Recensioni per
Gabbie Dorate e Oscuri Abissi
di Sweet Pink

Questa storia ha ottenuto 79 recensioni.
Positive : 79
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/02/22, ore 13:01

Ciao mia cara Sweet Pink, questa volta, sapendo che in questo capitolo avresti risposto ad alcune delle mie tacite domande, non ho resistito e mi sono fiondata a leggere.
Questo capitolo è stato profondamente intriso di dolore e sofferenza che ho sentito forte, in mix perfetto di passato e presente che io ho adorato e che ho trovato stilisticamente perfetto. Sentimenti provati e perduti si sono fusi con sentimenti nuovi, che si affacciano prepotenti e che vengono, per larga parte contrastati. I ricordi si sono mischiati con il presente di una vita che sta scorrendo senza fermarsi, travolgendo tutti con la sua imprevedibilità.
La vita contrapposta alla morte, la libertà contro la prigionia. L'amore contro l'odio. Questo è un po' il file rouge di questo capitolo. Tutto raccontato in una notte che si è rivelata essere più oscura, un po' per tutti quanti. Ognuno ha vissuto la propria battaglia interiore, prima della guerra vera e propria.
La morte di Douglas ha segnato definitivamente quello squarcio nel cuore di Keeran. Per lei il dolore è stato sordo ed intenso. Ancora una volta la vita le ha dato uno schiaffo: ad ogni illusione di poter essere felice si è contrapposta, con prepotenza, la vita, che non è mai carezzevole cone persone meno fortunate. In lei si è fuso il dolore per la morte di quel giovane ragazzo alla rabbia cieca e sorda per chi, ai suoi occhi, appare sempre più fortunato, un po' come se il dolore appartenesse solo ai poveri, agli ultimi. Ma così non è, è tante possono esserne le sfumature. La verità è che tutti crediamo che il nostro personale dolore sia tanto più alto di quello degli altri. Lo ha pensato Keeran, credendo che la vita della sua padrona fosse ben più piena di lustro della sua.
E inevitabilmente anche Saffie cieca e sorda al dolore della sua "amica", concentrata solo sul tumulto interiore che si sta muovendo dentro di sé. E vorrebbe correre da lei, ma il dottore la ferma, dicendole forse le parole più giuste in assoluto: per essere amici di una persona bisogna fidarsi, ed aprirsi. Perché solo condividendo quello che è passato o si sta passando si può trovare rifugio e conforto.
La parte dedicata a Keeran è stata forte, in tutto il suo dolore. L'ho respirato e provato con lei quel senso di angoscia profonda e di disperazione, che l'ha portata a tentare un gesto estremo. È stata una vita costellata di dolore la sua, di abbandoni. Si è sentita sempre il nulla, non ha mai ricevuto niente, e niente è cambiato nemmeno ora che si era illusa di poter amare ed essere felice, di poter essere come Saffie. Ed è proprio la sofferenza provocata da quella illusione che la spinge a voler porre fine ad una vita sfortunata, e che sembra portare sfortuna alle stesse persone intorno.
Ma qualcuno arriva a straparla dai suoi tremendi pensieri di morte, ed è l'ultima persona a cui ella avrebbe potuto pensare. Il terribile tenente Chapman si è letteralmente fiondato su di lei, ed in quel momento - pur essendo stato lui sempre molto sprezzante e duro - Keeran sa che le ha salvato la vita, e che, nonostante tutto, con quelle parole voleva proteggerla. Perché quel mondo, quello della marina, delle battaglie in alto mare, è un mondo fatto di morte, di tenebre e di oscurità. Riportata con forza alla vita Keeran non riesce a ringraziare come si deve il tenente Chapman, né a dirgli alcunché, se non chiedergli di essere congedata. Si è chiusa nel suo guscio di paura, quello in cui ha sempre vissuto ed in cui si tribcera silente ogni volta che qualcuno cerca di salvarla. Perché per la prima volta, guardando verso il tenente, Keeran si è potuta render conto di quanto fossero simili, pur nella loro diversità; ha visto l'uomo dietro l'immagine del l'arrogante tenente e ne ha provato quasi tenerezza. Le parole di James le hanno fatto comprendere che la sua morte non avrebbe cambiato le cose, e che nessuno, Douglas in primis, avrebbe voluto questo, proprio lei che è stata la sua unica fonte di gioia, in una vita di sofferenze. La sua morte non avrebbe riportato indietro Douglas, ma aggiunto altro dolore, sicuramente nella duchessina. E, allo stesso tempo, ritornata alla ragione, Keeran ha compreso quanto, nonostante tutto, lei voglia vivere e che di questa consapevole verità debba ringraziare, in cuor suo, il tenente Chapman. Stava per morire per l'uomo che ama e l'uomo che odia l'ha riportata alla vita. E se forte è stato il tumulto di Keeran, ancor di più lo è stato quello del tenente. Per la prima volta vediamo veramente Chapman per ciò che è: un ragazzo giovane, dal viso impertinente, un nobile annoiato e viziato ma, soprattutto, una persona estremamente fragile e profondamente sola. Nell'essere tenente della Marina James ha creduto di potersi finalmente riscattare da una vita in cui è sempre stato considerato l'ultimo dei figli, quello con meno valore e che meno rispetto merita. L'ultimo degli uomini, così è sempre stato trattato ed è ancora quello il suo ruolo. Quel sentimento vergognoso che sta iniziando a provare per Keeran lo atterriscono perché, ancora una volta, nel suo mondo lo rendono un ultimo, uno che si affeziona ad una serva, una illegittima, una straniera affetta da balbuzie. Ed il fatto che persino Keeran, nella sua umile condizione, lo tratti con diffidenza e sufficienza è uno squarcio dentro di lui, un dolore sordo perché nemmeno agli occhi di quella fanciulla - quell'angolo triste a cui hanno strappato le ali, per impedirle di volare libera - lui riesce ad acquistare valore. Per lei aveva più valore persino Douglas rispetto a lui. E quell'oppressione dovuta alla delusione per il mondo in cui è trattato e la rabbia lo portano a reagire come solo lui sa fare: attaccando, con parole dure e sprezzanti, per riconquistare una superiorità che, in realtà, non gli appartiene davvero. Diventa sempre di più una  figura interessante, sicuramente da indagare.
Oltremodo interessante è stata la parte dedicata al medico di bordo. Benjamin Rochester è, a mio avviso, l'anello di congiunzione tra passato e presente, avendo preso parte a tutte le principali tappe di questa storia. Ricorda bene la prima volta che ha visto Arthur, un bambino spaventato, magro ed ossito, sporco, un bambino cresciuto dai "pirati", un "pirata" egli stesso, e che suo padre Simeon ha, con tutte le sue forze, riportato a sé. Sono cresciuti praticamente insieme, ed Arthur è stato il suo migliore amico. E Benjamin sa bene quanto quell'ambizione, quella fame di potere, di riscatto abbia portato a sacrificare sé stesso e gli altri, pur di raggiungere i suoi scopi. Conoscere la vera storia delle due sorelle Lynwood ha scatenato nel dottore un mix di sentimenti contrastanti: rabbia, profonda verso Arthur ma anche un senso di tristezza indecifrabile. Non sono certa di essere riuscita fino in fondo a capire questo passaggio, ma provo a fare una mia ipotesi: quel dispiacere non è rivolto solo alla povera Amandine, morta troppo prematuramente, ma anche e sopratutto verso Saffie. Perché il dottore, a mio avviso, consosce forse tutta la storia dall'inizio o, in ogni caso, ove non fosse così, ha ben compreso le catene in cui Arthur ha imprigionato quella indomita fanciulla. Perché Arthur, per il suo volere, finisce per seminare intorno a sé tanto dolore. E alla pietà per quella fanciulla che sogna la libertà ed è stata trascinata da una prigione ad un'altra, si aggiunge anche il dispiacere per il flagello che il suo amico si è autoimposto: soffrire lui per espiare le sue colpe.
La parte dedicata al racconto di Saffie è stata intensa oltremodo. Uno dei pezzi più belli, profondi e coinvolgenti di tutto il racconto, almeno fino a questo momento. E mi ha commossa fino alle lacrime perché ho vissuto con lei la malinconica disperazione di quella storia.
Per dare una carezza a Keeran, abbracciarla figurativamente per farle calore e conforto, per farla sentire meno sola, Saffie sacrifica un pezzo di sé, la sua storia, per far comprendere a Keeran una verità sconvolgente: il dolore appartiene a tutti, e che forse non è tutt'ora quel che luccica. Per la prima volta Saffie e Keeran si sono viste per cui che sono. Due giovani donne uguali. Entrambe hanno vissuto un amore impossibile ed entrambe hanno dovuto fare i conti con il dolore inspiegabile che l'illusione infranta lascia. Tutte e due hanno desiderato di morire per liberarsi dalle proprie catene ma, poi, disperatamente, si sono attaccate alla vita. Perché anche Saffie, a suo modo, mentre stava annaspando, mentre qualcuno le buttava la testa per farla annegare, ha afferrato la mano malvagia del suo genitore e ha scelto di sopravvivere, voltando le spalle al suo amore.
Earl ha rappresentato per Saffie una folata di vento di fresca e felice libertà, spazzata però via dalla crudeltà e dagli egoismi. È stato dolce ripercorrere le tappe di questo amore segreto, nato in silenzio ed in modo timido, ma esploso fortemente. Saffie, scegliendo di fuggire con Earl, aveva creduto di poter essere libera, di poter vivere la sua vita lontana dalle catene. Si sono illusi di potersi amare, dimenticando chi erano, e ne hanno pagato le conseguenze.
Earl ha sacrificato sé stesso per quell'amore profondo e disperato, perdendo quella possibilità che gli era stata offerta di una vita leggermente migliore. Di lui non sappiamo più nulla, quale sia stata la sorte che gli è stata riservata per aver sfidato il duca di Lynwood. Il destino di quell'uomo così buono pesa sulla testa di Saffie come un macigno di sensi di colpa che non andranno mai realmente via. Perché lei lo ha abbandonato, voltandogli le spalle: messa davanti alla scelta tra il suo innamorato e la sua vita da duchessina - con i suoi interessi, i suoi onori e accanto alla sua amata sorella - Saffie ha scelto sé stessa. Rivelandosi proprio come quel padre che tanto odia: ha scelto di sopravvivere, lottando con le unghie. Da quella gabbia che da sempre l'ha imprigionata ha scelto lei stessa, alla fine, di non andare via.
E se il rimorso per Earl è così forte da lasciarla in un mare di lacrime, Saffie si sente sporca. Perché  le esistenze di Earl e della stessa Amandine, oggi, sono offuscate dal volto di Arthur, per cui Saffie prova il desiderio di appartenergli davvero e la speranza che lui un giorno possa amarla veramente. Sentimenti per cui prova vergogna e senso di colpa, perché sono emozioni che non dovrebbe provare, per Earl e, soprattutto, per Amandine. Perché Saffie, ora più che mai, si rende conto di aver sempre amato Arthur, di aver sempre voluto esserci lei al psoto di Amandine, di essere lei la donna amata dall'Implacibile Generale. E quel marchio che lui le ha impresso sulla pelle la atterrisce perché perché Saffie vuole davvero essere sua. E si accorge, al tempo stesso, che lei quell'odio non lo ha mai provato davvero per lui, ma è stato sempre rivolto solo a sé stessa.
La parte conclusiva è stata incentrata su Arthur e suoi suoi pensieri. È stata la parte più breve del capitolo ma, forse, una delle più significative per mettere in chiaro da dove parte tutta quella storia. E, come immaginavo io, Arthur non ha incontrato Saffie la prima volta nella loro residenza, per puro caso, ma la loro storia è iniziata molto prima. Saffie ha sempre sospettato che suo padre, per ritrovarla, si fosse affidato ad un uomo molto potente, ma non immagina che quest'uomo sia il padre del marito. E che, a sua volta, Arthur abbia svolto un ruolo attivo nel suo ritrovamento. È stato lui a rintracciare la ragazza e a strapparla dalle braccia di Earl, per la sua solita bramosia di avere tutto. E sta ottenendo tutto quello che desiderava: la Mad Veteran è ad un passo dall'essere conquistata, siglando così in modo definitivo la sua vendetta; e Saffie gli appartiene, spalamcandogli le porte di quel potere tanto ambito. E si scopre, però, che quel desiderio di possesso per quella giovane donna ha origine lontana, alla prima volta che l'ha vista sorridere a qualcuno che non fosse lui, a sognare di essere libera insieme ad un altro uomo. Non la conosceva neppure e, invece, dentro di sé, in modo impercettibile, ha provato fastidio per quella felicità che non gli apparteneva. Qualcosa di sottile e impercettibile, non compreso in un primo momento, e che è stato messo a tacere. Perché poi Arthur abbia scelto Amandine resta per me un mistero, visto che il suo istinto è stato sempre proteso verso Saffie. Ed ora quel desiderio di possesso si spinge oltre, volendo Arthur che Saffie sia "sua" in un senso più profondo, di appartenenza, e che magari sia lei stessa a volerlo essere. Vede Saffie lontana da sé, irraggiungibile ma la vuole, disperatamente e dolorosamente, tutta per sé.
Arthur ha dentro di sé un abisso oscuro, è una persona controversa in cui il male ed il bene, l'egoismo e l'amore si mescolano, senza riuscire più a distinguere l'uno e l'altro, macchiando la sua anima e riversandosi su chiunque gli sia accanto. E vedremo se Saffie sarà disposta a precipitare in quel vortice e, magari, a salvarlo. Ma, prima di tutto, a perdonarlo.
Ho vissuto ogni attimo di questo capitolo, di cui ho respirato tutta l'emozione che sei riuscita a trasmettermi. Grazie per questa magia, è un dono. E aspetterò l'aggiornamento con pazienza, e se davvero dovessi riuscire in così poco tempo, come ti sei prefissata, ne sarò lieta.
A presto.

Nuovo recensore
26/02/22, ore 11:45

Cara Sweet Pink,
come sempre uno spettacolo! Ho apprezzato il focus su Keeran, ma soprattutto l'agognato racconto delle precedenti vicende sentimentali di Saffie. Devo ammettere che mi è un po' mancato Arthur in questo capitolo e sono sempre più curiosa di approfondire il suo punto di vista. Chissà poi se i coniugi Worthington riusciranno prima o poi a confrontarsi sulle vicende del passato?..
Attendo con ansia un aggiornamento!!!

Recensore Master
23/02/22, ore 02:06

Ciao carissima, bentrovata.
Non so da dove iniziare per chiederti scusa per il mio ritardo. Purtroppo, anche i miei di ritmi stanno diventando sempre più frenetici, e non riesco ad essere presente con le autrici del mio cuore (te compresa) come vorrei. Ti ringrazio per la tua premura ed il tuo affetto - ricambiato - nei mie confronti, tu sai perché.
Questo capitolo è stato meraviglioso, straziante e delizioso, intenso e sorprendente, carico di emozioni, in quel sali scendi che tu sola sai regalarci.
La parte dedicata a Jackson Douglas è Stat così carica di significato che resterà per sempre impressa dentro di me. È stato un addio alla vita e alla donna che amava davvero toccante e commovente. La morte di Douglas era nell'aria, lo sapeva lui e, in tutta onestà, lo sapevo anche io. Tu non lasci nulla a caso e avevo notato il fatto che la figura del giovane mozzo era stata lasciata un po' andare, senza avere quella caratterizzazione di cui, invece, godono gli altri personaggi del racconto. Però, credo che la sua figura, anche solo accennata, abbia assolto ad una importante funzione, in chiave simbolica.
Douglas è un "ultimo", un puntino insignificante all'interno di una società che non guarda agli ultimi, li lascia dimenticati e soli. Eppure, questo giovane ragazzo ha vissuto sempre con l'entusiasmo della speranza, e si è impegnato per poter crescere, migliorare, avere un senso in questa vita. Pur nelle sue miserie e con un destino non clemente, lascia questo mondo con il sorriso, perché ha potuto amare e sentirsi amato. L'ultima cosa che ha visto è stato il sorriso di Keeran e l'apprensione e la preoccupazione di questa ragazza, che gli ha dato un "valore". Avrebbe meritato in destino migliore, sicuramente si. Ma la vita non sempre è giusta, e spesso si accanisce con i più buoni. Però, nella storia di Douglas vedo un po' la rivincita degli ultimi: è morta sapendo di essere importante per qualcuno, di aver lasciato in segno nel cuore di Keeran e, un po', anche nei lettori.
Interessante è stata questa parte del racconto dal punto di vista di Keeran. Ho ben compreso il suo sentimento, quel sentimento nuovo che lei stessa non ha saputo spiegarsi: è la rabbia di chi, come sempre, vede la vita girargli contro e voltargli le spalle; la rabbia di chi vede morire davanti a suoi occhi una persona buona e poi continuare a vivere persone che non meriterebbero nulla. Per quanto affetto le abbia dato Saffie, Keeran sa che non sono uguali, non appartengono allo stesso mondo e che lei sarà sempre in passo indietro. Questo provoca in lei tanta solitudine, una solitudine nella quale si sentiva capita solo da chi è uguale a lei, cioè Douglas. Nella sua testa sapeva quale sarebbe stato l'epilogo, però Keeran non ha potuto impedirsi di sperare che, per una volta, anche lei potesse avere ciò che desiderava.
Keeran si sente inadeguata, perché nella sua vita l'hanno fatta sempre sentire come se non valesse abbastanza. Nelle parole di Douglas aveva trovato quel conforto insperato, la speranza di essere bella davvero agli occhi di qualcuno. Ma Keeran sta imparando anche a gaurdarai attraverso lo sguardo fiero e fiducioso di Saffie, che sta diventando il suo modello, l'esempio da seguire. Ed è con la stessa forza, tenacia ed orgoglio che affronto l'attacco frontale del tenente Chapman, senza retrocedere.
Nel quadro degli ultimi mi sento di inserire anche James Chapman, un personaggio fino a questo momento odioso e detestabile, ma che credo possa essere tutto da scoprire. Se in positivo o in negativo è ancora presto per dirlo.
Amche Chapman è un "ultimo", un qualsiasi tenente, e non manca persona che glielo faccia notare. In tutte le scale sociali c'è un ultimo, e Chapman è l'ultimo nel suo gruppo di appartenenza. Messo a tacere da tutti, chiunque lo rimette al suo posto, persino due donne. E questo impatta ferocemente sul suo ego; vorrebbe arrivare in alto ed invece il sentirsi costantemente sminuito acuisce il senso di insoddisfazione,vergogna e frustrazione che prova, portandolo di fatto a riversare la sua rabbia sugli altri, su quelli che lui reputa inferiori a sé. Se la prende con i più deboli - ferisce li dove sa che può far male - solo per poter affermare una superiorità che non ha affatto, nemmeno nella sua stessa famiglia. Ed alla fine finisce per mettersi la coda tra le gambe di fronte allo sguardo severo dell'Ammiraglio - per cui nutre stima mista a soggezione, se non paura - e prendere ordini persino dalla di lui moglie.
Un ragazzino presuntuoso e viziato, così lo reputa Saffie. Ed imprevedibile, e questo penso che sarà forse uno degli aspetti più interessanti da scoprire. Ed anche come evolverà il rapporto tra James e Keeran: del resto, entrambi sono la nemesi di Saffie e di Arthur, entrambi provano una ammirazione per quel modello a cui, però, non potranno mai realmente ambire.
A questo punto posso dedicarmi ad Arthur e Saffie, il cui legame sta finalmente evolvendo, prendendo una strada ben delineata. Ma, almeno per ora, siamo lontani dalla meta. Qualcosa eppur si muove e non è poco quanto accaduto tra i due in questa seconda parte del capitolo incentrato sul "conoscersi". E Saffie ed Arthur stanno imparando davvero a conoscersi, a scoprirsi più di quanto vorrebbero ma meno di quanto in realtà desiderino.
Saffie vuole imparare a difendersi da sola e per questo chiede di imparare a tirar di spada. Aver ucciso un uomo l'ha sconvolta ma, al tempo stesso, l'ha messa davanti alla prova che per salvare la propria vita e quella di chi si ama si è pronti a tutto. Ed anziché rinchiudersi ed avere paura, Saffie ha scelto di combattere, rivelando un animo, per certi versi, molto più simile al marito di quanto lei stessa crederebbe ma che appare con una certa evidenza agli occhi di uno spettatore esterno.
La donna ha scelto di non coinvolgere il marito, con cui il legame è tenuto su da un debole filo, perché timorosa che lui l'avrebbe trovata indecorosa. Ed, invece, l'immagine che si palesa davanti agli occhi di Saffie è un Arthur geloso di lei, che rivendica in quel modo il possesso su quella donna che è "sua", come ci tiene a sottolineare. Perché lei avrebbe dovuto e potuto chiedere a lui, farsi guidare ed insegnare da lui, e invece gli ha preferito solo un ragazzino, non fidandosi forse fino in fondo del marito. E questo gli brucia terribilmente.
Al contempo, però, Arthur vede davvero Saffie per quella che è. Una donna coraggiosa e forte, intelligente ed indipendente. E ne è "ammirato", perché accanto ad un uomo, implacabile come lui, ci vuole solo un carattere indomito come quello di Saffie. Davanti a lui ha una donna che lo fa sentire vivo ed ancor più ambizioso al tempo stesso, che lo sorprende per quanto riesca ad essere simile a lui. Perché Saffie - come Arthur - sa che do fronte alla morte non esiste alcuna lealtà, e che per salvarsi si farebbe qualsiasi cosa, riportando alla mente, probabilmente, un passaggio del suo passato, avvenuto ancor prima dell'uccisione di quel pirata.
E, nel vedere la ferita che lei stessa ha provocato al marito, Saffie si vede assalita dal senso di colpa per aver, ancora una volta, ceduto alla parte più nera della sua anima. Eppure, la sua stessa debolezza diventa il mezzo attraverso cui il marito ripristina la sua superiorità, più che altro per scacciare quel senso di inadeguatezza che lo sta assalendo sempre più spesso quando è con Saffie. Prova cosa che non vorrebbe provare, perché teme di sporcare quella giovane donna più di quanto non abbia mai fatto, di trascinarla nel suo abisso fatto di morte e di distruzione. Ma Saffie non ha affatto paura di lui, perché nel vedere dentro l'Ammiraglio sta, forse, rivedendo sé stessa e sta scoprendo quanto le piaccia speccarsi in lui. Non ha più la consapevolezza che dovrebbe aver timore, perché è troppo presa da quel che desidera, che è solo essere guardata e voluta da quel marito che trova stupendo.
In una delle mie prime recensioni ho detto che Saffie, per me, è stata sempre innamorata di Arthur, idea che tu non condividi. Forse parlare di amore, da parte mia, è stato prematuro ma, non possiamo negare che, dal primo momento, Saffie ha provato sentimenti contrastanti per il marito. Avrebbe voluto essere guardata da lui come guardava la sorella e, al tempo stesso, lo odiava per quella sua aria di superiorità.
Ma lui stesso, pur essendo infastidito da Saffie, non possiamo negare che dal primo momento sia stato vivo e sé stesso solo con lei, rivelandosi anche nel lato peggiore di sé. Perché Saffie può sopportare anche la sua oscurità, cosa che invece non avrebbe potuto sopportare Amandine.
Nel momento in cui hanno abbassato le difese e si sono guardati, reciprocamente negli occhi ma anche ciascuno dentro di sé, Saffie e Arthur hanno compreso la bruciante passione che li lega.
Un sentimento di dolorosa attrazione, di bisogno fisico di aversi si è impossessato di loro ed ha prevalso a cancellare, una volta per tutte, la linea sempre più sottile e sbiadita che ancora li divideva. È stato, anche in questo momento di passione, un gioco incrociato tra moglie e marito, una battaglia fatta, questa volta, di baci, di carezze e di strette sempre più forti, così come sulla scia della loro personale battaglia è nato e si è alimentato quel sentimento doloroso e pericoloso che ora li lega.
Stretti l'uno tra le braccia dell'altra Saffie ed Arthur hanno lasciato andare tutto, hanno messo da parte le loro sofferenze, se le sono scambiate, custodite, mangiate ed accantonate, e si sono liberati. Ma, al tempo stesso, si stanno imrpigionando in un legame destinato a spingerli in un abisso. Perché Saffie, ora sa che vuole davvero essere "sua", di quel marito che lei tanto ha odiato ma in cui è riuscita a leggere dentro, vedendo l'uomo imbrigliato nelle catene delle pesanti medaglie e della sua ambizione. Ed Arthur sa che non può tenerla per sempre a sé, pur non riuscendo a farne a meno, perché ne ha bisogno "almeno per una volta".
Il problema è proprio che, ancora una volta, l'animo ambizioso e vendicativo dell'Implacabile sopraviene, prendendosi indietro quell'Arthur così pieno, vivo ed umano che stava ttra le braccia DI Saffie. Il solo sapere di essere ad un passo dalla Mad Veteran ha spazzato via l'Arthur gentile, passionale ed appassionato, e ha riportato sulla scena l'immagine di un ammiraglio implacabile che lascia dietro di sé sangue, morte e distruzione. Ancora una volta, messo di fronte ad una scelta - l'amore e l'ambizione - ha prevalso quella nera ambizione, che ha finito per inghiottire prima di tutti sé stesso. Quell'ambizione che ha riportato, di nuovo, agli occhi di Saffie l'originale Arthur, quello di cui ha timore e di cui non condivide le scelte.
Quando l'uomo con cui stava per fare l'amore le volta le spalle e se ne va, Saffie non lo ferma e questo provoca non poca delusione in Arthur che, forse, vorrebbe essere salvato da quella sua natura, avere una ragione per mollare tutto e restare altrove, li dove c'èa vita anziché la morte. Ma sa, anche in questo, di essere egoista perché lui ha un senso di colpa verso Saffie ancora taciuto, e che, penso io, sia legato ad un qualcosa che è alla base del loro rapporto, qualcosa che ha segnato l'inizio di tutto, benché sia oscuro a Saffie, e che interessa il suo passato. Un patto stretto dal padre di Arthur, per un'unione che avrebbe portato l'Ammiraglio ad ottenere ciò che ha sempre voluto, a scapito della libertà della stessa Saffie. Io su questo ho una mia idea, ben delineata, ma indecisa su un profilo, per cui aspetto lo svolgimento della storia per affrontare questo tema.
Alla fine, però, nel silenzio dietro cui si tribcera Saffie non c'è solo il timore per le vite che il maroto si appresta ad uccidere ma, forse, anche la paura di perdere proprio quell'uomo che prima così odiava e che, invece, le sta entrando nel cuore con una forza inspiegabile.
Penso di essermi fatta perdonare con questa recensione ed ho anche cercato di limitarmi, perché è stato un capitolo ricco e meraviglioso per tanti aspetti. Come sempre, un viaggio nell'animo tormentato di questi due protagonisti che sono così belli ed amabili perché veri, pur nelle loro imperfezioni.
A presto. Un abbraccio e spero tu stia bene

Recensore Junior
17/01/22, ore 19:32

Eccoci, capitolo praticamente mozzafiato!!! Sono successe tantissime cose e si,ci hai visto lungo, MI PIACE TANTISSIMO 😍 Keeran e Douglas erano così carini, mi dispiace per come sia finita tra loro, ma credo la morte del ragazzo sia in linea con lo stile e la trama a storia. Amo i tuoi racconti proprio per questo sottile dramma che si insinua nelle vicende e le rende appassionanti! Finalmente Saffie e Arthur si sono sciolti un po', ma il bello deve ancora venire!!!!! Non vedo l'ora facciano sciltille e finalmente c'è anche un pizzico di gelosia.
Non vedo l'ora aggiorni mia cara, a presto 🥰😘

Recensore Junior
17/01/22, ore 17:53

Wow! Interrotti proprio sul più bello... L' atmosfera comincia finalmente a scaldarsi! Bene, bene, ... avranno altre occasioni... Invece povero Douglas... non me l' aspettavo, poverino... Ma ti perdono.. Troppa melassa non fa bene a nessuna storia! 😂 L' importante è il finale che, dopo mille peripezie, deve essere sempre lieto! E lì non transigo 😠🤣

Recensore Junior
16/01/22, ore 21:08

Capitolo bellissimo. Sfolgorante come un bagliore di lame la sfida tra Saffie e il Generale.
Tristissima per la morte di Douglas, speravo in un miglioramento. Povera Keeran !
Il tenente è veramente insopportabile, ma forse migliorerà. ..chissà. ..
Sono felice e sollevata che ti stai rimettendo in salute 😊
e ora ci toccherà aspettare pazientemente fino a febbraio...sarà dura 😊

Nuovo recensore
12/01/22, ore 14:52

Carissima,
la tua storia mi appassiona sempre di più!
Arthur in particolare mi sta sorprendendo per la fragilità che nasconde... mi piacerebbe "sentire" sempre di più il suo punto di vista.
Chissà poi se questi due testoni masochisti avranno il coraggio di lasciarsi andare... io lo spero proprio :)
In ogni caso, i capitoli di questa lunghezza, a mio parere, sono adeguati al livello della storia, che cerca di trasmettere emozioni, sensazioni e sentimenti in maniera completa. Accorciarli credo li priverebbe della loro ricchezza!
Continua così, aspetto con ansia il prossimo aggiornamento!

Recensore Junior
06/01/22, ore 19:56

Ehi ciao e buon anno!!! Mi dispiace sei stata poco bene, l'importante è che sia passato e sei riuscita a trascorrere queste festività tranquillamente!! Allora.... Quando Saffie si è svegliata sola ho avuto il terrore le cose si fossero di nuovo raffreddate tra i due, invece col cavolo 😍😍
Io non vedo letteralmente l'ora di sapere come cambieranno i personaggi, ormai sono in evoluzione e stai descrivendo così bene il lato introspettivo della storia che mi incolla al racconto. Keeran sta diventando finalmente una donna sicura e sta maturando sempre più, è così adorabile! Tornando alla coppia più tormentata del mondo, l'ammiraglio ormai è fritto secondo me 😏 Il bigliettino devo dire mi ha intrigato, bella mossa!! Poi ora che lei lo ha soccorso e assistito, SICURAMENTE l'ha un minimo conquistato. Saffie credo cederà un pochino prima di lui, la vedo più sensibile ed emotiva.
Che dire mia cara, in trepidante attesa ti auguro di rimetterti al meglio e a prestissimo, un abbraccio ❤

Recensore Master
05/01/22, ore 16:07

Ciao, mi dispiace davvero che tu non sia stata bene... Francamente, perdona il francesismo, ma il covid e tutte le sue varianti, hanno rotto proprio le palle.
Spero, di cuore, che tu stia bene e ti auguro, sia pur un ritardo, un buon anno nuovo.
La tua storia lo sai la amo follemente, e la attendo con impazienza; ed i tempi di attesa li reggo benissimo se poi arrivi con questi tipi di capitoli.
Questo capitolo è stato a dir poco spettacolare. Un sali scendi di emozioni, che si sono susseguite in un rincorrersi che mi ha lasciato senza fiato, dall'inizio alla fine. Mi piace molto questo alternarsi tra passato remoto, passato più recente ed il presente; crea una sovrapposizione di piani che non mi permette sempre di comprendere cosa sta accadendo, e mi lascia con il punto interrogativo, facendomi venir voglia di leggere ancora ed ancora, per sapere cosa accadrà. Fortunatamente, non è una storia completa, altrimenti avrei fatto le meglio nottate, perché quando inizio a leggere non vorrei staccarmi mai da questi due. Saffie ed Arthur sono personaggi complessi, dotati di pregi e difetti, di sentimenti profondi e, talvolta, piuttosto discutibili. Arthur soprattutto, è quello che ha, alle spalle, la storia più drammatica: credo di aver compreso qualcosa, ma non tutto quello che gli è accaduto quando era solo un bambino. Penso sia stato vittima di un rapimento, da parte di qualcuno che gli abbia fatto del male; e che lui, solo un bimbo, ha dovuto scegliere se salvarsi oppure morire, e nel suo salvataggio è come se avesse voltato le spalle a sua mamma. Una figura di cui non tanto si è parlato, ma che in ogni menzione viene considerata come una persona "vergognosa". Qualcosa che, sicuramente, c'entra con i pirati.
Il suo passato ha trasformato Arthur in un uomo assetato di potere, vittima della sua ambizione che lo porta a lasciare dietro di sé morti e feriti. Eppure, questa stessa ambizione che lo ha ingabbiato, gli preme nel petto insieme a tante altre emozioni: paura e senso di colpa che non lo fanno respirare e che lo vincono terribilmente. Quando si trova preda di queste emozioni perde totalmente la lucidità, ed ha quasi degli attacchi che io definirei di panico. C'è una parte di lui che è quella che lui vuol mostrare agli altri. E più c'è l'altra parte di lui, quella di cui si vergogna, quella che tiene nascosta, quella che ha paura, e che solo Saffie è riuscita a vedere.
Questo lo ha spiazzato, perché la sua odiata sposa è più simile a lui di quanto lo stesso Arthur avrebbe immaginato. L'uomo porta sulle spalle il peso della morte di Amandine ed ora anche il senso di colpa per stare imprigionando anche Saffie, quella sola frase che ripete "che lui crea distruzione ovunque, e distrugge chiunque si trovi al suo fianco".
Una parte di sé vorrebbe ternela distante, l'altra ne ha disperatamente bisogno. L'esecuzione di quei pirati lo ha sconvolto, si è sentito in colpa per aver ucciso quelle persone, ma lo ha fatto perché non avrebbe potuto agire diversamente. Sfidato dal capitano, l'Ammiraglio ha assunto la solita maschera dell'Implacabile, ma dentro di sé si è sentito morire. Nel vortice di quella febbre delirante ha avuto bisogno che Saffie fosse al suo fianco, come aveva già fatto la sera prima.
In questo capitolo si continua quel che nel capitolo precedente si era iniziato. Nel rapporto tra moglie e marito gli argini si stanno pian piano sgretolando, e quello che stanno iniziando a provare inizia a strabordare.
Al mattino Saffie prova una delusione che non ha pari nello svegliarsi da sola nel letto dell'Ammiraglio; pur sapendo che non avrebbe dovuto aspettarsi diversamente, nel suo cuore non può non sentire quel dispiacere del sentirsi abbandonata. Perché lei non vorrebbe che quella notte fosse stata solo l'eccezione.
Quando si stava ormai rassegnando all'idea che tra lei ed Arthur sarebbe tornata di nuovo quella freddezza, ecco che lui fa un nuovo passo verso di lei, con quel bigliettino che le è stato fatto recapitare da Ben. Arthur ha cercato lo scontro con la "ragazzina", perché quel loro modo di punzecchairsi e sfidarsi, in un certo senso, lo diverte ed irrita al tempo stesso, ma penso lo faccia sentire vivo. Nel sentire i rispettivi messaggi, entrambi nel cuore hanno sentito un tumulto, un calore inaspettato.
Si sta creando, tra di loro, un legame anche di empatia, secondo me. Nel vedere l'esecuzione, Saffie ha sentito un dolore inspiegabile nel suo cuore, in dolore che non era il suo direttamente, ma quello di suo marito; è come se Saffie respirasse il dolore del marito, e lo vivesse dentro di sé. Saffie ha provato a fermarlo, ha visto nei suoi occhi la sofferenza di Arthur, e lui l'ha pregata di andare via, di non vedere anche questo di lui. Ma lei non è andata via, lo ha cercato dopo nella sua camera, ed anche lì, stretto il marito sul suo petto, ha sentuto quanto quel legame tra loro sia fonte anche di dolore perché è Arthur a provare quei sentimenti di dolore, che lei sente su di sé, come se le loro anime fossero collegate.
Quell'odio, ormai, non esiste più. E sta lasciando spazio ad altri nuovi sentimenti. Primo tra tutti la volontà di Saffie di prendersi cura del marito, e di conoscerlo davvero, di sapere chi è, che infanzia ha avuto, vuole sapere tutto di lui. A partire da quella cicatrice, che lei ha sfiorato delicatamente, risvegliando il marito dal suo riposo; ma lui non l'ha cacciata via, ma in cui suo aveva bisogno di lei al suo fianco.
Interessante è stato anche quanto accaduto con il dottore. Il medico conosce Arthur da molto tempo, deve sapere di lui tante cose, primo tra tutti la sua volontà di autodistruggersi, e di portarsi fino ad un passo dal limite. Ma particolarmente significativa è stata la reazione del dottore alle parole di Saffie su Amandine, sul momento in cui la sorella è venuta a mancare. Il dottore ha stretto i pugni e guardato Saffie attertito, il che fa presumere che dietro ci sia qualcosa, che non ho compreso. E qui la mia curiosità è a livelli spaziali.
Piccole osservazioni, ma sarò breve, sugli altri personaggi.
Mi dispiace che il povero Douglas sia ancora preda di quelle brutte febbri, che lo hanno fatto un po' sparire dai nostri radar. Spero si riprenda perché è un ragazzo molto buono e, secondo me, sognatore.
Keeran è uno dei miei personaggi preferiti. Ed ho amato all'inverosimile il suo scontro con il tenente Chapman. Keeran ha avuto una infanzia terribile, di cui non vuole parlare, durante la quale penso abbia subito costanti umiliazioni e si sia sentita una nullità. È sempre lì a sminuirsi, e non vede quanto sia meravigliosa. Grazia a Saffie, sta scoprendo di essere una "persona" e non un mero oggetto, qualcuno che vale nella sua eccezionalità, e piano piano sta crescendo e venendo fuori. Non se ne accorge, ma è meravigliosa, e gli uomini intorno a lei lo vedono, e quelle lusinghe sono per lei una carezza dopo essere stata sminuita per anni. Ora sa leggere, è molto migliorata, e merita un diario tutto suo, come le signorine per bene, perché lei lo è a tutti gli effetti. Questa considerazione da parte della sua "padrona" e il fatto che Saffie la fa sentire importante, le dà parola e coraggio, sta creando un rapporto di totale abnegazione di Keeran verso Saffie, tanto che la giovane farebbe di tutto per difendere la sua padrona. Così ha fatto, rimettendo al suo posto il tenente.
Chapman condivide un aspetto con Keeran, ed è quello della indifferenza. Tutti, costantemente, su quella nave lo fanno sentire come se lui non contasse nulla, ed è così perché nel suo ruolo lui è uno dei tanti, che deve imparare a stare al suo posto. Essere redarguito finanche da una "serva" lo porta ad essere ancora più irritato di quanto normalmente non sia.
Infine, il Capitano Irving. L'ho sempre visto come un uomo buono, quasi una sorta di padre; e forse lo è davvero per il suo equipaggio, al quale tiene più della sua stessa vita. Ha avuto coraggio il sfidare finanche il Capitano, pur di avere la giustizia che secondo lui meritavano i suoi uomini caduti nella battaglia. Umanamente, quella più che giustizia, è una vendetta che non rende sicuramente nobile l'uomo. Sinceramente non mi aspettavo tanta determinazione nel volere la morte di quei pirati, anche se lo si comprende visto l'epoca in cui la storia si ambienta, dove la giustizia era quella che ti facevi con le tue mani.
Detto questo, non vedo l'ora che arrivi la seconda parte di questo capitolo, e già l'anteprima che hai lasciato mi fa ben sperare. Alla prossima, un abbraccio

Recensore Junior
04/01/22, ore 22:26

Buon Anno ! Mi dispiace dei tuoi problemi di salute e grazie di aver comunque aggiornato questa storia sempre più coinvolgente.
Mi piace anche il modo con cui pian piano fai emergere i personaggi secondari. Ohibò ora cosa nascondera' il dottore nel suo passato ?
Aspettiamo fiduciose il seguito !

p.s. Spero che ti vada tutto bene !
(Recensione modificata il 14/01/2022 - 07:29 pm)

Recensore Master
02/12/21, ore 01:53

Dei del cielo... Che capitolone hai tirato fuori dalla manica. Ed ora aspettare dicembre sarà una sfida durissima. Ma per questa storia ne vale veramente la pena, perché è così bella e complessa che ti viene voglia di leggerla fino a consumarla.
A poco a poco, come una goccia d'acqua che, battendo incessante, scava nella roccia, così il rapporto tra Arthur e Saffie sta mostrando le prime crepature. Sotto la coltre dell'odio più nero albergano una serie di sentimenti così contrastanti, che ne restano spiazzati non solo i diretti interessati, ma anche gli stessi lettori.
Io ho questa mia idea, fin dal principio. L'ambiguità di fondo dei reciproci sentimenti é il fil rouge del rapporto tra Saffie ed Arthur. Fin dal primo momento nulla è stato veramente così definito ma quello che provano l'uno per l'altro è ambiguo, multiforme.
Saffie la ricordo bene nella primissima parte della storia. Lei è rimasta affascinata da Arthur, e cocente è stata la sua delusione quando lui le ha preferito la ben più frizzante sorella, le sue lacrime di frustrazione per essere ignorata così volevano dire molto. E, al tempo stesso, ha odiato quell'uomo così arrogante e spocchioso, che si crede un conquistatore del mondo e che nasconde dentro di sé una durezza e un odio spietato, una rabbia cieca che lampeggia da quegli occhi così belli.
Arthur, a sua volta, è intrigato dalla mente sveglia ed arguta della sua sposa, tanto quanto ne è infastidito. Lei è la sola persona che osa contraddirlo ed è in grado di fargli perdere quella compostezza di cui tanto va fiero. Lei è la sola capace di spogliato delle sue sovrastrutture e, con le sue idee, entrargli nel cervello.
Sono convinta che ci sia stata sempre una curiosità reciproca, poi messa a tacere da una antipatia che si è manifestata ben presto, perché un vero modo di conoscersi questi due non se lo sono dati davvero. I momenti in cui sono stati davvero a contatto tra loro sono stati pochi, ma significativi. In ognuno di questi incontri, a loro modo, Saffie e Arthur si sono messi a nudo, mostrando all'altro un lato di sé.
Questo li ha portati progressivamente ad avvicinarsi, senza che nemmeno se ne accorgessero più. Perché sono veramente più simili di quanto immaginassero (e desiderassero).
Dopo quanto accaduto sulla nave entrambi si scoprono desiderosi di vedersi ancora. Per la prima volta i loro pensieri e desideri sono sulla stessa lunghezza d'onda, il che il lascia atterriti, senza sapere davvero cosa aspettarsi.
Se da un lato vogliono inconsciamente avvicinarsi, dall'altro quel bruciante senso di colpa li frena sempre. Ma, in questo capitolo, qualcosa si è smosso.
Saffie desidera Arthur, tanto quanto lo teme. Io penso sia un po' il leitmotiv del rapporto tra Saffie e gli uomini della sua vita: un costante odio ed amore che si alternano costantemente. Penso al suo rapporto con il padre: quel padre che tanto odia, ma da cui ha sempre voluto ricevere una approvazione; e, nei momenti di difficoltà, si scopre più simile a quel padre di quanto vorrebbe. Lo stesso accade con Arthur, le cui reazioni sono in grado di gelarla sul posto e spezzare il cuore, ma la cui considerazione finisce per avere un ruolo determinante nella considerazione che la stessa Saffie ha di sé stessa. Basti pensare che, il sol fatto che Arthur pensi sia stata coraggiosa e valorosa per aver salvato una vita, tanto le basta per alleggerire un po' la sua coscienza, che la chiama assassina. Tra le braccia di quell'uomo prova protezione e sicurezza, ed un calore avvolgente che la fa sentire al sicuro.
Arthur, invece, di fronte al coraggio della moglie si rende conto di quanto lei gli ricordi ciò che lui stesso è stato: un ragazzino che, al momento del bisogno, si è aggrappato disperato alla vita. E questo gli ha permesso di comprendere un tassello importante: Saffie lo può comprendere davvero, lei è la sola persona con cui potrebbe condividere i suoi tormenti, il suo lato oscuro. Lei è in grado di leggergli dentro, di scavare con i suoi occhi luminosi in quel mare di oscurità e di dargli calore. Per la prima volta, abbassa la maschera e si fa vedere così vero: frastornato, sconvolto, un fascio di nervi e paure, ma così vero. E, se da un alto vorrebbe preservare la moglie in quella luce che la avvolge, dall'altro lato la vorrebbe con sé in quell'abisso, da cui Saffie non sembra volersi allontanare.
Ad unirli, ancora una volta, il dispiacere per la perdita di Amandine. Un qualcosa di cui si sono sempre accusati a vicenda, ora finisce per legarli davvero. Anziché odiarsi, per una volta scelgono di condividere quel dolore perché in due sembra quasi più sopportabile.
È stato un momento di verità assolta, qualcosa che ha cambiato il loro modo di rapportarsi, penso in modo irreversibile. Superato quel confine difficilmente si potrà tornare indietro.
Saffie ed Arthur, in ogni caso, hanno entrambi il fardello di un passato difficile.
Saffie ha avuto un grande amore, che non è stata libera di amare. Il ricordo di quell'ogni tanto bussa al suo cuore, ripirtandole alla mente ciò che le è stato tolto: la canzone cantata da Keeran è stata la perfetta melodia per un ricordo tanto doloroso e pieno di malinconia, in cui ancora una volta nella mente annebbiata e confusa di Saffie l'immagine del suo vecchio amore di gioventù finisce per sovrapporsi alla figura ben più attuale del marito. Saffie, mi sembra di aver capito, ha tentato una fuga, non andata a buon fine: penso di aver compreso che, ad un certo punto, sia stata trovata e, per qualche compromesso con il padre, abbia deciso di tornare (sacrificando, ancora una volta se stessa, per la felicità di quella sorella così amata ma anche invidiata).
Arthur, invece, ha un passato oscuro e doloroso, della cui sofferenza porta ancira i segni visibili sul suo corpo. Credo che tutto sia legato il rapporto con il padre, così inquietante e per certi versi oscuro; e con i pirati. Anche qui si sono sovrapposte più immagini, di ricordi diversi, e sei stata bravissima a creare questa alternanza.
Facendo così vedere quali pesi ed angosce governano entrambi.
Ho avuto un terribile sospetto sul finire del capitolo. Ho ipotizzato che le vite di Saffie ed Arthur si siano incrociate e legate ben prima, e ben più in profondità di quanto immaginino. E che, come sempre, ad imprigionare sia stata la smodata ambizione di Arthur. Vedremo se ho ipotizzato bene.
P. S. Prima di concludere, giusto altre due parole sugli altri personaggi. Il dottore è un personaggio davvero incredibile: lui sembra conoscere molto di Arthur, del suo passato e della sua tendenza a ferire il suo corpo, quasi come se fosse una sorta di espiazione. Il capitano Hirving è un valoroso rappresentante della Marina Britannica, che forse ben avrebbe voluto evitarsi quel massacro. Chapman è un tantino esaltato: questo aver preso Arthur ad idolo mi sembra avergli dato un po' alla testa, ed è davvero crudo nelle sue esternazioni.
Keeran è magnifica davvero. Così buona, dolce, fragile e sensibile, teneramente legata a Jackson, il cui solo pensiero le provoca rossore alle guance. Keeran ha passato una vita intera a sentirsi sbagliata, non considerata, una nullità insomma, ad essere umiliata e trattata con disprezzo. E quasi non vede la meraviglia che è e, con stupore, si scopre che attraverso lo sguardo della signorina Saffie la stessa Keeran può pensare di valere qualcosa, di essere importante per qualcuno. Un rapporto di fiducia e, perché mo, sincera amicizia che sta nascendo tra le due, nei limiti dei ruoli che, sul piano sociale, le due donne ricoprono.
A presto, un abbraccio

Recensore Junior
01/12/21, ore 15:32

Ciao Sweet Pink!!! Ti ringrazio come al solito per l'avviso di aggiornamento. Keeran mi fa troppa tenerezza, una ragazza dolcissima. Comunque.......... Confesso che ero convinta finalmente quei due testoni facessero qualcosa di più "hot" 😂😂 Ma meglio così, era troppo precoce. Mi piace tantissimo come descrivi le loro emozioni, tra l'altro si sta delineando anche una visione più precisa del passato dei due, delle loro personalità, dei loro tormenti. Bisogna dire che Arthur si è addolcito un po' finalmente, speriamo ora tutto questo non abbia un effetto boomerang e si richiuda in se stesso.
Non vedo l'ora arrivi il prossimo capitolo, leggo sempre ogni aggiornamento tutto d'un fiato e dedicherei ore alla lettura delle vicende di questi due!!
Ps. Ricordi bene, tua fan since "Fino all'ultimo momento", nel mentre sono passati tipo 10 anni 😳😂❤️

Recensore Junior
01/12/21, ore 06:35

Peccato l'aggiornamento mensile. Questa storia si fa di volta in volta più intrigante ed è difficile sopportare l'attesa del seguito.
Il narrare è perfettamente calibrato, il gioco di specchi tra i pensieri e la memoria dei protagonisti è stimolante. Ognuno dei due ha dei buchi neri nel proprio passato, anche se quelli dell'Ammiraglio sembrano essere veramente spaventosi.
Un capitolo in più per dicembre, visto che è Natale, è chiedere troppo ? 😊

Recensore Junior
29/10/21, ore 19:20

Oddiooooo!!!!!!! Finalmente si sono sciolti!!! Siiiii!!! Non vedo l'ora che quei due si avvicinino un pochino, voglio il romanticismo struggente e strappalacrime 😍😍
La parte finale del capitolo è la mia preferita, scritta benissimo, riesci a trasmettere le sensazioni dei personaggi e a farli "vivere". Riesci a farmi immergere completamente nella lettura, vorrei i capitoli non finissero mai. Già so che dovrò aspettare un po' prima del nuovo capitolo, ma non vedo l'ora, ormai sono dipendente da questi due.
A presto mia cara, un bacio 😘

Nuovo recensore
28/10/21, ore 15:49

Veramente stupendo...come bellissima è la storia sin qui! Complimenti... Aspettare un mese sarà veramente cosa dura, ma le cose belle bisogna guadagnarle!