Recensioni per
Paralipomeni di vita vissuta
di Baudelaire

Questa storia ha ottenuto 150 recensioni.
Positive : 150
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/03/23, ore 00:08
Cap. 28:

Essenziale, diretta, sempre profonda anche in pochissime righe che raggiungono con precisione chirurgica l'obbiettivo: creare emozioni. Bravissima.

Recensore Master
18/03/23, ore 07:10
Cap. 28:

Malgrado
il degrado
c'è più di un guado.

Tiriamo quel dado.

Cieco io vado
pazienza se cado.

B.

Recensore Master
18/03/23, ore 05:19
Cap. 28:

Buongiorno
Purtroppo a volte ci tocca anche arrenderci... Nonostante gli affronti subiti.
Alla fine a volte la pace attorno a noi è meglio di tante lotte... Ma a che prezzo ..

Recensore Junior
17/03/23, ore 22:52
Cap. 28:

Mi sembra che rifletta un momento altamente drammatico di fronte al quale ti arrendi anche se hai provato a lottare. Molto minimalista questo capitolo ma sempre brava l'autrice. Chapeau.

Recensore Junior
19/02/23, ore 11:13
Cap. 27:

La vita stessa è uno strale piantato nel petto e qui tu descrivi ogni secondo di dolore, ma poi, alla fine, tirate le somme dell'esistenza non c'è più dolore, il cuore ha vinto il dolore. Complimenti Baudelaire e buona domenica.

Recensore Master
09/02/23, ore 14:06
Cap. 27:

Ciao Cristina,
dopo un periodo di silenzio ti ritrovo con piacere con questa tua breve poesia, ma intensa come al solito, che esamina il tempo e la sua scansione attraverso ciò che ogni momento ha lasciato dietro di sé.
Mi affascina e mi interessa ogni volta come ogni persona riesca a percepire sulla propria pelle il trascorrere del tempo e tu, con questi versi, davvero incisivi, comunichi tutto il dolore e tutte le difficoltà incontrati e con cui li hai intrisi.
Ogni momento viene associato ad una parola precisa e puntuale in perfetta rima che ne fa comprendere in pienezza il sentire.
Sorprende come comunque il dardo lanciato non faccia più male, forse perché, in mezzo a tutto quel tempo difficoltoso, qualche secondo gradevole è stato vissuto e pertanto se ne conserva nel cuore il ricordo che magari è persino in grado di lenire la sofferenza.
Una poesia trasparente nella quale in tanti possono ritrovare uno spicchio del loro vissuto.
Un caro saluto e grazie.

Recensore Master
09/02/23, ore 11:17
Cap. 27:

Buongiorno
Eppure, nonostante tutti gli urti possibili, si vive.
Si deve vivere. È la vita che ci spinge verso un costante futuro.
Poesia rapida, pesante nei significati, eppure è come una carezza.

Recensore Master
09/02/23, ore 10:08
Cap. 27:

Questo dardo è formato da anni, mesi, giorni, minuti, secondi di sofferenze. Ed è lì nel petto ma non fa male perché il petto è la sede del cuore che è forte e invincibile. Complimenti cara e a presto.

Recensore Master
09/02/23, ore 07:53
Cap. 27:

Fonte cristallina di riflessione e di emozione, questa poesia.

Riflessione, perché ha nutrito la mia mente, nel vedere come è stata architettata.
Versi cortissimi, che lasciano il segno.
Versi rimati, in un abbraccio di morte.
Tempi sempre più serrati, dagli anni ai secondi: incalzante carrellata di disagi senza fine.

Emozione, culminante nella lettura dei due versi finali. Lo strale, che riprende il titolo, questa parola un po' ostrogota (pardon, è di provenienza longobarda). Conficcato nel petto, la parte più delicata di una donna.
E quello spiazzante "eppur non fa male".
Cos'è successo?
Sei diventata insensibile? Non penso, a giudicare dalla bellezza della poesia.
Hai scoperto l'antidoto a tutti i mali? Svelacelo, così potremo diventare tuoi devoti follower.
Ti sei lasciata distrarre dalla presenza, in contemporanea, di anni mesi giorni ore minuti secondi intrisi di piacevolezze? Raccontali, così potremo goderne con te.
Un abbraccio.

Recensore Master
19/11/22, ore 23:00

A volte neppure la luce più accecante può cacciare le ombre che ci devastano e solo la forza del sogno può aiutarci a ritrovare serenità. Complimenti cara.

Recensore Master
19/11/22, ore 07:30

Quando qualcosa dentro non funziona, anche la luce diventa dura e pesante, come roccia. Fredda come "vento di ghiaccio". Tagliente come lama. Lontana.
Si vorrebbe quasi rinunciare a quella meravigliosa sensibilità che ce la fa cogliere, per non sentirsi sbeffeggiati dalla bellezza.
Spengere quella luce, e dormire fra le calde e accoglienti braccia di Morfeo.
Sperare di risvegliarsi diversi.

Recensore Master
18/11/22, ore 06:41

Buongiorno
Sembra il concludersi di quella che si potrebbe definire " una giornata no".
Ogni tanto capitano giorni del genere.
A volte la persona giusta può aiutare ad evitarle.
Buona giornata ☺️

Recensore Master
02/11/22, ore 08:12
Cap. 25:

"Odore di bruciato": stavolta è stato l'olfatto a riesumare nellla tua mente un momento del passato, a strapparti dall'apatia che a volte ci attanaglia nella monotonia del presente.
Come per tutti i poeti veri, cara B., è bastato poco ("basta un niente") per generare emozioni "dirompenti" e "tremende".
Si tratta di uni o più ricordi che non ti limiti a vivere con semplice malinconia, come potrei fare io.
In genere si affronta con rassegnazione il cambiamento fra fanciullezza ("io piccina") e maturità ("l'adulta / mai cresciuta"). C'è chi neanche se ne accorge. Ma tu no, vuoi capire cosa non ha funzionato. Ti proponi di "ritrovare" quel qualcosa che è cambiato.
Ho amato quei flash fugaci di B. bambina e li ritrovo dopo tutto nella B. di adesso. Il futuro, vedrai, la vecchiaia, ti farà ritornare molti altri "giorni da bambina" da rivivere non solo col ricordo.
Bello il finale, positivo, consolatorio, come le parole conclusive di una dolce fiaba prima della buonanotte.

Recensore Junior
31/10/22, ore 23:11
Cap. 25:

Un ricordo veramente caro e dolce questo frammento di memoria che, come un effetto farfalla, mi desta ricordi sopiti. Anche a questo servono le belle poesie. Sempre molto brava.

Recensore Veterano
27/10/22, ore 21:10
Cap. 25:

Bella, anzi bellissima.
Una splendida istantanea.
In bianco e nero o seppiata forse.
"un regalo inaspettato" per noi lettori.
Se cerchi bene troverai ancora un'altalena... Una cascina... Una stufa...
La felicità non è un fiore che cresce in maniera spontanea, nemmeno una pianta erbacea, come è invece la zizzania.
La felicità è una forma di vita secondo me.
Va allevata, cresciuta, nutrita, amata...
Ma a volte non basta...
A volte sì.
Anche io da bambino mi perdevo a fissare quella fiamma azzurra arancione,
ascoltando la fiaba del soldatino di stagno su musicassetta. Ma non piangevo, era la fiamma che mi dava fastidio.
Roberto

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