Siamo alla solita tiritera. Anche 'sta volta Luke è nei panni del giovane diciassettenne misterioso ed enigmatico... una sorta di Christian Grey formato australiano con dieci anni di meno e i capelli più biondi.
E a parte questa considerazione senza fondamento, sono contenta che tu mi abbia chiesto di esprimere un mio giudizio su questa storia.
E se adesso ti appaio una sorta di professoressa di italiano pignola e schietta spero non me ne vorrai, ma sono fatta così.
Col tempo mi sciolgo, stanne certa ;)
Inizio dicendo che no vedo l'ora che subentri Ashton. Così, perché mi piace.
E tu devi capirmi, perché lui è la mia crush sin dal primo video - sì, anche quelli in cui non c'era - e quindi aspetto sempre la sua entrata in scena.
Ma okay, passiamo alle cose serie, come alla trama, per esempio.
Sinceramente non ci vedo nulla di diverso in quelle di altre storie del fandom. E non ti credere, non lo dico solo a te. Il fatto è che non sono facilmente impressionabile, tutto qui, e dopo aver letto due o tre volte la stessa pappa cerco qualcosa di diverso.
Ma ciò non toglie che è inevitabilmente scritta bene e mi piace.
Hai uno stile molto adatto a questo genere, non commetti errori in campo grammaticale nè sintattico - il che è grandioso perché, diavolo, adesso sembrano andare di moda certi orrori - e il tutto è molto coinvolgente.
La presenza di descrizioni e riflessioni agevola anche la lettura, i dialoghi non sono messi a casaccio - come spesso capita - giusto per riempire lo spazio ma sono bensì molto ben posizionati.
Per quanto riguarda i personaggi posso dire che Phillis è un nome originale che mi piace tanto, e con le dovute ricerche ho scoperto che deriva dal greco e vuol dire "foglia". E anche se penso che tu non sia andata a fare ricerche del genere - ma non si sa mai - Phillis ce la rivedo proprio in una foglia.
Verde, rigogliosa, che però alla prima folata di vento può spezzarsi e cadere, rinsecchita e prosciugata della sua linfa vitale.
Tale supposizione troppo filosofica per una come me andrebbe fatta anche su Luke, che in questo caso è una roccia.
Scura, imponente, segnata e corrosa dalle intemperie del tempo.
Michael Hitler Clifford mi piace. Originale questa scelta caratteriale, e anche insolita!
Chissà perché, il piccolo - ahaha no - Calum me lo immagino il teroz amichetto della compagnia.
E con questo concludo, perché ho scritto la solita tragedia greca.
Spero di non averti annoiata, ma non mi piace scrivere recensioni striminzite della serie "che bello aggiorna presto".
Ci sentiamo prossimamente su questo grande schermo,
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