Ciao! Sono passata appena ho potuto, chiedo scusa per il ritardo.
Comincio dicendoti che la mia prima lettura alla tua storia l'ho data da cellulare; continuando, però, mi sono resa conto che avevo davvero moltissime cose da dire, così ho preso il pc e sto scrivendo questa recensione tenendo aperta una pagina word oltre a quella del testo. Andiamo con ordine: comincio come recensisco di solito, quindi da stile e grammatica. Premettendo che la tua storia mi è piaciuta davvero tanto, data l’originalità, ho qualche appunto stilistico da fare. Per prima cosa le frasi: ogni tanto ti perdi qualche lettera nelle parole, cosa perfettamente evitabile dando una rilettura al testo, o facendolo -in lenea di massima- rileggere ad una beta. Secondo: i numeri, so che su EFP non stiamo scrivendo romanzi che diventeranno dei classici ma semplicemente delle storielle su ciò che amiamo, ma è abbastanza strano leggere, in un testo i numeri scritti in forma di numero. Il mio consiglio è di scriverli a lettere (7=sette e via discorrendo). Terzo punto: mancano parecchie virgole, errori di distrazione sicuramente, solo infastidisce un pochino lo scorrere del testo. Te Ne lascio qualche esempio ma ho notato la cosa in tutto il tuo racconto.
• << ridammi il mio giocattolo Pendragon! >> (dovrebbe avere una virgola tra giocattolo e Pendragon → << ridammi il mio giocattolo, Pendragon! >>).
• << sei proprio un asino Artù Pendragon >> (esattamente come sopra: << sei proprio un asino, Artù Pendragon >>).
• << stammi a sentire tu razza di asino arrogante e borioso!>> →
<< stammi a sentire, tu, razza di asino arrogante e borioso!>>.
Questa cosa si ripete in quasi ogni discorso diretto: per ciò ci ho tenuto a fartela notare. Quarto punto stilistico: i discorsi diretti vendono sempre iniziati con la lettera maiuscola, a meno che non siano il proseguimento di un altro discorso, ti faccio un esempio:
<< oh ma guardate, come difende il suo fidanzatino >> disse il biondo facendo scoppiare a ridere anche il suo “scagnozzo” << Merlino e William stanno insieme! Merlino e William stanno insieme! >> li canzonarono canticchiando.
Diventerebbe: << Oh, ma guardate come difende il suo fidanzatino >> disse il biondo facendo scoppiare a ridere anche il suo “scagnozzo” << Merlino e William stanno insieme! Merlino e William stanno insieme! >> li canzonarono canticchiando.
La M di Merlino, se invece di un nome proprio fosse stata una qualunque altra parola, avresti potuto lasciarla in minuscolo. Questo non vale quando cominci un discorso diretto: in quel caso la maiuscola è obbligatoria.
Per quando riguarda la sintassi strutturi frasi semplici, senza paroloni o particolari aggettivi, ma facili da capire, senza errori grammaticali e senza mancare congiuntivi: apprezzo molto la cosa. Qui direi che te la sei cavata bene, quindi ho molto poco da dire al riguardo.
Passiamo ora a ciò che ho più apprezzato: la trama e come sei riuscita a portarla a compimenti. La mia gigantesca premessa -in questo caso- è che ho un debole per le AU. Ecco perché, nonostante io abbia letto anche la prima e abbia intenzione di proseguire con la terza, ho deciso di cominciare qui con le mie recensioni. Il primo punto a tuo favore è l’ambientazione: mi piace l’idea che siano cresciuti insieme e che Asino e Stupido si siano visti crescere.
Il secondo punto a tuo favore è il Nerd!Merlin e Ass!Arthur. Li vedo esattamente così in un universo alternativo, non ho potuto fare altro che apprezzare infinitamente la cosa: potrebbe addirittura nascere una long da questa storia. La terza cosa che ho amato è stata l’IC: Arthur è il nostro Artù, Merlin è il nostro Merlino, nonostante il nuovo ambiente. Hai vinto tutto con questa cosa. Quarta cosa che ho apprezzato molto: l’ironia. Ci sono stati momenti in cui mi sono trovata a sorridere. Come quando Merlin legge Geronimo Stilton, quando facendo da tutor a Arthur gli fa notare che ‘con due provette farebbe saltare in aria un edificio’, le battute finali e battutine tra loro. Tutto così canon da fare male. Carinissimo il momento in cui Merlin ammette che, sì, lui effettivamente è gay ma che, no, lui non vuole Artù: ha di meglio.
Un bonus è dirti che, cavolo, ho adorato la parte in cui Arthur fa la cantilena: mi ha ricordato tantissimo il: “C’mon. C’mon. C’mon. Come Onnnnn” del pilot.
Ora, la mia recensione è lunga una pagina e mezza di Word, tu sarai stufa di leggere tutto ciò che ho scritto fino a questo punto e credo che ti sia discretamente pentita di aver commentato il mio post Facebook.
Direi cha la mia recensione arrivata a questo punto può anche chiudere e dirsi conclusa in modo esaustivo (in pratica ho scritto una recensione che è già di per sé una one short di circa ottocento parole).
Alla prossima,
Sil. :3 |