Ciao, carissimo! Innanzitutto mi scuso per il ritardo, ma questo periodo è incasinatissimo anche per me. In più, colgo lì'occasione per farti (anche qui) tantissimi auguri e per augurarti una felice giornata.
Detto questo, veniamo a noi. Sono davvero molto contenta di essere tornata su questa storia dopo tanto tempo: è quella con cui ti ho conosciuto come autore e quella che mi ha fatto innamorare del tuo modo di scrivere e raccontare, quindi è sempre un vero piacere riapprodare su questi lidi. Leggere questo capitolo dal punto di vista di Diana è stata una sorpresa alquanto inaspettata, ma graditissima: amo le storie corali e poi, come dice argutamente la nostra ragazza, per giudicare bene una vicenda bisogna sentire entrambe le campane, con una versione sola non ci si fa proprio nulla, e noi fin'ora abbiamo ascoltato solo quella di Virgilio, che si vittimizza. A quanto pare, la colpa sarebbe tutta della nostra bella femme fatale. Non che, vedendo i discorsi che fa, sia difficile crederlo: ha un bel po' di problemi, la ragazza, ma guardare le cose anche dal suo punto di vista è senza dubbio assolutamente interessante.
Innanzitutto, ho la conferma delle ipotesi che avevo fatto nei capitoli precedenti, ovvero che fosse lei ad aver sparato a Virgilio (beh, dato com'è permalosa già è tanto che non gli abbia direttamente spaccato la testa contro un muro). Ora la curiosità si sposta tutta sul perché l'abbia fatto, quali sono i motivi che hanno spinto quanta ragazza ad arrivare dove si trova adesso. Entrando nella sua testa, come ci hai permesso di fare qui, cogliamo alcuni aspetti del suo carattere che possono farci dire "forse è questo il motivo per cui l'ha fatto", ma io sono comunque portata a credere che ci sia dell'altro, non solo quello che appare da una prima lettura. Ma procediamo con ordine perché sto rendendo questa recensione un'accozzaglia di corbellerie incomprensibili.
Dunque, scopriamo la vita che conduce questa ragazza, che ha usato la sua bellezza (di cui è ben consapevole) per guadagnare dei soldi, unendola alla tecnologia e al nerdismo spinto. Sono rimasta piacevolmente stupita nel leggere che genere di vita conduceva questa donna, perché non mi sarei mai aspettata un simile risvolto. Mi ero fatta alcune idee su di lei, alcune ipotesi su che persona potesse essere e quale potesse essere lo stile di vita che conduceva, ma mai e poi mai mi sarei immaginata questo.
Ammetto che, leggendo di Diana, un po' mi sia dispiaciuto per lei. È una persona fragile, che in un certo senso soffre per ciò che è, tanto che ha bisogno di essere qualcun altro, infatti lei non s'identifica con la ragazza che fa live nuda, non s'identifica con quella persona che è osannata dai suoi followers, che è sotto i riflettori e che dà spettacolo per il piacere di una marea di persone che non hanno volto, che non sono niente, ma sono solo dei nick che le danno soldi. Soldi di cui pure è contenta e soddisfatta, perché le consentono di potersi togliere qualche sfizio. Lo fa per guadagnare dei soldi, ma è interessante cosa abbia scelto per farlo: avrebbe potuto tentare di trovare qualsiasi altro tipo di lavoro, e invece ha scelto proprio questo, ne ha scelto uno che le permetta di essere al centro dell'attenzione, voluta, desiderata, ma non toccata, non presa, come invece sarebbe stato se avesse deciso, ad esempio, di prostituirsi. Perché, in fondo, questa ragazza ha una moralità che glielo impedisce.
È interessante notare come Diana sia fondamentalmente una persona insicura, che non si piace e che ha bisogno di attenzioni per colmare queste sue insicurezze, mentre il suo alter ego è tutto l'opposto e la nutre con ciò di cui ha bisogno. La Diana che streamma è quella che dà da mangiare alla Diana nell'ombra, che è spaventata. Ed è stata proprio quella Diana nell'ombra a essere attratta da Virgilio e a fare il primo passo, cosa che normalmente non farebbe mai e poi mai. Virgilio ha avuto, secondo lei, "l'onore" di venire corteggiato e ciò che l'ha fatta infuriare è che lui non l'ha capito, l'ha respinta, non è stato interessato a lei.
È questo che, più di tutto, le ha fatto perdere le staffe: lei non è abituata a essere ignorata, non è abituata a essere respinta. Le ha fatto male, perché ha riportato a galla tutte quelle insicurezze che fanno di Diana ciò che è. Non c'è uno schermo tra lei e Virgilio a proteggerla, questa è la realtà ed è crudelissima. E lei non può sopportarlo.
È interessante che questa storia stia prendendo le pieghe di una vicenda di stalking, ma a parti invertite: di solito, sono gli uomini quelli che stalkerano le donne ed è rarissimo che accada il contrario, qui invece ci stai presentando una vicenda torbida di tal genere, ma con la donna dalla parte del "carnefice" e sappi che io sto adorando tutto questo, davvero moltissimo.
Leggerti è sempre un piacere immenso e ancor di più lo è stato tornare da questa piccola perla. Grazie per tenermi sempre piacevolmente compagnia quando ti leggo, con tante belle cose.
A presto :) |