Recensioni per
All we can do (is keep breathing)
di Yoko Hogawa

Questa storia ha ottenuto 82 recensioni.
Positive : 82
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
03/04/12, ore 22:56

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Oltre ad avere uno stile scorrevole e piacevole, la storia lascia con il fiato sospeso e ti spinge a bramare un nuovo capitolo. Nonostante la lunghezza dei capitoli alla fine di ognuno di questi sembra che siano comunque troppo corti e il fatto che siano solo cinque abbatte a dir poco! In una parola: meravigliosa!

Recensore Junior
03/04/12, ore 22:53

Bellissima. Meravigliosa. Superba. Devo continuare? Semplicemente una delle più belle fan fiction che abbia mai letto non solo per quanto riguarda questo fandom ma in generale! Davvero, mi dispiace che sia finita! Oltre che nelle preferite, se non ti dispiace, la segnalerò per le "scelte"! Vorrei dire qualcosa di più su stile, ecc., ma mi pare superfluo.
Complimenti!
Un bacio,
Beth

Recensore Veterano
03/04/12, ore 22:27

Sono io a dirti grazie, per tutti i chilometri di pagine che mi hai fatto leggere. Sai non tutti riesco a scrivere così tanto senza cadere nella ripetizione. Brava, questa fic si merita davvero di essere nelle scelte, quindi un applauso a chiuque sia stato a consigliarla.
Grazie per questa perla.
Naturalmente sarò in attesa di un tuo prossimo lavoro, quando vorrai e senza fretta. A presto e complimenti ancora!
(Recensione modificata il 03/04/2012 - 11:03 pm)

Recensore Junior
03/04/12, ore 21:39

Jesus Christ!!!
Mi hai fatto venire la pelle d'oca! Emozioni fortissime... troppo XD e la fine poi, fantastica! Per non parlare della trovata di Joy e del subconscio! Wow... 
Sei stata veramente grandiosa... spero di leggere ancora qualcosa di tuo. Lo spero con tutto il cuore. Davvero.
Arrivederci (si spera).
Xoxo
Bbbgster

Recensore Junior
03/04/12, ore 21:04

Mamma mia, ci hai lasciati col groppone in gola fino alla fine! Quando ho finito di leggere il capitolo 4 ci ero rimasta malissimo! Io amo il lieto fine quindi sono felicissima che sia andata così, ma quando avevo letto che John stava male ero tutta col magone e in super attesa del nuovo capitolo! Che è stu-pen-do, così come tutto il resto della ff :) mi è piaciuto molto il passaggio dove Sherlock "consegna" il suo cuore a John, sono una romanticona quindi con ste cose ci vado proprio a nozze :D
Complimenti davvero! Giusta dose di suspence e happy ending makes me happy :D
Bacioni!

Recensore Junior
31/03/12, ore 17:04

Sono certa di non avere le capacità psichiche per commentare questa fic. Non è finita e già sono disperatamente innamorata. Ero innamorata già dal primo capitolo a dire il vero. Innamorata e smaniosa di conoscere il seguito. Sentimenti accresciuti con il passare del tempo. Diventati enormi. Spropositati.
Ecco, ho trovato il termine giusto: spropositato.
La tua fic è spropositata. Nelle dimensioni mentali che apre, prima di tutto. Nella sensibilità. Nella trattazione psichica. Nella realtà, non verosimiglianza, dei fatti.
Voglio dire, la cosa più banale ( sono ironica e questo è il migliore eufemismo mai creato nell'ultimo secolo) è la documentazione. Spropositamente minuziosa.
Dalle aziende addette e il ruolo dei personaggi alla divisione nel campo delle competenze, dallo studio della dinamica dell'incidente ferroviario a quella della disposizione dei vagoni, con eventuali pericoli correlati, meccaniche ingegneristiche comprese, senza il minimo tentativo di tralasciare dettagli ( la questione dell'inalazione della polvere, giusto per dirne una) e sinceramente potrei continuare per parecchio ancora. Perché sono elementi che hanno creato un vero sfondo tangibile, resi con una capacità descrittiva praticamente perfetta. Non la scenografia di un film. La vita vera.
Sopra ho fatto riferimento alla realtà e non alla verosimiglianza non a caso. Certo, probabilmente non hai mai vissuto un evento catastrofico simile, di conseguenza questo non è il raccondo di qualcosa, ma la verosimiglianza di un racconto. Eppure, io la chiamerei realtà senza problemi. Questo non per il background di tutto rispetto, non per la precisione tecnica dell'insieme che diventa sfondo ma allo stesso tempo motore della narrazione, ma per tutto ciò che resta.
Se infatti il "corpo" fisico della storia ( mi permetto di chiamare così quello che ho lodato fin'ora) rasenta la perfezione, il lato animico, umano...bhé quello è praticamente La Perfezione.
Ora vorrei spiegare cosa intendo e in primo luogo rendere chiaro che questa recensione sarà divisa in due parti: una per questo capitolo e una per il prossimo, che è la fine. Nel prossimo parlerò di Sherlock e John. Solo di Sherlock e John. Perché meritano un universo a parte per come li hai resi fin'ora, ma manca ancora il tassello finale per poterli rendere al meglio nel mio commento e cercare di comunicarti, in maniera decisamente meno appropriata di come sai comunicare tu, devo ammetterlo, tutto ciò che dalla loro caratterizzazione ho ricevuto.
Per quanto riguarda questa recensione invece, la parte 1 se così vogliamo chiamarla, questa tratterà, da qui in poi di quello che poco fa ho chiamato lato animico e umano.
Che è, a mio parere, il vero capolavoro di questa storia ( poi ci sono Sherlock e John, ma quello è un capolavoro a parte, di un altro universo come ho detto).
Diciamocelo chiaro e tondo, il contenuto è la base di tutto. E il contenuto non è solo la trama ridotta all'osso e che gira solo intorno ai personaggi principali, SherlocK e John. Il contenuto è anche e sopratutto il lato umano di cui John e Sherlock rappresentano una parte focalizzata.
Il lato umano e la sensibilità con cui è reso, ti giuro, è ciò che rende questa fic di un'unicità commovente. C'è una tragedia reale e tanti volti di personaggi che respirano ( keep breating, per l'appunto). C'è Joy, c'è Alice, c'è Michael Crew, c'è Edward, c'è Nicholas Ryder. Ci sono loro, con le loro reazioni, i loro caratteri, le loro paure, le loro speranze, le loro vite. Sono umani che pensano e soffrono. Sono lati umani che emergono nei momenti di crisi, non stereotipati, no, affatto.
Ispirati, sarebbe meglio dire. Ispirati alla realtà. Non sono controfigure, sono protagonisti delineati a tutto tondo, con un passato e un presente, e un futuro bramato.
Umani, credo non esista definizione migliore. Umani in una fanfic, che poi è finzione di una finzione dell'umanità. Che è una conquista, ed è già di per sé un elemento che dovrebbe essere lodato nella sua astratta semplicità, ma praticissima difficoltà.
Se dovessi farti un complimento su di loro, su ciò che di loro hai dato userei un aggettivo semplice e chiaro.
Simpatetica. Sei stata simpatetica fino nel midollo. Fin nei geni, anche se i geni non ce li hanno.
Simpatetica e, aggiungerei, per niente "patetica". Brutto gioco di parole ma rende bene. Perché spesso si sbaglia, nelle fic, trattando di problemi gravi, avvenimenti seri ( dalla droga alla prostituzione, da eventi catastrofici a malattie mortali) con una leggerezza che sfiora la mancanza pura di empatia. Oppure, cosa altrettanto grave, si estremizzano i sentimenti, le emozioni, le reazioni. Si accentua così tanto il lirismo ( ammetto di essere la prima a cadere in simili baratri) da rendere il tutto una minestra stucchevole. Sentita sì, ma troppo. Davvero troppo.
Ciò che manca quindi è l'equilibrio, è il saper calibrare il troppo e il troppo poco, donare una dimensione generale né cinica né patetica.
In questo io credo tu abbia raggiunto un traguardo indiscutibile.
Basterebbe citare il modo in cui Joy muore, in silenzio. In linea con il suo carattere, in linea con la tragedia. Se ne va in punta di piedi, senza discorsi finali strazianti sulla vita, l'universo e tutto quanto ( viva le citazioni random di Adams o.O), ma questo non rende meno doloroso o meno sconvolgente il suo trapasso. Anzi, direi quasi che è il silenzio, in questo caso, a pronunciare le parole di commiato migliori.
Scelgo un altro personaggio, solo per farti capire quanto io abbia apprezzato fino in fondo ognuno di essi ( non lo faccio per tutti,  anche se sarebbe più che giusto, solo perché il tempo languisce e io dovrei studiare, ma voglio assolutamente che questa recensione ti arrivi oggi... ho già ritardato abbastanza nel farla).
Nicholas. Nicholas non è solo l'eroe. Nicholas è una parte importante. Non perchè recupera John e si impegna a farlo, non per sua costanza, non per la sua interezza morale, non per tutto questo, ma per tutto questo e altro.
Perché è parte dell'affresco umano che hai dipinto, una variazione importantissima. Nella mia mente tutto si è delineato come in una piramide Ad un vertice c'è Michel Crew che rappresenta un po' tutti, un po' tutte le persone, tutta l'opinione pubblica ( tralasciando il fatto che è direttamente coinvolto a causa del suo ruolo, intendo) si occupa dell'evento, se ne preoccupa...ma rimane esterno. Un occhio esterno che rimane a guardare dal di fuori, attraverso le comunicazioni dei sottoposti, le telefonate e così via. Modi indiretti. Come noi quando guardiamo qualche catastrofe attraverso la televisione, partecipando certo con l'anima, ma rimanendo fisicamente discinti dal contesto.
Dall'altra parte, alla base della piramide c'è John, c'è Alice, c'è Ed e c'è Joy. Loro sono il fulcro. La tragedia che ha colpito. Ciò che la tragedia ha lasciato dietro di sé. Sono le ferite aperte, la parte lesa, isolata e protagonista diretta degli eventi.
Ecco questi sono i due estremi, in mezzo al quale gli altri personaggi si muovono, e la piramide nella mia testa è così.
Michale Crew
Nicholas- Lestrade-Mycroft(?)
Sherlock
John-Alice-Joy-Ed
E se Sherlock è lì dov'è l'ho messo è perché più ci si avvicina alla base più il coinvolgimento aumenta. Sherlock non è direttamente parte lesa, lo è indirettamente e non specifico nemmeno perché. Nella sua rappresentazione di figura umana Sherlock è tutte le persone che hanno un famigliare, un amico, un qualcuno coivolto.
Un cuore che sanguina a metà. Ma questo spero lo recensirò con la prossima, concentriamoci su Nicholas, perché è tutto partito da lì.
Nicholas è una via di mezzo. Non il pubblico che guarda, si intristisce e poi cambia canale né Sherlock che ci sta lasciando il cuore. Lui è coinvolto materialmente e fisicamente, per il suo lavoro e la sua sensibilità personale, ma perfettamente lucido poiché non coinvolto come Sherlock.
Nicholas non è solo l'eroe, come ho specificato prima, ma una specie di guida, un lampo di lucidità, un luce nel tunnel. Ma se all'inizio il distacco (di coivolgimento) è sottolineato anche dal suo stesso lavoro ( deve rimanere distaccato, non può farsi sopraffare, è il suo lavoro) , non rimane comunque a lungo. La sua figura si evolve nel corso di pochi capitoli e la sua empatia umana lo rende capace di comprendere Sherlock, come un essere umano. L'Ho messo con Lestrade non a caso. E con Mycroft. Tutti e tre sono preoccupati, ma la preoccupazione è in parte un riflesso dell'angoscia del detective. Su quello che succedesse nel caso "John fosse morto". Su quello che succederebbe a Sherlock se John fosse morto.
Nicholas è un tassello, un altro di questo stupendo mosaico umano.
E poi c'è Lestrade, quello di questo capitolo, che oh dice quella frase che è la condizione umana per eccellenza ( perdona le ripetizioni di questo aggettivo ma non ne troverei uno migliore nemmeno tra un milione di anni)... tutto quello che si può fare è continuare a respirare... cercare di sopravvivere, andare avanti come treni ( ehm non è humor nero) attraverso la difficoltà e l'ineluttabilità degli eventi.
Io personalmente trattengo ancora il respiro fino al prossimo capitolo.
Poi probabilmente potrò iniziare a respirare, innalzandoti un tempio per questo capolavoro di fic.
Dei complimenti non sono abbastanza, temo,
Tutto quello che posso dire è MERAVIGLIOSE.
Tu e la fanfic.

Ps: è praticamente un sottotitolo di tutto quello che ho detto, ma mi sono appena accorta di non averlo citato affatto. Stile magnifico. Lessico impeccabile. Che lo dico a fare che mi è piaciuto da morire? Non si capiva?



Darseey

Recensore Master
27/03/12, ore 11:09

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Anche per questa serie tv esiste la categoria "storie scelte" e sono più che convinta che All we can do (is keep breathing) debba figurare tra queste.
Cercherò di essere il più esaustiva possibile, ma non garantisco niente, in quanto ora ho appena finito di leggere il quarto capitolo, e questa lettura mi ha lasciato un vortice di emozioni da cui è difficile sbrogliarsi.
L'ambientazione: un punto focale del telefilm è proprio Londra, location originale dei capolavori di Doyle. Anche in questa long possiamo trovare una cura per le descrizioni degli ambienti, e io, nonostante non abbia mai visto la città, sono riuscita a figurarmi i vari luoghi, e in particolare la Tube - teatro di questo incidente.
Era come se ci fossi anche io lì dentro, e riuscire a calare un lettore in un ambiente del tutto estraneo non è cosa da poco.
I personaggi: sappiamo tutti che mantenere l'IC in una long è difficile, soprattutto se si parla di Sherlock Holmes e sentimenti. L'unico consulting detective del mondo è presentato in modo squisito, ed ogni sua azione ha una logica, ogni suo dialogo è esatto, il solito cervello pensante che però si blocca, perché John è incastrato lì sotto. E Watson, beh, è perfettamente lui.
Ci sono alcuni personaggi originali molto interessanti, con caratteri pieni di sfaccettature diverse. Sono semplici persone - innamorate, felici, speranzose, coraggiose - che si trovano coinvolte nel disastro. Sono umane con sogni, debolezze, paure. Non hanno niente di MarySue o Gary Stue.
Sono proprio quelle persone che incontri sull'autobus a volte. Reali.
Lestrade e Mycroft, con poche pennellate sono mantenuti perfettamente IC.
La storia: la trama è splendida. Originale, diversa da tutte le altre che ho già letto, narrata con cura e con studiata lentezza. Yoko sa prendere il lettore e portarlo man mano alla conclusione, aggiungendo ogni tassello del puzzle. Sei costretto a leggere tutte queste righe, senza riuscire a staccare gli occhi dallo schermo, perché la storia ti prende dentro.
Stile e lessico: sinceramente non so cosa scrivere qui. Sottolineo per prima cosa che non ci sono errori grammaticali, e che la storia scorre anche per questa correttezza. In più il lessico è esatto, calzante per le situazioni descritte (con termini medici che l'autrice ha ricercato, dimostrando anche qui una grande professionalità e cura per il suo scritto), e lo stile, come ho già detto prima, è accattivante e coinvolgente.
Ripeto - lo so che forse divento noiosa - nonostante la lunghezza la storia non risulta affatto pesante.
E' una sorta di vortice che ti prende e ti trascina giù nella Tube.
Non so come finirà, perché manca ancora un capitolo, ma so che la conclusione sarà degna di tutta la storia.
Spero che la mia richiesta di inserimento venga accettata; credo infatti che chiunque ami Sherlock debba leggersi questa fan fiction, perché racchiude in modo perfetto uno dei sentimenti più belli del mondo: il legame pressoché indissolubile tra Sherlock e John.

Recensore Veterano
26/03/12, ore 22:17

Ho letto questo capitolo. Poi ho cenato. Poi mi sono fatta un giro della mia stanza. Poi sono rimasta a fissare lo schermo per almeno cinque minuti. Ti dico tutto questo per farti capire come questo capitolo mi abbia davvero lasciato senza parole, come ho avuto bisogno di tempo per riprendermi e pensare razionalmente, per aprire questa pagine e iniziare a recensire una delle più belle storie mai lette.
Lo so, non è finita (manca ancora l'ultimo capitolo), ma mi sento perfettamente in grado di definire in questo modo questa storia perchè con questo capitolo hai già raggiunto livelli di perfezione che saranno davvero difficili da superare.
L'emozione che queste venti pagine hanno saputo regalarmi è qualcosa che non si può descivere.
Ormai pensavo di aver perso la capacità di leggere tanto senza fermarmi, ma in realtà mi sono accorta che si tratta solo di una questione di interesse. E la tua fanfiction mi interessa, mi interessa così tanto che venti pagine me le sono praticamente divorate. Ed è stato bellissimo, triste, angosciante, da farti venire le palpitazioni, ma comunque meraviglioso. Il tuo modo di scrivere, lo stile, il modo in cui scavi a fondo nei personaggi, così a fondo che sembra davvero di conoscerli da una vita e non solo i protagonisti, ma anche Nicholas, la piccola Alice, Edward, la povera Joy. Già mi sembra di avertelo detto nella recensione precedente, ma lo ribadisco: sono persone, hai creato delle vere persone, con una personalità e una storia, non sono solo comparse. Questa è una cosa che apprezzo tantissimo.
Ora vorrei procedere per personaggi, con uno schema.
Altrimenti non saprei davvero da dove cominciare: troppe cose da dire e troppe poche parole da utilizzare.
Sherlock: il suo è uno di quei personaggi che descriverli senza cadere nell'OOC è un impresa non facile, ma tu ci sei riuscita alla perfezione. E' descritto in maniera sublime e a 360 gradi. Non vediamo solo una parte di Sherlock, ma vediamo l'intero, tutto l'insieme. C'è la parte razionale, il cervello che cerca di subentrare ai sentimenti, cerca di schiacciarli, perchè sono solo una distrazione e perchè è qualcosa con cui Sherlock non sa che farci, non sa come gestirli. E' quella parte del corpo che rende Sherlock Sherlock, che lo rende cinico e superiore, che lo rende realista. E poi c'è il cuore, quel cuore che Sherlock non sa proprio come gestire, che gli batte forte, che lo fa stare in ansia e gli fa provare cose mai provate prima, che lo spaventa tanto da costringerlo a chiuderlo in un cassetto e a buttare via la chiave. Quel cuore che per una volta il cervello non riesce a vincere, quel cuore che batta la ragione e il realismo, per riempire il mondo di speranza. Per tutto il capitolo, in fondo, Sherlock non ha fatto altro che sperare.
Solo per poter vedere John un'ultima volta e poggiare la fronte contro la sua, per sentirlo respirare e sapere che è vivo, che la speranza c'è davvero e continua ad esserci. Come dice Mycroft, non è ancora finita.
John: quest'uomo è talmente umano che a volte ti chiedi sinceramente se esista davvero. Eppure esiste, perchè John è davvero così, è un eroe, uno di quegli eroi a cui Sherlock non crede. Lo è, perchè dalla prima all'ultima azione, tutto ciò che fa lo fa per gli altri. Ed è umano perchè in fondo anche lui fallisce.
La morte di Joy è stata tristissima, Mi piaceva come personaggio, mi piaceva come persona, mi piaceva il suo sogno di andare dalla vicina di casa per dichiararle  il suo amore, mi piaceva. E' morta. E John si sente in colpa, quando, povero cucciolo, in realtà non ha nulla di cui incolparsi. Però lo fa, perchè si sente impotente, perchè avrebbe tanto voluto poter fare qualcosa ma non può. Si sente in colpa non perchè non ha fatto niente, ma perchè non ha potuto fare niente.
Quando ha iniziato a sentirsi male, lo descrivi in un modo talmente realistico, tanto perfetto da far venire un magone stretto in gola che ti impedisce di respirare. Soffre eppure ancora pensa alla piccola Alice, rincuora Edward  e lo incoraggia a non perdere la calma. Tutto per gli altri, tanto che alla fine non si preoccupa neanche di star morendo, non più di tanto almeno, perchè tutto quello che riesce a pensare è che Sherlock rimarrà solo. Vuole dirgli che gli dispiace e non solo per il litigio del mattino, vuole dirgli che gli dispiace perchè, purtroppo, sta dimenticando la strada per tornare a casa.
Non so cosa hai deciso, ma sto pregando con tutta me stessa che non muoia. Non ce la posso fare a sopportarlo.
Lestrade&Mycrfot: apparsi poco, per ovvie e ottime ragioni, ma in quel poco li hai resi benissimo. Lestrade è preoccupato per John ed è preoccupato per Sherlock, per come reagirà. Vede il mondo che conosce crollare davanti agli occhi, ma non vuole. Vuole che tutto resti come, vuole che John sia salvo e vuole che Sherlock torni ad essere logorroico e un dolore nel culo come sempre. La teneressa del suo sorriso quando vede Sherlock chinarsi con la fronte su John l'ho quasi "sentita" sulla pelle. Lo amo troppo, punto.
Per quanto riguarda Mycroft, mi basta citare questo: "«Respirare »disse: «tutto ciò che possiamo fare, è continuare a respirare »."
E' una prerogativa degli Holmes essere dolorosamente realista.
IComunque vadano le cose, bene o male, alla fine tutto ciò che resta da fare è continuare a respirare. Continuare a vivere.
Complimenti, dal più profondo del mio cuore martoriato.
Baci.

Nuovo recensore
26/03/12, ore 20:22

Tu mi vuoi morta. Mi vuoi morta per davvero.
Questo per dire che sì, ho appena finito di leggere tutti e quattro i capitoli e sì, è stato il pomeriggio meglio sepso della mia vita. Che mia ha fatto versare pure un paio di lacrimuccie ma sicché, lo sanno tutti che sono sentimentale.
Allora. Da dove cominciare? Direi che partirò dal fondo, giusto per scrivere le mie impressioni a caldo: questa fanfiction è LA fanfiction.
È assurdamente bella, IC, sensata e lunga (oh dear God, proprio come piacciono a me!), e davvero ti meriti ottomila complimenti. Perché è un piccolo capolavoro, davvero, ed è davvero indescrivibile a parole.
Poi, passiamo a Sherlock. Sherlock. Cavolicchiolo (giusto per essere beneducata), quello È Sherlock Holmes! È lui, non c'è dubbio. È Sherlock, che magari sta cominciando a capire che John non gli impedisce soltanto di farsi oppiacei in casa, ma che è importante. Che è di più. Ed è bellissimo.
E poi c'è John. Che anche lui è qualcosa di indescrivibile, perché pensa sempre e solo a Sherlock, ed è bellissimo, e anche lui sta prendendo coscienza di un qualcosa...
E anche Nick è stupendo, fattelo dire. È stato proprio lui a farmi piangere, sai? Ma povera me, tipo. (anche senza tipo).
Eh... niente, davvero, solo che se tieni alla sanità mentale di una lettrice-appena-acquisita ti prego, ti sconguiro, aggiorna presto questa meraviglia, perché mi sta praticamente levando il fiato, e non posso davvero farcela a pensare a Sherlock in ansia o a John morto. Davvero. E te ne prego, davvero, dimmi che alla fine sarò felice e avrò una scena da happy ending drammatico (basta che sia happy eh, e con questo intendo miracolare il povero John). Ma se non vuoi l'happy endindg drammatico fa uguale. Cioè insomma, la mia capoccia finirà svariate volte sul pc, e io potrò considerarmi superstite alla mia prima long Angst, e potrò considerarmi un'eroina, che ha appena letto un capolavoro. E sarò contenta. Sarei più contenta senza un funerale, ma tanto il Capo sei tu, e puoi anche mandarmi a ranare dopo aver letto la mia recensione... sappi soltanto che avresti cinque giorni di depressione (e di conseguenza di eventuali verifiche andate male) sulla cosceinza. E non è una bella cosa, eh (è ora che devo iniziare a fare gli occhi da cucciolo per convincerti? ;D)!
Ma vabbè, a parte sroloqui fastidiosi tipici di me, lasciatelo proprio dire: hai fatto una meraviglia. E... e... boh, non lo so, ho esaurito le parole, sappi solo che starò col fiato sospeso finché non leggerò l'ultimo capitolo.
Posso fare una cosa estremamente fastiosa che non farei mai (ma, vista la situazione, sono costretta, e so già che mi prenderai a sprangate virtuali)? Puoi dirmi vaghissimamente - ma stai larga eh, tanto io me ne sto zitta. Sembro fastidiosa ma so tacere. - quando penseresti di pubblicare? No, ok, scusa, sembra che io ti voglia mettere fretta. Ma - davvero - la tua è una storia stupenda, la trama, il lessico, la struttura, TUTTO, mi sta facendo morire. 
E l'idea è geniale. E sto rosicando un pochino. E la dovrebbe leggere chiunque, davvero, sono tentata di girarla ad una mia amica (giusto per farla annegare un po' nelle lacrime come me) per condividerla perché... toglie il fiato. Per davvero.
Quindi boh... ti aspetto fedele al prossimo capitolo (in silenzio, perché come dicono i miei amici "tu parli troppo, babbea!")... complimentissimi!
Love,

BB

P.S. SI riconosce l'ironia disseminata nella recensione? Più rileggo e più mi sembro assillante e fastidiosa... scusami davvero, non è mia intenziona!
(Recensione modificata il 26/03/2012 - 08:25 pm)

Recensore Veterano
26/03/12, ore 18:22

Wow.
Ok, capisco di non essere il massimo dell'eloquenza, ma sono rimasta senza parole.
Raramente ho letto qualcosa di così avvincente, ben scritto, i momenti dell'incidente sono spettacolari come una sceneggiatura di James Cameron, se chiudo gli occhi vedo la galleria piena di polvere, i vagoni accartocciati, i calcinacci e tutto il resto.
Mi piace un sacco come John e Sherlock prendono coscienza di quanto sono importanti l'uno per l'altro proprio nel momento in cui potrebbero non rivedersi mai più, forse avevano dato il loro rapporto troppo per scontato e non si erano mai fermati a rifletterci sul serio.
Ma adesso avranno tempo di farlo, no? Perchè andrà tutto bene, vero?
*nasconde con noncuranza frustino da fantino dietro la schiena* XD

Recensore Veterano
26/03/12, ore 18:07

Venti pagine che ti tengono incollata alla schermo, mi viene da dire. Sarò ripetitiva ma veramente complimenti per questa bellissima fanfic. Non c'è altro da dire.
Prenditi tutto il tempo per aggiornare ovviamente, ma sappi che sono qui in attesa di sapere le condizioni di John! A presto.

Recensore Junior
26/03/12, ore 15:20

"E a spiegarle perché loro figlio si sarebbe chiamato John Sherlock Ryder."
Io trattengo il fiato dal primo capitolo e quando ho letto questa frase ti giuro che mi son sentita un groppo in gola.
Che dire? Anzitutto che dovrei essere io a chiederti se lavori per la Tube londinese! Ma tralasciando gli aspetti tecnici della storia, che mi ha davvero mozzato il fiato, e il modo in cui scrivi (il fatto che siano capitoli lunghi non importa. Sono scritti davvero bene e scorrono facilmente! Anzi, falli più lunghi xD), davvero, il rapporto che hai reso fra Holmes e Watson è bellissimo! Sono così...dolci è sbagliato e riduttivo, ma non mi viene altro termine!
E anche Mycroft e Lastrade ...*w* andrò a leggermi qualche FF su loro due!
Complimenti davvero! Aspetto trepidante il prossimo capitolo!

Recensore Master
26/03/12, ore 13:47

Sono venti pagine magistrali in cui si concentra di tutto: angst, sentimenti forti, speranze, desideri e rimpianti. Ho ancora i brividi! A tratti sei riuscita a commuovere sinceramente una trentaquattrenne T^T fai un po' tu...
Magistrale il modo in cui all'inizio Sherlock cerca di arginare il panico dilagante, scandagliando le vite di alcuni sfortunati che sono morti nello schianto e, attraverso la tua descrizione, così limpida e precisa, è sembrato anche a me di vedere la manager ben vestita, il padre in visita al figlio ed il giovane punk, e di scorgere un lampo della vita di queste persone normali, comuni, che, diamine, non hanno fatto altro che prendere la metropolitana in un giorno qualsiasi delle loro vite, vite risucchiate in una di quelle cose che uno si dice sempre "Ma figurati se va a capitare a me." Anzi, "Figurati se va a capitare" in generale.
E sembra tutto come sempre, come se Sherlock fosse su una delle solite scene del crimine, ma non è così. In lui c'è una diga che argina i sentimenti, ma ormai quella diga presenta una crepa evidente e la diga sta per cedere. Sherlock ha ormai compreso una cosa che sapeva da tempo, cioè che John gli è indispensabile per vivere, perchè John lo protegge da se stesso, da quell'autolesionismo latente (l'accenno all'uso di cocaina, la "brillante" idea del consulting detective di distillare il laudano) che minaccia di prendere il sopravvento quando Sherlock è annoiato. John, come dici tu, si è insinuato piano, in punto di piedi nella vita di quest'uomo che non credeva possibile avere dei legami con qualcuno, combacia con lui perfettamente, mitiga le asprezze del suo carattere, lo supporta e ha creato con lui un legame unico. Che poi sia un rapporto di amore, di amicizia, che sia una bromance o altro, giusti a questo punto non è assolutamente necessario etichettarlo sotto una definizione, anzi, è inutile e superfluo: è un rapporto unico e speciale, che funziona solo tra loro, Sherlock e John.
Ed è bellissimo vedere come le loro riflessioni siano così simili.
Dennis e Nick: due eroi quotidiani, due di quelli che, assieme alla squadra, quando capita una di quelle cose che "figurati se va a capitare a me" sono lì, in prima linea, a rischiare la vita, a mettere la salvezza degli altri al primo posto, davanti a loro stessi e ai propri affetti. Stupendo il giuramento che fa Nick a Sherlock, di ritrovare John a tutti i costi... oddio, ho voglia di ringraziarlo di persona... sarà grave?
E veniamo alla parte più angst *sospirone*: triste, angosciante, ma senza patetismi. Mi è dispiaciuto molto per Joy. In realtà avevo intuito che la ferita era grave (E.R. docet che lesioni di quel tipo vanno curate al più presto. Di fatti, normalmente negli incidenti stradali, ove è possibile, si interviene subito con gli elicotteri, proprio perchè il ferito arrivi subito in ospedale) e mi si è stretto il cuore nel vedere John che si addossa colpe che asolutamente non ha. Egli stesso è ferito, non ha uno straccio con cui operare (paradossalmente è in una situazione peggiore di una zona di guerra: almeno lì, come dottore militare, aveva con sè un kit di pronto soccorso) e curare i feriti, ha fatto del suo meglio, e anche di più, ma lo stesso non riesce a darsi pace. Caro John, sempre così buono e premuroso! La parte che mi ha commosso di più è stato quando si riscuote e cerc di aiutare il cuore di Joy, fino all'ultimo, anche quando non ci sono più speranze. E poi il suo fisico cede di schianto, non prima di aver rivolto un ultimo pensiero a Sherlock.
E ora? La stessa domanda che ha fatto Lestrade a Mycroft (bellissimo il loro scambio di battute iniziale "Signor Holmes" - "Ispettore Lestrade" che sottointende, oh se sottointende XD) ce la poniamo anche noi.
Ci sediamo in un corridoio del Royal London Hospital e aspettiamo. Respiriamo ed aspettiamo la fine di questa avventura., aspettiamo con fiducia, ma anche con una punta di timore perchè, Joy ce l'ha dimostrato, nonostante tutti i nostri sforzi, nonostante tutta la nostra volontà e anche se a casa ci aspettano sogni e speranze, non è detto che il destino sia d'accordo con noi.
(Recensione modificata il 26/03/2012 - 01:54 pm)

Recensore Veterano
26/03/12, ore 12:54

Adoro la tua storia, davvero!! *.*
é incredibile come tu riesca a farci vivere la scena, l'anisa dei personaggi, i momenti di dolcezza!!
Sono rimasta l'intero capitolo con il fiato sospeso e ora sono ancora più agitata dalla possibilità che John lasci Sherlock da solo (Non oso immaginarlo, no no no -.-)
Non vedo l'ora del prossimo aggiornamento...
A presto
Rora

p.s: Continua pure a essere più prolissa che puoi... a noi lettori fa molto piacere! ;)

Recensore Master
26/03/12, ore 12:18

Stamani ho aperto la pagina di EFP nella speranza che avessi aggiornato: ho avuto fortuna!
(In realtà, la apro ad intervalli regolari per lo stesso motivo, ma son dettagli).

Comunque, mi viene da piangere. Per la felicità, credo. Io amo questa fanfic e non so per quanto potrò sopravvivere in attesa del prossimo capitolo. ç^ç (Spero aggiornerai il prima possibile, perché non ce la posso fare, ecco. .__.)

Questo capitolo è uno splendore. E' tutta la folla di personaggi secondari - perfettamente caratterizzati - che vedono gli avvenimenti dal loro punto di vista, che rende questo scritto qualcosa di particolarissimo e perfetto ed emozionante.
Per il resto, mi è sinceramente dispiaciuto che Joy non ce l'abbia fatta: mi stava decisamente simpatica. Pensavo davvero che ce la facesse a tornare a casa e dichiararsi alla sua coinquilina. Scema io che cerco il lieto fine per tutti, in mezzo a disastri ferroviari. Io me la sono cercata e tu hai fatto benissimo; perché è questo che può succedere, quando hai un palo di ferro in una gamba.
(In tutto questo, mi dispiace per John: non bastava l'emorragia interna - !! - ci mancava il senso di colpa!). 
E, oh, quel "devi dirgli che può tenere le mie dita nel frigo, se vuole" (con tutte quelle frasi mai dette in mezzo, ovviamente) è, non solo, pura poesia, ma la più divertente dichiarazione d'amore che abbia mai letto. (Voglio dire, non so se io vorrei che qualcuno tenesse le mie dita nel frigo, un giorno. Non ne sarei molto contenta, anche se a me non servissero più. E' un misuratore d'amore la rinuncia delle dita - o di qualsiasi altra parte del corpo? Immagino che Sherlock sia un caso a parte, in effetti).

Il finale è stato meglio di quanto osassi sperare. Già quell'accenno a Harry e Mrs. Hudson - mancante di dettagli tutti sottointesi - è perfetto - non mi aspettavo nulla di meno - e fa presagire quella comunicazione finale di Mycroft (perché no, non bastava il disastro ferroviario! E, attenzione: non mi sto affatto lamentando dello sviluppo! XD).
La scenetta finale di Sherlock che appoggia la sua fronte su quella di John, poi, è puro amore, ecco. (E descriverla attraverso gli occhi di Lestrade, poi, è stata la scelta migliore).

Quindi, ancora tanti, tantissimi, complimenti per quest'ottimo scritto - e spero davvero di leggere il prossimo capitolo il più presto possibile! ;D