Recensioni per
Il lato azzurro della vita
di Una Certa Ragazza

Questa storia ha ottenuto 125 recensioni.
Positive : 125
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
28/06/13, ore 18:44

Inutile dire che a me è piaciuta!
Hai ragione, la vita a volte va presa senza tanti ghirigori nè, appunto, calcoli. Va presa di pancia, seguendo la disattenzione...Ma non sempre, Gre :)

Recensore Junior
20/06/13, ore 23:20

Questa volta farò un commento stringatissimo, perché l'unica cosa che mi preme scriverti e di cui mi sono resa conto con piena coscienza solo adesso è che le tue poesie hanno tanto da insegnare a molte persone, a me per prima. Anche se ritieni che sia una poesia un po' banale, mi ha colpita dalle prime righe - "la vita non è un bilancio". È modellata di sicuro su di te, e per questo è ancora più bella!

Recensore Master
20/06/13, ore 14:35

Si sente che questa poesia è tua nel senso che scaturisce dritta dritta da dentro il tuo profondo.
La perfezione seconod me non serve a niente.
Sono gli errori quelli che ti fanno capire chi sei e chi ti caratterizzano.

Nuovo recensore
19/06/13, ore 21:51

That's it! Ciao Ragazza, dopo millemila anni ho deciso addirittura di recensire( okay, in realtà dovei studiare ancora metà del novecento, ma chi se ne frega..). Devo dire che mi piace molto la filosofia dietro a questa poesia. L'idea che dall'errore nasca sempre una conoscenza in più è una mia profonda convinzione (empirismo, tutta la vita!) e non potevi esprimerla meglio. Solo, dovresti sistemare il 'quadrare' in quarta riga. Per il resto, lo sai che il tuo stile asciutto mi piace molto.
Un saluto, a presto (si spera)

Recensore Veterano
09/06/13, ore 22:10
Cap. 14:

Al 2° posto

UNA CERTA RAGAZZA: IN LIMINE
Grammatica:10
Nessun errore.
Stile: 10
Anche a me piace molto questo stile.
Lo stile "monocorde", come lo chiami tu, deve essere perfetto per colpirmi... e non sempre ci riesce.
Questo invece mi è piaciuto molto.
Capacità di emozionarmi: 9,80
Anche qui devo usare i centesimi perché siete davvero tutte molto brave.
Nel tuo caso mi hai steso "quasi" del tutto, sai?
Ho rivisto il mio ultimo giorno di scuola, la tristezza per qualcosa che finiva e che, sentivo già, mi sarebbe mancata.
Qui, nella tua poesia, ho ritrovato tutto intatto.
Ogni singola emozione.
L'anonimato di una stanza che non era già più la tua... non aveva più la vostra impronta.
Sei riuscita a trasmettermi tutto.
Complimenti.
TOT: 29,80

Recensore Junior
28/05/13, ore 19:37
Cap. 2:

La metafisica per definizione: l'inesprimibile che per il solo fatto di essere comunicato diventa qualcosa.
La priva volta che ho letto questo testo mi ha colpito la potenza evocativa. Proprio per il modo indiretto e per immagini che hai scelto, ciò che appare un soggetto terribilmente astratto e impalpabile ha la forza di un pugno. Sulla parola "volute" mi ci sono soffermato molto, mi ha suggerito molte immagini estranee alla poesia stessa ma data la scelta della parola connesse. È perfetto lo scarto tra la dimensione dell'arte in potenza e del tentativo di farne atto tramite qualcosa di mondano. Ma più di tutto questo, apprezzo la dimensione personale: tutte queste cose non sono poesia prima di ogni altra cosa, ma sono vita; riesci a contrapporre quello scarto alla concretezza delle viscere umane, al vivere le ore, al soffrire. Sei riuscita a trovare l'idea della bellezza nell'idea della sofferenza, idee queste che abitano il corpo e non in cielo. Complimenti ;)

Recensore Junior
12/05/13, ore 13:58

Adoro questa poesia. È notevole l'utilizzo delle parole e come queste parole siano tutte al posto giusto.
Si sente la malinconia e la gioia, si annusano i muri, si sente il caldo della luce che passa dalle finestre. Si legge molto più di quello che c'è scritto, si intuiscono storie pur non essendo questa poesia una narrazione.
Io poi forse sono fissato con Pascoli, ma qui c'è la stessa attenzione alle piccole cose, alle sensazioni familiari e alla stessa idea che il suono delle campane, che tutti possiamo udire, ci fa tutti un po' più uomini assieme. La scena non è dominata da figure di persone, ma si percepisce che sono luoghi puramente umani, pieni di... cose, sensazioni, ricordi.
Tecnicamente mi sto riferendo a versi come i primi: "Suonano, rimbombano / I corridoi vuoti"; grande utilizzo di suoni u-o, danno esattamente il senso di un vuoto chiuso. Ma anche: "Delle assolate aule sole. / Ascolta questo suono".
Ho molto apprezzato la rima baciata, che utilizzata un'unica volta acquista molto peso e costituisce quasi un punto di svolta nella metrica del testo, che volge alla conclusione.
Di quelle che ho letto fin'ora, questa è una delle mie preferite, se non la preferita.

Recensore Junior
09/05/13, ore 22:10
Cap. 33:

Inizio col dire che voglio un biscotto per aver colto la citazione svariate poesie fa. De André, non credo di sbagliare dicendo Amico Fragile.
Comunque!
Appena ho notato le 33 (!) poesie di questa raccolta mo sono un po' preoccupato. Puramente per un fatto logistico: come fare a dare una recensione degna di questo nome e soprattutto degna di una vincitrice di un concorso?
Proverò a dare qui la risposta, scrivendo più o meno a fiume tutto quello che ho da dire.
Innanzitutto questa è una recensione globale, la assegno all'ultima poesia per motivi di unità. Credo (e spero) di recensire anche molte altre poesie singolarmente. In questo momento ne ho lette credo un po' meno della metà, scorrendo velocemente le altre.
Cosa ti posso dire? Come posso darti un giudizio su quello che è praticamente un album dei tuoi ricordi?
Farò così: ti proporrò il mio modo di vedere la poesia, in modo che anche tu abbia un'idea un pochino precisa di quello che penso.
Quello che c'è qui non è per niente nel mio stile. Io raramente utilizzo note per spiegare o constestualizzare una poesia, né tantomeno apprezzo i versi a metrica liberà. Il fatto è che credo che la metrica sia uno strumento potente ma non indispensabile, che nel complesso aiuti moltissimo a dare il senso poetico. Per questo, credo che sia molto più difficile scrivere in metrica libera, perché solo le parole danno forza ai versi, e non la musica.
Detto questo, leggendo la tua prima poesia sono rimasto estasiato, senza esagerare. E così anche la seconda. Ho pensato: finalmente della buona poesia.
(Devi sapere che nella mia egomania spero sempre di scoprire buoni autori nei concorsi.)
Ho iniziato a leggere poesie una dopo l'altra, con il risultato che ho fatto indigestione e perso la concentrazione dopo poco. Non credo ne mi piace leggere in fretta poesie, così come ho detto ho rimandato la lettura attenta alle prossime recensioni.
Quello che posso dire adesso è che la maggior parte delle poesie che ho letto non mi sono piaciute gran che. Davvero non è il mio stile, non mi piace l'autobiografia esplicita né la dedica, e nel complesso alcune poesie le ho trovate proprio bruttine.
Ma tu hai scritto una valanga di poesie. Hai messo in questa raccolta un sacco di frammenti della tua vita. Li ho presi per quello che sono.
Ma alcune poesie (in gran parte quelle che recensirò) mi hanno emozionato profondamente. Raramente mi capita con poesie "amatoriali". L'ho messo tra virgolette perché adesso viene il centro di quello che voglio dire. Spero di essere abbastanza lucido per farlo perché ho un sonno assurdo e non rileggerò quello che scrivo.
Hai fatto della Letteratura. Hai scritto frasi con la dignità di versi e versi con la dignità di arte. Di questo spesso ci si dimentica.
In quelle poesie ho trovato l'anima umana, i pensieri del mondo, pensieri che ho fatto anch'io e che fanno i poeti (viva l'umiltà...)
Lì dentro ho visto pascoli, giustamente montale, ma anche guccini, de andrè, eccetera...
Sono contento di aver conosciuto questa raccolta, ho una certa aspettativa anche per la tua prosa.
Spero che con le prossime recensioni riuscirò a spiegarmi meglio :)

Recensore Master
29/04/13, ore 17:02
Cap. 33:

e ne avrai di piu di recensioni son sicura.
Bravissim!

Ok questa poesia è un po triste ma ci sta.
Le poesie servono poprio ad esprimere tutte noi stesse.

Recensore Junior
28/04/13, ore 17:34
Cap. 33:

Innanzitutto, complimenti per le 100 recensioni, sono meritatissime! Lo dimostri ancora una volta: è molto bella questa poesia, lenta e pacata, ma priva di malinconia, come se colui che parla si soffermasse a contemplare i ricordi con sguardo esterno, e in tal modo dà modo al lettore di sentirli come gli pare...questa, almeno, è l'impressione che ho avuto io.
Solo, ho trovato un po' oscuro il finale, che purtroppo credo sia il fulcro del significato che la poesia porta con sé, perciò attendo delucidazioni...grazie per la pazienza :)

Recensore Junior
07/04/13, ore 19:40

Bella.
Il taccuino sembra poco importante, ma è al centro del tuo universo: in questi scrivi tutto: emozioni, sensazioni... E il fatto di non averlo con te, proprio in quel momento di malinconia, di amore (quasi sublime -azzardo...-) è una mancanza quasi intollerabile. Ovviamente questa è una mia personale e becera interpretazione di quello che è emerso (per me) leggendo questi versi...

Recensore Junior
04/04/13, ore 22:50

Come molte altre poesie che hai scritto, anche questa mi fa entrare - o almeno affacciare - nel tuo mondo, che mi sembra di conoscere, ma in realtà ha molti lati a me ignoti: per esempio, la passione per la scrittura. Io che non ho il naturale impulso di mettermi lì e scrivere tutto quello che voglio o che mi passa per la testa (idee, pensieri, sfoghi emotivi...) ho provato piacere ad immedesimarmi, grazie a questa poesia, in chi, come te, sente il bisogno fisico e mentale di una superficie scrivibile.
La cosa che mi ha fatto più piacere è stato sentire un semplice, inanimato taccuino come una persona vivente, e provare per questo oggetto una nostalgia non inferiore rispetto a quella che chiunque può sentire verso un altro essere umano, quale l'individuo ignoto cui ti rivolgi (e che istintivamente mi fa pensare solo a una persona). Così, la pagina diventa la tua miglior compagna, su cui sfogare ogni cosa e senza la quale si sente un grande vuoto...
Sei riuscita a farmi provare tutto questo con pochi versi, e non solo: credo che da qualche parte ci sia altro, che però, proprio per la mia difficoltà a mettere le cose per iscritto, non riesco a tirare fuori. Insomma, questo per dirti: brava!

Recensore Master
04/04/13, ore 15:42

A me capita lo stesso.
Siamo due gocce d'acqua sotto questo aspetto: se non ho un qualcosa su cui scrivere l'ispirazione prende e non mi lascia finchè non trovo dove scrivere.
Con sempre la paura di dimenticarmi
Ma non succede mai

per fortuna ... aggiungerei

Recensore Junior
05/03/13, ore 23:03
Cap. 31:

Come al solito, alla prima lettura ho cercato di dare un senso inventato alla poesia, curandomi poco della verosimiglianza delle mie supposizioni: ancora pochi minuti e avrei avuto tutte le risposte. Ma ammetto che nessuno si aspetta di aver appena letto una poesia (supponendola ricca di intensi rimandi filosofico-morali) su una cosa così "comune" e poco poetica come Yahoo Answers! E a questo punto si rilegge la poesia e si trova che tutto abbia perfettamente senso... Beh, però devo ammettere che qualcosina l'avevo indovinata giusta...:)
Alla fine non ho potuto non pensare alla nostra cara Verità, ma a parte questo la poesia è di un'originalità assoluta x via del tema trattato, che si presenta in maniera seria e ponderata (cioè, per dirla in modo meno pomposo, dietro al tema superficiale si nasconde una riflessione seria che ho molto apprezzato)

Recensore Master
05/03/13, ore 15:26
Cap. 31:

La banalità è ciò che può uccidere l'arte.
Qualcosa di difficile da combattere.
Il finale l'ultima frase: Io sono Voi è stupenda .. vi è uno spostamento della persona tu sei loro.

wow