[Morte di un personaggio principale]
Un pomeriggio mentre ci beavamo del tepore primaverile, sentimmo Johnny Cash in lontananza.
You are my sunshine, my only sunshine
You make me happy when skies are grey
You never know, dear, how much I love you
Please don't take my sunshine away
Pensai a quanto fosse azzeccata quella canzone, in quel particolare momento della mia vita. Adesso, da sei mesi a questa parte, non riesco più ad ascoltarla.
“Ti amo, Tony.” Gli avevo detto, accarezzandogli il volto. Glielo dicevo tutti i giorni, avevo paura di non dirglielo mai abbastanza.

Sollevò gli occhi sulla porta dirimpetto al salone: un rettangolo di legno scuro, costantemente chiuso da una serratura specifica di cui solo Howard aveva la chiave, una stanza speciale solo cui Howard aveva accesso e da cui, ogni tanto, se vi appoggiava furtivo l’orecchio, Tony aveva sentito provenire pigolii e versetti di macchinari, nastri che giravano, pulsanti che venivano premuti, fogli che venivano strappati.
Quando aveva chiesto alla madre cosa si nascondesse dietro la porta, Maria gli aveva risposto che era la camera di Capitan America, la stanza in cui il soldato riposava in attesa di essere trovato.
E anche se sapeva benissimo che Steve Rogers non poteva essere davvero lì, Tony non fu in grado di mettere a tacere quella vocina che gli diceva come, se davvero il padre avesse deciso di mandare a monte il progetto di recupero, sarebbe stato meglio dirgli addio come si doveva ad un eroe suo pari.

[ Tony-Steve ]

Lui non amava, non poteva amare, era troppo egoista, troppo egocentrico – quante volte glielo avevano detto? – se però avesse potuto, ormai ne era certo, avrebbe dato tutto sé stesso unicamente a Steve (ma forse l’aveva già fatto e non se ne era accorto fino a quel momento).
[Post Civil War]

Partecipa al contest natalizio di Efp Madness
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«Tony, vieni qui, facciamo una cosa insieme.»
«Cos’è questa cosa?» chiese con voce lasciva dall’altra stanza.
«Vieni qui e lo vedi.»
Uscì dall’ascensore già sfilandosi la maglia scura.
«Ma che stai facendo?» lo fermò il biondo con espressione confusa.
«Mi sto spogliando, che domande. Tu piuttosto cosa ci fai vestito?»
«Perché non dovrei essere vestito? È dicembre, fa freddo.»
«Non mi hai detto di venire per, beh, venire?»
«No!» esclamò scandalizzato, arrossendo in modo adorabile «Ti ho chiamato per fare l’albero.»

Partecipa alla Red Week indetta da Sclero Stony.
Steve e Tony si trovano a consumare il loro amore in un motel.
Sono soli, alle prime armi, e con una borsa piena di oggetti che li aiuteranno nell'esplorazione della loro prima volta.
Steve/Tony

[College!AU]
Tony è un nerd atipico, conta i giorni che lo separano dal MIT e si ubriaca alle feste.
Steve è il capitano della squadra di basket, fidanzata perfetta, vita perfetta. All'apparenza.
Che succede quando questi due mondi collidono?

La prima cosa per cui Tony si era lamentato era stato quell’assurdo grembiule a stelle e strisce che era costretto ad indossare ogni santo giorno. Per non parlare della maglia rossa con su scritto “benvenuti al Williamsburg Diner”, con tanto di punto esclamativo e smiley. 
(SOSPESA)

Quando Steve viene ferito gravemente alla testa durante una battaglia, Tony vede l'opportunità di stare vicino alla persona che segretamente ama da mesi.
Ma la ferita di Steve è più grave del previsto, e al suo risveglio non ha più alcuna memoria della sua vita nel ventunesimo secolo, e nemmeno di Tony.
Ricorda invece un altro uomo, uno che gli assomigliava molto e con il quale aveva condiviso cose che Tony non avrebbe voluto conoscere.
Past Howard/Steve Steve/Tony

Quello che succede a villa Stark quando Tony si rintana in laboratorio più del dovuto.
Steve, di certo, non gliela fa passare liscia e non è detto che al miliardario, genio, playboy e filantropo dispiaccia.
[Accenni da Iron Man 3]

Seguito di "Chrysalis"
Adesso che Steve ha accettato l'identità del suo fidanzato si è trasformato in un vero esperto sul mondo dei transgenere, ed è diventato molto protettivo nei confronti di Tony.
Ecco perché ha deciso di restare con lui durante e dopo l'operazione finale, quella più importante, che lo farà diventare un uomo a tutti gli effetti; e sempre per questo si ritrova per la prima volta a difenderlo dagli attacchi verbali di Justin Hammer, un ex-spasimante di Tony quando questi era ancora una ragazza.
Warning: personaggio transgenere.

Tony non aveva mai fatto caso ai gusti sessuali di Steve Rogers. Conviveva con lui da anni, eppure ancora adesso non sapeva se il biondo preferisse gli uomini o le donne.
Quando Bucky Barnes, loro comune conoscenza, gli instilla il dubbio che Steve non sia assolutamente interessato al sesso decide di verificarlo di persona, ottenendo una reazione alquanto curiosa. Cercando spiegazioni, Tony viene a sapere che Steve potrebbe essere demisessuale.

E’ buffo che mio padre mi abbia donato l’unica cosa che non potrò mai avere.
So che è sbagliato, Steve, ma adesso voglio morire, sulla tua bocca, sbagliando.

Navigando su Internet è possibile trovare chat-room come quella, che raccolgono individui accomunati unicamente dal desiderio di porre fine alla propria vita: sono i "Suicide Pacts".
Sei persone ne hanno trovata una.
Un ex-bambino prodigio, un ragazzo con il complesso del sopravvissuto e una top-model creata artificialmente in sala trucco sono solo la metà degli individui che affollano di scritte colorate e nicknames fantasiosi la pagina nera dei loro computer. Tutti con un unico obiettivo: suicidarsi insieme.
Per sapere se succederà davvero? Per conoscere il come, il quando e il dove? Basta entrare nella chat.

«Non farla tragica?!» Lo interruppe Steve, con un acuto degno di nota, agitandosi sempre più. «Siamo bloccati su questa cazzo di seggiovia, sospesi a trenta metri d’altezza, e tu mi dici di non farla tragica?! Cristo!» E sì, era davvero molto alterato.

Non aveva dovuto pensarci sopra, né ponderare i pro ed i contro, lo aveva voluto più di qualsiasi altra cosa. Steve aveva un progetto di vita e lui voleva farne parte.