Carissima Settembre, un altro capitolo splendido nella sua narrazione di due segmenti di vita, quelli che stanno vivendo forzatamente separati, Oscar e André, e nei quali ritroviamo il filo che lega le loro vite, nei pensieri che si dedicano semplicemente regalando al vento le lettere del nome tanto caro. Un passaggio da leggere e rileggere, magari con un opportuno sottofondo musicale, che renda ancora più coinvolgente tutto ciò che ci stai raccontando.
Uno stesso periodo che racchiude la verità, ancora tutta da scoprire, da riportare pienamente alla luce, ma che è lì pronta per farsi svelare.
Possiamo vivere questo momento di distacco dai loro rispettivi punti di vista.
Troviamo André in Normandia, anche se ancora non ho compreso quale sia stato il motivo scatenante della decisione del generale, ma in questa forzata solitudine e con i suoi compiti da svolgere, lui sta lentamente riprendendo in mano i fili di quella sua vita interamente dedicata a lei. Lei è il suo pensiero costante, non c’è momento della giornata in cui lei non sia insieme a lui. Però in tutta questa solitudine ha anche la possibilità di fare chiarezza in se stesso, comprendendo che il suo scopo principale resta rimanere accanto a lei, nonostante tutto quanto sia successo fra di loro e che ancora lo perseguita. Però, se da una parte, per lui il tutto potrebbe trasformarsi in una condanna, dall’altra gli rende la libertà, perché ora lei finalmente sa tutto. Non è stata la maniera migliore per esternare ciò che per tanti anni era riuscito, più o meno bene, a nascondere, ma lei ora era al corrente dei suoi sentimenti. Decisamente quella vacanza di lavoro gli offriva l’opportunità più importante gli fosse mai stata data: quella di poter scegliere cosa fare della sua vita, anche se per lui la vita poteva essere solo accanto a lei. Ma se fosse tornato da lei, lo avrebbe fatto per scelta e non per obbligo, Mentre le giornate scorrevano, scandite dai compiti da portare a termine, le sere erano quelle in cui la nostalgia colpiva duro. E in una di queste sere torna indietro con il ricordo di quella sera, costruendo un “se fosse” che gli accarezzava il cuore e smorzava per un momento il tormento che l’intera vicenda aveva portato con sé. Riusciamo a vedere, tramite il tratto della tua scrittura, lo svolgersi diverso di quella serata: Oscar combattuta e triste, prossima alle lacrime e a lasciarsi andare a confessioni, che non può più trattenere dentro di sé, e che solo con lui avrebbe potuto esternare, e André pronto a raccogliere il cuore della donna amata cercando di accarezzarlo e lenire il dolore che prova. Tutto molto coinvolgente. Subito dopo per scuotersi da certe sensazioni ecco allora le camminate e le corse fatte sulla spiaggia a ricercare i luoghi dove erano stati insieme, ad ascoltare quel mare tumultuoso che gli restituiva una voce insistente che gli ricordava che lui era sempre stato più di un attendente e forse ora che lei sapeva, magari.... Tanti pensieri e tante speranze insieme alla promessa che, se fosse potuto rimanerle a fianco, non l’avrebbe più toccata ma, se fosse accaduto, era perché anche lei ne sarebbe stata consapevole e lo avrebbe desiderato, e solo allora le sue mani l’avrebbero accarezzata con l’amore e la devozione, e quelle stesse mani sarebbero diventate davvero solo sue, solo per lei. Bello anche rivedere comparire il cane normanno che ad André fa compagnia ed è depositario dei suoi pensieri, gli sta vicino condividendo quei momenti di compagnia, in netto contrasto con quanto visto nell’anime da Oscar e quel cane macilento, diffidente e impaurito.
Poi l’orizzonte si sposta e ritroviamo Oscar, la quale deve fare i conti con quella distanza anche fisica che è venuta a crearsi, questa volta imposta da altri, lasciandole la possibilità di studiarsi un po’ più in profondità e liberamente. Lei sa che la verità è lì vicino a lei. Una parte di essa è racchiusa in quelle due scatole che, con tanta cura, ha custodito nascoste agli occhi degli altri. E ora è arrivato il momento di affrontare le verità che contengono, aprendole e guardandoci dentro con sguardo smaliziato e propositivo, nel senso di voler dare una scossa alla propria vita fino a prenderne il controllo completo, invece che continuare a nutrire sogni e silenzi, che rischiano di trasformarsi in dolore. Dentro quelle scatole potrebbe trovare le risposte che sta cercando e che in questi giorni di separazione si sono fatte più pressanti, e hanno bisogno di essere sviscerate per poi poterle lasciare andare al loro destino.
André è rimasto con lei nonostante il distacco: ha provato ad informarsi, ma senza dare troppo peso, anche tramite Nanny non appena ricevuta una prima lettera di André.
La scatola rossa, scopriamo con sorpresa, è piena dei regali fatti dal conte di Fersen. Rimaniamo stupiti, fino a scoprire quali siano questi regali che lei con dedizione ha raccolto, cullato, e infine relegato in una scatola, anno dopo anno, per riprenderli in mano solo nell’occasione delle feste di fine anno a cui ne avrebbe aggiunto uno nuovo: i biglietti di auguri di Fersen che accompagnavano la cassa di bottiglie di champagne che ogni anno faceva recapitare a Oscar Francois de Jarjayes. Fersen il suo nome sulle labbra, che però sta perdendo il suo pieno contenuto, non le sta più restituendo il calore che le donava una volta. Anche i biglietti insieme ai tappi sono qualcosa del passato che non ha più ragione di essere. Aveva tanto atteso parole diverse da lui che mai erano arrivate. Aveva provato a essere una donna per lui, ma neanche questo aveva sortito l’effetto desiderato. Quanta sofferenza, quante lacrime, decisamente troppe. Fersen la vedeva solo come un amico, un uomo con il quale confidarsi. André come la vedeva? Lo sapeva, come una donna. Tutto questo turbinio di pensieri e sensazioni la fa sentire confusa e combattuta. Ma ora è venuto il momento per definire almeno una questione: e davanti al camino acceso lascia cadere i biglietti di Fersen e tutti i tappi delle bottiglie, tranne uno, che consapevolmente lascia dentro la scatola rossa, rimessa opportunamente nel ripiano della biblioteca con sopra alcuni fogli di vecchi disegni, come se ora fosse quel qualcosa senza importanza che se si osserva non fa più male, finito insieme alla sezione dei ricordi.
Quello che deve affrontare è lo scoglio della scatola color carta da zucchero, che forse racchiude il segreto di loro due, riposto tanti anni prima, con cura e attenzione, affinché non venisse rovinato, rimasto come monito in attesa di essere riportato alla luce e all’attenzione che merita. Nell’intimità delle sue stanze potrà aprirsi all’eventuale futuro che affronterà con una nuova calma nell’animo.
Curiosa, resto in attesa del prosieguo di questa scoperta magistralmente da te orchestrata e che ci svela con delicatezza l’animo dei Nostri.
Un abbraccio e a presto! |