VOGLIO MORIRE

E oggi la noia m'assilla, la sigaretta è sul comodino, le note si imbattono nei miei pensieri e la voglia di combattere contro il mondo è assente.

"Appena il sole fu alto nel cielo e la nebbia fu svanita, mi voltai cercando quell'uomo. Era sparito nelle acque o tornato sui suoi passi.
Mi riavviai verso casa, passando davanti al fioraio.
Comprai un crisantemo bianco."

Quel passato, sono certa, non si ripresenterà di nuovo davanti ai miei occhi.

One-Shot che scrissi tempo fa.
Spero vi piaccia.
E' proprio vero: quando si ama la dignità è l'ultimo dei problemi.

ogni cosa nasce ed ogni cosa muore

Una nonna racconta al nipote del sacrificio dei propri genitori per salvare lui e il paese montanaro in cui si trovano. Ambientato in un medioevo alternativo in cui la magia esiste.

Un giovane nobile di una terra governata in rettitudine affronta uno dei sommi comandanti del Re Stefano, un ossesso, ma il racconto si concentra su tre mercenari: due al servizio del giovane, uno al servizio di Nabata, l'ossesso.

Siamo vicini, siamo troppo vicini, sento il suo respiro sul mio viso. Sa di buono, è come l'ho sempre immaginato. I nostri nasi si sfiorano, baciami.

"Con il tempo passa tutto."
Peccato che non si siano ricordati che l'amore non passa, come i ricordi.
/V.

Dalla shot:
Confusa e ancora stordita, la ragazza si incamminò dentro il cimitero. Vagò tra le file di lapidi silenziosamente, la ghiaia che scricchiolava sotto i suoi piedi fasciati da un paio di scarpette rosso acceso. Indossava un vestito vaporoso e bianco come il latte per motivi che non riusciva a comprendere, ma non se ne curò: preferì andare avanti. Mentre cercava di capire perché si trovasse in quel cimitero, cominciò a leggere i nomi sulle bare, e solo allora si accorse che erano tutte vuote e piatte. Non vi era inciso niente.
Si fermò davanti ad una lapide e la fissò, sconcertata. Era vuota, immobile e fredda, come se nessuno fosse veramente sepolto lì. Erano tombe di persone mai esistite, di fantasmi. Tombe vuote e senza fiori. Un brivido scivolò lungo la sua spina dorsale, mentre osservava la superfice brillante della lapide.
« Sei venuta a prendermi? » sussurrò una voce squillante e infantile, poco lontano.
Ispirata da un incubo che ho fatto un paio di notti fa.
Un bacio,
_Cris

'Tu che non sai nemmeno ora se tutto quello che stai facendo per lui sia sprecato o meno'.

Ricordo ancora quel giorno di Maggio.
Quel calore che si faceva timidamente sentire.
E la tua mano sopra la mia.
E quando chiesi se c'era qualcosa che potevo fare.
E la tua risposta negativa, quella tua unica lacrima.

ogni cosa deve smettere anche il mio dolore

Che scena ridicola. Perché fa così? Io so che la sua non è preoccupazione. E’ cattiveria pura.
One-shot su un'esperienza orribile, che nessuno dovrebbe mai avere.
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