Recensioni per
5 O'Clock Heroes
di sistolina

Questa storia ha ottenuto 125 recensioni.
Positive : 125
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
31/01/13, ore 19:30

Non sono più la donna dalle lunghe recensioni. Non sono più neanche in grado di leggere al pc nè di scrivere una mazza. Quindi so che non renderò giustizia a nulla. Ma ora più che mai credo che sia chiaro quanto tu sia in grado di parlare di tutto, anche non parlandone. Come sai appena ho letto ho avuto difficoltà, ma non perchè non sapessi come leggere il capitolo, ma perchè vedevo la tua difficoltà nell'averlo scritto e sentivo la voglia di farti capire che con qualche piccolo aggiustamento potevi anche non-scriverlo questo capitolo, cioè scriverlo a parole tue, senza dire quello che non sentivi di dire o quello che per te non era necessario dire, e le parole che hai scelto, come sempre d'altronde, aprono un mondo e dicono molte più cose di tante frasette dal senso ben chiaro ma dal significato molto banale e poco vicino a ciò che io vorrei leggere. Tu presenti sempre quel di più, che poi sono le persone e non due tizi che si abbandonano un attimo e fanno sesso. No, sono due persone, che stanno lì e affrontano la cosa più semplice e più difficile di tutte, fatta di respiri, fatta di pensieri o di disagi, ma anche di rilassamenti di voli della mente. Io credo che questo serva quando si legge, serve sapere qualcosa in più, leggere un dettaglio che ci appartiene o un modo nuovo di vedere la stessa cosa. I culi sappiamo come sono fatti, i famosi membri maschili pure, non ce ne frega niente di insistere, è roba sentita, trita a ritrita, mostrata a rimostrata. Se accendi la tv dopo la mezzonette spunta sesso bene visibile ovunque, se la accendi prima vieni bomnbardato da una costellazione di immagini che preparano a quel sesso visibile. E' ovunque eppure non c'è, perchè manca un po' di nuova narrazione che lo ripresenti. E non deve diventare il famoso sentimentale fare l'amore, o l'incredibile romanticismo della prima volta. No, può esserci vomito e stanze sterili, e splastica e scricchiolii e qualcuno può dire che non si vedeva un pò di pelle e altri chissà come se lo immaginano raccontato così, però è il tuo modo e quindi è qualcosa di nuovo, è un dirlo al mondo diverso. Io volevo solo che tu lo rendessi più comprensibile però sempre nelle tue corde, nel tuo esprimerti, perchè nel sesso c'è tanta pornografia e la pornografia è spersonalizzante, dice e mostra sempre la stessa cosa, a prescindere da chi la compia.
Ecco, qui ci sono questi due folli, assiderati ragazzini, che non respirano neanche, che quasi cadono, però sono loro due.
Io credo basti e credo dica quello che c'è da dire, per la storia. Perchè le storie si dicono tali quando raccontano, quando ripetono cose già dette sono copia incolla di pensieri senza sbocco.
Amo loro immensamente e amo te.
Grazie per la dedica a quei due sciagurati. E' finita una parte di noi, ma altre possono iniziare <3

Recensore Veterano
31/01/13, ore 14:51

Ciao! Ormai più o meno lo sai, no? Recensione schifosa, bla bla bla, corta, bla bla bla, senza senso... Et cetera ;) Ok, posso iniziare facendo un commento sul titolo dei capitoli? Sai che è inquietante il fatto che praticamente tutti siano canzoni che io adoro? Questo di certo non fa eccezione. Quindi mi complimento anche per la selezione musicale, oltre che per la scrittura. Come al solito. Perché tu scrivi troppo bene perché sia vero, e questa storia è stupenda. Ed è maledettamente triste e incasinata e disperata ma è l'amore c'entra sempre qualcosa. Nel bene o nel male, non necessariamente l'amore romantico, o per una persona, ma c'è. E in questo capitolo non ci sarà fluff, ma di sicura l'amore sì, per citare parzialmente le tue note. In questo momento sto sorridendo come una deficiente per Baez e Dorian :D Complimenti! SofiaKaiEleutheria

Recensore Master
09/01/13, ore 15:08

Il capitolo meriterebbe mille recensioni, ma io posso solo conderti questa che sarà pure molto scrausa temo perchè ho capito che ormai non sono più in grado di scrivere neanche dieci righe di commento :D
ho ritracciato tutti i pezzetti o brandelli che avevo letto sparsi quando tu me li hai mandati e ho amato il modo in cui li ha riuniti con amore tutti insieme orchestrandoli rispetto allìincedere della storia, condensandoli in un capitolo secondo me stupendo, in cui si trova tutti di loro come grumi di sporco e di luce. Ho amato Kol che fa qualcosa che nessuno di noi si sarebbe mia aspettato proprio da lui, e che per questo ha senso, al di là di tutto Kol ancora c'è, in quell'orribile disagio, c'è e sente. Adoro il rapporto con Des che chissà se evolverà ma che ormai è come il rapporto con qualcuno di cui ci si fida, di cui si sa quando ride e quando piange, di chi è comunque lì. Sono due personaggi-persone che in qualche mpdp dio comprendono e sanno come prendersi e credo che questo sia una dimostrazione d'amore, come per quegli altri due pazzi scatenati-disagiati-folli-senza-futuro che noi tanto amiamo. Loro che non sanno dirselo ma che lo sanno, perchè si sanno prendere e trattare come è giusto per loro, che sanno dire mezze frasi condite di parolacce che sentono di più di mille dichiarazioni, sono frasi che comprendono reciprocamente, che sanno dire qualcosa di loro. Ho amato quel "vieni via" cbhe è bisogno e necessità, è tristezza, è consapevolezza, è desiderio, è possesso, è tutto quello che poi Seb non dice, ma che ormai sa. E sa che Dorian verrà via cmq anche se non ha niente da offrirgli, anche se poi non gli potrà regalare altro che qualche bacio dal sapore acido e un paio di mezzi tiri di sigaretta, però ci saranno quelle loro non-parole che diranno tutto e allora andrà bene anche così. Io li amo e basta ogni volta che li leggo, anche se passano secoli, anche se devo cercare dieci minuti come cristo comanda per poter leggere e riflettere, anche se nel mentre sono incazzata come un picchio per gli stupidi fatti miei, se li leggo mi dimentico e li amo. Penso che questo sia tutto.
Scrivi perchè necessito di leggere ancora e ancora ♥

Recensore Veterano
05/01/13, ore 16:52

Ciao, scusa per il ritardo della recensione e per la sua disgutosità di fondo xD. 

Sarò MOLTO breve, perché non ho tempo e non so scrivere recensioni, ma dovevo assolutamente farti sapere quanto mi sia piaciuto questo capitolo. È disperato, triste e incasinato, però ha una dolcezza infinita che striscia proprio lì sotto, tra Baez e Dorian, sì, ma anche tra Kol e Des (quei due mi piacciono da morire). Lo stile è sempre perfetto per rappresentare l'imperfezione di questa storia e dei suoi personaggi, quindi complimenti! 

Te l'avevo detto che sarei stata breve ;)
Saluti

SofiaKaiEleutheria

Recensore Veterano
04/01/13, ore 18:12

Sarà una recensione mini perché sono di fretta e il pc ha l'autonomia di meno cento secondi, perciò sarò breve e triste per la brevità, però ci tenevo comunque a scriverti qualcosa dato che sono taaaaaanti capitoli che non recensisco e sono triste anche per ciò. 
[il senso finale della recensione sarà che sono triste XD]
Baez, piccolo cucciolo di suricata, noi ti amiamo, smettila di fare lo scemo, anzi continua ad aver smesso di essere un pirla, ma continua anche a farti di schifezze perché ci piaci! Scommetto che piaci pure a Dors ♥
Comuqnue la situazione è tanto bruttina, povero Baezino - non l'avevo commentata precedentemente quindi lo faccio qui U_U - ma Kol ha il suo asso nella manica e finalmente sappiamo cos'è successo ai suoi genitori, anche se avevo sospettato qualcosa del genere, perché non era possibile che lo stronzo riccone non dicesse niente e lo aiutasse e basta senza un ricatto del genere di fondo. DESSINA *____* amoamoamaomaomamoamoamoamoamo Koles o Desol (?) sono l'amore tanto quanto i Daez ♥ Forse un po' di più perché Des è la donna della mia vita, ma anche un po' di meno perché la tristezza atavica di Dors è qualcosa di troppo bello. Ok, facciamo pari!
La scena finale boh, credo non ci siano parole per descriverla. E' un delirio di due persone che non sanno tenersi in piedi da soli, che non dovrebbero pensare a tenere in piedi nessun altro, che dovrebbero solo tirarsi fuori dalla merda e dal vomito da soli e invece si aggrappano con tutte le forze a ogni brandello residuo dell'altro che ancora non è stato fatto fuori dalla vita che se li mangia senza alcuna pietà. Però si trovano sempre, perché ogni loro passo dipende dalla distanza tra i loro piedi e perché i loro mignoli si toccano e loro sono appoggiati a una parete a dirsi parole senza senso che però assumono il senso della vita intera quando sono insieme e basta.
E c'è questo fluff sempre disperato, ma alla fine hai mantenuto anche la promessa e io non so neanche più come dire quanto ami questa storia e quanto la vorrei tra le mani, in un libro con una copertina fatta da giulia, a sognare una Liffey più pulita per Baez e Dors.
sist, salvami dall'amore totale ♥

Recensore Junior
01/12/12, ore 07:37
Cap. 19:

Dopo aver letto la tua storia per più di sei mesi credo sia giunta l'ora di recensire. Inizio con il dirti che amo il fatto che tu abbia mostrato un po' di più Weeze e che nonostante Baez non voglia accollarsi un problema come la custiodia di un fratello, scelga comunque di non lasciarlo andare, perchè diciamocelo, Steph potrebbe vivere in modo più agiato, ma non potrebbe essere mai più amato di così, anche con tutti i problemi che Baez e Emma hanno. Credo che tu sia una delle scrittrici migliori di cui io abbia avuto il piacere di leggere una storia, la tua attenzione nel descrivere i sentimenti che i personaggi provano e la minuziosità che metti nel descrivere ogni singola sfumatura non è da tutti, ce ne sono poche di persone che scrivono come te. Ed io ho la netta sensazione che farai molta strada, quindi avvertimi quando pubblicherai il tuo primo libro xD. Vabbè io ho finito di sputtanare il mio amore platonico verso il tuo modo di scrivere, alla prossima.

Recensore Veterano
30/11/12, ore 15:46
Cap. 19:

Ciao! Devo volare a studiare latino, quindi sarò breve (sì, perfino più del solito) ;). Per prima cosa, sono felicissima che tu abbia aggiornato! Sentivo la mancanza di questa storia. Punto secondo, titolo fantastico (amo quella canzone! E non so perché, ma continua a venirmi in mente "What else should I say/ everyone is gay" xD). Punto terzo (ebbene sì, tertium datur, spiacente ^_^): bellissimo. Questo capitolo era fantastico (come tutta la storia, del resto). Mi è piaciuta da morire la parte su Baez e il suo incontro con l'assistente sociale, e il fatto che comunque si senta ancora un ragazzino - che, alla fine, è quello che è. Bella anche la scena della colazione di Des e Myra/Myron... Des mi piace davvero molto :D Non so perché, non avrei mai immaginato Weeze e Dorian anche solo rivolgersi la parola, e ho scoperto che la cosa mi piace. Per qualche imprecisabile motivo, sono stata davvero felice che Weeze sia andato a parlare con Dorian. Il giorno in cui scoprirò esattamente il perché sarò ferlice ;) Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo! Saluti SofiaKaiEleutheria

Recensore Veterano
21/11/12, ore 00:23

Eccomi a commentare questo capitolo ^^
Come sai, amo il tuo modo di richiamare atmosfere attraverso immagini e dettagli così evocativi e pertinenti. Forse lo ripeto troppo spesso, ma mi piace molto lo stile. Ho adorato il pezzo con Gigi, l’inquadratura dell’ambiente che non è mai fine a sé stessa, non è una semplice cornice, ma ci racconta qualcosa in più dei personaggi come una specie di “carta d’identità”, ci fa immergere in loro non diversamente da quanto possono fare l’azione e i dialoghi. Ci sono poi delle metafore che secondo me sono piccoli colpi di genio, come ad esempio:
I loro obiettivi non hanno alternative, se non il totale massacro dell'armata avversaria stanziata in Kamchatka”.
Davvero, adoro queste analogie, questi paralleli che riesci a creare, che rendono il tutto estremamente vivo. E poi mi ha fatto piacere ritrovare la Gigi che conosciamo: annoiata, indifferente, sprezzante, prigioniera del vuoto che la circonda, deliziosamente strafottente, deliziosamente concentrata su sé stessa… è un po’ strano, in effetti, decifrare la sua prospettiva così particolare, strettamente egocentrica (proprio nel senso etimologico della parola) e senza sbocco: l’insegnante di francese che le mette i bastoni tra le ruote perché in realtà vorrebbe farsela ma non può, il rettore che le squadra le tette… Quest’ultima, oddio, come percezione è anche attendibile, almeno da quel che vediamo del rettore, che sì, mi dà un po’ l’idea del viscido, o meglio, del classico burocrate menefreghista, con le mani in pasta e lo sguardo sterile impigliato da qualche parte.
Però, ecco, c’è una frase che secondo me dipinge Gigi alla perfezione, che apre uno squarcio significativo su tutto il suo mondo:
Quel piano abbozzato di prendere un aereo per Berlino, Dresda, Parigi o qualsiasi altro posto lontano dalla soffocante calca di passato che è Dublino, si sta già sfilacciando in centinaia di imperfezioni.
Io amo le imperfezioni, ma non questa. Questa no, questa manda tutto a puttane”.
Di solito non amo troppo citare testualmente, ma questa frase mi è rimasta impressa, perché apre uno spiraglio sulla Dublino di Gigi, su cosa significhi e abbia significato per lei, su questo luogo fisico e mentale senza luci, gravido di passato, di ricordi, di vuoto, di amarezza, di qualcosa che vorrebbe seppellire, di tutto ciò che le è scivolato via dalle dita senza che riuscisse ad afferrarlo, dell’unico modo distante e distorto in cui le è concesso di esistervi, di tutto ciò da cui desidera fuggire, perché non intravede più nessuna chance di esistenza.
Comunque il rettore un merito ce l’ha: aver letteralmente preso per la collottola Gigi e Stones, e ficcati in una situazione in cui, per forza di cose, sono obbligati ad avere a che fare l’uno con l’altro. Devo dire che in questo pezzo il mio gradimento verso Stones è salito di molti punti: perché non potevi far collidere due ossimori più emblematici, e al tempo stesso così straordinariamente umani, mai banali; perché mi piace il modo in cui Stones tratta Gigi, quando la chiama “principessa” con quel sarcasmo distillato, quel suo parlare “pane al pane, vino al vino”, perché non le concede nulla, non la porta in punta di dita, non si lascia impressionare dal suo status o dal suo fascino, dalla sua superficie dorata. Dovrebbe risultargli leggermente frustrante doversi guadagnare il proprio posto sudandoselo fino all’ultima briciola, facendo da tutor alla “principessa viziata” che a differenza di lui e grazie agli assegni a sei zeri, probabilmente avrà comunque un posto all’università e un futuro assicurato. Eppure lui ne esce vincitore e senza cadute di stile.
E forse, d’altra parte, è proprio il trattamento di cui Gigi ha bisogno, una serie infinita di scosse che faccia crollare le barriere.
 
Ho amato, come sempre, il PoV di Dorian. Dal flash in lavanderia con sua madre, al significato di appartenenza, di quei momenti che non sono niente di speciale, ma che sente appartenergli nel senso più pieno del termine; all’immagine dell’anziana coppia a braccetto, e a quella, meravigliosa, del cignetto di carta messo in bilico, che in fondo lo rappresenta… Non so, non so spiegare bene, ma sono tutti meravigliosi frammenti di lui.
E poi mi piace il suo riuscire a riconoscere Baez dal modo di suonare il campanello o dai suoi passi – e qui era chiaro che non si trattava di lui. Il suo stare male al pensiero di lui, starci male in un modo strano, a quella scheggia infilata nelle carni che continua a pungere, a pulsare di vita propria, che è salvifica e lo obbliga ad esistere. Forse più che altro lo mette in una condizione in cui gli sarebbe impossibile sentirsi altrimenti, tornare indietro. Non so, ma ogni volta che leggo di lui puntualmente deliro XD Le impressioni che lascia sulla pelle sono così forti che, parlando di lui, ogni volta mi sembra di ridurlo troppo “in pillole”, di semplificarlo – e non è affatto il caso. Ci sono dei passaggi e delle immagini bellissime.
Qui poi c’è stata anche una breve incursione di un passato recente, con l’arrivo di Naoko. Sinceramente non mi aspettavo l’incontro tra i due. Che avvenisse in questi termini. Non mi aspettavo la decisione di lei di troncare, di mandarlo al diavolo, allontanarsi, strappare, dirgli che le fa schifo… Che si riferisse al suo modo di vivere sconclusionato e rassegnato – almeno, il Dorian che lei conosceva fino a quel momento –, al fatto che abbia iniziato a frequentare Baez… Ecco, non so dire se sia più l’averci visto giusto nel cambiamento di Dorian, o se sia lei a volersi sganciare da un ruolo che non le calza più, a non voler essere più quella che si prende l’onere di tamponare i suoi casini esistenziali. Dice di non essere più la stessa – e qualcosa è successo, nel frattempo –, e pare che questo suo cambiamento implichi il lasciarsi Dorian alle spalle, ma la sua reazione mi ha sorpreso.
Quando poi entra in scena Patrick – e Des, che fuma il mio stesso tabacco e me ne sono accorta solo adesso XD –… ahah, giuro, io l’ho amato solo per il fatto di averci mezzo provato con Dorian, anche se all’inizio quel “tua sorella” e quel “biondo” buttati lì, mi avevano un po’ confuso. Mi sono detta: se davvero ci prova con lui, diventa un mio idolo, è ufficiale XD E magari Dorian avrà davvero bisogno di quel contatto molto ravvicinato. Chissà, magari può essere uno dei tanti, piccoli tasselli da incastrare, per questa rinascita.
Ecco, poi come al solito sono fissata con le “simmetrie” tra le parti col PoV di Dorian e quelle col PoV di Baez. Dorian che capisce che *non* si tratta di Baez dai passi e dallo squillo del campanello; Baez che sente la presenza di Dorian senza averlo ancora visto, che riconosce il suo profumo, la sua presenza che, per la prima volta, impregna tutto. Un po’ devo dire che qui Baez mi ha fatto leggermente pena, perché ho notato che quasi nessuno, a parte Dorian, vede in lui qualcosa in più di un coglione fallito… e non glielo manda manco a dire. È vero che ultimamente sembra infilare una cavolata dietro l’altra, non ultima quella con Dorian, ma mi dà anche l’impressione di non sapere da che parte voltarsi. Non ammette ciò che sente, ma probabilmente focalizza male di suo.
Ancora complimenti per questa storia e questi personaggi di cui è così facile innamorarsi… Alla prossima! ^^

Recensore Veterano
30/10/12, ore 04:02

Eccomi, dopo un bel po’ di tempo. Mi è mancata moltissimo questa storia nel corso dell’estate, e mi sono mancati tantissimo loro. Capitolo molto atteso e che ho amato moltissimo. Quello che ho amato più di tutti, finora: un piccolo universo a sé. Non so spiegare bene, ma lo adoro. Ho amato la simmetria tra la prima parte, con il PoV di Dorian, e la seconda parte con il PoV di Baez, meravigliosamente speculari (come loro, in un certo senso), e non saprei dire se sia un effetto voluto o se siano loro a essere così deliziosamente complementari. Persino i singoli dettagli, il fatto che entrambi i pezzi siano introdotti dall’immagine della Converse e del calzino un po’ provato dalle miriadi di lavaggi, e quella delle lavatrici fatte a cazzo, e l’immagine meravigliosa del fiume. Ho amato le descrizioni, che non sono esattamente descrizioni, forse sono *immagini* incredibilmente vive, protagoniste; e tu che leggi non sei semplice spettatore, non sei lì che assisti davanti alla scena: diventi a tua volta Dorian, Baez, Kol o chiunque altro al loro posto; senti quell’atmosfera sbatterti addosso, schiaffeggiarti, infilarti il vuoto giù nello stomaco, infilarsi sotto la pelle, ed è come se fossi lì. Senti il freddo delLA Liffey (che è una ragazza <3 o forse una matrigna tentacolare che tutto risucchia a sé… dipende) che ti schiaccia i polmoni e non riesci a riemergere; senti il brulichio della città la sera, della vita che si muove tutt’intorno, mentre pedali con i libri da restituire alla biblioteca; senti il rollio della barca sotto i piedi, il leggero senso di nausea. Non si tratta di un semplice sfondo ideale, ecco: la città o il fiume o la barca o l’ambiente del momento è a sua volta protagonista o co-protagonista, strettamente intersecato al personaggio – e al lettore.
Forse sarà solo una mia sensazione, ma ho visto per la prima volta Dorian e Kol parlare, finalmente, da fratelli. Davvero. Anche se il tutto è filtrato attraverso il punto di vista di Dorian, ho visto Kol percepire in lui qualcosa di diverso e trattarlo come un suo pari, diverso dal ragazzino emo/nerd/studente modello/palla al piede che forse era solito considerare. Quando lui gli dice che, come genitore “putativo” ficcato nei panni di fratello maggiore, è stato una merda. E poi, un secondo dopo, c’è una frase, da parte di Kol, quando dice che uno come Baez non vale la pena – non vale il prezzo del suo dolore, non vale la pena di riporre speranza in qualcosa che lo veda come fulcro assoluto, di rinascere per lui e attraverso di lui – ho visto qualcosa in più di un consiglio spassionato… forse un inconscio senso di protezione, di voler dire la sua, non so. In fondo, loro non ne hanno mai parlato, eppure Kol ha colto qualcosa, sapeva in qualche modo dove andare a parare: ha capito cos’è che faceva stare il fratello così da cani. Forse sbaglia, forse ha ragione, forse ha avuto l’occhio lungo più del previsto ed è sceso a conclusioni giuste o sbagliate, però per una volta li ho visti davvero fratelli.
Poi c’è la riflessione sul dolore, che ho trovato sublime – a dire il vero ci sono un paio di frasi di Dorian da fucilata al cuore, e che al tempo stesso fanno riflettere, tantissimo. Quando parla della giusta intensità di dolore. E dell’assurda menzogna sull’amore salvifico che raddrizza e compensa. Raramente è così, forse nei film. Non si tratta di questo. È stata una scossa che ha riportato in vita Dorian, ma questa scossa non ha nulla a che fare con l’amore che arriva e ti sconvolge l’esistenza, stile Dante e Beatrice. Che poi devo dire che all’inizio mi ero fatta un’idea completamente diversa su questo passaggio: pensavo al famoso passo avanti seguito da venti indietro. Pensavo a una disfatta per Dorian. Non avevo tenuto conto di questa componente, imprevedibile a suo modo, eppure così squisitamente umana e reale. Avevo pensato a un castello di carte che crolla, a quella debole speranza, per Dorian, che svanisce sotto il gelo della consapevolezza, del tradimento delle aspettative, nel momento in cui Baez lo rifiuta e preferisce avere chiunque, al suo posto – pure qualcuno di cui non gliene frega niente o che detesta apertamente –, ma non lui, non in quel momento, in quella declinazione; non lui che è entrato nella sua vita in quel modo. Lui che si è buttato nella Liffey, costringendola a risputarglielo indietro – personalmente trovo che quest’immagine abbia un valore metaforico stupendo. Avevo pensato a una mazzata in fronte che cancellasse quanto di buono poteva esserci stato fino a questo momento. Ai famosi venti passi indietro; a qualcosa che segna una cesura, un cambiamento da cui non si torna indietro – e così è stato –, ma che avrebbe riportato Dorian non al punto di partenza, ma molto più indietro. A fare i conti con l’unica cosa che aveva riacceso in lui una scintilla, che l’aveva distolto dal suo torpore, trasformata per l’occasione nell’ennesimo malloppo che va a ingrossare la fila dei suoi fallimenti esistenziali. Qualcosa del genere. E secondo me questa può essere tutt’ora un’arma a doppio taglio: può riportarti in vita, ma l’amaro del tradimento può avvelenare tutto, capovolgere la percezione e figurarsi come l’ennesimo volto del tuo non-esistere, non riuscire a sfiorare altre vite e neppure la tua. Può farti vivere o farti morire. Pensavo al modo in cui Dorian avrebbe reagito a quest’ultimo colpo. È il motivo, forse, per cui ho amato ancora di più le sue riflessioni, il suo giostrarsi la propria posizione ora così delicata.
La parte, poi, in cui è lui a parlare, all’inizio mi ha un po’ destabilizzata. Ho tipo dubitato fino all’ultimo se il senso della vicenda fosse metaforico o reale, se Dorian non fosse davvero Dorian, ma semplicemente la figura dello scrittore che vive altre vite di riflesso, che vuole raccontare una storia. Poi sono andata a leggermi e spoilerarmi i capitoli successivi, e c’è l’immagine della bicicletta che non doveva esserci, se è vero che qualcuno l’ha rubata a Dorian, mentre lui si gettava alla disperata al salvataggio di Baez… Non so, forse mi sono leggermente incasinata in quest’intreccio di segnali XD E dopo questo pezzo, questa incursione nel suo passato, o forse nel suo animo, mi sento ancora più affezionata a lui, ancora più vicina – anche se senza sfiorare certe situazioni estreme. Quando si rende conto di aver bisogno di rifarsi ai romanzi e ai personaggi di cui ha letto, per mettere nero su bianco le proprie emozioni, di rifarsi a quello o a quell’altro per poter vivere almeno di riflesso, per un attimo mi sono rivista, quindicenne, seduta in terrazzo a leggere mentre fumavo una sigaretta di nascosto, a vivere di riflesso la vita e le emozioni dei personaggi del libro, a desiderare di vivere pienamente, e a far da sottofondo la musica lontana della festa del paese e di un mondo che non voleva sfiorarmi, appartenermi. La voglia di vivere, la frustrazione di un’impercettibile porta in faccia. Forse è per questo che gli voglio ancora più bene, chissà. Perché sono quei personaggi in cui si riesce in qualche modo a rivedere qualche porzione nascosta di sé stessi.
Comunque, che si tratti di un frammento estemporaneo di passato o di un qualcosa di “metaletterario” (mi piace, comunque, l’idea che questo sia stato il primo contatto tra i Daez), in questa parte al passato secondo me c’è il germe di ciò che poi Dorian è diventato. Il suo vivere di riflesso, il suo vivere e non-vivere, ignorato dai più, una scheggia invisibile. Forse la morte dei genitori è stata una sorta di epifania, di rivelazione di ciò che era, del terreno sotto i suoi piedi che poteva franare da un momento all’altro. È l’embrione di ciò che è diventato, del suo inferno che somiglia più a un limbo, e dell’uomo nuovo che si sente adesso, con quel qualcosa che non riesce a spiegarsi, quell’ossessione salvifica, in grado di mettere in vibrazione le sue corde.
Poi c’è Baez immerso nel suo inferno così speculare a quello di Dorian. E ho visto in lui lo stesso precario e indeciso sentore di salvezza che ho visto in Dorian: lo stesso lumicino a cui aggrapparsi che si lascia in qualche modo intravedere in fondo al tunnel, almeno a livello di consapevolezza. Però ho visto che Baez, a differenza di Dorian, non sembra troppo disposto a lasciarsi salvare. Quasi maledice Dorian per averlo tirato fuori dalle acque che volevano inghiottirlo – concrete o meno, ha poca importanza –, ma sappiamo anche che il suo affermare e negare è, come dire, a libera interpretazione. Che forse è ciò che voleva, ma non lo ammetterà mai. Che a volte dice qualcosa, ma intende tutt’altro, e neanche lui è pienamente consapevole. E un po’ questo si vede anche nei capitoli successivi, ma su’, non spoileriamo XD è un bell’enigma la mente di questo ragazzo, più contorta di quanto effettivamente appaia – anche se con i suoi bei momenti di pirlaggine XD Ma anche quel suo trattarlo bruscamente, parlare di lui, tra sé e sé, con quell’aria falsamente disincantata, quando lo chiama ragazzino… Non so, lo trovo a modo suo adorabile. Non so se dar retta alle vaghe speranze che Dorian ripone (o riponeva?) in Baez, nel loro contatto, ma tanto fa per lasciarmi tenere le dita incrociate per loro.
Concluso qui ‘sto delirio, se non ne esco più XD Ed ecco, sì, li amo, se non si fosse capito, e sono contentissima del vostro ritorno <3

Recensore Master
28/10/12, ore 13:51

Ma rendiamoci conto della bellezza di BC!!!! film culto che io ho visto fino alla nausea totaleXD bello ritrovarlo qui per capire i retro scena e sapere che in fondo è così: loro quattro sono un bel club della colazione, di quelli che giudicano anche, che piangono, che ballano, che si lasciano andare, che poi litigano, che hanno equilibri precari, che si conoscono, che non sanno rapportarsi, che però sono lì e colmano proprio lo spazio giusto l'uno per l'altro, che sanno cosa prende l'altro per colazione, che sanno fare pace senza dirsi nulla.
Dovrei odiarti per lo scorso cap, che però era meraviglioso, ma non posso alla luce di ciò, perchè il giorno dopo c'è questa colazione che li attende e che mi fa dire "alla fine un modo lo troveranno, forse un modo del cazzo, forse non il modo che tutti ci aspettiamo, ma lo troveranno".
Intanto però devo dire due cose su Gigi e Stones che hanno il mio amore, ma non come un coppia spalla, due tizi in più, due comparse, no hanno il mio amore in generale, la famiglia di Stones lo ha, il modo in cui li dipingi e li racconti, per me quando ne parli raggiungi dei livelli narrativi splendidi, che sento di più rispetto a quelli di altri. Non fraintendermi adoro le vite deliranti e decadenti di tutti loro, ma la concretezza di quella famiglia mi arriva vicino, mi alita in faccia. Dalla madre alla sorella, dalla cucina al salotto, dalla puzza di grasso ai canti patriottici, dal sarcasmo al giornale quotidiano, tutto ha un suo posto preciso che vive e si sente. Vorrei leggere di più di tutti loro, di questa atmosfera da Dubliners contemporanei, delle storie che hanno da raccontare. E vedere Gigi lì è qualcosa che quasi mi commuove, perchè sì tutto puzza e tutto è proletario e tutto è così schifosamente di basso livello, però tutto è anche reale e seduce, perchè la vita fatta di concretezze seduce sempre chi ha vissuto solo di aria, bei vestiti e genitori assenti. E' come la risata di Stones, qualcosa che non ha nessun retrogusto, è solo una risata, semplice, ma concreta e per questo appiccicata addosso, proprio sulla pelle. Io loro due li amo, tanto anche solo così, nel semplcie stare vicini e prendersi in giro. Ho amato il disordine gestito di Stones il fatto che Gigi lì trovi anche un po' di se stessa, quel qualcosa che altrove gli altri non sembrano capire, forse qualche mani o forse solo un modo di vivere.
Non so vorrei soltanto sapere molto di più e leggerli in continuazione insieme agli altriXD
Diciamo che non c'è stato propriamente del fluff, ma un accenno di luce che può essere un boccone di torta, o una risata genuina, che può puzzare di fritto o di brioche calde, che può essere solo luce e andare bene così senza tanti discorso intorno e troppe speranze, quando c'è luce deve bastare, sempre.
Grazie per tutto ciò, leggere è sempre un piacere.
Menzione speciale per Kol registrato sotto mamma ♥
qualcosa di troppo bello, che sembra niente, ma è bello.

Recensore Veterano
28/10/12, ore 10:34

Ciao!
Posso dirti che questo capitolo mi ha commosso? Ma davvero tanto? È bello, forse perché, come hai scritto tu, è un po' diverso dagli altri e loro "fanno schifo facendo colazione". Ecco, è proprio quello che mi ha commosso. La colazione, loro che sono lì, tutti insieme, i loro casini che ci sono ancora tutti, però è diverso. È meno distruttivo, è meravigliosamente imperfetto. È qualcosa - cit. È qualcosa questa specie di equilibrio un po' squilibrato, è qualcosa Dorian che accetta un vinile e mangia un boccone di torta, è qualcosa Baez che si sente bene quando lo fa. Tutti loro, qui, sono qualcosa. Non so se mi sono spiegata, penso di no e che questa recensione sia una specie di guazzabuglio strano e un po'sdolcinato, ma non sapevo proprio come altro esprimere quello che ho provato leggendolo.
So dia avere lasciato un po' da parte Gigi e Stones, in questa recensione, ma la scena finale mi ha colpito davvero tanto...Comunque, mi piace l'immagine della macchia di sporco sul marmo, una macchia di cui si è consapevole e controllabile, e Gigi viene messa di fronte al fatto che non tutto si può controllare, che a volte lo sporco esiste e basta.
Devo davvero riempirti di complimenti per come scrivi: il tuo stile è fantastico, È i tuoi personaggi, si adatta a loro, li esprime. È davvero stupendo da leggere.
Complimenti, davvero
SofiaKaiEleutheria

Recensore Master
22/10/12, ore 23:29

Io non credo di essere capace di recensirti degnamente questo capitolo. Cioè sono tipo morta di sonno, ho gli occhi che si chiudono ed ho mangiato il più buon riso al sugo della storia del riso, per lo meno del mio riso, avevo una voglia matta stasera e credo di dovermi cominciare a preoccupare perchè di solito le voglie non vengono così a caso, non a me. Che poi preoccuparmi di cosa, sono tipo incinta a intervalli regolari? Credo di essere completamente partita di testa, primo giorno di ritorno all'uni, sveglia presto, non ero più abituata, mezzi e solo mezzi e camminate chilometriche. Non fanno bene tutte insieme, mi sento male a pensare che domani mi toccherà rifare tutto da capo, ma ho reportage e sai che significa? Che sarà fomentate peggio di oggi..è pazzesco..reportage. No davvero, pazzesco.
Io..ti devo chiedere scusa, probabilmente non eri ancora abituata ai miei livelli di delirio fuori controllo che ogni tanto si appropriano del mio cervello, oggi più di altri giorni, perciò perdono se ti sembrerà tutto un pò insensato, diciamo che è quasi normale in questi casi.
Se c'è una cosa che mi piace mentre leggo è trovare dei contrasti nel carattere stesso dei personaggi, ordine e caos nella stessa persona qualcosa che crei e annulli al tempo stesso quello che le persone tentano di essere. E' come se combattessero una lotta molto più intima e profonda di quella che può essere con i genitori o con un fratello troppo diverso o semplicemente un mondo che è solo vomito e macchie.
Adoro questo tipo d'immagini sono quelle che ti danno maggiormente l'idea del contesto in cui sguazzano, e c'è sempre qualcosa, in entrambe le parti, che divide a metà anche chi legge. Alla fine del capitolo ci arriviamo in due, io e l'altra me..quella che vorrebbe alzarsi e mettere a posto la camera e magari fare anche i piatti e quella che vorrebbe dimenticare i piatti e lo schifo che c'è qui dentro e scendere giù a giocare a Pes tutta la notte con i vicini. Io non ci gioco a Pes, a me non piace, però ci sono quei giorni in cui non ho voglia di nulla tranne che non essere me stessa. Cambiarmi e vestirmi in maniera diversa, sembrare qualcun altro e vedere se i problemi dell'altro sono più facili da risolvere, una specie di via di fuga, che poi scappi ma questo t'interessa solo alla fine. E loro sono tutti un pò così, tutti carichi di una vita che li divide in due pezzi di puzzle che vanno sempre insieme ma che son sempre divisi, cioè c'è sempre quella linea che li separa e li rende due pezzi, poi uno decide quale pezzo essere e che lo voglia o no quella scelta ti condiziona per tutta la vita, ma in un modo o nell'altro quel pezzo rimasto dall'altra parte condiziona alcune scelte e determina il carattere, cioè forse è più quello che determina piuttosto che la prima scelta.
In ogni modo ci sei sempre te ma con una voglia di evasione che non pensi di avere. E ci sono tutti loro, chi in un modo chi in un altro, son tutti lì pronti a mettere un piede fuori dalle loro vite e cominciare qualcosa di nuovo. Sono tutti disastrati, anche Gigi, con quelle sue macchie ricercate e le sue grida soffocate. Sono tutti coinvolti in questa fuga. E sei geniale, non ricordo se nel primo o nel secondo, probabilmente nel primo capitolo, hai concluso con quella frase che ho amato. Eccola "Nessuno conosce nessuno come vorrebbe, ma finiamo per conoscerci tutti, che lo vogliamo o no", combacia perfettamente con il contesto. Sono vite separate, messe in sacchetti separati ma destinati tutti allo stesso frigorifero. Congelati in realtà confezionate che li accomunano tutti, uno per uno.
Beh, mi piace.
Non ha senso dirti che mi piace ma è così. Ed è anche la mia dannata ossessione per le immagini che mi fa amare questa storia, e per la musica ma è una roba a parte.
Tante coccole.
Lis

Recensore Master
20/10/12, ore 18:53

Rieccola, partiamo dal fatto ho in riproduzione continua Ten da stamattina, quindi non so con quanta lucidità io possa riuscire a descrivere quello che mi passa per la testa, probabilmente non ne ho più nemmeno un briciolo, completamente dimenticata nei meandri oscuri di una voce un pò troppo profonda, una di quelle robe che ti entra in testa ,nei polmoni, sotto la maglietta ,nelle mutande, un pò ovunque insomma. E dinci non so che fare davvero per tirarla fuori, sono troppo sconvolta, la musica ti frega eh! Ti frega proprio, la musica come la fotografia, c'è qualcosa di veramente sbagliato ma profondamente giusto che ti frega e ti tira giù anche quando vorresti andare su, o di là..insomma sei fregato sempre e comunque.
E io dovrei parlare del capitolo e non della musica e di quanto ne sia ossessionata, perciò come ci sono finita a parlarne? Ah si, il titolo..beh..gli U2, non credo debba commentare vero? Anche se Totally Wired...ciao! Non è umanamente possibile commentare qualcosa da persona normali quando impregni la tua storia di elementi che in un modo o nell'altro ti portano via.
Quindi, parliamo dei dettagli? Se ciao..non finirò mai..parliamo di qualcosa di più concreto tipo..boh Des? Amo! Amo follemente.
La sua camera, dai è geniale, io adoro questa cosa, per una folle come me totalmente innamorata di ogni qualsiasi cosa che racconti una storia, anche quella di un verme dentro una mela..ogni virgola è fondamentale, ogni virgola è dannatamente interessante, anche se le virgole sono mozziconi di sigaretta, o pacchetti, o fiammiferi..anzi forse lo è anche di più, anzi sicuramente, c'è storia, troppa storia. Sai di quelli che trovano ovunque qualcosa che li fomenta, di quelli che rischiano l'infarto per colori troppo accesi, o un'onda poco più prepotente che ti travolge del tutto? Di quelli che potrebbero crollare a terra morti semplicemente perchè una gli sorride? Ecco sono di quei tipi, troppi davvero troppi elementi, uno non riesce davvero a dirti tutto quello che pensa. Scrive un ammasso di scemenze caotico e insensato sperando che alla fine qualcosa te lo avrà detto anche se lui in primis non ha capito nulla di quello che voleva dirti. E quindi nulla.
Continuo a leggere.
Lis

Recensore Master
20/10/12, ore 18:22
Cap. 2:

Salve. Dio solo sa quante storie ho in arretrato da recensire, per di più la metà delle autrici che ti leggono non sanno che ho pronte per loro delle recensioni dal'era dei dinosauri e che prima o poi lascerò. Però ecco..ho cominciato a leggere e come la maggior parte delle volte la storia mi ha preso e io non riesco a non commentare subito, non quando ho tempo da vendere come questo pomeriggio e la poca voglia di fare qualcosa di diverso dallo starmene seduta su una sedia, anche abbastanza scomoda, a coprire i discorsi della mia coinquilina e della sua tipa sul calcio con la voce di Eddie, nonostante sia un uomo con le palle e con una voce che la dice lunga sulla loro forma, non riesco a coprire del tutto le loro voci..quindi mi distraggono e io devo ricominciare da capo a parlare di qualcosa di cui non ricordo nemmeno l'inizio.
Quindi ricomincio. Salve, son capitata qui..non so bene nemmeno come, forse devi ringraziare Elle, anzi sicuramente devi ringraziare lei, credo di aver visto da qualche parte il nome di questa storia e fidandomi dei suoi gusti mi son fiondata qui. In realtà ero indecisa se leggerti o meno, perchè avevo visto il numero di capitoli e quanto fossero lunghi e io non volevo cominciare a leggere qualcosa che poi non sarei riuscita a finire, lo faccio spesso e me ne pento ogni dannata voglia perchè rimango sempre lì con l'acquolina in bocca e con un finale mai letto..e non va bene..però poi i visini di quei tipi lì mi hanno incuriosita e i tuoi gusti cinofili e in quanto a libri mi hanno catturata e piano piano son risalita su e ho cliccato sul prologo e bam..eccomi qui. Ho cominciato e devo finire quindi m'impegno a dirti qualcosa di sensato altrimenti finirò per essere davvero banita da Erica stavolta, e farebbe anche bene.
Mi piace, beh è ovvio che mi piace, credo di avertelo fatto capire con questa ampia ed inutile prefazione, e poi non c'è nemmeno da dirtelo, insomma uno non legge una cosa del genere per arrivare all'ultima riga e dire..mi piace. Non ha senso, significa che non hai capito un'emerita cippa di quello che c'è scritto un pò più su.
Quindi lasciamo perdere i miei gusti personali e parliamo di quello che hai combinato.
Non parliamo di una trama, come non parliamo di personaggi, non ora per lo meno. Parliamo di sensazioni, di quelle prepotenti, sai no? Quelle che bam, ti ritrovi in testa che ti uccidono e non sai come tirarle via. Immagini, sono fissata, ma proprio fissata, studio fotografia e uso come scusa questa cosa ma non è così, cioè non è solo per quello, sono fissata con le immagini perchp spesso parlano più delle parole spesse, raccontano storie non solo sui soggetti ma soprattutto di chi le crea. E tu mi sai di molte cose, oltre ai tuoi innumerevoli interessi tutti dettati da un gusto assolutamente originale e che non ha bisogno di essere commentato, tutto quello che leggi si rispecchia sui personaggi. Sai quei film in cui a frame bui si alternano frame caotici, solo luci, e frammenti d'immagini sparsi qua e là? E' esattamente questo che trasmette questa roba qui..un qualcosa di caotico, all'apparenza, in cui non capisci quali siano i tuoi pensieri e quelli degli altri..però non è caotico, cioè c'è un certo ordine. Quello del non ci conosciamo ma ci conosciamo, quello in cui nessuno sa la storia dell'altro ma ci si finisce dentro in un modo o nell'altro.
Quindi..io vado avanti a leggere perchè ormai ho iniziato e la carne non si scongela per ora..quindi ho tempo e quindi continuo.
Lis

Recensore Master

Eccomi, in ritardo orrendo :( però il cap lo avevo già quasi tutto letto e necessitavo di due minuti per riguardarlo e rileggere le parti centrali della bellezza assoluta e commentare degnamente! Allora diciamolo un po' ti odio per tutte questo... lol non è veroXD
la parte con D&B non so manco come commentartela! Mi ricordo che già la prima volta mi aveva uccisa, facendomi commuovere perchè c'era nel finale tutta la rassegnazione di Dorian, il suo doversi scontrare con un muro che sembra inabbattibile, troppo spesso persino per lui che è così testardo. Lo vedo dare craniate e non sapere se qualcuno gli curerà le ferite che gli procurano. Perchè Baez forse non ammetterà mai questa dipendenza, la gelosia, la rabbia, la fuga, la chiusura. E lui continuerà a chiedergli qualcosa senza risposta in attesa di ciò che non verrà. Il che è triste, ma bello. Perchè credo che dica molto di Dorian, del suo saper amare a prescindere, comunque, in qualunque situazione, anche la più disperata. E anche se è tuto tragico e loro chissà quando si toccheranno realmente, oerò la gelosia di B è un segnale, qualcosa che non si può cancellare, è la stessa malattia, la stessa fissa, la stessa voglia solo che tenuta segregata dove nessuno può vederla. Io credo che sia giusto che dorian abbia delle risposte, qualcosa di concreto da poter apprezzare, ma so che un percorso lento di consapevolezza poi porta a risultati più duraturi e che abbiano anche un senso per entrambi. Non solo moti di euforia, ma sentimenti che hanno sedimentato a sono stati lì in attesa di vedere la luce. Poi vabbè io stimo Patrick, spero che lo farà dannare a Baez, che sento la propria inferiorità, nel non saper ostentare, nell'essere un assenza di futuro per dorian ma solo una casa galleggiante dove sta chiusa una madre incapace, dove prima c'era un padre quasi assassino. Sento tutta la sua tristezza nel non sentirsi adeguato, nelle parole che nonsa dire, e nei gesti che non sa interpretare nel modo giusto. Mi ha fatto tenerezza anche lui, nella fuga da questo insieme di sensazioni. Vabbè poi persino a Des e Kol mi fai litigare ù.ù vergognatiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Lui è uno stronzo totale... povera la mia Des che cerca di essere presente e di non perderli di vista e invece tutti la trattano in maniera indifferente o con un briciolo di ccrudeltà orrenda... ti prego poi fai smettere Kol di drogarsi in modo osceno ovunque sennò ci crepa!!!!! non può morire Kol!!!! salvalo!!!!!
ok, abbiamo appurato che questo era il capitolo-fondale, nel senso che tutti hanno toccato il fondo, per me, quindi non si può che risalire, vero? dai su dammi una speranza XD a parte gli scherzi li amo e il loro dramma è totalmente da adorare ♥
SCRIVI non puoi mollarmi così!!!!
le mille dediche non me le merito ç__ç però grazie come sempre ♥
<3<3<3