Recensioni per
Una scatola color carta da zucchero
di settembre17

Questa storia ha ottenuto 123 recensioni.
Positive : 123
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/01/22, ore 16:08

Ciao Settembre17. In questo capitolo mi é piaciuto che siano tre parti con Oscar all'inizio e alla fine. Ho apprezzato che nella profondità dei sentimenti ci siano parti più leggere dove mi è piaciuto leggere di Léonie. André e Oscar nell'essere lontani hanno fatto maggior chiarezza nella loro anima. Sarò curiosa di leggere cosa succederà nel loro incontro. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 08/01/2022 - 04:15 pm)

Recensore Master
08/01/22, ore 15:26

Carissima Settembre, un altro capitolo bellissimo, che ci viene regalato come inizio di questo anno che tutti noi speriamo più sereno. Un capitolo che è una autentica farandola di sensazioni e di sentimenti.
Un capitolo che ci fa avvertire, fin nel profondo, i pensieri e le emozioni dei due protagonisti, che tu hai volutamente alternato durante il corso del racconto, proprio perché anche il lettore si rendesse partecipe di quello che loro stavano vivendo e stessero di conseguenza provando. Una girandola di ricordi, che compare in momenti quanto mai disparati, definiti da quel qualcosa di indefinito, che però è riuscito a toccare le profondità dell’animo: una parola, un atteggiamento, una sensazione, un ricordo saltato alla memoria, che fa riflettere per tutte le componenti che ingloba in sé.
Oscar, dopo aver aperto la scatola la sera precedente, ha compreso cose che forse erano rimaste nascoste, volutamente celate negli angoli più reconditi della mente, ma non ha potuto tacitarle più a lungo, hanno chiesto a gran voce di poter tornare protagoniste, per poterle essere di aiuto, in quel momento così particolare che lei stava vivendo. Il mattino la scopre gioiosa, come se una strana leggerezza si fosse impadronita di lei. Sembra avere dei buoni propositi da mettere in atto, nulla potrebbe scalfire la serenità ritrovata che sente dentro di sé. Poi l’apparizione di Girodelle con la presentazione di un attendente che dovrebbe prendere il posto di André. Il posto di André?! Jacques, un uomo che pare essere l’ombra di Girodelle: impeccabile e gentile nei modi, che si mette a disposizione, proprio come avrebbe fatto André. L’unica sostanziale differenza fra loro è che Jacques non partecipa, per lui è un lavoro, mentre per André ha l’impressione che sia sempre stato altro da quello. Divertente l’inserimento dell’episodio, con risate annesse fra Oscar e André parlando di Jacquerelle, davvero sorprendente come potessero lasciarsi andare con la semplicità di una battuta ed entrassero a far parte di quel mondo tutto loro che non prevedeva altri. Oscar è ancora serena mentre ripensa a come “utilizzare” quel nuovo attendente e tastare di che pasta fosse fatto. Propone infatti una cavalcata, ma non trova il posto adatto con cui andare insieme a lui, perché tutti i posti le ricordano André, con lui li ha visitati e insieme li hanno fatti propri. Quanta voglia di pronunciare a viva voce il nome di André, che sembra riempirle la bocca di un sorriso, insieme a tutto il valore che quel nome per lei rappresenta. Ma la giornata è lunga e intavolando qualche discorso, ecco che proprio Jacques, durante una delle tappe di quella stramba giornata, parla di André. André che non è più andato insieme agli altri attendenti dopo l’incidente che lo ha reso “guercio” da un occhio. Una parola che provoca un rimescolamento nelle viscere di Oscar, la quale lo attacca e lo congeda, per farsi poi pieno carico di quella parola della quale si sente pienamente responsabile. André che non si è lamentato del ferimento, André che non ha mai pensato ad un futuro, pur di stare vicino a lei, André che si è sempre adattato a lei, André sempre e solo André. André che dovrebbe essere lì accanto a lei, poiché ne ha bisogno come l’aria per respirare, André che ha compreso che in fondo lo abbia sempre amato, per tutti quei piccoli grandi gesti che lui faceva solo per lei, ma lei troppo orgogliosa e impaurita non ha mai voluto vederli o, quanto meno, interpretarli per quello che erano. Lui che la amava da sempre, e quanto le sembrano vere le parole di quella maledetta sera che aveva tolto il velo che aveva sugli occhi, costringendoli a quella forzata lontananza e a quel silenzio assordante che era venuto a crearsi. Ora lei è pronta per aprire la scatola sul suo pianoforte e affrontare quella ultima sfida, per prendere la piena consapevolezza di se stessa e dei suoi sentimenti. Dentro vi è racchiusa, quasi fosse anche quello un tesoro da preservare, il brandello residuale della maschera che André portava quando aveva affrontato il cavaliere nero, ancora incrostata di alcuni grumi del suo sangue e che lei sente le macchino ancora le mani, quasi fosse stata lei stessa a ferirlo.
E mentre Oscar ci viene mostrata in questo suo lento ma progressivo percorso di comprensione, anche André in quel della Normandia sta prendendo decisioni che muteranno la sua vita. Si è accorto proprio durante quella imposta vacanza lavorativa che non ci sia libertà migliore che essere al fianco di Oscar, anche se lei avesse deciso di non più parlargli, di non volerlo più vicino. La sua è la scelta consapevole dell’uomo innamorato e votato all’unica donna in grado di fargli apprezzare quel genere di schiavitù al quale si consegna liberamente. Libero di amare nonostante tutto e tutti. Libero di scegliere, libero finanche di sbagliare, libero di essere. Impagabile l’apporto dato da Leonie, personaggio da te inventato con caratteristiche tali che lo fa amare dai lettori, per la sua veridicità: in lei non esiste finzione, è netta e recisa, è decisa, è una donna dal forte carisma che non si spaventa di fronte alle difficoltà e le affronta con la giusta grinta. Limpido il suo pensiero sulla nobiltà e sul sentirsi liberi. I nobili pare non lo siano per nulla, mentre lei spera in un mondo che potrà aprirle le porte, permettendole di decidere per se stessa, anche di sbagliare e poi di imparare eventualmente dai suoi errori ponendovi rimedio. Le parole di Leonie sono state una grande lezione per André, il quale correndo sulla spiaggia in solitaria ritrova il vero se stesso, quello che potrà presentarsi ad Oscar, quello che potrà tornare dove risiede il suo cuore, ossia vicino a quello di lei.
Superbo passaggio in ogni sua parte e che ho amato dall’inizio alla fine proprio per come lo hai architettato e per la cura di inserire nella vicenda corrente ampi flashback del loro passato che hanno aiutato a comprendere.
Sempre magistrale la tua delicata narrazione che mi conquista ad ogni passaggio.
Un affettuoso saluto ed un augurio per questo inizio di anno.

Recensore Veterano
08/01/22, ore 14:40

Non leggo e recensisco più come un tempo, ma questo capitolo mi ha commosso.
Semplicemente meraviglioso!

Recensore Veterano
08/01/22, ore 13:30

Cara Settembre, hai alternato con abilità momenti drammatici e momenti comici. Leonie è ufficialmente la mia nuova eroina: ha esternato, e l'ha fatto proprio ad Andrè, tutto quello che noi fan del bel moro abbiamo sempre pensato, che Fersen "non fa sangue" ed è pure un ospite scomodo. Per non parlare dell'attendente di Girodelle, clone di "belli capelli"!
Andrè ha fatto pace con se stesso, decide di essere libero di vincolarsi al suo amore per Oscar.
Ed Oscar finalmente lo ammette a se stessa: Credo… di averti sempre amato, André. Abile rovesciamente di campo dell'episodio 28. E non basta: E lo sapevo, lo sapevo che tu mi avevi sempre amata. Lo sapevo, André.
Deve fare conto anche lei con i suoi rimorsi ed ecco che dalla scatola (il suo subconcio?) estrae, vero colpo di scena, la maschera lacerata dalla spade del Cavaliere Nero, la maschera coperta dal sangue di André..
Magistrale! Aggiorna presto!

Recensore Veterano
08/01/22, ore 09:35

Cara Settembre, questo è un capitolo bellissimo. Hai alternato momenti di ilarità notevole (Léonie è semplicemente favolosa e Andrè, quando ci si mette...vogliamo parlare di Jaquerelle? XD) a momenti profondi. Andrè si sceglie da uomo libero a quale schiavitù sottostare e quella del cuore non dà molto scampo. E lei che volontariamnete cerca di toccare il fondo, di farsi male perchè forse è l'unico modo per risalire la china.
Ora che entrambi hanno provato l'assenza uno dell'altra e quanto essa possa bruciare, non vedo l'ora di leggere del loro incontro che sarà...presto?
Un abbraccio

Recensore Veterano
08/01/22, ore 00:48

Carissima Settembre,
che ritorno in grande spolvero per questo inizio di 2022! A dir poco meraviglioso: ho amato questo capitolo dalla prima all'ultima parola. Quanta intensità e quante emozioni...
Già da questo punto ho inziato a sciogliermi:
"Ma sopra ogni cosa, da quando si era alzata, aveva sentito il desiderio irresistibile di pronunciare a voce alta il suo nome in presenza di qualcuno, di rendere vero l’esistere di lui nel suo stesso mondo nominandolo. E quando il nome era uscito dalle sue labbra, nella domanda invero insignificante che aveva rivolto alla nonna, aveva sentito qualcosa di indefinibile rimescolarsi dentro di lei, come se quel nome non l’avesse mai pronunciato prima".
Non potevi utilizzare parole migliori per descrivere l'euforia e la presa di coscienza di Oscar, questa sua nuova consapevolezza verso un sentimento sopito tanto a lungo nel suo cuore.
Spassosissima la scenetta su Jacquerel...no scusa, Jacques! Anche io non ho potuto trattenere una risatina, mentre leggevo.
Leonie (mito assoluto) è una vera forza della natura e, nonostante la mancanza d'istruzione, riesce a esprimere comunque, senza tanti fronzoli, il suo punto di vista. E il ricordo di tale discussione si è rivelato fondamentale per Andre' al momento di decidere del suo futuro.
Novantadue minuti di applausi anche per lo sfogo di Leonie sul clarissimo Conte di Fersen, il Bietolone (con la b maiuscola) svedese dei nostri cuori (Piffer dixit) ospite malinconico e raffinato (con le redini in punta di falange), ma sempre insoddisfatto e ingombrante.
Nella tua storia il viaggio in Normandia e i dialoghi con Leonie, esaltano le azioni di Andre' quale uomo libero: perché lui ha scelto di trascorrere la sua vita con Oscar, così come, una volta affrancato, sceglie di tornare da lei (e nell'anime di arruolarsi tra i soldati della Guardia). La vita di Andre' è una vita da uomo libero, non ha mai fatto nulla che non volesse.
In parallelo Oscar, dopo aver trascorso con Jacques una giornata rilevatasi piuttosto istruttiva, si rende conto che Andre' non è mai stato un semplicemente attendente/servitore: "Duellare con Jacques era divertente come ripetere le cinque declinazioni, i paradigmi dei verbi irregolari. Duellare con André… era… emozionante. Come tradurre Virgilio e Orazio, come leggere Shakespeare e il Don Chisciotte!". Meraviglioso!!!
Andre' ha donato ad Oscar la sua vita (il suo tempo, la sua amicizia e il suo futuro) e quest'ultima non può non pensare di essere stata egoista e volutamente 'disattenta' nei suoi confronti. La lontananza di Andre', i ricordi custoditi nelle scatole e la giornata con l'attendente di Girodelle l'hanno portata a realizzare con mesi d'anticipo il potente amore verso l'amico di una vita: "credo di averti sempre amato, Andre'". Che liberazione!
E, alla fine, scopriamo anche cosa fosse il pezzo di stoffa stracciato costudito in fondo alla scatola color carta da zucchero: niente meno che la maschera del travestimento da cavaliere nero indossata da Andre' al momento del ferimento all'occhio, ancora sporca del suo sangue. Un cimelio davvero evocativo. Ecco, anche qui sei riuscita a descrivere perfettamente la disperazione e la folle sofferenza di Oscar...è in questo momento che lo spettatore diventa pienamente consapevole del suo amore verso l'amico, mentre per lei sarà  necessaria anche l'aggressione di Saint Antoine per realizzarlo. L'immagine di lei alla balaustra del terrazzino mi ha un po' ricordato Maria Antonietta che si inchina al Popolo; mentre Oscar si inchina al suo cuore ("lo sapevo che mi avevi sempre amata, ma ho preferito ignorarlo").
Tu, con questo splendido what if, acceleri la comprensione e i tempi in maniera magistrale. Divino! Vorrei che questa storia non finisse mai.
Grazie di tutto e un caloroso abbraccio, buonanotte e buon 2022, Tua G.

Recensore Veterano
08/01/22, ore 00:47

Il capitolo è una meraviglia, che dà voce a tutto ciò che nell'anime è non detto, accennato, evocato.
L'euforia di Oscar, i suoi sbalzi d'umore, nel dare forma e consistenza a ciò non potremmo definire altro che amore, mentre ripercorre tutti quei momenti, quei sentimenti, quegli stati d'animo che è stato sempre più facile ignorare, ma che adesso esplodono in modo incontrollabile.
La determinazione di André che sceglie, liberamente," di chi o di che cosa essere servo".
Un'analisi crudele e spietata dei propri comportamenti "aveva voluto indagare un po’ sul “mestiere dell’attendente”, del quale si era accorta di sapere ben poco, visto che non si era mai sentita in dovere di mettere confini tra la vita di André e il suo incarico come attendente."
Infine la notte più orribile, un nodo doloroso che, nell'anime, è lasciato sullo sfondo, come una nota prolungata, persistente, che da un ben preciso momento determina un cambiamento d'atmosfera definitivo.
"Lo vede galoppare nella notte, dopo che l’ha liberata, dopo che hanno catturato il Cavaliere Nero, per l’ultima volta spensierato
Lo vede paralizzarsi all’improvviso per il terrore della cecità".
Questo dolore trova qui la strada per esprimersi. I tappi di champagne sono bruciati e la forcina è sul camino, ma nella scatola c'è ancora un ricordo( anche questo un "feticcio"?), il più difficile da gestire, perché è la testimonianza tangibile ed insopportabile di ciò che è perso per sempre e non potrà ritornare.
Il ripetersi delle frasi che conosciamo ( anche efficacemente rovesciate "Credo di averti sempre amato, André.") e di frasi inedite, ma che da sempre riecheggiano nel loro vissuto e nel loro modo di essere ("Che cosa stai facendo in Normandia, André! Torna qui! Portami a bere, André!"; "“Non ti chiederò niente. Non avanzerò alcuna pretesa. Manterrò la distanza che tu vorrai impormi. Ma torno da te.”, rende il racconto incisivo ed intenso.
Il ritratto di Fersen che ci regala Léonie è meraviglioso! Impagabile!
Mi piace moltissimo.
Grazie e a presto.
Octave

Recensore Master
07/01/22, ore 23:09

"Della libertà e della servitù"
Così potremmo intitolare questo capitolo. Perché, cara Sett., attraverso le tre macrosequenze, sviluppi questo tema meglio che in un trattato, dandone una esemplificazione molto concreta.
Oscar, per prima cosa, capisce di amare, di avere sempre amato André, ma di averlo sempre preferito ignorare, stretta com'è nella sua posizione, che le impone di avere "il sesso degli angeli" . Che cosa d'altro sarebbero quel calore nello stomaco al pensiero di André, quel bisogno di nominarlo, anche per un motivo sciocco e superficiale, quel senso acuto della sua mancanza, quel riscontrare che gli allenamenti con André erano emozionanti come una lettura da Shakespeare (mentre con il nuovo attendente sono piatti come l'abc della grammatica), quel prendere per il bavero con malagrazia il povero "Jacquerelle" che ha osato pronunciare la parola "guercio" riferita a lui?
Impagabili le riflessioni sulla libertà dell'attendente, di Léonie, che adoro (è ufficiale), di Oscar: menzione d'onore a Léonie, dalle cui parole traspare una immagine di Fersen assai diversa da quella idealizzata che ne ha Oscar. Il bel conte, il realtà, è un individuo anemico, mesto, "malmostoso", che nemmeno sembra munito di energia sufficiente per dare una bella manata come si deve, che costringe le cuoche al superlavoro, ma non per il suo appetito gastronomicamente insaziabile - come siamo abituati a pensarlo, bensì perché è incontentabile: un rompiballe, insomma!
E Oscar, lei, capisce di essere stata un mostro con il povero André, privandolo della sua lecita e legittima aspirazione alla libertà, privandolo della possibilità di pensare al suo futuro, fagocitando tutto il suo tempo: ma André, del resto, è un attendente molto particolare, al quale non è mai stato necessario dare ordini formali.
Ed ecco che tutti i pezzi vanno al loro posto, e Oscar, adesso, finalmente, con qualche mese di anticipo rispetto al racconto canonico, ha preso contezza del suo sentimento per André: e adesso, che cosa accadrà? Grazie per questo coraggioso, e bellissimo, switch nel racconto ....E a presto!
D

Recensore Junior
07/01/22, ore 21:42

Finalmente un nuovo capito, evviva....
Come due calamite che si attraggono, l'uno non può fare a meno dell'altro...Andrè è più che mai deciso a tornare da lei ( sa già come lo accoglierà...così pensa lui...)....Questa frase che ripete come una litania.....TORNO DA TE...Ed Oscar.....Finalmente ha ammesso a se stessa cosa prova, c'è voluta la prova del nove...Indirettamente la presenza di Jacques l'ha messa di fronte a certi problemi che non si era mai posta: se per Jacques essere l'attendente di Girodelle era un lavoro per Andrè essere l'attendente di Oscar non era un lavoro lui era suo, lei lo considerava come un servo, lei era un'egoista un'approfittatrice...Ma sapeva che lui la amava e se lo sapeva come sapeva benissimo di amarlo anche lei....Ed ora che tiene la maschera di Andrè tra le mani sporca del suo sangue....Ad Oscar non aspetta altro che il suo Andrè torni da lei....

Recensore Master
07/01/22, ore 19:58

Ora è tutto chiaro ad Oscar.. ma anche ad André, che ha scelto cosa fare della sua vita.

Recensore Veterano
29/12/21, ore 22:33
Cap. 5:

Oscar si rende conto sempre di più che Andrè c’è sempre stato per lei. E che lei stessa l’ha sempre cercato e voluto accanto, se pur in modo diverso, anche nel momento in cui di certo non sarebbe dovuto essere il primo pensiero. E invece lo è stato.
E adesso ne è consapevole.
Sempre brava e profonda, cara Settembre!
Un abbraccio

Recensore Junior
27/12/21, ore 00:16
Cap. 5:

Carissima Settembre,
è un dono veramente speciale questo tuo capitolo, un dono prezioso e ricco di significato, da scartare a poco a poco e prendersi tutto il tempo per ammirarlo e gustarlo.
Amo leggere di personaggi complessi e ricchi di luci ed ombre e il tuo generale mi ha davvero colpita. Forse per la prima volta ho sentito tutta la sua difficoltà di padre e mi sono fortemente immedesimata. In fondo ogni genitore deve trovare un delicato equilibrio tra l’istinto di protezione e l’insegnamento a farcela con le proprie forze, le aspettative e i sogni che riponiamo/imponiamo ai nostri figli e il destino che hanno diritto di costruirsi da soli. Quanto è difficile rimanere in equilibrio e quanto facile sbagliare. Un generale che non riuscirà ad andare contro ad un ordine precostituito ed inviolabile di classi ma che in fondo sa vedere Andre’ per quello che vale come uomo tanto da includerlo in un noi.
Mi ha colpito poi profondamente la riflessione di Andre’ sul suo possibile futuro da contabile e l’opportunità di sistemarsi e farsi una famiglia. Quanto è sbagliato dire che Andre’ ha sacrificato tutto per Oscar! Non c’è sacrificio se quella che si vive è l’unica vita che da senso e pienezza al nostro esistere. Perché la vera felicità era nelle piccole cose della vita quotidiana condivise con lei che è tutto il suo mondo. Le parole che gli fai pronunciate sono nella loro semplicità cariche di una verità con un valore immenso!
Ed infine quel misterioso regalo custodito da Oscar. Un prezioso accessorio femminile con l’effige del Dio della guerra. L’essenza più vera di Oscar racchiusa in un piccolo oggetto donato non per l’egoismo di vederlo usato ma perché sapesse che c’era chi la vedeva nella sua meravigliosa complessità amandola per quella che era. Oscar ora comincia ad avere finalmente chiaro cosa vuol dire quel “Ti ho sempre amata”. Un amore esternato nelle piccole attenzioni riservate da quando era bambino fino ai duelli sotto la luna e passando per uno sguardo innamorato alla vista di lei in un abito femminile indossato per un altro. Un dono non più tenuto nascosto nella sua scatola dei ricordi dedicata ad Andre’ ma esibita sulla mensola del camino. Perché forse quel brandello di stoffa strappata l’ha costretta ad accettarsi finalmente per quella che è e ad accettare anche che c’è sempre stato qualcuno che l’ha amata e la ama proprio così.

Grata per il dono delle tue parole ti auguro di cuore tanta serenità e felicità.
Antirise

Recensore Master
26/12/21, ore 18:57
Cap. 5:

Carissima Settembre, sta diventando sempre più arduo, per quanto mi concerne, trovare aggettivi per commentare questo tuo amabile lavoro, che stai portando avanti con tanta passione e delicatezza. Anche tu, come altre brave autrici, in questo periodo, ci hai fatto un bel dono per questo Natale, con questo passaggio che scende serenamente ad accarezzare l’animo del lettore.
Avevamo atteso di apprendere cosa contenesse quella scatola color carta da zucchero, ma per mantenere ancora un pochino alta la tensione, ecco che ci mostri André nel suo soggiorno in Normandia, ma soprattutto ci riveli la motivazione che ha indotto il Generalissimo a mandare André, e nessun altro, nella villa normanna. Solo lui, poiché di lui si fida, il compito è arduo e ci vuole una persona accorta, una persona che abbia sempre avuto a cuore gli interessi della famiglia Jarjayes, uno che facesse parte integrante della famiglia Jarjayes. Il Generale si confronta con André, quasi fosse un suo pari, non lo tratta come un subalterno, anche se sta imponendogli di obbedire al suo invito, e se fa distinzioni tra nobili e gente del popolo, ma come se lui non facesse parte di questi ultimi. D’altra parte è appena venuto a conoscenza che Oscar lo abbia congedato, per cui nulla osta ad intraprendere un incarico che potrebbe offrirgli delle nuove prospettive di vita. Se mai dovesse trovarlo interessante e appassionante, potrebbe costituire il suo futuro prossimo. Futuro, una parola che André non ha mai contemplato, pensandola in maniera distaccata da Oscar. Oscar è sempre stata il suo tutto, ma ora le cose sono drasticamente cambiate: difficile sarà, forse, anche solo scambiare due parole, ma il suo pensiero è sempre a lei rivolto, lo accompagna da sempre, anche in quelle giornate durante le quali ha provato a stancarsi per cadere, senza pensieri, sul letto a dormire. Ma il pensiero è ancora lì, fisso. Ha comunque portato a termine il compito assegnato e, a giorni, avrebbe fatto ritorno a casa, a quella che da lui è sempre stata considerata “casa”, ma prima deve parlare con la figlia del vecchio amministratore, il quale, poco dopo il suo arrivo, è deceduto essendo gravemente malato. Vuole che non ci siano incomprensioni e fraintendimenti, soprattutto per i sospetti che il generale ha instillato sul comportamento dell’amministratore. La figlia è una donna tutta d’un pezzo, che difende la memoria e il corretto comportamento del genitore, spalleggiata dal fidanzato che sembra volerla proteggere da chiunque si avvicini con modi ostili. E’ l’ombra gentile di quella donna, proprio come lui lo è stato per tutta la vita della sua Oscar. Ecco perché André non fa obiezioni a che nell’incontro sia presente anche il fidanzato di Mademoiselle Honorine, nome quanto mai azzeccato per la circostanza che si sta dipanando.
Poi l’orizzonte cambia e finalmente ci troviamo di fronte alla famosa scatola color carta da zucchero. Oscar l’ha portata in camera sua ed è di fronte a lei, ma in una mano sta stringendo qualcosa che per lei è evidentemente prezioso e pare che dall’oggetto stia cercando di trarre forza e coraggio per affrontare il contenuto della scatola. Ma, appena guardiamo insieme a lei all’interno della scatola, ecco che fuoriescono, come per magia, una sequenza di bellissimi ricordi che annoverano tutti, nessuno escluso, André. Ha cominciato ad inserire piccoli oggetti che avevano un significato particolare, legato al momento dell’inserimento, e la cui visione negli anni che passavano le aveva sempre donato serenità. Tanti ricordi che portano la firma di André, proprio come il fermaglio di argento per capelli che André aveva voluto regalare ad una giovane adolescente, nella quale vedeva già la splendida donna che sarebbe diventata. Non importava se quella forcina non sarebbe stata indossata, ma incarnava nel disegno del dio Marte, la personalità di Oscar. E a Oscar tornano alla mente come un mantra le parole di André: “Credo di averti sempre amata...“ e in ognuno di quei ricordi Oscar si sta accorgendo che c’era sempre stato tanto amore, amore che accompagnava i gesti di un bambino, diventato un magnifico uomo, dal cuore grande che aveva tenuto dentro di sé un segreto da non poter esternare.
Bellissimo il ricordo di quella infausta serata in cui ha voluto partecipare al ballo, con una Oscar vestita da gran dama, acconciata per la prima volta con una selva di forcine alla quale ha voluto aggiungere quella di André, quella alla quale si è aggrappata quando tutto il castello che si era costruita era drammaticamente franato. Da quella forcina aveva tratto la giusta forza per affrontare il suo domani. Ma una prima folgorazione l’aveva colpita, quando era scesa dallo scalone di casa, ed era stata accarezzata dallo sguardo ammirato e innamorato di André, con quegli occhi smeraldini che erano diventati più brillanti che mai al solo vederla. Così la forcina era tornata al suo posto nella scatola, che ora esigeva di essere riaperta, in quanto fonte solo di bei ricordi e di altrettanti momenti. Ma nella scatola c’è ancora qualcosa che deve essere estratto; ma non è giunto ancora il momento, poiché in quella lunga serata, a rimembrare situazioni piacevoli, ciò che è contenuto è fonte di dolore e forse ho idea di cosa possa trattarsi.
Vedrò con il prosieguo se ho indovinato quale sia l’oggetto. Intanto ora la scatola è in piena vista, il coperto è scostato, segno che non passerà molto tempo per definire il tutto.
Anche stavolta, narrazione magica che incatena il lettore, preso dai pensieri e dalle sensazioni che stanno vivendo i due protagonisti e che tu magistralmente ci stai proponendo.
Sempre più brava! Un affettuoso augurio a te e ai lettori tutti per il proseguimento delle festività, auspicando siano il più serene possibile. A presto!

Recensore Veterano
26/12/21, ore 18:35
Cap. 5:

Buonasera Settembre, ecco che scopriamo che Andrè in fondo era con lei anche la sera del ballo, sublimato in una forcina per capelli con l'effigie del Dio Marte. Perchè portare con sé quel suo regalo? Perchè in tutti i momenti importanti della sua vita, Andrè era al suo fianco o un passo dietro a lei, ma a quel ballo no, non poteva starle accanto. Ma forse non è l'unica ragione.
Questa Oscar, che si perde nei suoi pensieri e conserva gli oggetti che la riportano indietro nel tempo (ricordi lieti, ma non solo direi..la stoffa strappata?), è molto tenera e sicuramente ora è molto sola.
Andrè è vivido come in un quadro: la sua esistenza in bilico fra due mondi, il senso di protezione innato (anche il suo mantello protegge quello di Oscar dal gelo notturno), il rispetto che ha per le persone (Honorine e Durand).
I miei più sinceri complimenti per l'abilità della tua penna. A presto!

Recensore Veterano
26/12/21, ore 17:31
Cap. 5:

Sett ancora una volta, ci hai donato un capitolo stupendo a dir poco...
Perfetto il dialogo con il generale: si percepisce il malessere di André, sia fisico che morale, il suo tormento, con quella immagine di lui alla deriva ...
Hai descritto, ancora una volta, LUI... negli atteggiamenti, nei pensieri...<3
Servo (ma non del tutto), aristocratico nei modi (ma non nel titolo)...in bilico tra i due mondi, fa parte del popolo, ma il generale lo ritiene una "specie di aristocratico" (come si definisce lui stesso nel suo pensare), tanto da includerlo in quel "noi"..
Ed ecco un bellissimo riassunto delle contraddittorietà del generale, un uomo tanto complesso anche lui! Una descrizione stupenda Sett.
La proposta del generale, che dovrebbe dimostrare così la sua fiducia, riconoscenza ed anche il suo affetto, si rivela essere priva di tatto e tempismo per il nostro André, che si percepisce sempre più inutile... perché solo quando è con Oscar lui vive...una eco meravigliosa della emblematica frase di lei.
E poi, Sett, bellissimo il parallelismo tra se stesso e Oscar con i giovani futuri sposi Honorine e Durand ( nomi molto calzanti, tra l'altro)... davvero stupendo.
Poi, la scatola, che custodisce solo i bei ricordi di lei(e già qui ci sarebbe tantissimo da dire, in relazione a quella rossa), il duello notturno (un segreto molto probabile, così tipico di LORO), il particolare del mantello di lui che racchiude quello di lei per proteggerlo dal gelo...e tanto altro..
Un ricamo strabiliante, in ogni minimo dettaglio!
La forcina, che meraviglia: André era con lei, quella sera! Già questo l'aveva portata inconsciamente a comprendere la verità, che ora sta accettando..
Ma cosa altro contiene la scatola? Della stoffa.. strappata?
E chissà André...
Hai un potere descrittivo incredibile, Sett, con la capacità di analizzare in modo profondo e analitico situazioni, animi, emozioni !
Il gioiello ( come chiamo io la tua storia) si è arricchito di un'altra perla stupenda... <3
Grazie per questo regalo di Natale ! Tantissimi complimenti Sett, davvero!
E per la lunghezza del capitolo, non preoccuparti: leggerei questa storia senza mai fermarmi, quindi i capitoli non mi sembrano mai abbastanza lunghi!
Ti auguro un felice periodo natalizio, facendoti tanti auguri anche per un felice nuovo anno!
A presto! F.
(Recensione modificata il 26/12/2021 - 05:45 pm)