Recensioni per
5 O'Clock Heroes
di sistolina
Eccomi a commentare questo decimo aggiornamento.^^ |
Noo! Scorro la barra e scopro che è finito il capitolo :O e io che speravo in un altro pezzino :\ |
Magnifico anche questo CAP...finalmente sappiamo qualcosa in più sui palme...gli unici ad avere ancora dei genitori a quanto pare anche se forse ancora più assenti degli altri...di quelli che tendono a ripagare tt cn i soldi senza mai pero avere un vero rapporto coi filgi.. |
Che tipo il secco ossuto...già lo adoro così come kol che aleggia minaccioso nell aria e il suo fratello emo. |
Gnaaaaaaaaaaa, la citazione è JHKFYADSJYFAKFYUJGGKJ *W* |
Eccomiiiiiiiiii! Finalmente in pari, finalmente in diretta, finalmente tutto mio *w* |
io sono sempre la più fortunata di tutti perchè leggo tutto prima e leggo tutto dopo ♥ |
E' un onore essere il primo recensore, finalmente. Non potevo perdermi nelle mie cose senza un fine, è giunto il momento di mettere pausa e tornare qui. E invece no, mi si chiama per sentire se un filo del cavolo passa per le tubature. Boh. |
Tu non puoi tirare fuori questi capitoli - no no no no no! Io fangirlo in modo inquietante, e non solo per Daez che sono l'amore più folle e più grande del mondo, ma pure per Kol! Kooooool! *muore felice e amando follemente quest'uomo* |
AAAAAAH ma io amo tutto sempre e troppo e sempre di più! |
Ma io ç__ç |
Io so di essere la donna più lenta del mondo, ma come vedi sto arrivando con calma e per piacere *amoamoamoamoamo* |
Ehi, ciao! :-)
Ho iniziato da poco a leggere questa storia, e capitolo dopo capitolo (del resto sono soltanto 9…), è scivolata via che quasi non me ne sono resa conto. L’ho scoperta quasi per caso, per non lasciarla più <3
Mi ha spiazzato, a dir la verità, tanto che trovo anche difficile, ora, elaborare un commento un minimo coerente. All’inizio devo ammettere di essermi “persa” un po’, non si tratta di una lettura semplice da mandar giù come acqua, distrattamente: occorre immergersi, tornare indietro quando necessario, lasciare che le parole scorrano sulla pagina e nella mente. Che i personaggi e la storia emergono da una nebbia sapientemente intessuta.
Trovo che questo sia bellissimo. E’ una storia che si racconta da sé, quasi non si riesce a percepire la voce narrante (motivo per cui, all’inizio, può risultare spiazzante), e trovo che non poteva esserci scelta più azzeccata: sono i personaggi a raccontarsi, le atmosfere, gli ambienti; sono i gesti, le parole, le azioni, le immagini evocate, il fluire dei pensieri, dei ricordi, che parlano ognuno per sé. Una scrittura “trasparente”, gravida di dettagli concreti che ti si scolpiscono davanti agli occhi, La cosa bella è proprio questa: che non c’è un “filtro” a ottundere l’impatto vivo tra la storia, i personaggi e il lettore, ma tutto scorre davanti ai tuoi occhi, lo senti sulla pelle. Senti loro. Ci sono poi dei passaggi che sono davvero dei piccoli capolavori, e stile e contenuto sono così sapientemente intrecciati che penso sia impossibile districarli, parlare dell’uno escludendo l’altro.
Quest’ultimo capitolo, poi, che ho appena finito di leggere, è semplicemente meraviglioso.
Mi sono affezionata moltissimo a Des, e naturalmente a Dorian e Baez (♥), che trovo siano una delle cose più belle che di recente mi sia capitato di leggere. Non hanno bisogno di parole, di presentazione, davvero. Forse parlo a vuoto.
La figura di Des che muta come una visione al caleidoscopio, rispettivamente quando è vista attraverso gli occhi di altri personaggio (quelli di Gigi nel capitolo precedente, per esempio), e quando è invece lei a svelarsi di fronte al lettore, a riempire la scena da solista. E’ una figura che spesso si accompagna ai ricordi del suo passato, a impressioni vive, che ogni tanto riaffiorano e ci permetteno di ricostruire un quadro coerente (anche se mai del tutto). O almeno, di osservarla nel suo insieme. E questa è una cosa che secondo me molti tuoi personaggi hanno in comune tra loro: sembrano “bruciati”, autodistruttivi, persi, sbagliati, eppure in tutti loro vedo una smisurata, affamata volontà di vivere (in senso quasi schopenhaueriano, e non necessariamente negativo). Un po’ come il suicida che, in ultima analisi, non odia la vita, ma forse la brama e la ama a tal punto da non tollerare di non poterla vivere secondo le proprie gradazioni, di non poterla assaporare. Desidera morderla a carne viva.
Questo pensiero mi si è affacciato nella mente quando ho letto di Des che, nel delirio da trip, brama di assaporare almeno per un istante ciò che si prova un attimo prima di morire. C’è una poesia intrinseca che lascia senza parole, davvero (infatti anche questo commento è molto delirante e sconclusionato).
Dorian e Baez, poi… <3 Trovo che formino una simmetria (quasi) perfetta. E che siano meravigliosi. Credo di amare di Dorian: è come se volesse negare la propria esistenza, negarsi a se stesso, cancellare se stesso per cancellare ciò che gli fa male, che è capace di ferirlo. La sua stanza vuota, il non mangiare, il non riuscire a sentire se stesso: è una negazione continua, la negazione di un’identità e forse di qualcosa di più. Vietato sentirsi. Come se avesse rimosso in blocco se stesso strappandosi via direttamente dalla sua stessa pelle, scollandosi di dosso un guscio superficiale con la forza delle unghie. Però c’è qualcosa che lo attira verso Baez (all’inizio sembra addirittura un po’ stalker, e anche leggermente inquietante), un baluginio sottile che forse nemmeno lui riesce a focalizzare pienamente.
Trovo che questi due personaggi siano simili e contemporaneamente dissimili: nemesi e parti complementari nello stesso tempo, o forse il paradosso di due vuoti che, eccezionalmente, potrebbero essere in grado di riempirsi a vicenda.
Adoro poi come dipingi, sfiori le ambientazioni, gli oggetti: nulla è lasciato mai al caso, ma tutto parla di loro. La città, la “magione” degli Ellis, persino gli abiti chic di Gigi, involucro superficiale che fa a pugni con la sua disperazione, che non riesce a mascherarla, ma solo a creare un ossimoro insanabile tra lei e ciò che appare all’esterno, la borghese viziata e snob apparentemente impeccabile: una veste che non le appartiene. Mi piace questo procedere per contrasti o somiglianze nelle descrizioni, nel dispiegarsi di una storia che si preannuncia una piccola meraviglia. Sono contenta di averla scoperta!^^
Bene, temo di aver sproloquiato abbastanza, perciò mi eclisso. Alla prossima! :) |
Amabile, come dici tu. |
Siiiiiiiiiist <3 |