Da decenni, la fantascienza ci ha insegnato che l'universo è pieno di rumore: segnali alieni, messaggi radio e l'eco eterno del Big Bang. Ma la realtà cosmica, talvolta, è più inquietante.
Il pianeta Keplero-186f, la "Terra Rossa," era conosciuto come il Grande Silenzio. Trovato ai margini della Zona Abitabile di un sistema nano-rosso, non emetteva alcun segnale rilevabile, sfidando ogni legge dell'astrofisica. Non era solo morto; era mutismo cosmico.
La missione Expedition edens fu lanciata non per trovare la vita, ma per comprendere l'assenza di essa. A bordo della nave Odyssey, il Capitano Elara Vane e il suo co-pilota erano l'avanguardia dell'esplorazione profonda, spinti dalla teoria che il pianeta non fosse privo di suono, ma che fosse un gigantesco archivio che lo assorbiva e conservava.

Questo racconto, sul chiarimento tra una pianista e un' ex cameriera, è suddiviso in due brani:
God Rest Ye Merry Gentlemen e
God Bless Us Everyone
Malinconia e gioia, luce e buio, intimità e collettività, gioia e dolore, fraintendimento ed empatia, impudenza e candore, ed in questa continua lotta non si può mai abbatter l’uno senza che crolli l’altro: a voi decidere sull'esecuzione del primo o del secondo.
Buone feste da parte degli Afterlife’s 13, da quattro anni uniti per voi.
Quest'oggi anniversario della loro prima rinascita come un'unica realtà.

Dal tormento d'una madre, d'un padre, a quello d'un amico col cuore in due spezzato; perché in due tu sei, balorda strega delle fiamme!
Compari nelle nobil case, nei più squallidi bordelli: quante vittime farai, miserabile creatura?
(Brani: Hellfire, Déchiré, Le Val d'Amour, Esméralda tu sais)

*19/03/2020 - Modificati quasi tutti dialoghi. Tagliate alcune scene.
"Io sono convinto, signore, che in questa casa le tragedie sarebbero nate anche se la sventurata Chloe Ardennes non fosse venuta a sconvolgerci la vita”
– Pierre d'Alembert"  
Il gatto nero narrò le pene d'una ragazzina, vittima d'amore cieco verso il suo signorino ("Ballata dell'Amore Cieco o della Vanità"), in verità già perso per quella sventurata pianista piena d'amor da offrire ("Bocca di Rosa"), e ch'egli continuò a desiderar finché l'ingordigia non rivestì di sangue e lacrime la dimora d'Alembert ("La canzone di Marinella"). Che meravigliose storie hanno da raccontare i demoni!
Così, si diede inizio al primo atto, e a seguirlo venne l'intermezzo, con ciò il racconto proseguiva!

"Danzava, piroettava, volteggiava su un vecchio tappeto persiano, steso negligentemente ai suoi piedi; e ogni volta che roteando il suo volto radioso passava davanti a qualcuno, i suoi grandi occhi neri gettavano un lampo".
Quale danza farai tu, bambina, amata dalle mura di una prigione che ti trattiene,
dalle catene che si legano alle gambe sanguinanti e deboli?

[Cloè's Requiem/Requiem of Cloè]
“Mi rattrista guardare il paesaggio, perché capisco che è l'ultima volta in cui passo del tempo con te.
Prendo il mio violino e comincio a suonare il tuo requiem.
Quanto avrei voluto suonare nuovamente il mio violino accompagnato da te, con il tuo pianoforte.
Suonavi perfettamente.
Socchiudo gli occhi e una lacrima bagna le corde dello strumento.”
[True ending]

[Cloè\\\\\\\'s Requiem[Requiem for Chloe]]
{[Cloè's Requiem][Giochi di formattazione][Prima in Fandom][Beta-Readerata]}
"Aveva semplicemente deciso di migliorare sempre di più, senza uno scopo preciso, ed anche se sapeva che lì non ci feceva niente, continuava a starci appunto per questo. Era un'ossessione.
Aveva il collo ricurvo, la schiena a pezzi, gli occhi spalancati ed uno stano sorriso che di felice non aveva niente."