Recensioni per
La morte è la curva della strada
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 74 recensioni.
Positive : 74
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
23/05/20, ore 15:22

(Ri)eccomi qui!!
Non sto piangendo… non sto piangendo … non sto piangendo … ok si sto piangendo.
Allora anche questo capitolo mi ha fatto seriamente impazzire. L’ho trovato profondo e commovente.
Sirius è il mio personaggio preferito dell’intera saga. Sono letteralmente OSSESSIONATA da lui, stregata e rapita completamente.
La parte della sua morte è in assoluto quella che trovo sempre più straziante, e tu gli hai reso decisamente giustizia.
Un lampo di luce verde e Sirius sparisce dietro al velo. La morte è davvero qualcosa di così semplice, veloce… “È stato come ripulirsi da anni di tormenti e sofferenze” .
Questa frase credo che sia in grado di racchiudere il rapporto che Sirius ha con la morte.
Lui è sopravvissuto già ad una guerra. Ha visto morire James e Lily e una parte di lui è morto con loro quella notte. Perché Sirius ha perso tutto insieme a loro. Perché tutti gli anni che ha vissuto dopo la morte di James e Lily non li ha mai vissuti veramente. Sono stati anni di sofferenze, e forse Sirius avrebbe preferito morire con loro, che continuare a tormentarsi senza di loro, e a pagare per colpe che non ha mai avuto.

“Sei qui”
“Come sempre”
Ok qui stavo per scoppiare in lacrime.
James c’è sempre stato, Sirius non l’ha mai lasciato andare, e ora li vedo proprio mentre entrambi – in tutta la loro bellezza – si sorridono a vicenda e vanno avanti, come ad affrontare una delle loro tante avventure. Insieme.

Questa raccolta è davvero meravigliosa, te lo ripeto.
Un bacio e alla prossima,
nique

Recensore Junior
20/05/20, ore 20:17

ciao! eccomi qui per lo scambio.

prima di tutto, la poesia da cui trae ispirazione questa storia è davvero meravigliosa.
ho trovato questo capitolo di una delicatezza incredibile, e davvero commovente.

mi è venuto un po’ in mente il passaggio dell’ordine della fenice in cui harry parla con nick - quasi - senza - testa della morte e di come si diventa fantasma, e questo gli dice che solo chi non riesce ad andare avanti ritorna sulla terra sotto forma di fantasma. e si riferisce poi a sirius dicendogli che non tornerà, perché lui è andato avanti. e malandrini sono così, e sono sempre stati così: affrontano la vita - e la morte- con i denti, sempre consapevoli della possibilità di poter morire da un momento all’altro ma pronti per farlo, insieme.
questa poesia mi ha ricordato un po’ quell’ “andare avanti”, quell’essere pronto ad affrontare la morte senza guardarsi indietro, ma tenendo lo sguardo fisso sulla strada che ancora ci aspetta da fare, anche in una vita ultraterrena.

la frase che suggella la storia mi ha fatto venire proprio i brividi. ci dice che james non lascerà mai lily, che hanno vissuto i loro anni più belli insieme, i loro ultimi anni insieme, e che vivranno insieme dopo la morte. per sempre. perché quando due persone si appartengono le loro anime sono destinate a stare insieme per sempre, e per sempre significa oltre la morte. e come c’è scritto sulle loro tombe: “l’ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte”.
e il loro amore l‘ha sconfitta, la morte. perché vivranno insieme anche dopo la vita sulla terra.

questa raccolta è meravigliosa e sono molto curiosa di leggere anche i prossimi capitoli.
complimenti davvero!
un bacio, alla prossima
nique

Recensore Master
18/05/20, ore 19:13

Ed eccomi anche qui, non potevo non recuperare il nuovo capitolo di questa raccolta che - lo ribadisco - è veramente meravigliosa. Sono sincera: non mi aspettavo questo capitolo, ma era doveroso. Harry - anche se in maniera momentanea e illusoria - è da considerare uno dei morti a tuti gli effetti, e il momento della sua morte è qui davvero molto ben raccontato perchè diventa più che focus su di lui - che non viene di fatti neanche nominato - occasione di un'espressione corale di chi resta del gruppo dei Malandrini. Remus, James e Lily si confrontano con la domanda di Harry "Fa male morire?", ognuno con il proprio punto di vista e le proprie emozioni (colpiscono in particolare l'enfasi sulle carezze nella parte di James e il rimarcare gli anni di Harry in quella di Lily). L'ultima parola però spetta a Sirius, colui che di fatto dà la risposta, l'unico che in fondo ricorda di aver visto morire davanti agli occhi. E per Sirius la risposta è preceduta da un riaggomitolare le fila della sua esperienza della morte (ma anche della vita con il riferiemnto sempre ambiguo e denso di significato alle stelle che lo caratterizza).
Molto suggestivo anche questo passaggio. La struttura mi è piaciuta tantissimo, soprattutto per l'ordine e l'organicità tra le parti e, all'interno delle parti stesse, tra le frasi.
Spero di leggere prestissimo il prossimo capitolo. A presto!
 

Recensore Master
14/05/20, ore 16:33

Ciao, Greta.
Come sempre, riesci a emozionarmi con questa raccolta, credo sia il tuo lavoro più emotivo, più pregno di sentimenti. È davvero stupendo, ogni capitolo lo è sempre di più.
Non so bene cosa scrivere, ne verrà fuori qualcosa di confuso, lo so già, ma mi hanno emozionata le tue parole, perché ho sentito su di me ogni singolo punto di vista, e mi è parso di essere in quella foresta, accanto a Harry e a queste vite spezzate troppo in fretta, preda anch'io come loro di incredulità e terrore.
È bello come sia riuscita a focalizzare perfettamente le emozioni di ognuno di loro, da Remus ancora troppo vivo per sentire in toto il peso della morte, sino a Sirius che morde parole premute sulla punta della lingua.
Lily mi ha un po' spezzata. Diciassette anni sono pochi, troppo, per morire, mi è parso di leggere questo tra le righe. Ma lo erano anche ventuno, lo era anche il tempo che è stato strappato via a lei e alla loro famiglia – è sempre stato tutto troppo poco, un istante effimero nei millenni che affannano il mondo, una felicità solo scorta e poi trafugata a tradimento.
E James, James che rivede in Harry il suo riflesso – ma ha gli occhi di sua madre. E questi occhi, qui, quando a incrociarli è James ed è Lily, assumono un significato più forte, per niente lezioso, emozionante sin dentro le ossa, perché Harry è la prova tangibile che sono esistiti, che il loro amore è stato più forte della morte, che hanno consegnato al mondo la chiave per distruggere il male più grande.
Temo che non abbia molto senso questa recensione, mi perdo tra le parole e alla fine forse manca proprio di significato. Però, dai, come si commenta una storia così? Non c'è razionalità che tenga, è una storia di pancia, tutta emotiva, che non può lasciare indifferenti.
La domanda che fa da ritornello, inutile anche dirlo, se possibile acuisce tutti i sensi e rende ancora più forte l'impatto emotivo del momento narrato. È una domanda che rimbomba in Harry, in Remus Sirius James Lily, in noi – è una domanda senza risposta, in fondo, perché anche se il dolore sbiadisce poi resta in eterno impigliato tra la vita e la morte, due piani che non dovrebbero mai incontrarsi, ma che Harry, padrone inconsapevole della morte, sfida a coesistere e usa quella Pietra per la prima e ultima volta, richiamando presente che a sua insaputa non lo hanno mai abbandonato.
È davvero bellissima, e io non so cosa aggiungere che non sia un mio personalissimo ritornello fatto di bellissima.
Grazie per aver condiviso anche questo racconto, un abbraccio e a presto!

Rosmary

Recensore Master
14/05/20, ore 02:41

Ciao, Jess!
 
Io ci provo, ogni volta, a convincermi che sarà quella buona, quella in cui non mi metterò a singhiozzare davanti allo schermo del cellulare (ché se ai Nargilli pare normale, alla mia coinquilina un po’ meno); o almeno a lasciarti una recensione che si possa meritare questo nome e ti dica qualcosa, invece di singhiozzare a sua volta. Temo che dovremo rimandare al prossimo capitolo o alla prossima storia, qui ho un po’ abbandonato le speranze – spero capirai.
 
Un po’ ci speravo in questo momento canonico, e non vedevo l’ora di leggerlo trasfigurato dalla tua visione, dalle suggestioni di questa raccolta. È il momento in cui davvero si riuniscono tutti i Malandrini nel loro dopo-morte, e si riuniscono attorno a quel comune denominatore delle loro morti ed esistenze che è stato Harry. Mi è sempre parso (o piaciuto immaginarlo, almeno) il raggio di sole di tutti loro nella Prima Guerra, ed ora che si ritrovano tutti insieme per lui il dolore pare scomparire: è stata un’immagine bellissima, un incastro che ho amato. Perché ora Harry andrà a compiere il suo destino, e non solo possono dirsi fieri di quello che è divenuto e hanno contribuito a far crescere – chi ingiustamente in minor misura, chi con più tempo a disposizione –, ma le loro morti hanno un senso, perché lo hanno portato a salvare il mondo magico (e secondo me lo sanno, che lui non morirà davvero e tornerà indietro).
Per ovvi motivi le due parti più emotive sono state quelle di Lily e James, unite anche dall’immagine della carezza (e, ecco, ho di nuovo la vista appannata, ma tutte quelle carezze mancate che non hanno mai potuto riservare al figlio, un gesto così semplice e pieno d’amore, mi spezzano sempre).  
Sebbene lo sia stato davvero per troppo poco, quella che dai di James è proprio una descrizione da papà (forse sono io che la leggo così, magari intendevi tutt’altro, però è stato il primo pensiero): da bambino pensi che sia così forte da poter sollevare il mondo, nel suo piccolo per te lo fa, ma quelle mani sono alla fine carezze delicate – è un’immagine che mi ha commossa, e non saprei nemmeno dire perché così tanto, quindi probabilmente ho detto cose insensate.
Lily, ti confesso, non vedevo l’ora di incontrarla: certo, il progetto si incentra su i Malandrini, però speravo in un brevissimo scorcio su di lei, e non sai la gioia nel trovarla qui! Forse anche perché non c’è stato ancora modo di vederla “da sola” e quindi analizzare tutti i suoi rimpianti prima, ma tra i quattro qui è quella che urla di più la mancanza e il vuoto che la morte ha lasciato (e questo rimpianto che si concretizza nel ventre – vuoto, termine che mi richiama sempre il nero – di luce, mi è parsa la migliore declinazione dell’immagine per lei). E l’idea di quest’ultima carezza per il suo bambino che le porta via il dolore è bellissima!
 
Non ho analizzato tutto, ma è difficile razionalizzare tutte le emozioni che regali ogni volta. Posso però farti tantissimi complimenti, perché come sempre questa raccolta ci riserva un’altra perla meravigliosa. Grazie, davvero, per condividere con noi questi frammenti.
 
Un abbraccio e a presto,
Maqry (e gli amici Nargilli)

Recensore Veterano
10/05/20, ore 15:06

Credo che, fino ad ora, questo sia il mio preferito tra i capitoli di questa raccolta e confesso candidamente di essermi commossa.
Non mi aspettavo questo momento scelto e l'ho trovato geniale, perché, in questa dimensione ultraterrena in cui ci stai accompagnando, c'era effettivamente un momento in cui sappiamo del loro ricongiungimento.
Harry è sintesi e "ragione" delle loro morti: James e Lily si sono sacrificati per lui, Sirius e Remus hanno continuato a proteggerlo anche dopo non soltanto per il legame affettivo ma anche per quello che Harry rappresentava.
In quella domanda ingenua che Harry fa, si notano le loro diversità.
Per Remus è una risposta ancora confusa, ancora "da capire". E' appena morto ed ha appena ritrovato la luce. C'è ancora un dolore vivo del colpo che lo ha colpito, l'eco del singhiozzo di Teddy.

In James c'è il rimpianto vivo di un genitore che non ha cresciuto il figlio e che si specchia finalmente riconoscendo quella somiglianza imperfetta. Ho trovato dolcissima, soprattutto per lui, la scelta delle parole e l'idea di questo "riflesso imperfetto" di se stesso che James vede guardando Harry ed il dolore che si attenua soltanto quando ritrova su di lui gli occhi di Lily.

Con Lily, invece, prende corpo il rimpianto ed il rimorso di una madre che non ha potuto essere vicina al proprio figlio, di tutto quello che avrebbero potuto essere e non sono stati, tutto filtrato per quel ventre fatto di luce. In quella carezza sfiorata scompare anche questo dolore.

Infine, Sirius che è letteralmente il faro ed è lui a rispondere alla domanda di Harry a portare la sua esperienza di morte, che lo ha ripulito di tutto lo sporco. Mi ha colpito tantissimo quel "Oltre il velo, c'è solo risveglio: Sirius si tiene stretta la sua verità".

Che dirti di più?! Hai reso questa raccolta un gioiellino e dimostri una padronanza nell'usare le parole straordinaria. Sei davvero tanto tanto tanto brava ed è una bravura che ho riscontrato in tua storia letta (ormai le ho lette quasi tutte!).
Un abbraccio ed ancora infiniti complimenti,
Fede

Recensore Master
10/05/20, ore 12:52

Ma mia cara Blackjessamine!
È davvero difficile recensire questo capitolo, perché è pieno di elementi e di suggestioni. È una domanda che Harry pone agli spiriti di coloro che l’hanno amato e se ne sono andati e nella sua brevità è carico di un significato spaventoso. Remus è appena morto quando gli viene fatta questa domanda e ho voluto interpretare così la luce e i binari del treno che l’uomo ancora vede. Il riferimento a Ted è terribile, perché da un lato la morte pulisce via il dolore (sia della dipartita sia del rimpianto), dall’altro il pianto del bambino è Ted, improvvisamente orfano di entrambi i genitori.

James Potter condivide con l’amico la morte e l’impossibilità di vivere accanto al proprio figlio: qui prevale una sorta di rimpianto che ho adorato, perché Harry è il suo riflesso imperfetto, data la spaventosa somiglianza, ma è imperfetto sia perché non è lui sia perché differisce col colore degli occhi. E sono gli occhi della donna amata nel viso del figlio a dare un senso a questa morte e a renderla tollerabile – Harry rappresenta la loro eternità, loro – il loro amore – vive in Harry.

Per Lily prevale l’assenza. Il grembo materno è svuotato di un figlio dovuto abbandonare quando aveva bisogno di lei. È il rimpianto per non aver potuto curare un raffreddore, sgridare per un ritardo, consolato per un ginocchio sbucciato. Per le cene non preparate. Quella carezza che viene fatta connettendo per un momento mondo dei vivi e mondo dei morti grazie, appunto, alla pietra dei doni, rendono meno pesante quest’assenza e si parla di un ricongiungimento straziante, dato che c’è una carezza data in punta di dita. Che angst, ragazza, mia. Sirius… beh, amo quando ne scrivi e come lo scrivi (non che non adori anche gli altri, sia chiaro!). Questa è la parte della storia più complessa. Ho amato il riferimento alle stelle, ai Black, le luci delle stelle da cui Sirius si è allontanato. Per paradosso credo che per lui morire sia stato prevalentemente un ricongiungimento con la famiglia scelta e amata, ben diversa da quella dai canonici occhi grigi (d’argento) delle stelle dei Black, purosangue di cui ben conosciamo l’inclinazione a parte Andromeda.

E per lui, esule e rinchiuso ad Azkaban, effettivamente morire può essere una scelta più facile che farsi inseguire da incubi e sogni e da scelta coraggiose prese in un’età giovanissima. Il simbolismo che hai usato in questa parte soprattutto del capitolo, ma che in realtà pervade tutte e quattro le sezioni dello stesso e la raccolta nella sua interezza, è prezioso e squisitamente scritto. Ogni volta che leggo un capitolo sono tentata di listarla nuovamente, ma purtroppo non se po’ fa. Un bellissimo capitolo ♥♥♥,
Shilyss

Recensore Master
10/05/20, ore 12:44

Ero curiosa e sono finita qui. Non mi interesso particolarmente a Harry Potter, i suoi personaggi scivolano sul piano inclinato della mia indifferenza - anche se amo l'ambientazione e il mondo che la Rowling ha creato - ma amo le storie scritte bene e per quanto questa sia breve, mi ha tenuta incollata allo schermo fin dalle prime frasi su Remus.
E poi per una volta, si parla di gente che conosco, hurrà! XD
A parte gli scherzi, adoro il ritmo che sei riuscito a dare alla storia. Serrato, ma non privo di quella poesia drammatica che è alla fine ciò che mi ha conquistata di questo capitolo (se non ho capito male comunque è una raccolta di os a sé stanti, giusto?) e che me lo ha fatto divorare in un solo boccone. Ho adorato ogni metafora e mi è piaciuta come sei riuscita a legarla perfettamente al personaggio, a descriverlo con esse e a farlo vivere morire quasi meglio di come siano vissuti - specialmente Sirius. Anche se credo che il mio pezzo preferito sia quello di Lily, specialmente nella frase "Mette in fila i sorrisi e incoraggiamenti: diciassette anni pesano come pietre anche oltre la curva della strada."
E poco importa che il dialogo sia preso dal libro, sei riuscita a cucirgli addosso quattro momenti drammatici che tutti ben conosciamo, ma a raccontarli con nuova originalità. Complimenti davvero.

Recensore Master
08/05/20, ore 12:29

Ciao cara, sono qui per lo scambio a catena, ma soprattutto perchè questa raccolta meravigliosa e questo capitolo in particolare richiamavano la mia attenzione.
Credo di avertelo già detto, ma lo ribadisco, questo progetto che stai portando avanti mi sta emozionando in maniera che è difficile mettere nero su bianco eppure, al tempo stesso, mi rasserena tanto pensare che non siano da soli in questo luogo che c'è dietro la curva della strada - in questo momento indefinito in cui James è rimasto l'inalterato se stesso di 21 anni, eppure non è più lo stesso ragazzo che è morto tentando di proteggere la sua famiglia.
Mi struggo anch'io pensando a come Remus si sia torturato riflettendo su tutte le esperienze e le prime volte in cui non ha potuto essersi per Teddy; certo, ha combattuto perchè avesse un futuro migliore, ma non può non far male l'idea di perdersi così tanto della vita del figlio. Però c'è James al suo fianco: James che ha perso quasi lo stesso numero di esperienze e che ha dovuto assistere al figlio soffrire per quasi dieci anni, prima che scoprisse la verità; James che ha delle consapevolezze da condividere con l'amico e che potrà essere al suo fianco in questi momenti di smarrimento; James che non dovrà mai vedere un Teddy trascurato da Andromeda o da Harry, ma nemmeno dal resto dle clan Weasley - a differenza di quanto è accaduto con il suo bambino rimasto orfano.
Ecco, trovo che questa differenza potrà essere di conforto a Remus tanto quanto il fatto di avere un amico che ha vissuto le stesse privazioni e che potrà rinfrancarlo nei momenti più bui, proprio come ha fatto in questo capitolo. Tra l'altro trovo toccante e molto poetica l'idea che le persone che ci hanno lasciato possano in qualche modo riuscire a essere partecipi nei nostri momenti di vita quotidiana e, soprattutto, in quelli più importanti come i primi passi. Harry sosterrà Teddy nel modo migliore possibile, con l'aiuto di Remus e Tonks, proprio come a suo tempo Remus e Sirius hanno fatto del loro meglio per esserci per Harry, con il sostegno di James e Lily.
Perdonami, mi rendo conto che questa recensione sia un po' un'accozzaglia di frasi che paiono scollegate tra loro, ma sai bene che tendo a diventare molto emotiva quando leggo qualcosa che mi colpisce come questa raccolta.
Sappi che la sto apprezzando tantissimo e che ho già riletto più volte le prime tre storie.
Spero di proseguire il prima possibile, perchè fremo all'idea di leggere di Peter e di scoprire gli altri personaggi che ci presenterai.
Un abbraccio grande,
Francy
PS Dall'alto della mia esperienza, avendo quattro nipotine, ti confermo che 10 kg ci stanno come peso attorno all'anno di età - conta che comunque è qualcosa di molto variabile.

Recensore Master
04/05/20, ore 18:22

A prescindere dalle numerose "riflessioni tendenti al filosofico" in cui potrei incappare, parto subito col dire che per assurdo questa storia mi ha veramente riempito il cuore, nonostante il tema ovviamente non sia dei più lieti e spensierati.
Ho sempre adorato immensamente i fratelli Black e trovato lacerante la consapevolezza di quante informazione il lettore, il trio e col senno di poi mezzo mondo magico abbiano a disposizione su entrambi, rispetto a quelle che loro avevano l'uno sull'altro. Pensare a tutto quello che deve essere passare per la mente di Regulus nella grotta e per quella di Sirius ad Azkaban è tremendo: avere quel tempo dolorosamente lungo per rimuginare deve essere stato orrendo, così come "finire" senza aver veramente concluso. Credo che tu abbia delineato questa amarezza e il senso di colpa per ciò che era avvenuto in passato, per le occasioni perse, in modo assolutamente perfetto: hai un modo tutto tuo e particolare di descrivere momenti carichi di tristezza e tensione, riesci sempre a renderli scorrevoli all'inverosimile da leggere senza perdere in intensità.
Da piccola sinceramente mi ponevo le tue stesse domande sull'aldilà (mi sento un po' meglio a sapere che in giro c'è qualcun altro che tra una giocata con le barbie e un giro in bici pensava a queste cose), soprattutto dopo aver visto Casper ed essere stata introdotta al concetto di "faccende in sospeso", che mi ha sempre colpita moltissimo; mi è piaciuto vedere questi cambi di età dei due fratelli, dei modi diversi in cui si "ricordano", in particolare pensare a loro due ancora una volta bambini, prima che tutto cambiasse e il loro rapporto si incrinasse è straziante ma molto dolce allo stesso tempo.

Non ringraziare assolutamente: almeno dal mio punto di vista questo progetto è una delle cose più profonde senza essere pesanti, complesse e meravigliose che io abbia mai letto!
Complimenti ancora, soprattutto per questo capitolo!
Em

Recensore Master
03/05/20, ore 19:52

Anche questo capitolo è stupendo.
È proprio particolare questa raccolta dal punto di vista stilistico, ti lasci molto andare (che forse non è proprio l'espressione più giusta, ma è quella che rende meglio la sensazione che mi restituiscono questi racconti). E più andiamo avanti più questa libertà stilistica aumenta, delle volte ingarbugliandosi in se stessa, dando vita a testi – come questo, ma anche il precedente – che non sono affatto immediati, necessitano di riletture per essere compresi, costruiti come sono su metafore e immagini evocative tese a rievocare il passato ormai andato dei protagonisti.
Regulus è un personaggio che mi ha sempre affascinata tanto, la sua storia è poi tra quelle più tristi, a mio parere, dell'universo disegnato dalla Rowling. È sempre stato troppo giovane, in ogni fase della sua esistenza: quando si è spezzato il legame col fratello, quando ha imboccato la strada di Voldemort, quando ha tradito ed è morto.
E mi piace come questa sua troppa gioventù emerga prepotente qui, e lo faccia attraverso l'incontro con Sirius – Sirius che invece un po' è riuscito a crescere, che agli occhi del fratello diciottenne sembra vecchio, Sirius che alla fine torna a essere quello che Regulus ricorda, Sirius che, in qualche modo, ritrova Regulus oltre il velo della morte, che pare annerire tutta la lontananza che li ha caratterizzati in vita – seppure le ombre non li abbandonino del tutto, sono sempre assieme a loro, come un monito o, chissà, una condanna per aver spezzato le loro vite.
Bellissimi i rimandi alle stelle, che con i Black trovano sempre il loro spazio, li adoro e amo trovarli nelle storie dedicate a loro.
Anche questa volta meriteresti una recensione più soddisfacente di questa, ma questi tuoi testi così evocativi e sussurrati (sono quasi certa di aver già definito lo stile della raccolta così in qualche recensione!) mi lasciano sempre con poche parole, ma con tanta voglia di leggere un altro frammento.
Bravissima come sempre, aspetto il prossimo aggiornamento.
Un abbraccio!

Recensore Veterano
03/05/20, ore 13:48

Eccomi qui! 
Questo capitolo mi ha trasmesso una tenerezza infinita perché il suo protagonista è in effetti uno dei personaggi con i destini più complessi e spero di riuscire a recensirlo a dovere.
Sono fortissimi i riferimenti alle modalità della sua morte e questo cielo in cui annega ma li hai fatti con una delicatezza tale che passa in secondo piano quanto sia stato atroce perché il suo oltre è pieno di luce, di stelle.
Stelle come quelle che un po' caratterizzano i nomi suoi e di suo fratello, che hanno l'occasione mai avuta in vita di essere vicini, di stringersi e di dimostrarsi affetto. Ormai sono legatissima alla tua idea del rimpianto che lega i polsi e che qui ha anche gli occhi grigi di Sirius e mi è piaciuto ritrovarlo per Regulus. 
L'immagine dei due che si abbracciano ancora, ricordando cosa voglia dire farsi corpo, e che "sopportano" insieme le ombre del passato è una delle più belle che tu abbia descritto!
Ancora bravissima!
Un abbraccio,
Fede

ps. non avevo mai pensato a questa idea di persone che muoiono ad età diverse e si rincontrano dopo ma ha perfettamente senso per come l'hai resa! 

 

Recensore Master
02/05/20, ore 00:11

Ciao, Jess!

Volevo passare ancora ieri da questo frammento, ma un po’ volevo rileggermelo ancora qualche volta per dargli tutto il tempo di imprimersi a fondo e avere poi abbastanza lucidità per scrivere questa recensione, un po’ volevo evitare di intasarti in una sola sera di recensioni. Ad ogni modo ora sono qui – più preciso dire siamo, ormai –, e per quanto rilegga, temo che non riuscirò a scrivere una recensione seria e ragionata, credo si rivelerà più un susseguirsi di sensazioni (come se non lo avessi fatto anche le altre volte…).

La prima cosa ad avermi colpito sono stati i quasi-contrasti iniziali, che avvicinano concetti/elementi opposti, ma legati in realtà da necessità – e non so se sto per dire cose sensate, perdonami. Regulus, che muore nel recuperare l’Horcrux, una morte legata all’acqua marcia della grotta, annega nella morte, e di conseguenza annega nel cielo, che sta all’opposto rispetto al mare, cielo che quella che è la sua tomba non ha mai visto, e che pare essere ciò di cui è fatta la “terra” che viene dopo la morte. E davanti alla morte, allora terra e uomini diventano inevitabilmente cielo e stelle, che con questi si scontrano e che li superano, ma di nuovo sono necessari: parlare di Black e parlare di stelle è spontaneo.
E poi arriva quell’ombra scura che parandosi davanti a Regulus porta più luce: credo di averti ormai tediata con la mia fissazione per questo rimpianto che si lega ai polsi, però davvero ogni volta ce ne leggo mi spiazza e ammalia. Credo che mai come prima sia stata così forte, con questa idea che chi sa, porta con sé e affronta i propri rimpianti abbia diritto alla luce del dopo (tutta questa luce non c’era, con Peter, c’erano sterpi e terreni aridi e binari divelti). L’immagine di queste mani nere di rimpianto che in seguito all’abbraccio e al “perdono” dei due fratelli diventano ombre più leggere mi ha commossa davvero molto (l’ho detto che è l’immagine a cui sono più legata).
Il ragionamento sulle loro età mi ha particolarmente affascinata e l’impressione che ne ho avuto leggendone è stata quella che amplificasse ancora di più lo strazio – per quel che sono stati quando ancora erano uniti, per quel che hanno abbandonato quando si sono voltati le spalle – e la forza del momento. Non so, ho come avuto l’impressione che fosse anche il riflesso di quel perdonarsi/ritrovarsi che li riporta dove si erano lasciati.

So che come al solito non sono stata all’altezza di questo ulteriore tassello, però questa raccolta smuove così tante cose, richiama così tanti Nargilli, che è impossibile mettere tutto per iscritto. Complimenti, davvero, e grazie per continuare a donarci questi frammenti.

Un abbraccio e alla prossima,
Maqry

Recensore Master
30/04/20, ore 14:42

Cara Blackjessamine!
Sai quanto ami questo tuo progetto e quanto sia felice di poter leggere un nuovo aggiornamento. Amo i rapporti fraterni tra fratelli (specifica d’obbligo, sic) e leggendo le tue note posso dirti che anche io mi sono fatta questi ragionamenti, prima di precipitare più o meno nell’agnosticismo. Anzi, ti confesso che è stata proprio una riflessione speculare a quella che fai tu a convincermi di non avere ciò che conforta molti, la fede. E storie come questa, a prescindere dalla caratterizzazione, dal canone e così via, sono belle perché profonde e capaci di spingere il lettore a riflettere sulle grandi questioni del mondo.

Regulus e Sirius si sono separati in età diverse, quindi abbiamo l’uomo cresciuto, che ha vissuto (sebbene Azkaban lo abbia privato di buona parte della sua età adulta e abbia dovuto trascorrere quella da libero nascondendosi) e il ragazzo morto per cercare di arginare un male in cui in un primo momento credeva, ha creduto, ma che ha contrasto espiando una scelta fallimentare, come dimostra la sua fine tragica fatta per contrastare Voldemort col ben noto medaglione. In una raccolta come questa non poteva non esserci lo spazio per rievocare la morte di Regulus con l’acqua marcia e maledetta, ma anche tutta una serie di riferimenti al rapporto tra Sirius e Regulus anche rispetto al freddo Orion Black e alle stelle, che sono il vero e proprio elemento guida (uhm, non riesco a trovare un termine migliore, facciamo che ci siamo capite!) della famiglia. Il ritrovarsi dopo anni, il rispecchiarsi negli occhi grigi di famiglia – come nell’acqua che lo ucciderà è un ulteriore segno di quanto nella tua scrittura i simboli e i riferimenti si mescolino in maniera inequivocabile, creando un racconto denso, da rileggere più volte per carpire ogni volta una diversa sfumatura.

I due fratelli Black, che in vita hanno avuto destini molto diversi e che non hanno potuto trascorrere insieme che l’infanzia, in morte si ritrovano – hanno dato entrambi la vita per combattere Voldemort. Un’altra perla, non c’è che dire <3.
A presto,
Shilyss

Recensore Master
30/04/20, ore 09:45

Ciao! Devo dire che questo capitolo è finora il mio preferito - proprio quando ormai pensavo che non avresti potuto superarti. 
Per la prima volta non hai seguito la cronologia delle morti: Regulus è infatti morto anche prima di James. Hai al contrario presentato la prospettiva di chi è morto già da tempo, ma finalmente incontra un volto conosciuto (anche se irrimediabilmente cambiato). Hai sfruttato questo incontro per mostrare la concezione di una riunione nonostante la sfasatura temporale, illustrando un'idea che trovo molto interessante e ancor di più poetica. E poetica è proprio l'immagine dei due fratelli che si abbracciano finalmente avendo quel ricongiungimento che in vita non hanno mai avuto. Tuttavia, proprio per la sfasatura apparente tra i loro aspetti dovuta al momento delle rispettive morti, c'è uno scatto in più in quell'abbraccio, uno scatto che rimanda dolorosamente alla solitudine della loro infanzia: Regulus è solo un bambino, e Sirius lo abbraccia come loro padre non ha mai fatto.
Ogni espressione calza a pennello: il riferimento ai due fratelli come "stelle che non cadono mai troppo distanti l'una dall'altra" e il titolo del capitolo "la terra fatta di cielo" come la fine in cui lui annega - perchè è quel sapore di acqua marcia che gli resta inevitabilmente in bocca. 
Complimenti davvero anche per questa piccola perla, sto amando le scene e le riflessioni che tiri fuori da ogni singolo verso.
Sono curiosa di incontrare il nuovo personaggio!