Recensioni per
Due cuori, un'anima
di mikimac

Questa storia ha ottenuto 43 recensioni.
Positive : 43
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/07/18, ore 22:54

Ho trovato particolarmente intenso quel momento in cui Sh e John si fissano negli occhi senza bisogno di comunicare attraverso parole o pensieri. In tal modo hai fissato l’essenza stessa del loro essere anime gemelle che è espressa, in parole indimenticabili, alla fine del capitolo e della storia (“…Sostegno l’uno dell’altro. Cuore e mente l’uno per l’altro…”). Una definizione, la tua, che lascia una sensazione di serenità e di speranza, nonostante John non abbia ancora recuperato la memoria. Ed è quasi commovente l’entusiasmo con cui Sh gli comunica la propria volontà di “assumerlo” come assistente e medico che lo segua sulle scene dei crimini e collabori per la risoluzione dei casi. Hai rappresentato così il progetto che abbiamo visto svolgersi splendidamente nelle prime due Stagioni BBC, e cioè “noi due contro il resto del mondo”. Quello che è successo nella terza e nella quarta poi, purtroppo, ci ha sconvolto.
Del resto dei piacevoli tocchi IC li dissemini qui e là, come, per esempio, la comica incapacità (o non volontà) di Sh di azzeccare il nome esatto del povero, buon Lestrade o il continuo, ironico, riferimento di Holmes all’efficienza di Scotland Yard.
Molto gradevole anche lo scambio telepatico di opinioni sul Natale che fanno presagire come, ormai, per loro sia tracciata una strada di condivisione e di un perfetto essere complementari.
Una storia, questa, in cui hai caratterizzato i personaggi in modo attento e convincente, hai scritto in un buon italiano, hai raccontato di sentimenti speciali dando voce al cuore.
Brava, davvero.

Recensore Master
13/07/18, ore 23:17


All'inizio trovo la sacrestia come "piccolo luogo di pace", la chiesa con le finestre colorate e la luce del sole che dipinge "arcobaleni variopinti" sul candore del pavimento: dalla tua descrizione emana un senso di pulito, un desiderio di cose giuste, di sentimenti veri.
Un altro "asso", dal punto di vista narrativo, è il tentato avvelenamento di John ad opera di un Trent che carichi di ulteriori tinte fosche.
Secondo me, invece, ne esce a testa alta Moran, tutto sommato ancora innamorato di Kathy. Avevi seminato qui e là dei dubbi sulla sua reale essenza, infatti ero convinta che fosse un personaggio negativo, connotato dall'arroganza ma ha rivelato, tutto sommato, un comportamento non riprovevole, anzi onesto.
Trent, invece, si è rivelato come un vero bastardo. Mi ha ricordato molto Brent, il licantropo, padre dell'Omega John nella bellissima raccolta "E le stelle stanno a guardare", un personaggio da brividi in quanto a cattiveria e abbrutimento morale.
Il capitolo si regge sulla spiegazione delle vicende che riguardano Watson, l'incidente ferroviario, l'amnesia che lo perseguita. Anche questo pezzo è scritto con scorrevolezza, pur non scadendo nel banale. In effetti il ragionamento che porta alla verità è da te ben confezionato, logico e verosimile.
(Recensione modificata il 13/07/2018 - 11:19 pm)

Recensore Master
13/07/18, ore 15:21



Mi piace la tua capacità di inventare dei titoli in cui è concentrata l'essenza del capitolo, mai banali o scontati.
Come questo, che contiene le definizioni più importanti di questa storia e cioè "matrimonio" e "anima gemella". Così, infatti, fin dall'inizio, ho pensato subito all'atmosfera surreale di una cerimonia dal valore di una triste commedia ( lo stesso disagio provato guardando TSOT) e all'angoscia di chi vede sfumare la possibilità vitale di vivere accanto alla persona destinatagli.
John che si sposa, Sh che, dietro una maschera d'impassibilità, è lacerato dalla rabbia e dal dolore.
Uno dei punti di forza di questo capitolo è, comunque, la presenza silenziosa di Mycroft, tutto preso dal suo cell (Anthea?), evidentemente impegnato in qualcosa che possa aiutare il fratello ad affermare la forza e l'ineluttabilità del suo legame con John. Grande Mycroft, personaggio criptico ma coinvolto in tutto ciò che riguarda Sh, e tu lo stai trattando molto positivamente, sfruttando la tua indubbia capacità analitica.
Rappresenti con lucidità la triste cerimonia del matrimonio ma, alla fine, ci scuoti con la possibilità di una soluzione inaspettata, sicuramente attribuibile alle trame di Mycroft.
Trovo il tuo stile equilibrato, credibile e, se posso permettermi, davvero migliolrato.
Brava.

Recensore Master
12/07/18, ore 22:44

Già quella neve che cade su Londra, con fiocchi “piccoli e gelati”, apre il capitolo preannunciando un’atmosfera tesa.
Come ho osservato precedentemente, hai sviscerato tutte le motivazioni che si frappongono come ostacoli impervi alla realizzazione di quello che è il sogno di tutte le “anime gemelle” e cioè riunirsi per non lasciarsi più. Questo è ciò cui tendono anche Sh e John ma la situazione è davvero difficile.
Ma, con un colpo di scena, fai apparire quella, ormai familiare, “auto nera con i vetri oscurati” che si para davanti ad un John angosciato e desideroso solo di comunicare a Sh che la scelta di sposare Moran è obbligata, nel dubbio che sia davvero la sua famiglia quella ricattata da Sebastian.
Geniale il “prelievo” istantaneo del sangue che Anthea fa, ma ciò che mi ha fatto davvero sentire “ a casa” è l’immagine di Mycroft, appoggiato all’immancabile ombrello, che attende John in un magazzino vuoto e desolato per parlargli dell’impegnativo fratello minore. Piacevolmente mi ritorna in mente subito l’atmosfera carica di potenzialità narrative e ricca di energia positiva di ASIP. Pieno IC, dunque, anche in un terreno decisamente AU, brava.
Uno dei punti forti del capitolo è il dialogo telepatico attraverso cui Sh e John manifestano, ma non ce n’era bisogno, il loro profondo legame. A questo proposito voglio fare riferimento ad una cosa che Holmes trasmette a Watson che, secondo me, è una delle più intense dichiarazioni d’amore che abbia mai letto. Davvero. Eccola: “…Ti voglio in qualsiasi modo mi sia possibile averti. Come assistente, amico, anima gemella, amante, compagno, alleato. In ogni modo tu mi permetterai di averti…”.
Mi ha colpito molto, per l’intensità che hai saputo racchiudere in poche. ma luminose, parole. Ancora una volta hai dimostrato di far parlare il cuore, in maniera originale e nuova.
Una storia, questa, che non si può non leggere.

Recensore Master
12/07/18, ore 00:43



"...con il sorriso sulle labbra...": abbiamo ancora in testa la dolce atmosfera che emana da quel divano dove Sh e John dormono per la prima volta vicini, non solo telepaticamente.
Anche qui ritrovo la tenerezza di un sonno tranquillo, l'uno nelle braccia dell'altro, protetti da quello che, ormai, si può definire un personaggio importante nelle storie che raccontano di quei due e cioè il 221b ed il suo significato di "casa" in cui sentirsi protetti. Ovviamente non può mancare l'affettuosa presenza di Martha Hudson, che percepisce la positiva influenza che Watson può avere sulla vita caotica del suo pupillo.
A proposito del risveglio nella quiete e nel silenzio, mi è piaciuto molto il modo con cui hai descritto minuziosamente i gesti, gli sguardi di Sh, il dormire pacifico di John.
Però, il titolo che hai pensato per questo capitolo, mi anticipa preoccupazioni e dispiaceri.
Infatti non c'è da aspettare molto: basta il nome di Moran per rovinare il sorriso con cui si sta leggendo la tua storia.
In realtà, chi dispensa "Parole stonate", è soprattutto Trent, che si rivela davvero un pessimo soggetto.
Il tutto, anche considerata la difficoltà di rendere credibile lo scambio di ostilità verbali tra Sebastian, Trent e John, viene da te espresso in una forma scorrevole, che rispetta i criteri di verosimiglianza e di logica anche nel dialogo.
Brava.




Recensore Master
08/07/18, ore 17:55



Hai usato, per descrivere l'arrivo di John a Baker Street, delle immagini in cui si esprime, con intensità, l'ormai evidente esclusività di ciò che lega Watson ed Holmes.
Infatti colori l'ambiente con il bianco della neve e, soprattutto, crei un'atmosfera speciale con la magia della loro comunicazione telepatica che rivela a John la tenera impazienza di Sh che lo attende dietro alla porta. E il suo sorriso è più espressivo di qualsiasi dichiarazione.
Naturalmente Baker Street non sarebbe la stessa senza la signora Hudson alla quale fai rivelare, con poche e semplici parole, quale sia la strada giusta per scoprire pienamente la ricchezza interiore di Sh ("...Lo scoprirà anche lei, se avrà la pazienza di vedere oltre la sua maschera...").
La scena che segue, in cui Sh tenta di scuotere la memoria addormentata di John, é davvero ben costruita, con credibilità e un percorso logico, seguito da Holmes, che rivela la tua capacità di leggere nelle persone e nei fatti.
E, sorprendentemente, l'anello, fonte di ulteriore confusione, diventa una delle prove più importanti che testimoniano la vera identità di John. Io, infatti, lo consideravo motivo ingombrante che allontanasse la verità, ma tu hai trasformato la suddetta circostanza nel suo esatto contrario. Magari é un'osservazione banale, ma mi ha colpito per l'originalità del ragionamento. Brava.
Il capitolo, poi, si chiude meravigliosamente con la tenerezza dell'immagine del divano che accoglie i due come in un abbraccio protettivo.

Nuovo recensore
07/07/18, ore 10:09

Bella storia... scritta bene come sempre... come dici tu, giustamente, l estate richiede un po' di leggerezza e finali positivi .... alla prossima

Recensore Master
06/07/18, ore 22:47

carissima, grazie per questa grande ondata di romanticismo
La strada di Sherlock e John adesso è scritta con inchiostro rosa... che bello vederli felici e pronti ad una vita enutsiasmante, insieme
Ma la cosa più particolare? la tua scelta coraggiosissima, mai vista in questo tipo di storie, di non far tornare la memoria a John proprio all'ultimo momento, sei stata realistica e fai intendere che comunque la loro anima non ha bisogno neppure di ricordi, perché va al di a di questo
perchè fare il dottore quando puoi avere una scossa di adrenalina ogni giorno con la persona più importante al mondo?
Myc mi piace sempre di più, ormai è sfacciato quanto ami il suo fratellino *.* la gioia!
baci tesoro, e...buona fine vacanze? O_O
tua triste
Setsy

Recensore Master
06/07/18, ore 16:02

Ciao!
Lo possiamo dire finalmente.. "e vissero tutti felici e contenti"...
Mi spiace solo che John non abbia riacquistato la memoria.. ma sono sicura che con l'aiuto di Sherlock un giorno accadrà.....
Mi è piaciuta molto questa storia.. un po' diversa da quelle che scrivi di solito, ma altrettanto emozionante...
Alla prossima avventura! Baci!! :)

Recensore Veterano
06/07/18, ore 15:48

😍😍😍😍 Buon ritorno alla realtà! A presto. p.s. Grazie

Recensore Master
06/07/18, ore 00:05

Ed ecco che ciò che hai prefigurato nel precedente capitolo, si avvera completamente in questo: Sh ha intuito che c’è una discrepanza tra quel John, promesso sposo di Sebastian, ed il medico efficiente e pronto a salvare vite umane.
Molto preciso e dettagliato il ragionamento su cui si basano le incertezze ed i dubbi sempre più pressanti di Holmes, che tu hai scritto con criteri di credibilità e verosimiglianza.
Fai emergere uno dei motivi conduttori delle vicende che è il rapporto particolare tra Sh e Mycroft. I due sembrano odiarsi in un modo, poi, non troppo nascosto o velato ma, in realtà, e lo capiamo anche da ciò che dice Greg, il legame fraterno è molto forte e l’istinto di protezione del maggiore verso il minore è indiscutibile.
Efficace la descrizione della visita di Sh alla sorella di John perché vi hai saputo, con pochi tratti, immettere il senso di disfacimento e di sconfitta che circonda Harriet (“…quartiere degradato… parete scrostata…ingresso buio e dall’odore nauseabondo…voce rauca…ecc…”).
Comunque, dalle testimonianze e dalle tracce che rimangono dell’incidente del treno, si staglia nettamente, in modo quasi inquietante, quell’anello d’argento che Sh intuisce essersi trovato al dito sbagliato nel momento sbagliato.
Proprio una bella storia.

Recensore Master
05/07/18, ore 23:21

Questo capitolo si apre nel miglior modo possibile per chi crede nella Johnlock e nei due personaggi in essa coinvolti, più unici che rari. Infatti siamo a Baker Street, con Martha Hudson, vestale fedele e convinta nel difendere ciò che è sempre stato un gigantesco "elefante nella stanza".
In questa storia, ovviamente, questo problema non c'è, tutto é chiaro come il sole, ma gli ostacoli alla liberazione di un grande sentimento, da quello che posso prevedere, sono tanti e ben più impegnativi di una quantità di "non detto" e di "non fatto", espressi soprattutto dalla personalità particolare di Sebastian, come giustamente espresso dal solerte Mycroft ("...credo che persino tu sappia chi sia e quanto possa essere pericoloso..."). Se posso, però, spezzare una lancia a favore del maggiore degli Holmes, devo annotare che il suo impegno e le sue grandi possibilità di esercitare il vero potere, nei confronti di Sh, la maggior parte delle volte, sono spesi nell'intento di proteggere il fratello minore.
A proposito dell'incontro di Sh e John al "The Globe Tavern", continua ad emozionarmi sempre di più il sistema telepatico di comunicazione che due anime gemelle possono usare tra loro: trovo. infatti, una cosa meravigliosa il poter accedere all'attenzione del proprio compagno di vita mediante il pensiero. So che tale modalità era presente, ovviamente in maniera più rozza ed indistinta, anche negli uomini primitivi, progressivamente poi sopraffatta dallo sviluppo di altri modi di comunicare.
Quindi leggo con piacere i dialoghi "muti" che intercorrono tra Holmes e Rowling/Watson. È proprio un modo per sentirsi davvero “noi due contro il resto del mondo”.
A parte Sh e John, uno dei momenti forti e "provvidenziali" del capitolo è l'intervento d'urgenza che Watson, quasi automaticamente, compie sul tizio che sta correndo il rischio di morire soffocato. Allo sguardo indagatore di Sh non sfugge certamente la stranezza di ciò che sta succedendo.
Brava! Sempre più avvincente.

Recensore Master
05/07/18, ore 22:36

"Pensa a Ken e Barbie"
ti giuro che mi sono sentita male dalle risate! ^___^
tornando seria invece il capitolo è stato un insieme di colpi di scena fantastici, perché anche se i personaggi erano apparentemente "fermi" l'azione è stata mentale, di narrazione, come preferisco che sia
Myc è davvero un passo avanti e la sua autorità indiscutibile **
Tren ha avuto quello che merita... e a proposito: devi proprio odiare chi ha un nome che finisce per "ent" sono terribili! o forse è un voluto marchio di fabbrica?
un bacio tesoro, a domani col finale
tua contenta
Setsy

Recensore Master
05/07/18, ore 21:18

Ciao! Devo dire che ho rivalutato Allison.. anche lei, come tutti gli altri, si era fatta fregare dal marito! Sono strafelice che quell'imbroglione di Trent abbia avuto il benservito! Addirittura stava avvelenando John! Non ci posso credere!!
Alla fine anche Moran mi è piaciuto.. è un uomo un po' duro, ma non deve essere stato facile per lui accettare di sposare il fratello della sua defunta anima gemella!
John e Sherlock potevano anche sposarsi subito eheheh
Scherzo, dai.. in effetti sarebbe stato prematuro!!
Al prossimo capitolo!! :)

Recensore Veterano
05/07/18, ore 18:31

Ciao!
Sisisisi!
Ribadendo che la storia è un'altra, il tono da commedia di Padre O'Brien davvero mi fa venire in mente Ted Danson in quel film. Splendido.
Mi piace veramente tanto questa tua storia, proprio perchè leggera e piena d'amore. 
Ci sentiamo domani
 

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