Recensioni per
Elsa's story
di Yanez76

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/08/19, ore 11:09

Ciao!

Un finale veramente a sorpresa, giunto in maniera quasi inaspettata.

Mi è piaciuto davvero tanto scoprire il destino dei due Jones, insieme a Elsa e al cavaliere. Del resto, loro sono delle vere leggende e le leggende non muoiono mai per davvero, qualche volta anche grazie ad un aiutino, in questo caso il Graal.
Certo, Elsa avrebbe magari sognato di poter dedicare tutte le proprie attenzioni al cavaliere, per l’eternità… ma una come lei, di sicuro, dopo un po’ si sarebbe certamente stufata! Ora avrà anche i due Jones… per giocare a carte! Ma non ci credo molto che si limiterà a fare una partita a carte lunga fino alla fine del mondo, conoscendola. Credo proprio che quei tre non avranno molto di cui doversi annoiare, là dentro!

Complimenti anche per il modo in cui sei riuscito a intersecare tra loro film diversi, creando un unico mondo condiviso tra i grandi eroi del cinema.

È stata una lettura veramente molto piacevole, l’ho seguita dall’inizio alla fine con molto entusiasmo e ne sono stato veramente molto felice. E, se mai dovessi decidere di tornare a raccontare le avventure di Elsa… be’, io sono qui!

Intanto ancora complimenti… e alla prossima!

Recensore Master
26/06/19, ore 00:39

Ciao :)

Con questo capitolo, specialmente nella parte centrale, mi sono veramente sbellicato dalle risate!
L’inizio è quasi triste, perché troviamo un Senior ormai ridotto a essere una vecchia gloria, un solitario vecchietto costretto a passare le giornate a lamentarsi degli acciacchi, senza nemmeno poter godere della compagnia di un figlio troppo occupato a girare il mondo per poterlo andare a trovare.

Ma ecco che, invocata da una fotografia, la strega Elsa viene a bussare alla sua porta... e allora il fragile vecchietto si riscopre un vero Highlander e, come tale, deve farsi valere di fronte a una pulzella, specialmente se si tratta di una maga venuta a irretirlo, come l’abile Viviana nei confronti di Merlino!
Poi ho trovato veramente spassoso il loro discorso riguardo a Junior il troglodita, che come unico fine preliminare sa togliere le mutande a una donna... davvero, mi stavo sbellicando!

Pare che Elsa, finalmente, dopo tanto vagabondare e penare, sia vicina a un traguardo che potrà sistemarla a dovere. Credo che, anche se spesso è stata una fine doppiogiochista - e anche adesso, nell’adulare a quel modo il vecchio Jones, non è che sia proprio completamente sincera, ma in fondo lei è fatta così ed è anche questo a darle quel tocco di seducente in più - si sia veramente meritata un avvenire tranquillo in cui i suoi grandi meriti vengano riconosciuti e ricompensati. Ovviamente non si sa ancora come staranno le cose e potrebbe anche succedere di tutto...

Capitolo fantastico, veramente meraviglioso - come direbbe Senior. Mi sono divertito moltissimo a leggerlo! Ci sentiamo al prossimo!

P.s. Complimenti anche per la poesia, anche quella divertentissima!

Recensore Master
16/05/19, ore 21:33

Ciao!
Ecco un altro straordinario tassello che va ad aggiungersi alla vita sempre sopra le righe non solo di Elsa, ma anche di Indiana Jones.

Innanzitutto, è stato bellissimo vedere Indy in crisi da mezza età, perché invecchiare, per lui, per l’eterno ragazzo, è forse la cosa più brutta che possa accadere. È stato divertente vederlo demotivato e pure disilluso, quasi che il raggiungimento dei cinquant’anni gli abbia persino precluso la capacità di vedere un futuro un po’ più roseo. Chissà se, in un momento come questo, avrà rimpianto di non essere riuscito a recuperare per davvero il Graal.
Ma, certo, ci vuole poco per scordarsi l’età, specialmente se a fungere da elisir di lunga vita ci si mette una donna sensuale - per non dire altro - come Elsa, una donna che non è quella della vita - perché Indy, lo sappiamo, sa amare una donna ed una soltanto - ma che, perlomeno, è quella di un momento indimenticabile. E, certo, un po’ di invidia per Indy in quel momento non la si può non avere!

Poi, c’è da dire che in questa occasione non si sono comportati proprio bene. Elsa ha sottovalutato Indy, credendo che potesse bastare una doccia “speciale” a fargli scordare il passato ed a corromperlo per ottenere ciò che desidera; mentre lui non ha esitato un solo istante ad approfittarsi di lei, pur sapendo che non le avrebbe dato nulla in cambio. Insomma, una vera coppia di imbroglioni fatti e finiti! Lei, che ha sempre combattuto per poter ottenere ciò desiderava, ha sbagliato a comportarsi così; e Indy, dal canto suo, si è più che meritato il saluto americano che lei gli ha riservato prima di andarsene.

Però Elsa non demorde e mi sa che presto anche un certo vecchio professore di letteratura medievale di Princeton avrà il suo bel da fare per riuscire a resisterle!

Bellissimo capitolo, come sempre, e fantastica anche la citazione a ciò che avverrà di lì a qualche anno tra Indy e i russi; mi è piaciuta molto anche la parte più bondiana, con tanto di entrata in scena di Felix.
Come sempre complimenti e alla prossima!

Recensore Master
05/04/19, ore 21:04

Ciao!
Non posso che farti i complimenti per come stai continuando questa storia; credevo che avresti fatto terminare tutto con la ricerca del Graal e, invece, ecco la bellissima sorpresa di scoprire che continueremo ancora a seguire le orme di Elsa, che vanno di pari passo con i grandi eventi della storia. Ho apprezzato davvero molto la descrizione della pacifica Svizzera, che stride notevolmente con i grandi eventi che, in quello stesso momento, stanno facendo precipitare l’Europa verso un baratro prima di allora del tutto impensabile. Anche l’immagine serena della statua di Sissi che riporta nella memoria di Elsa il ricordo di suo padre mi è piaciuta veramente tanto.

In effetti, essendo sopravvissuta, era davvero difficile credere che i nazisti avrebbero perdonato e dimenticato la povera Elsa - che, forse per la sorpresa, forse per essersi abituata ormai ad una vita tranquilla, mi è parsa molto meno combattiva del solito - ma, per fortuna, a vegliare su di lei c’erano due perfetti gentleman; l’entrata in scena di Mac mi ha spiazzato - in senso positivo intendo - ed anche il fatto che il suo assistente sia una certa spia che tutti ben conosciamo m è piaciuto tantissimo.

Confesso che avevo capito di chi si potesse trattare fin dal momento in cui è andato a controllare che il Martini non fosse mischiato, però non aspettavo altro che lo dicesse lui stesso, con quel suo modo celeberrimo. Del resto, Lucas e Spielberg l’hanno sempre detto, Indiana Jones è figlio di James Bond, quindi questo omaggio calza veramente a pennello! Non sono mai stato un appassionato di 007 - gli unici film che ho visto per intero sono quelli con Sean Connery - però se non ricordo male, l’attrice che interpreta Elsa ha anche recitato in uno dei film con Roger Moore, giusto?

Non vedo l’ora di scoprire che cosa succederà adesso: lei e Indy sono dalla stessa parte, ora, e vista la vicinanza di George McHale presumo che un nuovo incontro tra i due non sarà poi tanto lontano o impossibile. Sono veramente curioso di leggere come porterai avanti l’intera vicenda!
Intanto complimenti per come hai sviluppato la storia fino a questo punto! Alla prossima!

Recensore Master
16/03/19, ore 10:57

Ciao! Eccomi qui, dopo aver divorato questo nuovo fantastico capitolo!

L’idea del riassunto dell’intera vicenda narrata nell’Ultima crociata sotto il punto di vista di Elsa è stata fantastica, perché ci ha mostrato una storia già perfettamente conosciuta sotto una luce inedita, donando spessore al personaggio della dottoressa Schneider. Un personaggio che, davvero, non si può sapere se amare od odiare, tanta è la sua ambiguità: affezionata profondamente tanto ad Henry quanto ad Indy, desiderosa di fare del bene, preoccupata per loro, nemica dei nazisti, ma al medesimo tempo pronta al tradimento ed alla slealtà pur di ottenere i propri scopi; forse è proprio questa ambiguità a rendere più interessante la povera Elsa, che non è completamente schierata e che, in fondo, si trova schiacciata tra eventi più grandi di lei in un mondo profondamente maschilista, come dimostra di essere lo stesso Indiana Jones (non c’entra, ma ho sempre interpretato il modo di fare brusco e il carattere fin troppo arrogante di Indy nell’Ultima crociata - abbastanza differenti da quelli dei due film precedenti - come una tattica adottata dall’ormai cinquantenne Ford per interpretare un personaggio di dieci anni più giovane).

Mi è piaciuta anche la rapida escursione nei pensieri di Indy, che spera sempre di trovare un nuovo amore ma che, nonostante tutti i suoi sforzi, non riuscirà mai a dimenticarsi di quell’altro amore che lo tormenta sempre…

Ma, soprattutto, non ho potuto che adorare l’idea che il vecchio cavaliere del Graal possa essere un antenato dei Jones, dei quali è una copia fatta e finita! In effetti, quale altro avventuriero sarebbe riuscito a compiere un’impresa così complessa come quella di ritrovare il Graal? Insomma, buon sangue non mente e possono anche passare secoli, ma si combinano sempre le stesse cose e le giustificazioni addotte sono le medesime! Quando ho letto del vecchio cavaliere che borbotta riguardo il taglio del suo… di certo non della testa… sono scoppiato a ridere, per non parlare del suo lamentarsi riguardo gli “autori moderni” che si perdono in narrazioni esagerate e prive di logica!
È piacevole anche pensare che il motto Fortuna et Gloria sia passato a fare da filo conduttore nelle vite di tutti i discendenti dei cavalieri, inducendoli così alle più ardite, spericolate e spesso balorde delle avventure.

Bellissima e profonda la conclusione, in cui Elsa rivede i genitori e si sente finalmente felice ed in pace, con una consapevolezza nuova nel cuore. L’essere sopravvissuta alla caduta le ha aperto gli occhi e, adesso, non potrà che essere una donna migliore. In fondo, come ho detto, Elsa è un personaggio molto particolare e concederle questa possibilità di riscatto è stata un’ottima mossa; ed ora, però, mi chiedo se per caso lei ed Indy si siano mai più incontrati, dopo quanto qui narrato, magari per mettere definitivamente fine alla faccenda rimasta in sospeso tra loro.

Vorrei anche ringraziarti per l’indicazione inerente la chiesa della Salute: pur non abitando lontano da Venezia ci sono stato pochissime volte e non ne sono molto pratico, quindi non avevo idea che ci fosse un edificio di culto con un nome tale. Pensa che, fino a ieri, ero convinto che quei cartelli con la scritta Salute fossero degli obbrobri messi lì da una produzione troppo poco pratica della lingua italiana per indicare dei cartelli di benvenuto. Mi hai tolto davvero una spina dal fianco!

Complimenti vivissimi e alla prossima!

Recensore Master
23/02/19, ore 18:35

Ciao!

Capitolo dopo capitolo ci stiamo avvicinando sempre di più agli eventi che già conosciamo dal film. Ho trovato magnifica la caraterizzazione del vecchio Jones, i suoi pensieri sono davvero ben azzeccati e, in fondo, il suo fare paterno che si trasforma in ben altro tipo di interessamento è veramente tipico del personaggio che, per quanto se ne lamenti, non è poi così differente dal proprio erede.

Come sempre meravigliosa anche Elsa, che pur continuando a dirsi nemica del nazismo, sembra stia facendosi sfuggire sempre più di mano la situazione; forse, in questa fase, la sua ricerca del Graal si è davvero tramutata in una bramosia senza scrupoli, ed Henry non ha poi tutti i torti nell'accusarla di essere alla ricerca di un bottino. La dolce bambina che nuotava nel laghetto e si faceva raccontare le fiabe dal proprio padre sembra ormai soltanto un ricordo, ma naturalmente si spera di poterla ritrovare sotto quello strato di ghiaccio e calcolo che si è messa addosso.

Mi è piaciuto tantissimo anche il paragone con la letteratura del ciclo bretone - dal professor Jones non ci si sarebbe potuti aspettare di meno - e l'ho trovata davvero azzeccata: anche se sappiamo che Indy/Galahad non è proprio estraneo al peccato, alla fine sarà proprio lui a giungere al Graal.

Complimenti anche per l'accurata descrizione che dai di Venezia, una città che mi sembri conoscere molto bene.

Ti ringrazio anche qui tantissimo per aver inserito un paio di citazioni dei miei racconti, mi ha fatto davvero tanto piacere scoprirle e mi sembra davvero una bella cosa che anche le fanfiction possano unirsi tutte insieme a formare un unico universo condiviso!
A presto!

Recensore Master
26/01/19, ore 11:01

Ancora una volta complimenti per l’attenta ricostruzione storica delle vicende che fanno da contorno a quella principale di Elsa, che spiegano anche in quale maniera i nazisti siano entrati nella sua vita e si siano sostituiti al gruppo di studiosi nella ricerca del Graal. Spesso tendiamo a dimenticare che gli anni più drammatici per l’Europa, dopo la Grande Guerra, non coincidono solamente con la seconda guerra mondiale, ma iniziarono alcuni prima, da una parte con l’ascesa delle quattro dittature di stampo fascista, dall’altra con l’affermarsi di Stalin nell’Unione Sovietica.

In quanto ad Elsa, pur convincendosi di essere nel giusto e di non essere una nazista, in questo momento comincia a perdere di vista i veri valori della ricerca del Graal ed inizia ad essere mossa da quelle che sembrano davvero avidità e ipocrisia, al punto di accettare di tradire il vecchio Jones - e, con lui, tanti anni di lavoro in gruppo - per poter giungere ai propri fini. Pare proprio che, da questo momento in avanti, la bambina che faceva il bagno nel lago sotto gli occhi dei genitori, la ragazzina che ha attraversato l’America in compagnia dell’uomo di cui era innamorata e la studiosa che si emoziona tantissimo di fronte alla risoluzione di un problema apparentemente insormontabile abbiano ceduto il posto ad una donna ambiziosa e senza scrupoli, pronta a tutto.

Chiaramente si può capire che cosa la muova a tutto questo: una vita difficile, la solitudine, la durezza di essere una donna in un’epoca profondamente maschilista, non da ultimo la volontà di non abbandonare tutto proprio adesso, quando si è ormai tanto vicini alla meta. Questa volta, pare proprio non volersi accontentare della medaglia d’argento che ricevette alle Olimpiadi. Eppure, tutto questo non basta a giustificarla, soprattutto perché, per il momento, non pare avere alcun senso di colpa nel decidere di allearsi a Vogel.

Come sempre complimenti per questa storia davvero coinvolgente e ben scritta.
Alla prossima!

Recensore Master
12/01/19, ore 15:50

Ciao!
Aspettavo con ansia di scoprire che cosa ci avrebbe riservato questo capitolo e devo dire che sono stato ampiamente ripagato dell’attesa! Prima di tutto, complimenti per i diversi riferimenti alla vita dell’epoca ed alla ricostruzione dei diversi ambienti della Los Angeles degli anni ‘30, soprattutto mi è piaciuto l’accenno al ristorante a forma di cappello, non lo conoscevo ma ne ho cercate alcune fotografie, e sembra proprio fatto apposta per indicare che un certo cappello ci sarà sempre, nel destino di Elsa.
A proposito di Elsa, la stai costruendo in maniera davvero magnifica, la sua testardaggine ed il suo volersi imporre prima di tutto come accademica, e solo in un secondo momento come donna, sono davvero ben scritte, e si sposano magnificamente con il suo carattere dolce - basti guardare come pensa a suo padre - ma allo stesso tempo duro e deciso, plasmato da una vita difficile che, a quanto pare, le ha insegnato a non sapersi accontentare di una semplice medaglia d’argento (e chissà se anche questo contribuirà a spingerla a stringere alleanza con i nazisti); in questo capitolo ha perso la verginità, anche se l’abbiamo vista restia fino all’ultimo, e sarà anche interessante scoprire che cosa contribuirà, nei sei anni successivi, a cancellare ogni suo freno inibitore fino a trasformarla in una donna capace di concedersi al primo venuto pur di ottenere i propri scopi. Presumo che la nostra Elsa, a contatto con tutti i professoroni che sta per incontrare, dovrà subire sulla propria pelle il pregiudizio ancora fin troppo imperante negli anni in cui si ambienta questa storia e che non sarà facile, per lei, continuare a fare la parte della storica dell’arte senza incappare in numerosi problemi.
Devo anche dire che ho trovato il professor Isaac Stein molto simile a Indiana Jones, quasi una sua sorta di controparte austriaca, e mi chiedo se anche questo, in qualche modo, contribuirà a far cascare senza troppi problemi Elsa tra le sue braccia.
Per finire, mi è piaciuto tantissimo scoprire che, presto, entrerà in scena anche il buon vecchio Henry Jones e non vedo l’ora di scoprire come lo gestirai in tutto questo; del resto, visti tutti gli indizi che ha raccolto, pareva difficile che avesse sempre fatto tutto quanto da solo. Ho trovato ottimi anche i diversi riferimenti alle ricerche per il ritrovamento del Graal, non vedo l’ora di saperne un po’ di più e anche di scoprire a quale punto, e come, Donovan ed i nazisti si inseriranno nella faccenda.
Ancora vivissimi complimenti e alla prossima!

Recensore Master
06/12/18, ore 13:57

Ciao!
Sono stato davvero felice - e anche un po’ sorpreso a dire il vero - quando ho visto finalmente apparire una storia dedicata ad Indiana Jones ed al suo mondo; e sono stato doppiamente contento di scoprire immediatamente dopo che a scriverla sei tu!

Quella che manca nei film di Indiana Jones, secondo me, è la caratterizzazione dei nemici di Indy; sappiamo sempre e soltanto che sono mossi da intenti loschi e spesso distruttivi, ma quale sia la loro storia precedente è un dato che viene affidato a pochissimi cenni e niente più. Per esempio, Elsa dice di credere nel Graal, non nella svastica; Indy la rimprovera aspramente ed è finita lì, da quel momento la vediamo come nemica e basta; è come se fosse un semplice burattino, il personaggio malvagio necessario a far progredire la storia. Soltanto quando consegna il falso Graal a Donovan sembra dire la verità, ma subito dopo viene gettata nel dirupo dalla sua stessa bramosia e molto presto dimenticata e liquidata da Senior con quel suo “si era illusa di aver trovato un bottino”. Purtroppo, Indiana Jones non è Star Wars, quindi non esiste tutto quel sottobosco di fumetti, romanzi, serie tv eccetera che permetta un approfondimento sopra praticamente ogni singolo personaggio; qualche tentativo di fare qualcosa di simile c’è stato, a dire il vero, ma non ha mai attecchito bene e le storie esterne ai film sono apparse in punta di piedi ed altrettanto in punta di piedi sono scomparse. Per fortuna, allora, che esistono le fanfiction!

Visto il modo egregio in cui hai tratteggiato Elsa nella storia precedente, penso che anche in questo caso riuscirai a donarle quello spessore e quell’importanza che, purtroppo, nel film passa in secondo piano. Del resto, lo si capisce già da questo primo capitolo, con il suo rapporto con il padre e con quelle promessa che, immagino, le segnerà tutta vita. Insomma, già da qui si può ben intuire che lei non andrà affatto alla ricerca di un semplice bottino, come padre e figlio Jones vorrebbero pensare.
Ho visto che hai anche inserito il fatto che sia una provetta nuotatrice, per cui posso presumere che non mancherà anche qualche riferimento alla sua partecipazione alle Olimpiadi.
Credo che la bionda storica dell’arte austriaca sia un personaggio molto interessante e sono certo che le darai quel giusto riconoscimento che le spetta. Anche perché, diciamocelo, ha un fascino innegabile e non sarebbe stato giusto lasciarla perdere così, fatta fuori con poche parole.

In questo primo capitolo, che presumo sia quasi una sorta di introduzione, il vero protagonista è il tenente Hans, che a mio parere evoca perfettamente la figura tragica del soldato, attaccato alla propria famiglia ed ai propri valori, costretto ad andare in guerra, a vivere orrori inenarrabili ed indimenticabili in prima persona per poi restare fatalmente ucciso a causa di azioni decise da uomini molto potenti e privi di sentimento; hai evocato molto bene la tragedia della prima guerra mondiale e, seppure ricordata in poche righe, attraverso gli occhi del signor Schneider, che poi di questa guerra sarà l’ennesima vittima, è stato possibile assistervi in tutta la sua potenza distruttrice. Sono sicuro che questa tragica morte spingerà Elsa a compiere determinate scelte ed a seguire una certa strada che la condurrà alla storia che tutti noi conosciamo, ma sono davvero curioso di scoprire come ci si giungerà; ed è stato davvero straordinario ascoltare la storia dei tre fratelli attraverso la voce di Hans ed assistere a quella promessa, quasi ingenua, da parte di una piccola bambina che, più che altro, vuole solo essere felice insieme al proprio papà.
Mi è piaciuta molto anche la figura della madre di Elsa, Lotte, una donna dolce e premurosa che, tuttavia, non pare condividere il medesimo interesse di marito e figlia per le antichità e per le leggende; una figura incredula, la sua, che bilancia un po’ la situazione e che spero potrà ritornare nei prossimi capitoli.

Va be’, ho scritto una specie di papiro per cui credo sia meglio fermarmi qui, per adesso.
Sono davvero curioso di scoprire come si svilupperà questo racconto e di come le azioni di Elsa si intrecceranno a quelle di Donovan, Hitler e dei “ragazzi Jones”. Intanto tanti complimenti e grazie infinite per aver scritto questa storia.
Un saluto e alla prossima!