Recensioni per
Una scatola color carta da zucchero
di settembre17

Questa storia ha ottenuto 123 recensioni.
Positive : 123
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/12/21, ore 10:10

Carissima Settembre, un altro capitolo splendido nella sua narrazione di due segmenti di vita, quelli che stanno vivendo forzatamente separati, Oscar e André, e nei quali ritroviamo il filo che lega le loro vite, nei pensieri che si dedicano semplicemente regalando al vento le lettere del nome tanto caro. Un passaggio da leggere e rileggere, magari con un opportuno sottofondo musicale, che renda ancora più coinvolgente tutto ciò che ci stai raccontando.
Uno stesso periodo che racchiude la verità, ancora tutta da scoprire, da riportare pienamente alla luce, ma che è lì pronta per farsi svelare.
Possiamo vivere questo momento di distacco dai loro rispettivi punti di vista.
Troviamo André in Normandia, anche se ancora non ho compreso quale sia stato il motivo scatenante della decisione del generale, ma in questa forzata solitudine e con i suoi compiti da svolgere, lui sta lentamente riprendendo in mano i fili di quella sua vita interamente dedicata a lei. Lei è il suo pensiero costante, non c’è momento della giornata in cui lei non sia insieme a lui. Però in tutta questa solitudine ha anche la possibilità di fare chiarezza in se stesso, comprendendo che il suo scopo principale resta rimanere accanto a lei, nonostante tutto quanto sia successo fra di loro e che ancora lo perseguita. Però, se da una parte, per lui il tutto potrebbe trasformarsi in una condanna, dall’altra gli rende la libertà, perché ora lei finalmente sa tutto. Non è stata la maniera migliore per esternare ciò che per tanti anni era riuscito, più o meno bene, a nascondere, ma lei ora era al corrente dei suoi sentimenti. Decisamente quella vacanza di lavoro gli offriva l’opportunità più importante gli fosse mai stata data: quella di poter scegliere cosa fare della sua vita, anche se per lui la vita poteva essere solo accanto a lei. Ma se fosse tornato da lei, lo avrebbe fatto per scelta e non per obbligo, Mentre le giornate scorrevano, scandite dai compiti da portare a termine, le sere erano quelle in cui la nostalgia colpiva duro. E in una di queste sere torna indietro con il ricordo di quella sera, costruendo un “se fosse” che gli accarezzava il cuore e smorzava per un momento il tormento che l’intera vicenda aveva portato con sé. Riusciamo a vedere, tramite il tratto della tua scrittura, lo svolgersi diverso di quella serata: Oscar combattuta e triste, prossima alle lacrime e a lasciarsi andare a confessioni, che non può più trattenere dentro di sé, e che solo con lui avrebbe potuto esternare, e André pronto a raccogliere il cuore della donna amata cercando di accarezzarlo e lenire il dolore che prova. Tutto molto coinvolgente. Subito dopo per scuotersi da certe sensazioni ecco allora le camminate e le corse fatte sulla spiaggia a ricercare i luoghi dove erano stati insieme, ad ascoltare quel mare tumultuoso che gli restituiva una voce insistente che gli ricordava che lui era sempre stato più di un attendente e forse ora che lei sapeva, magari.... Tanti pensieri e tante speranze insieme alla promessa che, se fosse potuto rimanerle a fianco, non l’avrebbe più toccata ma, se fosse accaduto, era perché anche lei ne sarebbe stata consapevole e lo avrebbe desiderato, e solo allora le sue mani l’avrebbero accarezzata con l’amore e la devozione, e quelle stesse mani sarebbero diventate davvero solo sue, solo per lei. Bello anche rivedere comparire il cane normanno che ad André fa compagnia ed è depositario dei suoi pensieri, gli sta vicino condividendo quei momenti di compagnia, in netto contrasto con quanto visto nell’anime da Oscar e quel cane macilento, diffidente e impaurito.
Poi l’orizzonte si sposta e ritroviamo Oscar, la quale deve fare i conti con quella distanza anche fisica che è venuta a crearsi, questa volta imposta da altri, lasciandole la possibilità di studiarsi un po’ più in profondità e liberamente. Lei sa che la verità è lì vicino a lei. Una parte di essa è racchiusa in quelle due scatole che, con tanta cura, ha custodito nascoste agli occhi degli altri. E ora è arrivato il momento di affrontare le verità che contengono, aprendole e guardandoci dentro con sguardo smaliziato e propositivo, nel senso di voler dare una scossa alla propria vita fino a prenderne il controllo completo, invece che continuare a nutrire sogni e silenzi, che rischiano di trasformarsi in dolore. Dentro quelle scatole potrebbe trovare le risposte che sta cercando e che in questi giorni di separazione si sono fatte più pressanti, e hanno bisogno di essere sviscerate per poi poterle lasciare andare al loro destino.
André è rimasto con lei nonostante il distacco: ha provato ad informarsi, ma senza dare troppo peso, anche tramite Nanny non appena ricevuta una prima lettera di André.
La scatola rossa, scopriamo con sorpresa, è piena dei regali fatti dal conte di Fersen. Rimaniamo stupiti, fino a scoprire quali siano questi regali che lei con dedizione ha raccolto, cullato, e infine relegato in una scatola, anno dopo anno, per riprenderli in mano solo nell’occasione delle feste di fine anno a cui ne avrebbe aggiunto uno nuovo: i biglietti di auguri di Fersen che accompagnavano la cassa di bottiglie di champagne che ogni anno faceva recapitare a Oscar Francois de Jarjayes. Fersen il suo nome sulle labbra, che però sta perdendo il suo pieno contenuto, non le sta più restituendo il calore che le donava una volta. Anche i biglietti insieme ai tappi sono qualcosa del passato che non ha più ragione di essere. Aveva tanto atteso parole diverse da lui che mai erano arrivate. Aveva provato a essere una donna per lui, ma neanche questo aveva sortito l’effetto desiderato. Quanta sofferenza, quante lacrime, decisamente troppe. Fersen la vedeva solo come un amico, un uomo con il quale confidarsi. André come la vedeva? Lo sapeva, come una donna. Tutto questo turbinio di pensieri e sensazioni la fa sentire confusa e combattuta. Ma ora è venuto il momento per definire almeno una questione: e davanti al camino acceso lascia cadere i biglietti di Fersen e tutti i tappi delle bottiglie, tranne uno, che consapevolmente lascia dentro la scatola rossa, rimessa opportunamente nel ripiano della biblioteca con sopra alcuni fogli di vecchi disegni, come se ora fosse quel qualcosa senza importanza che se si osserva non fa più male, finito insieme alla sezione dei ricordi.
Quello che deve affrontare è lo scoglio della scatola color carta da zucchero, che forse racchiude il segreto di loro due, riposto tanti anni prima, con cura e attenzione, affinché non venisse rovinato, rimasto come monito in attesa di essere riportato alla luce e all’attenzione che merita. Nell’intimità delle sue stanze potrà aprirsi all’eventuale futuro che affronterà con una nuova calma nell’animo.
Curiosa, resto in attesa del prosieguo di questa scoperta magistralmente da te orchestrata e che ci svela con delicatezza l’animo dei Nostri.
Un abbraccio e a presto!

Recensore Master
16/12/21, ore 01:31

Cara Sett, dopo averl letto dei nostri in capitoli "separati" ecco che li riunisci sotto lo stesso cielo...
Andrè sta all'aria aperta , forse mi è sfuggito il motivo del suo viaggio in Normandia, ma non mi sembra funzionale alla narrazione...Si è tolto un peso, nonostante tutto, e condivido questa visione della sua condizione dopo la famigerata discussione con Oscar. In effetti, anche nell'anime, fino a quel momento lo vediamo bere come una spugna, poi più niente. Mi piace la rivisitazione della scena sulla spiaggia, con lui al posto di Oscar, e un cane più giocoso rispetto al randagio diffidente che conosciamo dall'anime. Non per sua scelta, ma si sta riprendendo degli spazi, e riesce a guardare a quello che è successo con partecipazione ma anche con lucidità.
Al contrario, vediamo un'Oscar lontano da Versailles ma tra le mura domestiche...mura che custodiscono dei ricordi, in forma di oggetti conservati e nascosti, che diventano per lei qualcosa da setacciare ed eliminare definitivamente. Anche lei fa un "percorso", diverso perchè lei è diversa.
Amo le storie introspettive, soprattutto quando curate nella forma e nei contenuti, come questa :-)

 

Recensore Master
15/12/21, ore 22:11

Tutti i nodi stanno venendo al pettine per Oscar: il suo cuore si sta definitivamente allontanando da Fersen, ma avvicinarsi ad André è ancora difficile, dato il ricordo di quella sera che ancora brucia.

Recensore Junior
15/12/21, ore 21:13

Ciao Settembre17, trovato questo capitolo molto intimista....
Scrivi che è alquanto lungo; io direi che hai scritto quel tanto che basta per far comprendere a noi lettori lo stato d'animo di Andrè ed Oscar....Legati a doppio filo come sempre, lontani ma vicini al tempo stesso...Quello che ho già scritto nelle mie precedenti considerazioni...Mi piace il titolo che hai dato al IV capitolo tornare indietro per andare avanti....Lo leggo più rivolto ad Oscar che nn ad Andrè...Di quest'ultimo sono più evidenti i pensieri, il suo stato d'animo ...Di Oscar il ricordo di ciò che è stato...Il ritrovamento delle due scatole, quella rossa il cui contenuto è rivolto alle persone a cui Oscar era più legata da forte "amicizia" ( Maria Antonietta e Fersen ...) dico amicizia in senso lato chiaro Fersen ha risvegliato in lei il suo essere donna ...Anche se lui non l'ha mai vista come tale ma solo come il suo miglior amico....La scatole color carta zucchero " A NOI DUE" dice alla fine...Il problema è quella scatola....Credo....Andrè presto tornerà dalla Normandia ha solo scritto che sta bene ...Una lettera breve...Ed ora che succederà....

Recensore Veterano
15/12/21, ore 19:53

Il capitolo dà forma e consistenza alla fantasia che chiunque abbia amato Oscar e André ha fatto almeno mille volte, in modi diversi, con lo stesso, addolorato, rimpianto. Se soltanto quella notte...se soltanto...
Invece erano stati due pessimi giocatori "avevano sbagliato tutte le mosse."
Poi la sorpresa! I "regali" di Fersen, conservati con cura, con un gusto un po' tra il nostalgico e il feticistico. Ma è un capitolo che si chiude. E i riti, nella vita di tutti, hanno il loro valore ed il loro significato. Sono in qualche modo necessari.
Oscar che si guarda dentro e si sente "confusa, incoerente, ingiusta" ha la grandezza dei più grandi personaggi tragici. Come dire, quindi, la sua.
La conclusione del capitolo è perfetta.
Mi piace moltissimo.
A presto.
Octave

Recensore Veterano
15/12/21, ore 19:31

Buonasera Settembre!
Cosa mai custodirà  la scatola color carta da zucchero, se quella rossa conteneva i ricordi legati a Fersen? Sono molto curiosa.
Nel frattempo registro il fatto che André, nonostante il suo amore tormentato ed il gesto sconsiderato, è  in sintonia con l'universo, rappacificato con il mondo esterno. Il "cane normanno" in questa tua versione della storia è un cane che con Andrè gioca e corre felice. Non sfugge macilento e diffidente come il cane normanno della fuga in Normandia di Oscar.
Aggiorna presto!

Recensore Junior
08/12/21, ore 00:45
Cap. 3:

Cara Settembre,
Ma quanto è difficile dire grazie? Un grazie sincero, che sia specchio di una gratitudine consapevole? Che sia per orgoglio, per senso di rivalsa, per incapacità ad esprimere i propri sentimenti, si ha sempre una scusa che impedisce di farlo. Come se ammettere di aver bisogno d’aiuto possa rendere palesi le nostre debolezze e non fosse invece l’accettazione di un atto di amore.
Leonie mi ha folgorata, sei riuscita in pochi capoversi a delineare una donna forte e volitiva, sicura di se e di ciò che vuole. Tanto lontana da Oscar nell’estrazione sociale e nei modi eppur così simile a lei nell’orgoglio e nella voglia di farcela da sola in un mondo dominato dagli uomini. Non cerca l’amore, che ritiene un inutile orpello, pur non disdegnando i piaceri del corpo. In fondo anche lei pur non indossando una divisa militare si comporta come un uomo, stereotipato nella volontà di rifiutare l’amore come un atto di debolezza.
Andre’, uomo atipico, forse unico per quei tempi, ha invece accettato di amare, di soffrire per amore senza rinnegare mai questo sentimento. Vede Oscar uscire dalla sua vita avendo scelto di dedicargliela senza condizioni, con il rischio, forse ponderato, di poter un giorno rimanere solo.
Ma non siamo noi a decidere di amare, è l’amore che ci sceglie. Che ci travolga come un’onda o ci sommerga lentamente come la marea, non lo si può ignorare.
Oscar allontana Andre’ e la sua assenza parla più di mille gesti e di mille parole.

La storia che stai costruendo comincia a rivelare una nuova via e questa scatola carta da zucchero, filo conduttore dal primo capitolo, racchiude una storia preziosa che ci stai svelando poco a poco, magnifico regalo per noi lettori.

Un abbraccio.

Recensore Master
06/12/21, ore 09:20
Cap. 3:

Ciao settembre17. Sono lieta di continuare a leggere questa tua storia. Suggestiva l'espressione "l'assolo di un violino che piange." Ho immaginato André fissare, come scritto, l'orizzonte vuoto di lei e ho percepito il suo stato d'animo. Ho sorriso nel leggere di Léonie riguardo la sua opinione verso André. Ho letto con interesse quanto successo a quest'ultimo e a Oscar dopo quei momenti che hai ben scritto con la tua fantasia. Emblematico quando Oscar ha chiesto cosa stesse facendo André. Torna la scatola e quando ho letto di André in Normandia sono rimasta sorpresa. Il titolo di questo capito è: "e adesso?" e mi sono chiesta la stessa cosa anche io. Sarò davvero curiosa di leggere il seguito. Grazie a te per ringraziare chi ti segue. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 06/12/2021 - 09:22 am)

Recensore Master
05/12/21, ore 17:34
Cap. 3:

Capitolo denso di nuovi ingredienti...perchè se l'inizio ricorda la puntata 29 dell'anime, il resto e tutta un'altra storia. Sappiamo che Andrè è in Normandia, ma non è una scelta, c'è dietro il generale; poi ci presenti un'amica inedita per il notro Andrè, il cui ruolo ancora non è chiaro. E infine ritorna la famosa scatola, nascosta in biblioteca e non nella sua camera, come mi sarei aspettata...bah, tutto molto misterioso.
Riguardo ad Oscar, concordo con chi ti ha già scritto che appare più consapevole dell'originale, quantomeno nei confronti dei suoi sentimenti per Fersen. E mi piace che in fondo, di tutto quello che è successo, possa ricordare soprattutto il fatto di essere stata amata, sempre...
Resto in attesa dei futuri sviluppi, dove sono certa ci stupirai con la tua fantasia e la tua scrittura "semplicemente" perfetta

Recensore Master
05/12/21, ore 15:24
Cap. 3:

Ciao! Scopro solo ora questa bellissima FF.
Prima di tutto voglio dirti che hai espresso molto bene quello che ho sempre pensato sulla scena dello strappo. Non è stato un atto di libidine da parte di André ma un atto dimostrativo, certo sconclusionato e mosso dalla rabbia ma il suo messaggio era: sei una donna, guarda il tuo corpo, guarda la tua debolezza, guarda quest'uomo innamorato di te. Un atto condannabile nel metodo ma non nel merito. E forse quello che ne esce più distrutto è proprio lui. Bella l'idea di questa Oscar che, un attimo dopo, comincia già subito a capire cosa voglia dire stare senza André. Non c'è nulla come dare scontate le persone e le cose....
Hai ragione. La tua storia è meravigliosamente introspettiva e pertanto mi piace molto... Ma ora sembra anche prendere una piega avventurosa.
Complimenti. Ben strutturata, ben raccontata e ben scritta. Aspetto gli aggiornamenti

Nuovo recensore
05/12/21, ore 14:21
Cap. 3:

Carissima, Innanzitutto, complimenti: scrivi molto bene, in modo molto accurato, con anche la giusta attenzione alla punteggiatura, cosa che non tutti curano... Mi sto davvero appassionando al racconto e non vedo l'ora di vedere come lo farai evolvere...che altro dirti? Facci sognare! Dio solo sa quanto ne abbiamo bisogno, specie adesso... Un abbraccio forte e ancora complimenti! Marie Louise ❤️

Recensore Veterano
05/12/21, ore 11:58
Cap. 3:

Carissima Settembre,
mi è piaciuto tanto quest'ultimo capitolo, dove hai imboccato una strada inaspettata e tutta tua, pur restando fedele all'indole e al carattere dei personaggi. 
Il tuo Andre' e magnifico, intenso e dolente, proprio come lo conosciamo e amiamo. Per me la vera sorpresa e' Oscar che, nonostante l'iniziale shock conseguente allo strappo, mi sembra già possedere dentro di se' una certa chiarezza, una maggiore consapevolezza dei suoi sentimenti (mentre quella della Ikeda, purtroppo, ci mette un po' di più): il suono straziante dei violìni che avverte percorrendo il colonnato, la litania che si ripete in continuazione ("Andre' mi ama, mi ha sempre amato"), il pensiero fisso su Andre' che già le manca profondamente e che rivede in qualsiasi luogo (anche al Cafe' Procope). E si rende conto, con un certo stupore, di non aver più rivolto alcun pensiero a Fersen, dopo il ‘fattaccio’.
La tua Leonie mi piace molto, così versatile e schietta, una vera forza della natura e una buona amica per Andre' a palazzo Jarjayes.
Il finale ci lascia nell'impazienza di scoprire il contenuto delle scatole (quella color carta da zucchero e' il fil rouge di tutta la storia!) e di sapere quale sia l'incarico che Andre' deve svolgere in Normandia per conto del Generalissimo. Che svolta inaspettata!
Attendo il seguito con impazienza. Già non sto nella pelle!
Un abbraccio virtuale e una buonissima domenica.
E a presto, G.
(Recensione modificata il 05/12/2021 - 12:01 pm)

Recensore Master
05/12/21, ore 11:12
Cap. 3:

Mia cara Settembre, ogni capitolo è sempre più intenso del precedente, e tu, con la delicatezza propria della tua scrittura, ci fai percepire ogni minimo ansito, ogni palpitazione dei cuori dei nostri amati protagonisti.
Ero curiosa di vedere quale reazione avrebbero potuto avere Oscar e André incontrandosi fuori dal colonnato. Lei lo ha visto molto prima di uscire da quelle colonne e, il tocco di eleganza tuo, è stato accompagnare i suoi passi per raggiungerlo con quella sinfonia di violini, che ben sanno delineare lo struggimento provato, con il loro suono, che ha quasi dell’umano in certe note, musica dell’anima tormentata, perché comunque ripensa a ciò che è accaduto solo poche ore prima e che ha cambiato per sempre la loro vita insieme. La musica le porta anche le parole, che divengono concetto assordante, che si ripete nella mente come un mantra: lui la ama, l’ha sempre amata, lei lo ha allontanato, lei non ha mai capito cosa lui portasse dentro il cuore. Il dolore diventa invadente, ma occorre ritrovare la calma davanti a lui, al quale però non sente di poter dare la colpa: ciò che le ha svelato è qualcosa che non sa gestire e, mentre pensa, comprende che la rabbia provata sta svanendo anche se ancora non riuscirebbe, e infatti non riesce, a guardarlo mentre gli parla e lui è silenzioso di fronte a lei che ... attende. André sa che dalla voce di Oscar le parole sarebbero state per lui un verdetto. Da quel momento sarebbe stata sola, padrona del suo mondo e della sua persona, e lui si sarebbe ritrovato con “l’orizzonte vuoto di lei”, bellissima espressione, come se il sole calando avesse gettato il proprio mondo nell’oscurità. La vede andare via al galoppo e, improvvisamente, tutta la stanchezza del giorno e della notte precedenti si abbattono su di lui che torna a casa. Interessante e molto ben narrato l’episodio che ha come protagonista Leonie, una attiva cameriera di palazzo dal carattere forte e diretto, che non gira intorno alle parole e che ha stabilito con André un rapporto di amicizia quasi cameratesca. Leonie è forse stata la seconda donna che voleva dimostrare a se stessa e agli altri di poter fare da sola senza l’aiuto di alcun altro, proprio come la sua Oscar. Hai dato spessore e colore al ricordo della nascita della loro amicizia, fino a quella battuta finale che ha colpito André in maniera diretta: ... non ho bisogno di te! In poche ore lui aveva sentito quelle parole già due volte, pur con risvolti diversi, ma che fanno male ugualmente.
Intanto vediamo Oscar compiere una specie di ispezione del percorso per raggiungere il suo nuovo comando: una vera benedizione per affollare la mente da altri pensieri che non siano André, che ritorna, sempre, costantemente, pur non avendo più sentito la sua voce, è come se lui fosse ancora accanto a lei, e infatti nella sua perlustrazione delle strade parigine, a lei un poco sconosciute, ecco che avrebbe voluto averlo a fianco. André ricorre in continuazione e, lentamente, comprende che il suo pensarlo non le provoca dolore ma una immensa tristezza, poiché capisce che entrambi si stanno facendo del male. In questo suo peregrinare si reca anche al Cafè Procope, posto non frequentato da lei ma di cui André le ha parlato, un posto particolare, come la chiesetta dove l’aveva condotta ad ascoltare discorsi di apertura e libertà, André che si informa, legge, si documenta, André che era sempre e comunque al suo fianco...
Nel suo ritornare a casa sembra che un’esigenza si sia impossessata di lei: e così, nella solitudine e tranquillità della biblioteca, apre un’anta di un mobile al cui interno sono custodite due scatole, una color carta da zucchero e l’altra rosso, il cui contenuto è conosciuto solo da Oscar. Cosa conterranno e perché lei le custodisce così gelosamente? Intanto non è passato sottotraccia il fatto che lei abbia cercato di rivolgere un pensiero a Fersen, pronunciandone il nome ad alta voce e che il suono non le abbia prodotto alcuna sensazione, l’uomo di cui credeva di essere innamorata.
Ma un nuovo quesito, sia per Oscar che per noi lettori, è perché il Generale Jarjayes ha chiamato in privato e con urgenza André nel suo studio per parlargli e poi lo abbia mandato in Normandia. Cosa si saranno mai detti?
Mistero e curiosità sono molto ben dosati, ma quello che cattura è la delicatezza con cui stai ricamando questo racconto, che ti entra nella mente e poi si deposita sul cuore, con quella vena nostalgica e malinconica dei ricordi i quali, con dovizia di particolari, che sembra di viverli tanto sono tangibili, continuano ad affacciarsi nelle vite dei Nostri e, in un certo qual senso, a governarle, poiché penso che saranno i ricordi anche il filo conduttore che riuscirà a riavvicinare queste due anime che sono fatte per stare insieme. Sorprendentemente brava! Un affettuoso saluto e a rileggerti presto!

Recensore Veterano
05/12/21, ore 10:54
Cap. 3:

Che bello smettere di scrivere e trovare qualcosa di bello da leggere :)
Qui è il pensiero di Andrè a montare come la marea, si innalza e sommerge tutto, anche quello che sembrava incancellabile. Ed era stato lui a suggerire di conservare quella bella scatola...sono molto curiosa di sapere cosa contiene (anche l'altra eh..).
Poi sfatiamo un altro mito ;) ... è lui a partire per la Normandia, chissà per quale motivo. E che potenza Léonie XD!
Insomma, questa storia mi piace tanto, spero si capisca.
Io incrocio le dita insieme a te, perchè quando si esce dal seminato, ce n'è bisogno, ma sono sicura non ne avrai bisogno!
Un abbraccio
A presto!

Recensore Master
05/12/21, ore 10:12
Cap. 3:

Mi piace la via diversa che hai deciso di intraprendere, così come il missing moment; al posto di Oscar, non sarei riuscita a scusare André.