre lui.
Vaffanculo, Gerard. Fanculo, fanculo, Fanculo!
Perché se niente è per sempre, cosa rende l'amore l'eccezione?

-Così lasci il tuo ragazzo tutto solo?- chiesi ridendo.
-Dai, Gee, solo per pochi minuti- mi disse sfiorandomi le labbra.
-Almeno mi dici dove vai?- chiesi scrutando i suoi occhi.
-No, è una sorpresa.- mi disse distogliendo lo sguardo dai miei occhi per poi dirigerlo sulle punte delle sue converse nere. -Ah, Gee- tornò a guardarmi con un insolita tristezza. -Ti amo, più della mia stessa vita.- le nostre labbra si sfiorarono ancora, poi lui si voltò.
-Frank?- chiesi preoccupato, ma lui si chiuse la porta alle spalle prima ancora che finissi di pronunciare il suo nome.

“Anche io ho fatto lo stesso, Frank. Forse anche in un modo peggiore del tuo, ma reputo inutile continuare a ricordare gli errori che entrambi abbiamo commesso, semplicemente perché non li possiamo cancellare e nemmeno riparare. È anche inutile riaprire quel capitolo della nostra vita, solo per arrivare di nuovo a farci male. Va bene così”
“E invece no che non va bene”.
Si avvicinò a me, colmando quella distanza che prima vi era, e mi baciò appassionatamente, per poi spostare a terra borsa e chitarra dalla panchina e sdraiarsi sulle mie ginocchia. Allungò una mano e la intrecciò alla mia. “Così va bene, Gee. Così va fottutamente bene”.

'Andrà meglio, Gee. Andrà meglio' si ripeteva e sorrideva, sorrideva speranzoso, mentre si lasciava la vita alle spalle e la abbandonava, mentre si addormentava per finire in un sonno che non sarebbe mai finito, sarebbe durato per sempre e lo faceva felice perché sarebbe andato tutto bene, sia per lui che per tutti gli altri. Dopotutto, ‘la speranza è l'ultima a morire’.

Dal testo:
"Luci forti.
Abbaglianti.
Proprio di fronte a loro.
E poi tutto si svolse velocemete, ma pareva quasi una scena da film, quelle che si proiettano al rallentatore. Peccato che quello non fosse un cazzo di film scadente, ma la realtà.
Un forte schianto e un contraccolpo che gli fece sbattere forte la testa, fece capire a Gerard che l'impatto era avvenuto.
Buio.
Luce."
E' una cosa crudele, non odiatemi.

Bandit è una diciassettenne con normali problemi che si ritrovano ad affrontare tutti alla sua età.
Un giorno, di punto in bianco, Linz decide di cacciarla di casa. Così andrà a vivere in Jersey da Frank, abbandonando tutto ciò che ha in California. Lì si ritroverà ad affrontare problemi ben più grandi di quelli che aveva prima.

[Dal testo]
- Cosa stai facendo? Te ne vai? - 
Frank alzò le spalle - Mi cacci? Me ne vado - 
Gerard si alzò all'istante dalla panca e andò da lui. Gli prese il mento fra le dita e lo obbligò a guardarlo negli occhi - Non ti sto cacciando, non lo farei mai - disse, accarezzandogli una guancia - Solo che non possiamo andare oltre, capisci? - 
No, che non capiva. Non voleva tornare alla sua vita, voleva restare li con lui. Voleva amarlo di nuovo e passare tutti i suoi giorni insieme a lui, chiedeva troppo? 
Oh merda, ma perché pensava quelle cose? Non doveva!
Che poi… amarlo?
Abbassò lo sguardo e si accoccolò al suo petto. Voleva sentirlo vicino, voleva sentirsi protetto. 
Gerard si trattenne per qualche secondo, poi non resistette. Lo abbracciò e appoggiò il mento sulla sua testa.
- Frankie… lo sapevi che sarebbe andata così - 
Frankie…
Annuì contro il suo petto e si lasciò sfuggire qualche lacrima.
- Non vorrei che fosse così -
Gerard sospirò e gli prese il viso tra le mani - Soltanto per una notte. Lo sapevi -

‘Se solo i fans sapessero cosa vorrei dire a tutti loro in questo momento’ mormorò Gerard.
Frank guardò l’amico negli occhi verde smeraldo, poi si alzò e prese il portatile poggiandolo sulle gambe di Gerard.
‘Diglielo’.
-
Questo è il mio addio ai My Chemical Romance.
Anche se è un arrivederci, perchè non è un gruppo, è un'idea.
E le idee non muoiono mai.

FanFiction ispirata all'omonima canzone di Ligabue.
 
"l'amore conta - l'amore conta
e conta gli anni a chi non è mai stato pronto
nessuno dice mai che sia facile
e forse qualche dio non ha finito con te"
 
Gerard in seguito alla morte della nonna, ha inziato a frequentare un brutto giro, dove le uniche cose importanti sono l'alcool e la droga.
E' quì che entra in gioco Frank, che cerca in tutti i modi di farlo ritornare quello che era una volta.
Ma per salvarlo ha bisogno di una cosa molto importante, che di certo a lui non manca: l'Amore.

Avrei dovuto capire come stavano le cose. Ma ero abbastanza nel panico da zittire il mio istinto, ero abbastanza angosciata da aver bisogno di credere che le loro promesse valessero qualcosa. A quei tempi, credevo ancora che la volontà di un adulto fosse l'unica cosa a determinare l'andamento degli eventi. Leggevo negli occhi dei Killjoys il disperato desiderio che andasse tutto per il meglio, e volevo pensare che bastasse.
Ma a volte la grandezza di un eroe sta nel sacrificio.