Non pensi mai a qualcosa, ma poi diventa il tuo chiodo fisso. Akira Sendo non ha mai pensato all'amore o a qualcuno di particolare, ma da un momento all'altro i suoi pensieri si catalizzano su Kaede Rukawa. Le voci sul suo conto lo proteggono da persone che indaghino sulla sua situazione sentimentale. Le voci lo vorrebbero un don Giovanni di prima categoria, invece è un normale adolescente, romantico come il giorno in cui è nato, alle prese con i pensieri sul figlio dell'inverno Rukawa.

Sono passati dieci anni dalla fine del liceo, Hisashi Mitsui è diventato un professionista talentoso e riconosciuto. Può dimostrare al mondo di avercela fatta, eppure il successo non basta a renderlo felice. Mitsui è solo. Durante una delle sue serate solitarie incontra Akira Sendoh, recentemente rientrato dagli Stati Uniti.

“Ti piace quello che vedi?”
Mitsui gli aveva rivolto un ghigno sfacciato e gli aveva fatto deliberatamente scorrere addosso uno sguardo impertinente, con lentezza esasperante. “Non saprei, vedo ancora troppi vestiti.”
Si colloca subito dopo il capitolo 4 di “A piedi nudi sulla sabbia”. In un certo senso.

[MitSen] [SenMit] [MitKo] [SenKosh] [Altri]
Quando una storia importante inizia, si pensa che durerà “per sempre”. E’ semplice istinto, nonché il desiderio che il sentimento che si prova, così profondo e intenso, sia eterno. Nessuno, però, è in grado di prevedere cosa la vita riservi ad ognuno di noi. A volte un incontro, voluto o meno dal caso, può cambiare la nostra intera esistenza, mettendo in discussione tutto ciò in cui abbiamo creduto fino ad allora. Forse qualcuno la penserà in modo diverso, ma la realtà è che i sentimenti non si possono comandare, hanno vita propria, e l’unica cosa che si può fare è seguirli fino in fondo, nel bene e nel male.