Recensioni per
31 days of madness
di fumoemiele
Eccomi di nuovo, ma ciao! Quanto tempo, tantissimo, enormissimo, grandissimo tempo che non ti scrivo! Ok, basta scemenze e adesso mi leggo questo squisito – diciamo squisito nel senso non di papille gustative, ma ci sta col titolo come il prosciutto col melone – tuo sedicesimo aggiornamento della raccolta. Stefy saltella contenta, sorridendo eccitata: batte le mani e ammette che questa si aggiudica al momento il podio per la miglior pubblicazione della raccolta, perché sì. È assurda, coinvolgente, è così curiosa, mi lascia piacevolmente stupita nel suo essere diretta, nel centrare sapori, odori, vista, puntando su colori e sensazioni familiari ma non, tutti percepiti da una curiosona che ha ficcanasato troppo. |
Buonasera cara! Eccomi qui a continuare la lettura di una delle storie dal titolo più inquietante che potevo beccare: ecco, un appunto per i titoli delle tue storie, un appuntamento positivo e chiaro, che non ricordo se ti ho mai esposto. Adoro i tuoi titoli e sai perché? Sono BREVI, DIRETTI, EFFICACI. Sai esattamente quello che vuoi trasmettere tramite la storia e la fai passare direttamente da essi, senza mezzi termini, senza fronzoli o ghirigori. Insomma, ogni volta che apro una tua storia so cosa ci posso trovare e questo mi fa sentire a mio agio. Ecco cosa mi ricordava! The ghost in your room mannaggia, sono così indietro anche con quella storia che me ne vergogno quasi, ma tu scrivi di continuo e cose bellissime e non riesco a stare dietro a tutto manco impegnandomi tutte le settimane… è inquietante davvero questa cosa, ma davvero: inquietante non per il fatto della ricezione in sé, ma per le reazioni di lei che se ne bea a un certo punto invece di essere ancora tesa e spaventata. Un modo decisamente intrigante e alternativo di vedere la cosa direi. E come sempre, eccomi a dirti che sei così diretta attraverso i tuoi personaggi da farmeli sembrare verosimili anche in poco più di cento parole. |
Ed eccomi qui di nuovo patata, veloce come il lampo a leggere la seconda storia che mi ero ripromessa di trovare stasera. Sei come le ciliegie, non si può mangiarle da sole dai! No ma ciao, scusami se rido ma l’uscita finale di Kym è pura poesia salutista: “che pretendi? Mangiare bruciato fa male sì, mannaggia.” Sicuramente la carne era sufficientemente fresca per un bel morso a crudo dai, ancora un po’ e parlava! Questa rientra nella top three sappilo, sul serio: è così spontanea la sua risposta che l’ho letteralmente adorata. Fame è fame, che sia istinto di sopravvivenza o golosità da soddisfare, e lei giustamente ha detto NO alla rinuncia e s’è sicuramente abbuffata. Ogni aggiornamento è qualcosa di nuovo, di spigliato e frizzante, soprattutto di diverso dal solito e voglio tu questo lo ricordi sempre: riesci a staccarti dai prompt classici, o nel caso ti capitino questi, riesci a renderli originali in maniera efficacissima. È un piacere leggerti, e nonostante il male non sia passato e la nausea peggiorata, almeno mi sono fatta un’amara risata con la conclusione di questa tua quattordicesima piccola perla. |
Buonasera tesoro, eccomi qui dall’alto del mio malessere ormai duraturo con la speranza di potermi distrarre godendo di una buona lettura ispirante e sfiziosa. Lo so, non si dovrebbe cominciare dalla fine, ma la tua nota di questa storia è stata la più bella letta finora – e di cose tue ne ho lette a bizzeffe, figurati! – Detto questo, è vero, non potremmo definirla propriamente horror, ma l’ansia che questo uomo si trasmette da solo è palese. È fissato, maniaco dell’idea di non dover invecchiare, ormai arrendevole a se stesso ma non all’idea di non doversi vedere. E poi arriva quel cane tanto simpatico, ti adoro cagnolino! Che fa la sua parte e mi stupisce… eh sì, il vecchio Kai che tanto fuggiva dalla realtà delle cose alla fine rimane imbambolato a guardarsi senza aver modo di staccare gli occhi di dosso dalla propria immagine riflessa. Davvero una cosa inaspettata, perché tanto ha fatto, detto e pensato che alla fine non ha potuto reagire in altra maniera se non restare pietrificato davanti a se stesso. |
Buongiorno cara, eccomi qui per continuare la lettura di questa tua raccolta che mi sta riservando non poche sorprese, anzi! Ok, posso essere sincera? Posso esserlo davvero? Sul serio? Le sta bene. |
Buonasera tesoro, eccomi qui per continuare la lettura del tuo Writober che orca la miseria, stavolta mi porta a dover saltare una storia perché mi dispiace, ma quella dei vermi, e solo ho letto il titolo, proprio non me la sento di leggerla. Perdonami, non è per mancanza di rispetto nei tuoi confronti o in quelli del tuo lavoro, ma ho delle immagini così brutte nella mia testa, che solo a pensarci mi prude il corpo e mi sento girare la testa e salire la nausea. Quindi mi inchino più volte e mi scuso ancora, ma quella non la leggerò. Questa decisamente è un’ossessione che non si trova tutti i giorni: utilizzarne una troppo conosciuta o diffusa ovunque avrebbe tolto un po’ la soddisfazione di ricreare qualcosa di particolare, proprio come hai fatto tu. Chiaro il riferimento del sangue e il fatto che a Sam dia fastidio non tanto il colore, il fatto che esca, ma che il corpo cerchi di nascondere qualcosa che di fatto è successo come a coprirlo fischiettando e facendo finta di niente – il corpo eh, che a Sam da un sacco fastidio l’atteggiamento neutro di quelle cavolo di piastrine a quanto pare! |
Cara buongiorno! Credo di essere qui da te una media di ogni tre giorni circa, e la cosa non mi dispiace affatto, anzi! Non vedo l’ora di procedere, leggere leggere e ancora leggere, poter finire questo Writober e continuare con entusiasmo tutto quello che stai pubblicando perché davvero, ogni singola cosa che aggiorni mi piace davvero un sacco! A te mettono ansia le macellerie? A te?? E io che ho letto questa, che mi sembra di sentire odore di carne cruda, interiora rivoltate e sangue dappertutto? Beh, breve ed efficace come sempre, Bob mostra un’apatia data dal bisogno che io non sarei neppure in grado di provare dopo anni di mestiere. Lo fa perché deve ma ormai non gli tocca proprio più nulla dentro, sia questione di abitudine pure penso a un certo punto. Punti molto ai sensi qui, al colore, agli odori, ai rumori, ti muovi a 360 gradi con la sfera sensoriale tanto da darmi un quadro decisamente dettagliato – tanto da riuscire a visualizzare chiaramente quello che volevi esporre – e particolarmente vivido. Io non so come fai, anche parlare di macellerie mi fai salire quel piccolo fastidio dalla bocca dello stomaco all’esofago. E poi ti chiedi perché vengo qui praticamente sempre! |
Buonasera patata, quanto tempo! Mmmmh direi forse 24 ore? Chissà! Eccomi per recuperare il secondo scambio settimanale con te, e tanto per stare serena e tranquilla continuo a leggermi le storie che appartengono a questo Writober da brivido. Un prompt all’apparenza innocuo, insomma dai, rispetto al sepolto vivo, ai topi, al cimitero, qui sono candele… |
Buonasera cara, eccomi qui per procedere con il tuo Writober, e te lo dico, stavolta già solo il titolo mi mette ansia e mi da quella leggera sensazione di restringimento alla gola. Chissà perché, eh? |
Buonasera cara! Eccomi qui, a cavallo del 31 ottobre con il mese nuovo. Cosa significa questo? Fine Writober, e che significa pure questo? Che ho tempo per riprendere la lettura dei progetti degli altri, yeah! Alla faccia dell’essere diretta, cazzarola… non me l’aspettavo: come riesci a scoprire nuove e poco diffuse fobie per poi scriverne su poco dopo, lo sai solo tu. La tua ispirazione funziona davvero come un’esplosione, qualcosa accende la miccia e BUM! Subito dopo hai già pronta una drabble da poter pubblicare. |
Per la serie 'ops'. Quando una piccola esitazione porta a brutte conseguenze. Il tipo in questione si e' invaghito di una donna che vedeva passare tutti i giorni. Volendo farle un regalo, le prende un mazzo di fiori, ma per timidezza non glielo consegna subito. E devo dirlo, lo capisco benissimo, essendo io stesso una persona molto timida. Aspettare un mese pero' mi sembra un tantino esagerato. Come esagerata mi sembra la reazione di Norma. Addirittura tira fuori un coltello, incazzata nera perche' si sente presa in giro. Beh, e' una che ci va giu' pesante. Spero di non incontrare mai una donna cosi'. |
Addirittura il diavolo! Beh, un ospite d'onore ci voleva proprio. Anche se non compare di persona, ed è probabilmente solo un parto dell'immaginazione di Dolly. Ci sta davvero bene. Una bambina che pensa di aver fatto un patto col demonio, e che per siglarlo uccide a coltellate il fratellino. C'è davvero l'elemento soprannaturale, oppure è tutto solo frutto della mente folle di Dolly? Sinceramente, non so quale spiegazione preferire. Sono entrambe valide, e al tempo stesso terrificanti. L'unica cosa certa, è che una famiglia verrà travolta dalla tragedia. Ed è forse questo il vero orrore. Più terrificante del diavolo, più della follia, più di una giornata intera con mia suocera...ma sto divagando. Meglio chiudere qui. |
In effetti, "ho fame di te" potrebbe anche sembrare una frase romantica, detta in un contesto differente e da altri personaggi. E con questo, intendo personaggi sani di mente. Non certo Soren e Ivy. Un tipo che vuole bere solo sangue umano, e lei che lo asseconda (e per questo, la considero peggio di lui. Il vero pazzo non è il pazzo, ma chi lo segue). Ma dico io, con tanta roba che c'è in giro, proprio il sangue va a scegliere? Carne, pesce, frutta. E lui beve sangue. Ma che è, un vampiro? Anzi, un vampirla. E sono pure bambini! Non oso immaginare come diventeranno da adulti! Tremo al pensiero. |
ecco.... |
Ed eccomi qui per lo scambio del Giardino. |