Ciao!
Lo so, lo so: con quale faccia mi presento qui, quando non ti ho nemmeno risposto alla (splendida, piango <3) recensione che mi hai lasciato? Ecco... il punto, abbastanza comico, è che io avevo già in mente da un po' di passare da queste parti, solo che non faccio in tempo a formulare effettivamente il pensiero che zac! mi anticipi a sorpresa! Tutto questa premessa per dire che la situazione mi ha fatto sorridere, e che questa che ti sto lasciando è una recensione spontanea al 100%, non una "risposta dovuta" a quella che mi hai lasciato <3
Chiarito quel che c'era da chiarire... chiarisco qualcos'altro (perdona la logorrea). Ovvero, e non sfoderare il guanto di sfida, che non sono esattamente una fan sfegatata della Stucky. Nel senso: la leggo tranquillamente e non mi disturba in alcun modo; la trovo sensata se ben narrata, ha una ragion d'essere anche molto profonda, ma in generale non mi appassiona. Però! Ci sono due grandi "però" che mi hanno spinto a passare da queste parti, ovvero: il contesto in cui hai inserito il tutto. L'idea, lo svolgimento, la resa dei personaggi è da ricovero per le risate che mi ha suscitato (ti mando la parcella, eh), e una volta iniziato a leggere non mi sono più staccata. Letta d'un fiato, dall'inizio alla fine, per poi cercare stupidamente il tasto "avanti" al secondo capitolo e rimanendoci male nel non trovarlo. Mi ha sinceramente divertita, e sono convinta che far ridere sia molto più complesso del far piangere, perché se il senso d'empatia è più o meno universale per determinate situazioni, quello dell'umorismo è "ballerino" e individuale, e va saputo stuzzicare nel giusto modo. Tu, per quanto mi riguarda, ci sei riuscita in pieno, e ho ridacchiato costantemente e riso di cuore in più punti.
Il secondo "però" (non me ne sono scordata) è Tony. Penso che tu, avendo letto qualcosa di mio, abbia intuito quanto tenga a questo personaggio. Sono estremamente schizzinosa con la sua resa e il 98% delle volte sono insopportabilmente pignola ed esigente, motivo per cui evito di commentare storie in cui appare per evitare di risultare molesta, ché non tutte le visioni possono coincidere con la mia e sono una del partito "vivi e lascia vivere".
Ecco, il tuo Tony m'ha fatto cappottare dal ridere, in senso assolutamente positivo. È uno stronzo coi controfiocchi, un caffeinomane da sturbo, organizza festini che nessuno ha richiesto coinvolgendo loro malgrado i malcapitati che ha attorno, indice scommesse di cattivo gusto. È l'amico che forse non tutti vorremmo avere, che fa scherzi del cazzo e vorremmo appiccicare al muro a vista. Hai fornito una sua versione adolescenziale (con tanto di Pepper tra le righe, tesoro lei e tesoro tu per questo) che ho amato. "Geniale-rampollo-annoiato-incontra-plebei-ordinari" mi ha stesa, per dire: è lui a tutto tondo e me lo son visto davanti con quella sua faccia da schiaffi perenne e lo sguardo da cane bastonato da attivare al bisogno, nonostante in questo primo capitolo non appaia nemmeno in carne ed ossa. Sono rimasta piacevolmente sorpresa e, lo ammetto candidamente, lui è stato l'amo che mi ha fatto "abboccare" in primis alla storia, pur non essendone il fulcro :')
Non ho ovviamente intenzione di ignorare i protagonisti: per quanto veda Steve in una luce piuttosto critica, almeno nell'MCU, qui ho provato un'empatia per lui che non credevo possibile, forse perché immaginarmelo giovane adulto alle prese con una crisi identitaria me lo rende più relatable di un veterano di guerra appena scongelato in microonde che spara sentenze. L'ho detto che sono un po' critica su di lui? Giuro che mi tengo, dai, perché qui l'ho davvero apprezzato. Rispecchia il classico ragazzo oberato di impegni e studio che non ha mai davvero trovato un momento per se stesso, che corre su binari predefiniti senza chiedersi cosa succederebbe a rallentare per godersi il panorama, anche solo di tanto in tanto. È lui, Rogers, in tutto e per tutto: votato al dovere e agli obblighi che si autoimpone. Ho amato gli accenni alla cotta per Peggy, che richiamano il canone in un modo che non lo bistratta a prescindere in favore di un'altra coppia (una delicatezza non da tutti, credimi), e in generale hai gettato delle basi molto convincenti sul contesto in cui si muove, pur lasciando la scena a soli due personaggi – di cui uno oltre la cornetta, eppure reso ad hoc anche solo attraverso la voce.
Arriviamo quindi a Bucky, che mi ha fatta scompisciare. È esattamente il bad boy che conosciamo, il ragazzo sfacciato che farebbe cadere ai propri piedi anche un sasso privo di qualsivoglia emozione con uno sguardo, o in questo caso con una mezza parola, un "hello" suadente e irresistibile.
«Vuoi stare al telefono finché non raggiungiamo i mille dollari?»
Dio! Lo conosce da dieci minuti appena e lo sta già portando su una pessima strada!
Riporto questo stralcio perché è poesia: sono loro due strappati ai film, o fumetti, e riversati in due frasi contrastanti, eppure con quel filo di complicità che già li unisce.
Non so come ti sia venuta l'idea della hotline, ma è semplicemente esilarante e lascia posto a molti equivoci, giochi di parole e imbarazzi più o meno tragicomici da parte di Steve con grasse risate di Bucky a corredarli. Visto che mi sembri piuttosto fedele al canon, mi chiedo se riproporrai in modo rielaborato le difficoltà che si è trovato ad affrontare il nostro Soldato d'Inverno nell'MCU, e spero di aver colto un accenno in proposito nel prossimo capitolo, ma mi accontenterei anche solo di leggere settantadue pagine di loro deliri inconcludenti e senza capo né coda, sia ben chiaro.
Comunque, ho commentato a caldo e di getto rimanendo un po' sul generale, mentre di solito cerco di prendere qualche appuntino qua e là mentre leggo, ma questa storia l'ho davvero divorata e mi ha tenuto compagnia durante un noioso viaggio in treno, rimanendomi poi in mente, quindi ho riversato qui tutte le mie prime impressioni. Magari nel prossimo capitolo cerco di stare un po' più "sul pezzo", anche se, davvero, dovrei citare una frase su due per essere completa :')
Chiudo questo delirio, sperando di non averti ammorbata, e spero di ripassare presto di qui (e a risponderti!)
Un caro saluto,
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