Recensioni per
Una scatola color carta da zucchero
di settembre17

Questa storia ha ottenuto 123 recensioni.
Positive : 123
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
26/12/21, ore 16:41
Cap. 5:

Ciao settembre17. Scopriamo il motivo per il quale André è andato in Normandia. Ho letto con interesse il suo dialogo con il Generale dove mi è piaciuto quanto scritto riguardo quest'ultimo. Mi ha colpita l'espressione : "ma il generale si era accorto che stava parlando con lui? Con uno del popolo? "Come scritto però André voleva bene a quell'uomo così pieno di contraddizioni. Ho immaginato questa ragazza dai capelli rossi parlare con André. Poi Oscar con quella scatola riguardo la quale scopriamo di più e i ricordi. Mi sono immersa nei suoi pensieri. Suggestiva la scatola appoggiata sul pianoforte. Una storia che mi sta affascinando. Al prossimo capitolo. Auguri di Buone Feste.
(Recensione modificata il 26/12/2021 - 04:42 pm)

Recensore Master
26/12/21, ore 14:01
Cap. 5:

Capitolo ricchissimo di tanti particolari e riflessioni.
Mi è piaciuto tutto sommato questo generale, coerente a se stesso. Mi è piaciuto che consideri André comunque un uomo speciale, diverso dagli altri, certamente non un nemico. Quasi uno di famiglia.
Mi è piaciuta questa Oscar che ha come una rivelazione. C'è voluto un trauma per farle aprire gli occhi e farle vedere quello che era già ovvio. Sicuramente avrà fatto ragionamenti di questo tipo.
Brava davvero. È piacevole leggerti sia per lo stile sia per la delicatezza con cui svisceri tanti pensieri dei nostri due...

Recensore Master
26/12/21, ore 13:24
Cap. 5:

Cara Settembre,

Un capitolo veramente notevole!
Soprattutto trapuntato di episodi narrativi innovativi. Complimenti!
Un magnifico e graditissimo dono natalizio!
Tanti, sinceri ed affettuosi, Auguri di Buone Feste

L MMXV

Recensore Master
26/12/21, ore 10:24
Cap. 5:

Oscar ripercorre i suoi ricordi con André attraverso la scatola.. dolcezza e dolore si alternano. E André vorrebbe una nuova vita che non riesce a costruirsi lontano da lei!

Recensore Veterano
26/12/21, ore 09:57
Cap. 5:

Carissima Settembre,
che capitolo intenso e ricco ci hai regalato! Stupendo!!
Nei momenti in cui temi di aver scritto troppo, ricorda che, per quel che mi riguarda, più i capitoli sono lunghi più io sono contenta. Perciò dilungati quanto vuoi!😉
Noto che abbiamo la stessa idea sul generale: a volte sembra assente e preso solo dai suoi discorsi sull'onore e il rango, ma con il suo 'occhio di falco' (epiteto davvero calzante) nota più di quello che faccia credere. Nessuno mi toglie dalla testa la convinzione che lui sapesse benissimo dei sentimenti di Andre' per Oscar (vedi l'inizio dell'episodio 29 con le colombe e lo scontro dell'ep. 35), ma che al contempo dormisse sonni tranquilli facendo affidamento sull'onestà e la lealtà di Andre' e sul carattere integerrimo di Oscar. E forse, una parte di lui, era anche rassicurata da questo amore, perché garantiva la protezione e l’incolumita’ della figlia. 
Nel discorso sulle differenze tra nobiltà e popolo, per ora, il generale si mostra inclusivo con Andre'; non sarà però così quando quest'ultimo scoprirà le carte e alzerà la cresta. Però, come riflette saggiamente Andre', il generale è un brav'uomo e ama profondamente la figlia, seppur con la sua visone semplicistica del mondo e le sue numerose contraddizioni. Personalmente è un personaggio che adoro!
Mi è molto piaciuta questa immagine di Andre', descritto come una zattera alla deriva, il cui destino è deciso prima da Oscar e poi dal generale (pure quest'ultimo, seppur in buona fede, prova a dargli il ben servito. Magari perché ha altri piani per la figlia? Niente è impossibile, caro Andre’ 😉).
In Normandia l'incarico e le circostanze portano Andre’ a conoscere questa splendida coppia di fidanzati, che non può non ricordargli il suo rapporto con Oscar: lei così altera e dignitosa, lui così protettivo è innamorato.
Sono molto curiosa di leggere che cosa ha deciso Andre' in merito alla tenuta. Sono certa che ci stupirai.
Nella seconda parte del capitolo, invece, ci racconti di Oscar: adoro questo suo rapporto con le scatole, ha un non so che di psicoterapeutico! Finalmente ci riveli il contenuto della mitica scatola color carta da zucchero, ripercorrendo ricordi chiave della vita insieme ad Andre' con una nuova e sconvolgente consapevolezza (perché tanti dettagli erano già lì, ma la nostra Oscar aveva deciso di non notarli).
Bellisima la storia della forcina d'argento con l'incisione di un efebico Marte (che l'ha accompagnata anche la sera del ballo!), dei duelli di "non compleanno" al freddo e al gelo alla luce della luna piena..
Ora nella scatola resta sul fondo solo un pezzo di stoffa  (magari strappato?), ma la carrellata di ricordi e’ già stata bella intensa e il sonno porta sempre consiglio. 
Attendo quindi con ansia il seguito. 
Complimenti carissima e grazie per le intense emozioni che sempre ci regali!
Passa anche tu delle buonissime feste,
Un caloroso abbraccio, G.

Ps. Bellissima la citazione di Calvino! L'ho riconosciuta subito: viene da "Il Visconte dimezzato", giusto?

Recensore Veterano
26/12/21, ore 09:27
Cap. 5:

Che gradita sorpresa! Questo capitolo, che come il precedente ha una struttura bipartita (davvero molto efficace) aggiunge al mosaico nuovi fondamentali elementi.
Apprendiamo il motivo per cui il Generale ha mandato André in Normandia, innanzi tutto, e veniamo a conoscenza del (sorprendente!) contenuto della scatola color carta da zucchero. Di una parte del suo contenuto, per essere precisi. Il racconto infatti ci tiene in sospeso su cosa, ancora, la scatola contenga.
Constatiamo che i tappi di champagne sono finiti nel fuoco del camino, e che la forcina d'argento, invece, ha trovato posto sulla mensola dello stesso camino. Questo ci sembra molto interessante.
Trovo particolarmente felice la definizione del Generale, "così cieco su tante cose" ma " in certi momenti" con "la vista più acuta di un falco."
E i loro pensieri... sono veramente i loro pensieri!
Vere perle sono poi il duello notturno e la forcina nascosta sotto lo chignon, la sera del ballo.
Il racconto è coinvolgente ed ispirato. Complimenti!
Un'ultima cosa: il capitolo sarà anche più lungo del precedente, ma ti prego di credermi quando ti dico che non è facile trovare un racconto "tagliato" in modo così sapiente.
A presto.
Octave

Recensore Veterano
26/12/21, ore 08:37
Cap. 5:

Cara Settembre, in questo capitolo affiora una verità messa nero su bianco da uno scrittore francese ben prima che Oscar e Andrè "nascessero": "la lontananza fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande.“
Che l'amore di Andrè sia grande già lo sappiamo e in Normandia rafforza la sua convinzione che "vive pienamente solo quando sta con lei".
Per Oscar la via della consapevolezza è più tortuosa e passa attraverso tante piccole cose. Ma che quella forcina (il Dio Marte su un corpo da Venere) fosse tra i suoi capelli la sera del famoso ballo è geniale: c'era Andrè con lei quella sera, scudo inamovibile contro una situazione ignota. E c'era talmente tanto che le viene quasi da chiedergli scusa, stringendo la forcina tra le mani. Hai snocciolato una serie di ricordi bellissimi che rendono il capitolo fluido e delicato, lascia stare la lunghezza ;)
Poi sarà che nella tua scrittura mi ci ritrovo molto, ma forse potremmo fare uno scambio di titoli XD
Un abbraccio
Buona domenica

Recensore Master
26/12/21, ore 00:08
Cap. 5:

Grazie Settembre per questo regalo natalizio!
Abbiamo scoperto come mai Andrè è in Normandia e cosa contiene la famosa scatola nascosta in biblioteca. Questa idea dei ricordi legati all'utilizzo della scatola (il tricorno, il presepe ed infine la forcina), la tradizione del duello notturno a Natale sono tutti così ben inseriti nella trama e nella vita dei personaggi da sembrare reali, cioè veramente presenti nella storia originale. Per Oscar quella scatola è come una macchina del tempo, la riporta a ritroso nella sua vita passata con Andrè al fianco e finalmente si rende conto che Andrè quella notte è stato violento nelle azioni ma sincero nel rivelarle i suoi sentimenti, capisce che davvero l'ha sempre amata.
Ora non sappiamo come Oscar elaborerà questa consapevolezza, nè se Andrè farà ritorno a palazzo: qualsiasi scenario è ancora possibile.
Complimenti per questa tua storia scritta sempre in modo così scorrevole, nessuna parola superflua, tutte sempre calibrate: si ha la sensazione di uno scritto dove tutto è dosato alla perfezione, dando un senso di armonia al racconto. Tra l'altro trattando un momento della trama dell'anime molto delicato e spinoso.
Chapeau!
(Recensione modificata il 26/12/2021 - 01:41 am)

Recensore Junior
25/12/21, ore 21:51
Cap. 5:

Ciao Settembre17...
Che bello leggere un nuovo capitolo di Una scatola color carta da zucchero il giorno di Natale...
Hai intitolato il V Capitolo: Lontani ? Mi piace molto il punto di domanda finale e sai perchè....Sono davvero così lontani sti due.....Oscar ( mi focalizzo su di lei ) che continua a pensare ad Andrè ( qui spieghi il motivo che ha indotto il generale a mandarlo in Normandia ) ...Oscar che continua a ripetere nella sua mente, come una litania, la frase di Andrè "Credo di averti sempre amata"...Ed ogni volta si dà una risposta ...Sino a quando non dice a se stessa "Che stupida, André! È tutto così chiaro, così semplice, ora!"...Credo che finalmente abbia trovato la risposta che cercava...Almeno io la interpreto così...
(Recensione modificata il 27/12/2021 - 01:13 am)

Recensore Master
25/12/21, ore 18:51
Cap. 5:

Carissima Sett, grazie per aver pubblicato anche la sera di Natale
Capitolo che lascia col fiato sospeso, e tante cose belle da tenere nel cuore.
Per prima cosa, il Generale: così acuto, a volte, e altre così ottusamente cieco. Ma, anche se parlerà nell'ep. 35 di André come di colui la cui differenza di rango con Oscar non si cancellerà mai, qui sembra quasi inserirlo nel novero degli aristocratici con quel "noi" contrapposto al "popolo".
E poi, André, che in quella coppia, nel fiancé che segue, mezzo passo indietro, Honorine - bel nome, caspita! Sai che ci avevo pensato anche io, per una governante, però - rivede in fondo certe dinamiche - accudimento, attenzione per l'altro, protezione - che lui stesso vive con Oscar; e come gli fai pensare, Oscar per lui è casa: altro che aver sacrificato la sua vita per servirla! Il Generale non ha capito nulla, qui.
Ma finalmente scopriamo che cosa c'è dentro la scatola color carta da zucchero: prima il presepe (sono, credo, la sola lombarda che odia l'albero e adora il presepe, e che come unico ornamento natalizio fa quello e quello soltanto), e poi, quel regalo splendido.... e quell'altro ricordo, di una notte che ha cambiato la vita di Oscar.
Bellissimo immaginare i duelli in piena notte, con il buio: regalo di compleanno migliore non c'è. Ma bellissimo pensare che anche a quel disgraziato ballo un po' di André fosse con Oscar, con quella forcina nascosta sotto la massa dei capelli per la prima volta acconciati.
Ed ecco che ci hai svelato il contenuto delle due scatole: ricordi vs
ricordi, tappi vs forcina con Marte e lacerti di seta; ricordo pungente e necessario di un momento che cambia la vita; Fersen vs André: dobbiamo anche chiarire chi vince?
Quanto alla frase di Calvino ("Barone rampante"? Ma potrei sbagliare...), grazie anche per averla citata: Calvino non mi piace proprio - mi lapiderai, lo so, ma ho le mie ragioni - ma quella frase mi è sempre piaciuta tanto. Poi però si cresce e ci si sente incompleti "i'stès".
Beh, che dire? Complimenti, complimenti, complimenti davvero: mi hai ristorato l'animo; questa sera mi coricherò contenta (come Adriano...)
D.

Recensore Master
18/12/21, ore 09:41

Ciao settembre17. Non devi scusarti per quanto mi riguarda. Suggestivo pensare ad André in Normandia e mi sono chiesta : "comparirà il cane normanno?" Mi è piaciuto leggere di come abbia rappresentato questo cane. Mi sono immersa nell'atmosfera riguardante André dove ho letto con interesse il dettaglio della storia alternativa di quella sera.
Poi troviamo Oscar e quello che mi è piaciuto di più è il particolare delle due scatole, quella rossa e poi quella color carta da zucchero e sarò curiosa di saperne di più. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 18/12/2021 - 09:42 am)

Recensore Veterano
16/12/21, ore 21:08

Carissima Sett...sono davvero senza parole. Meraviglioso a dir poco.
Era André quello che hai descritto, come sempre l'ho immaginato nel suo tormento e nella sua redenzione.
I suoi sentimenti lo incatenavano ad un torpore inconsapevole: la confessione lo libera da un peso dell'anima, che si rifletteva sul corpo.
Non ha più segreti, ma soffoca ancora la speranza, che ormai sente sempre più..la speranza che lei si renda conto che lo ama, da sempre.
È meraviglioso come hai descritto il suo sentirla con tutti i sensi...e il come hai sapientemente descritto le varie scene: le ho viste, come se si stessero svolgendo innanzi a me...ti dico la verità, molto emozionante.
Ora le scatole: esse custodiscono la fragilità di Oscar, come se avesse chiuso lì ciò che, secondo lei, la rende debole...ma la vera fragilità è il non avere André al suo fianco, tant'è che pone al silenzio assordante la stessa domanda che le pone André, da lontano...
Il suo cuore si è svegliato: il nome del conte, ormai, non le procura che un leggero imbarazzo, è André a riempire il suo animo.
Sono rimasta a dir poco sorpresa dal contenuto della scatola rossa, ironicamente dono della regina, artefice del risveglio della vanità femminile di Oscar con quei guanti (tra l'altro, dalla descrizione, li immagino bellissimi) .
In realtà, non mi risulta difficile immaginare che la tua Oscar conservi tappi di sughero, biglietti o altri piccoli oggetti ( tempo fa si conservavano i biglietti del cinema, di un museo e simili, che bello!) per avere ricordo tangibile di un evento, di Fersen...
Mi ha molto intenerito questa Oscar, che eleva a tesoro dei tappi e dei bigliettini della sua prima cotta, non del suo Amore.
Del resto, lei stessa lo ha sempre saputo: custodisce i ricordi del conte nella scatola ricevuta dalla donna da lui amata...Che sottigliezza, Sett...stupendo.
Hai descritto i sentimenti di Oscar e i motivi che l'hanno spinta a vestirsi da dama come li ho sempre pensati...
Voler essere riconosciuta come donna da un "estraneo", non solo conosciuta come tale da André, che da sempre e sempre la vedeva donna (io, almeno, l'ho sempre visto così, quel ballo..).
Ormai sicura dell'amore, ora palesato, di André è facile, non doloroso, dire addio al conte, alla sua cotta.
E così, anche per lei non ci sono più segreti, come per André...la chiave può rimanere incustodita, come la scatola..semplice contenitore di ricordi che possono essere dimenticati...
Il contenuto della scatola carta da zucchero, però, mi sembra ben più importante: viene portata in camera da letto, non in biblioteca...
Che dire Sett...leggere questa tua storia è una meraviglia..la immagino come una collana: ogni capitolo una perla che crea un gioiello stupendo!!
Spero di leggerti presto, nel frattempo tanti auguri di buon Natale!

Ps: mi scuso per la chilometrica recensione, ma adoro la tua storia ( se non si fosse inteso)!
(Recensione modificata il 16/12/2021 - 09:49 pm)

Recensore Master
16/12/21, ore 15:20

Scusarti per lunghezza di questo capitolo? Veramente, ne sono così presa che l'ho letto di fila per due volte, e ancora non mi basta: è un capitolo perfettamente bipartito, e non solo perché alla prima metà dedicata ad Andre' corrisponde la seconda parte dedicata a Oscar; no, c'è molto di più. Infatti, tu, pur nel rispetto del dato dell'anime e senza andare occ, ci offri un rovesciamento speculare negli atteggiamenti dei due protagonisti: non solo è Andre' e non Oscar ad andare in Normandia -questo è solo l'elemento più macroscopico; Andre', meditativo, riflessivo, quello che si è sempre tenuto tutto dentro (e non oso immaginare quei vent'anni e passa di pensieri e meditazioni, notturne e non), in Normandia scopre l'azione, il piacere di abbandonarsi a una corsa a cavallo sulla spiaggia, di essersi liberato da quel peso che si tiene sul cuore da troppo tempo (ma che tenuta mentale ha, quell'uomo?!). Oscar, invece, rimasta sola, inizia, lei, che è donna d'azione e non di riflessione e introspezione (ma ha dovuto diventare tale, per educazione e per sopravvivenza), a rimuginare. E, netta come sempre, la vediamo gettare via quei ricordi - i tappi di bottiglia e i biglietti che accompagnavano, anno dopo anno, con costanza e una mancanza di inventiva degna di miglior causa, i regali di Fersen. Regali vinicoli e alcolici che dimostravano, ancora una volta, se necessario, che Fersen vedeva in lei solo un gentiluomo verso il quale provare amicizia, ammirazione, stima (chi è che diceva:"Ti stimo moltissimo?";))). Pure, per anni Oscar ha sperato, femminile come non mai nel cercare di leggere fra le righe di quegli scarni biglietti di auguri, di trovare un appiglio per illudersi che forse, in futuro, magari, qualcosa sarebbe potuto cambiare....Ed è tenerissima l'immagine di lei che stringe nel pugno, addormentandosi, uno di quei tappi, a mo'di talismano, o di feticcio, persino annusandolo, povero tesoro, come se, invece che di champagne, potesse avere il profumo della pelle di Fersen, che mi immagino Oscar intenta a carpire durante uno dei loro duelli, a tavola, durante le tante occasioni insieme. Ora ci devi dire a che ricordo sia legato il solo tappo che non è finito nel fuoco (io sospetto un ricordo felice con Andre'), e che cosa contenga la scatola color carta da zucchero. Potevi allungare un poco il capitolo e dircelo subito! ;))) grazie da parte di una amante dei guanti estrosi e di capretto bianco. ...a presto! E ancora complimenti per questa storia e per questo aggiornamento! Ma Leonie torna, vero? Buona settimana, quel che ne resta, D.

Recensore Veterano
16/12/21, ore 14:34

Carissima Settembre,
da dove cominciare? Non ho trovato il capitolo per niente lungo; anzi, l’ho letto tutto d’un fiato e arrivata alla fine ne avrei voluto ancora! Forse perché a me piacciono molto questi capitoli introspettivi, dove l’autore/autrice “scava” nella mente e nel cuore dei personaggi e, diamo a Cesare quel che è di Cesare, anche perché ho sempre condiviso la tua personale visione.
Il tuo André mi piace davvero tanto: è come l’ho sempre immaginato. In Normandia, lontano da casa, riesce a prendere le distanze e a riflettere. Anche io ho sempre pensato che la sera dello strappo lui si fosse tolto un bel macigno dal cuore e che da allora, di conseguenza, si sia sentito più libero. Capisce anche che stare lontani era necessario, che costituisce un’opportunità, ed è quel punto sceglie di tornare da lei, con l’intento di dimostrare (come farà nell’anime arruolandosi) che lo fa perché lo vuole, non perché deve. Ovviamente non sa se lei sarà d’accordo al riguardo, ma una vocina nel suo cuore, che tenta di mettere a tacere da una vita, un pochino lo fa sperare (nell’anime viene consolato dall’Eco e come dimenticare quel “io questo l’ho sempre saputo…” nella notte delle luccciole?). La sera ritornano i ricordi, i rimorsi, il disgusto per se stesso, ma torna prepotentemente anche la mancanza: perché l’amore di André non è meramente platonico, ma è anche fortemente fisico, è desiderio. E sì, mi piace anche questo tuo André che esce a torso nudo sul terrazzino per placare i bollenti spiriti! Anche io ho sempre pensato che André in gioventù avesse fatto, giustamente, le sue esperienze, ma che, a un certo punto, più maturo e consapevole del suo sentimento, avesse trovato inutili gli incontri occasionali. Mi piace anche il suo particolare what if, in cui Oscar si spoglia dell’armatura e lo rende partecipe del suo tormento.
Nella seconda parte del capitolo invece passiamo a Oscar e alle sue scatole, che sembrano quasi gli scompartimenti stagni del suo cuore, e finalmente scopriamo il contenuto di una di esse: della scatola rossa che conteneva i guanti di capretto, affettuoso regalo dalla Regina, adibita poi a raccogliere i resti dei regali di Fersen (tappi di sughero e bigliettini), il ns Mr. Delicatezza 1789! Che ironia. Mi chiedo se André l’avesse mai scorta, furtiva, a raccogliere il tappo delle bottiglie e a infilarselo in tasca. Mi piace molto quando Oscar ripete ad alta voce il nome di Fersen tentando di evocare un’emozione, ma nulla: la prima pietra sopra l‘ha messa quella famosa notte vestita da donna sul bordo di una fontana, il secondo e definitivo addio è avvenuto la sera in cui Fersen si è recato a Palazzo Jarjayes per avere un chiarimento con lei. Nel frattempo il nome di uomo e la dichiarazione che continuano a frullarle in testa, come una cantilena, sono quelli di lui. A questo punto Oscar, con piglio deciso (e qui è proprio lei, perché quando Oscar prende una decisione niente può fermarla!), getta il contenuto della scatola nella fiamme, conservando solo un tappo (sono molto curiosa di scoprire a quale occasione sia legato).
Capitolo intenso e toccante, mi sono ritrovata in tutto. Sei riuscita a creare il tuo personale corso degli eventi con la delicatezza e il garbo che semore ti contraddistinguono, restando molto fedele ai personaggi e alla loro indole. Non vedo l’ora di scoprire il contenuto della scatola color carta da zucchero, ma visto che già sappiamo chi abbia detto a Oscar di conservarla, possiamo già iniziare ad intuire.
Pertanto non vedo l’ora di scoperchiare con te questo “vaso di Pandora”, per scoprirne il prezioso contenuto.
Nel frattempo un forte abbraccio e a presto,
Tua G.

Recensore Veterano
16/12/21, ore 10:50

Macchè lungo! Questo è il minimo sindacale XD
Scherzi a parte, ogni storia ha i suoi tempi e i viaggi interiori sono quelli che ne richiedono di più; tu l'hai ricordato a me, io ora lo ricordo a te ;)
E così ci mostri un Andrè che, gradualmente si risolleva dopo essersi scrollato di dosso il peso del suo amore segreto. E fa un pensiero che mi sono fatta spesso anch'io "Forse stare lontani era necessario" perchè lei si rendesse conto del famosissimo "io l'ho saputo da sempre..."
E poi arrivi ad Oscar che mi ha fatto tanta tenerezza con quella scatola piena di tappi, uniche attenzioni da parte di un uomo che non l'ha mai vista come una donna e per il quale ha versato fin troppe lacrime. Ma è ora di ricominciare: un unico tappo a ricordare come non si vuole più sentire?
Rimane l'altra scatola che, forse, contiene i ricordi di una vita a due...
Tornando al discorso iniziale, il tutto è talmente fluido e scorrevole che si arriva alla fine senza neanche accorgersene e sperare arrivi presto il seguito.
Un abbraccio