Layla, 19 anni. Odia e ama, si aggrappa a qualcosa per vivere. Ma se quella cosa le portasse dolore? Una storia sul dolore della vita di una ragazza, ma anche del suo amore, dei suoi interessi ma soprattutto... della sua storia.

Due amanti si vedono per l'ultima volta, prima di affrontare un triste destino ...

Ebbene si; è un vaneggino un pò contorto e depresso...io l'ho sempre detto che sono l'unica che può capire quello che scrivo. Comunque è un pensiero di una situazione attuale che mi abbatte decisamente. Godetevi il mio "primo lavoro" e siate clementi :DDD
Godetevi il mio "primo lavoro" e siate clementi :DD

Dolore, lividi, paura sensi di colpa, Evelyn. Questa è la vita di Danny.

un breve racconto, breve breve che mi è venuto in mente di scriverlo sentendo la canzone "La ballata degli impiccati" di De Andrè.

È facilissimo dire ‘non ti amo più’.

Una risata.
Una risata che squarcia il silenzio e segna gli ultimi momenti di due condannati a morte.
Una risata straziante che li accompagnerà fino alla fine.
Un addio come tanti altri.
Un pianto finale e una frase che rimarrà per sempre nella memoria di chi l'ha sentita pronunciare: "Addio, scemo. Lo sai che ti amo?"

questa è un altra delle mie storie brevi, spero che vi piaccia e che siete molti a rencensire.
- ci -

Fu lei a premere il grilletto poichè stufa di una persona che sapeva darle soltanto sofferenze.

Questo è il primo ff che scrivo.
Ho sintetizzato l'immensa amarezza che ho provato nel vedere l'amore della mia vita nelle braccia di un altro.
Siate clementi col mio modo di scrivere.

Sono una sagoma grigia.
Una sagoma senza emozioni...
Una sagoma che vaga senza una meta...
Una sagoma che sta vivendo solo di ricordi...
Una sagoma che non vuole avere nulla più dalla vita..

Tua madre sta piangendo, ed è strano come tu riesca a vederla chiaramente, come l'unica immagine chiara in quel turbinio di corpi annebbiati della folla che acclama giustizia sia proprio il suo dolore.
"Tutti morimmo a stento, ingoiando l'ultima voce. Tirando calci al vento vedemmo sfumare la luce"

Ho sempre amato le stazioni, piene di vita, di persone.
Persone normali che andavano ai loro lavori normali. Arrivi, partenze, lacrime, incontri. Sono sempre state le cose che ho più amato in tutta la vita.

Ma mentre andavamo, ebbi una strana sensazione. Mi rigirai verso Jessica ma non la vedevo. Non era più in acqua. Allora pensai che fosse ritornata all’ombrellone, così, corsi lì. “Dov’è Jessica?” chiesi preoccupata a mia madre. “Non lo so. Penso che sia ancora in acqua.” Ero spaventata. Avevo paura che le fosse successo qualcosa di brutto. Entrai velocemente in acqua. Era fredda, ma non m’importava, volevo mia sorella...

E pensare che tu eri il mio
punto fisso, l’unica ragione per cui stavo abbandonando me
stessa in un
labirinto di sentimenti e colpe che non avevo mai varcato…
La mia guida, eri e sei
ancora questo: l’unica persona che non avrebbe dovuto
tradirmi. L’hai detto tu: “Fino
a quando vorrai stare con me, io sarò il tuo faro nel buio,
il tuo
punto di riferimento, l’ancora che ti avrebbe tratta in
salvo”…
Belle parole, davvero, ma
adesso… Tu
dove sei?