Eccomi qua, Darling! ♥
Come al solito adoro le tue descrizioni paesaggistiche, ma questo già lo sai benissimo! xD
Nonnina, come al solito, esce da casa con tutto il suo splendore: sia mai che esca con un capello fuori. Sai? Me la immagino perfettamente anche io come l’hai descritta, sarà forse merito della nostra telepatia, ma è proprio così: profumata di mandorla e con i capelli – che sembrano fiocchi di neve – tenuti perfettamente in ordine da quel fermaglio d’argento; ma siamo sicuri che la marcia in più l’abbia solo la mattina? Secondo me lei ce l’ha tutto il giorno visto il suo carattere. xD però quella marcia in più sembra mancare alla cara Herbie che inizia ad aver il cambio duro e non le permette di ingranare la prima, facendola rimanere in folle… ah ma perché lei non guidava in folle a prescindere? xD Scherzi a parte: mi sa che Gregory – ed Alfred nelle mie storie – c’hanno ragione quando dicono che è giunta l’ora di rottamare quel suo bolide pazzerello, ma sappiamo che nonnina non la pensa affatto come i due figli, ovviamente. xD
Seriamente, mi fa morire per come guida, attaccata al parabrezza, è davvero uno spasso assoluto: ma ciò contribuisce a renderla così com’è, perché sappiamo bene che, se fosse diversa, non sarebbe nonnina nostra. ^^ concordo assolutamente con il paragone alla crazy cake, perché è una torta particolare e sopra le righe, pazzerella ed originale proprio come lei. ;)
No, okay, adesso però mi devi spiegare da dove l’è venuta questa fissa di andarsene in giro con le cesoie nella tasca per andare a potare a regola d’arte i cespugli e le piante dei giardini dei vicini – seriamente – mi devi spiegare da dove ti è uscita questa idea. Ahahaha! Ovviamente sia mai che gli altri possano permettersi di sfiorare le sue piantine con un dito, non oso immaginare cosa sarebbe capace di fare la nostra esuberante nonnina! xD
Ma quanto è carino Julianino con i capelli bagnati e con quel suo adorabile broncio da adolescente offeso col mondo? Ci sta tutto nel suo caso, visto che ha mille e più motivi per esserlo. ;) Mi piace da matti il fatto che, nonna, incrociandone lo sguardo per un solo istante, le sembra fragile e delicato come il vetro soffiato, perché di fatto lui è così – anche se cerca sempre di nasconderlo. ^^
“Sai nonna, i miei sogni mi sembrano fragili come le ali di una farfalla. Basta il tocco di un bambino dispettoso e loro muoiono!”
È un ragazzo introverso, profondo ed intelligente, e parlare per metafore lo aiuta ad esternare quello che ha dentro.
“Beh piccolo è vero che la felicità è fragile come questo delicato esserino alato ma se la inseguiamo non riusciamo mai a prenderla, se ci mettiamo tranquilli può anche posarsi su di noi!” Queste sono le “battute capitolo”: la prima, quella di Julian, che con la sua sottile ironia ed il suo profondo intelletto – accostato al fatto di parlare per metafore – lasciano davvero emergere tutta la sua intelligenza e maturità, nonostante sia ancora un ragazzino; assolutamente perfetto il paragone che fa tra i suoi sogni fragili come fossero le ali di una farfalla, alle quali basta il tocco di un bambino dispettoso per far sì che queste si spezzino per sempre… ma c’è un ma, una profonda verità, che è poi racchiusa nella risposta saggia della sua – nostra – adorata nonna: ovvero che la felicità è sì fragile come le ali di una farfalla, ma è verissimo che se la si insegue non si riesce mai a prenderle, mentre invece se si sta fermi è possibile che si fermi su di noi. ^^
L’ospedale: mi fa un po’ ridere questa parte, e sai perché? Perché penso alla tua descrizione quasi fiabesca, parafrasata e pur perfetta nel descrivere i vari stati d’animo delle persone che attendono… e poi ci sono io, che, nei miei capitoli, enfatizzo ancor di più questo aspetto e lo faccio diventare tragico anche quando si è lì per un lieto evento, chissà… forse io sono più sadica di te in questo. xD Okay, chiusa parentesi, che questa è un’altra storia – e non è la giusta sede per raccontarla – torniamo a recensire il capitolo. ;P
Povero Gregory, me lo immagino sfatto e distrutto dal fine turno, con le occhiaie e mille ansie per l’imminente visita di controllo del suo cucciolo. Ma quanto sei sadica? Davvero, avresti potuto regalargli la giornata libera e fare che fosse lui ad accompagnare il figlio in ospedale e farlo esser fresco e profumato come una rosa – ansie da esami a parte – ma poi dove sarebbe stato il divertimento? Hai fatto benissimo, meglio a fine turno dopo una bella notte passata a fare veglia. ^^
Ti ho già detto quanto adoro il dottor Johnson? Sì, tipo un miliardo di volte, ma te lo ribadisco ancora una volta, perché merita davvero di sentirselo dire. ^^ perché dalla prima volta che ho letto di lui – in quel lontano 2009, in quella certa storia, mi è entrato dentro al cuore e lì è rimasto per sempre; credo sia uno dei tuoi OC meglio riusciti, senza nulla togliere agli altri, ma non so perché lui ha un che di particolare che nemmeno so spiegarti. xD
Carino Greg che ringrazia la mamma con quel mimo, perché sa che sua madre è una donna unica, che farebbe davvero di tutto per quel nipote adorato. Casualità che la cara Andy sia rimasta incastrata in tribunale proprio oggi? No, scherzi a parte, capita, e sono certa che volesse andare col suo bimbo piuttosto che stare a lavoro, ma non poteva non andare – quindi questa volta le perdono la sua mancanza – anche perché se così non fosse stato non ci sarebbe stata nonnina ad accompagnarlo ed il capitolo avrebbe perso tutto il divertimento. ^^
Ma passiamo alla parte più difficile del capitolo: gli esami, il momento della verità, quello che fa emergere tutte le ansie e le paure – soprattutto di nonna e papà, visto che Julian è più tranquillo di loro, il che può sembrare quasi un colmo visto che è il diretto interessato, ma lo è perché ha fiducia – nonostante tutto – è determinato a vincere e riprendere in mano quei sogni infranti, spezzati come le ali di una farfalla, rifarli suoi e farli risorgere a nuova vita e ciò esplica davvero quanto sia coraggioso, determinato ed ostinato nel vincere a tutti i costi la sua battaglia. Gli esami vanno tutti benissimo, anche l’elettrocardiogramma sotto sforzo, nonostante le difficoltà che presenta tale esame con la sua pedalata pesante, il falsopiano in salita, ma lui non si arrende: pedala e spinge come un forsennato, determinato a mangiarsi quella salita e batterla è assolutamente una sfida contro se stesso e non permetterà affatto a lei di fermarlo; anche quando gli manca il fiato e sembra sul punto di cedere, non si arrende, continua a pedalare con più grinta e determinazione di prima, perché sa che il medico vuole metterlo in difficoltà per accertarsi che la sua condizione si perfetta, perché lui quel lasciapassare lo vuole a tutti i costi. Cucciola nonna che vorrebbe urlare affinché smettano di torturalo così, ma finalmente John si ritiene soddisfatto dell’esito e ferma l’esame, mettendo fine alla fatica del ragazzo ed all’agonia della nonna nel vedere l suo nipotino adorato affaticato.
“Tutto a posto!” le quasi paroline magiche che danno speranza ed emozione, proprio una porzione di sole, per Julian che sembra esser destinato – abituato – a vivere la sua vita in equilibrio tra angoli e spigoli e questa, giustamente, è un’emozione che non sa gestire, per cui a quella vertigine gioiosa ha bisogno di un sostegno e quel sostegno è suo padre – assolutamente – che lo sorregge e lo avvolge in un saldo ed esultante abbraccio, perché forse lui è anche più felice del figlio in questo istante. ^^
Cucciolo che è Julian che quasi gli scappa pure da piangere, ma ha ragione, è troppo bello per esser vero. ;) “Quindi mi dà l’idoneità?” questa è un’altra frase capitolo: non la più importante, forse, ma sicuramente la più sentita e pesante da chiedere, la quale non ammette un diniego.
John Johnson pensa a questo paziente speciale che sembrava una piccola farfalla il cui volo sembrava destinato a durare meno di una stagione. Eppure Julian ha resistito, è cambiato ma è rimasto uguale a sé stesso nell’essenza.
Niente è più lontano dalla polvere di quelle ali di sogni spezzati e dalla cromia di un battito dalla consistenza dell’acciaio.
In questo ragazzo il fragile contiene il resistente. Concludo con questa tua ultima parte: una riflessione molto profonda del cardiologo ed assolutamente veritiera, perché Julian è davvero un paziente speciale che sembrava una piccola farfalla nata sfortunata e destinata a vivere un'effimera stagione, ma è pur vero che ha resistito è cambiato ed è rimasto uguale a se stesso nella sua essenza, eppure è mutato, ha trasformato quelle fragili ali in ali d’acciaio ed ha fatto sì che diventassero indistruttibili, perché lui vuole volare e niente e nessuno potrà mai fermarlo, nemmeno il suo cuore capriccioso; ottima descrizione e paragone magnifico, poi mi piace tantissimo il fatto che hai ripreso l’essenza del titolo. ^^
“Certo che te la diamo!” questa è la frase più importante, la più attesa e la più bella da sentire. ^^ Quindi ce l’abbiamo fatta? Abbiamo ottenuto l’idoneità per tornare sul campo di calcio? Mi sa che lo sapremo alla prossima puntata, ma io penso – spero – di sì, perché il nostro piccolo campione se la merita davvero tutta.
Inutile dire che ho adorato il capitolo, è davvero fantastico, non potevi renderlo migliore di così. ;) Bravissima, tesoro mio! ♥
Alla prossima, con tantissima curiosità. ;P
Amy (Recensione modificata il 23/02/2020 - 11:34 am) |