Ehi carissima!! Scusami il ritardo nella recensione ma non ho avuto proprio il tempo di aggiornare prima, soliti impegni, maggio è sempre un mese incasinato ^__^ Devo confessare che ho letto il capitolo, appena lo hai postato, l'ho letto tutto d'un fiato e lo amato tantissimo! Effettivamente da questo capitolo in poi si capisce davvero che è tutta un altra storia, e che non è correlato in alcun modo con Queen!!
Prima di recensire voglio farti i complimenti per la bellissima immagine!! Si devo dire che hai fatto benissimo a cambiare il banner, si capisce gia solo leggendo il primo pezzo che la storia è entrata in una piega mooolto diversa, quindi è stato davvero coerente mettere un immagine nuova, e poi nuove immagini Supian sono sempre gradite!! *__* *___*!!
PS: si lo so che di solito i post-scriptum si mettono alla fine ma ho paura di dimenticarmene xD ^__^ Dati i problemi che ho avuto al pc e anche problemi con virus ho dovuto chiudere l'account facebook da un bel po' di tempo quindi non ho avuto modo di vedere la tua nuova pagina! Ne ho avuto l'occasione solo due giorni fa tramite il contatto di un'amica e devo dire che è stupenda!! *__* *__* E' un peccato che non possa vederla molto spesso dato che non potrò rimettermi su facebook, comunque volevo farti sapere che la stai gestendo molto bene,le immagini sono bellissime e sto rileggendo Queen (ho stampato tutta la storia cos' da evitare problemi di connessione) dato che ho visto che ogni settimana riproponi i capitoli!!
E dopo questo lunghissimo prologo xD cominciamo:
[Il transatlantico avanzava velocemente tra le onde dell’oceano, portandolo ogni ora sempre piu vicino alla sua meta: l’America. Avvolta in un pesante cappotto che la riparava dalla fredda aria invernale, Susan se ne stava affacciata al parapetto, osservando l’azzurro infinito che si estendeva attorno a lei in un miscuglio di mare e cielo. Stava per iniziare una nuova vita, o almeno era quello che sperava. Voleva andarsene dall’Inghilterra, almeno per un po’, allontanarsi da tutte le cose e le persone che le ricordavano Narnia. Non era stato come in passato. Questa volta, nel lasciarla aveva perso molto di piu. Non ne parlava mai. Non lo aveva mai fatto e i suoi fratelli non chiedevano niente. Solo una volta, forse per sbaglio, avevano pronunciato quel nome, mandandola su tutte le furie. Non era piu la stessa di prima. Certe volte diventava odiosa, irritabile e litigiosa, altre si chiudeva a riccio e non voleva intorno nessuno. Dimenticare era diventata la sua priorita. Era inutile continuare a rimuginare su qualcosa che non c’era, ad aspettare cio che non sarebbe arrivato. Inutile rincorrerla se non puoi afferrarla. Inutile vedere il cielo e desiderare di toccarlo quando sai che non hai ali per volare. Arrivo un momento in cui si chiese se davvero si fosse sognata tutto quanto, se avesse solo immaginato di sentire la sua anima vibrare durante il tempo trascorso laggiu, tra gli alberi danzanti e gli animali parlanti, tra le mille avventure, le battaglie, le risate…e l’amore. Specialmente l’amore. Erano passati tre mesi da quando erano tornati. Tre mesi di pianti celati agli occhi altrui. Tre mesi per tentare di riprendere in mano la propria vita da dove l’aveva lasciata. Tre mesi a cercare di evitare ogni possibile dialogo o situazione che le riportasse Narnia alla memoria, soprattutto lui. I ricordi erano sempre li, pronti a scaturire dalla sua mente e dal suo cuore non appena avesse abbassato la guardia. Ma Susan imparo a tenerli a bada. Purtroppo pero, per quanto si sforzasse, sognava Narnia tutte le notti e sognava lui. Nel sonno non aveva difese, non poteva controllare i fremiti del suo cuore, che la portava inevitabilmente verso il luogo nel quale avrebbe voluto essere, verso cio di cui aveva bisogno: il suo Principe. Il suo Re. Ma non sarebbe mai piu tornata. Non l’avrebbe mai piu rivisto. Non era possibile andare avanti cosi… Liberati del passato e guarda avanti. L’unico modo che aveva trovato per farlo, era stato quello di fuggire via. L’occasione si era presentata quando un vecchio amico dei suoi genitori, un certo Charles Stevens – che si era trasferito con la moglie a Washington ed era professore di una prestigiosa universita – aveva invitato lei e Peter a trascorrere un periodo di studio nella sua scuola. I due ragazzi avevano accettato con entusiasmo. Si presentava loro una grande opportunita a livello accademico, in particolar modo per Peter, il quale inizio a pensare che non sarebbe stato male frequentare un’universita americana. Edmund e Lucy cercarono di non far pesare ai fratelli piu grandi la grande fortuna che era loro capitata, ma non poterono non lamentarsi quando scoprirono che a loro sarebbe toccato andare dagli zii: Harold e Alberta, e dal(l’insopportabile) cugino Eustace. “Sara solo per qualche settimana” disse la signora Pevensie. I piani erano questi: dopo le vacanze di Natale – durante le quali il signor Pevensie ottenne una licenza – Susan, Peter e la mamma sarebbero partiti per Washington, mentre Edmund e Lucy sarebbero andati dagli zii. Quindici giorni appena, aveva assicurato la signora Pevensie, dopodiche sarebbe tornata a casa dai figli piu piccoli, lasciando i maggiori nelle ottime mani di Charles e Olivia Stevens. Ma la vacanza di Peter e Susan si allungo notevolmente. Le cose presero una piega inaspettata e i due mesi previsti divennero molti di piu. Accadde un giorno mentre si trovavano ancora sulla nave… Fu qualcosa che fece capire a Susan che non poteva fuggire in eterno da cio che era. Solo una parte di lei – la parte in superficie, quella visibile – si era convinta che Narnia non contasse piu nulla. Il suo vero io, invece, quello celato con la forza in qualche angolo buio della sua anima, non avrebbe mai dimenticato. Non capiva, Susan Pevensie, che la Regina Dolce era ancora e sempre dentro di lei e non l’avrebbe mai abbandonata. Essere Regina di Narnia non era indossare una corona ma donare il proprio essere a quella terra, diventarne parte. ]
Conoscendo il carattere di Susan, la sua reazione a tutta la situazione che sta attraversando è perfettamente comprensibile. Come donna, lei rimane molto razione, cerca di razionalizzare il suo dolore passando oltre il passato e andando avanti, desidera cancellarlo e lasciarselo alle spalle perchè crede che questo sia l'unico modo per sperare che le ferite si ricuciano in un certo senso. E' così scontrosa quando si tocca l'argomento "Narnia", o peggio "Caspian", perchè cerca convincere se stessa che è una parte di lei che deve rimanere sepolta: ha il timore che se si lasciasse anche solo per un momento ai ricordi verrebbe sopraffatta dal dolore. Al solo sentire il "suo" nome lei si comporta come se sentisse messa alla prova la sua resistenza ad esso. Il suo obbiettivo è riuscire a sopravvivere. Mi rispecchio molto in lei in questa situazione, mi sarei comportata esattamente allo stesso modo se fossi stata in lei. E' più facile superare il dolore se non hai qualcuno che costantemente ti consola ricordandotelo, e questo può accadere solo se ti dimostri forte, ma questo porta inevitabilmente a distrugerti internamente. In questo modo Susan, cercando di dimenticarlo e chiudendosi a riccio, è come se stesse facendo un torto a Caspian perchè ne lui ne lei meritano che la persona che Susan è diventata grazie a lui venga cancellata.
[Scoprire di aspettare un bambino aveva abbattuto la barriera dell’abisso nella quale era sprofondata insieme ai tutti i suoi ricordi. Quel piccolo frammento di vita era stato in grado di liberarli dalle catene con le quali lei stessa li aveva incatenati. Solo un paio di giorni prima si rifiutava categoricamente di pensarci, e adesso… Aveva sbagliato tutto, dimenticando chi era veramente, addormentando quell’amore che viveva d’eternita. Quel figlio le avrebbe permesso di rimediare, in qualche modo.Scoprire di aspettare un bambino aveva abbattuto la barriera dell’abisso nella quale era sprofondata insieme ai tutti i suoi ricordi. Quel piccolo frammento di vita era stato in grado di liberarli dalle catene con le quali lei stessa li aveva incatenati. Solo un paio di giorni prima si rifiutava categoricamente di pensarci, e adesso… Aveva sbagliato tutto, dimenticando chi era veramente, addormentando quell’amore che viveva d’eternita. Quel figlio le avrebbe permesso di rimediare, in qualche modo.Scoprire di aspettare un bambino aveva abbattuto la barriera dell’abisso nella quale era sprofondata insieme ai tutti i suoi ricordi. Quel piccolo frammento di vita era stato in grado di liberarli dalle catene con le quali lei stessa li aveva incatenati. Solo un paio di giorni prima si rifiutava categoricamente di pensarci, e adesso… Aveva sbagliato tutto, dimenticando chi era veramente, addormentando quell’amore che viveva d’eternita. Quel figlio le avrebbe permesso di rimediare, in qualche modo.
Il fratello le scocco un’occhiata in tralice. “Non puoi pensare ancora a lui!” Peter intendeva ovviamente Caspian. “Invece posso” ribatte seccamente la sorella, senza guardarlo. “Senti, so quanto e stato importante per te, ma so anche che per colpa sua non sei piu la stessa. Ascolta…” “Oh, taci, Peter!” sbotto Susan. “Cosa ne vuoi sapere tu di me e lui?” Il fratello si sporse un poco verso di lei. “I ricordi saranno sempre dentro di te, Sue. Non ti sto dicendo di dimenticarlo, questo mai, ma devi iniziare a pensare alla tua vita” “La mia vita non sara quella che tutti voi vi aspettate” Peter aggrotto le sopracciglia. “Che stai dicendo?” “Che non voglio e non posso dare a Carl Stevens una possibilita” “Non puoi?” “Sono innamorata di un altro uomo, e amero sempre e soltanto lui. Non m’importa se non lo rivedro mai.
Se si fossero sposati, sarebbe stata ancora la con lui, adesso. Ma era inutile pensarci. Inutile sperare, a meno che… A meno che…cosa? Non poteva davvero pensare che quel figlio era la chiave per tornare…o si?]
Beh quello del bambino è stato davvero un grande colpo di scena!! Ti faccio i complimenti per l'originalità!! Sono molto originali e imprevedibili i modi in cui fai si che Susan possa avere la possibilità di tornare a Narnia!! In Queen, c'è stato il corno e adesso il bambino dei due re!
Hai detto bene: questo bambino ha fatto si che si rompesse lo scudo che Susan si era costruita. Questo bambino è un dono di Narnia, e le dimostra come non potra mai dimenticare il passato perchè Narnia, il suo amore per il suo principe e per la sua terra e i ricordi della sua vita la perseguiteranno (in senso buono ;) )per sempre, e quella creatura gli ricorderà per sempre chi è stata e chi è davvero. E' come se in questo modo non avesse erso narnia e Caspian per sempre perchè una piccola parte di quel mondo e del suo amore crescerà in lei e la accompagnerà per sempre. Inoltre, le ha fornito un antro grandissimo dono: la speranza; non intendo solo la speranza di poter tornare a Narnia, ma la speranza di essere felice dinuovo, di sentirsi vicina dinuovo a Caspian, a Narnia..
Infine la sua gravidanza le ha restituito qualcosa che solo Caspian le sapeva dare: l Vera forza. Con lui lei si sentiva più forte, perchè l'amore ti da forza, ti da la forza di compire gesti che da solo non riusciresti a compire perchè anche se sei da sola ad affrontarli sai che c'è un cuore che batte a ritmo con il tuo e che ti sorregge nel cammino. Lui sapeva far emergere la forza nscosta nell'animo di lei. E così come lui anche il bambino lo sta facendo: lei sente Caspian vicino nella figura di suo figlio e forte del loro amore riesce a superare la difficoltà che le incombono. Suo figlio in qualche modo le ha salvato la vita..
Davvero non vedo l'ora di leggere il punto di vista di Caspian! Sarà davvero emozionante anche quello e non vedo l'ora di sapere come continuerà la vicenda. Sei stata davvero maginfica ad esprimere questo percorso che Susan sta compiedo e hai fatto arrivare perfettamente ai lettori le emozioni e gli stati d'animo di lei facendone anche comprendere i motivi, e non è una cosa assolutamente facile!
Alla prossima!
Bacioni <<3
|