Draco e Harry hanno una storia. Una storia che ha impiegato quasi sei anni per sbocciare e che tutt'ora è segreta, tormentata, travolgente. E pericolosa. Sì, perchè Draco è stato marchiato ed è un mangiamorte. Lavora per il Signore Oscuro. E questa storia tra lui e Harry non dovrebbe assolutamente esistere.
Ma l'amore non può essere fermato, ed è pronto ad andare contro tutto e tutti!
La mia prima fanfic! Spero solo che vi piaccia e sarei molto molto felice se lasciaste un commentino, anche solo per darmi dei consigli per migliorare! Buona lettura!

Nel 1980 nacque una delle sorelle Lestrange: Sofia, la primogenita Corvonero. Nel 1981 nacque la seconda: Marilisa la sorella Grifondoro.
Un colpo basso per la madre e il padre, sapere mentre si trovano in carcere, che le loro pargole non appartengono a Serpeverde.

Andromeda sospira e si passa una mano sugli occhi, stanca.
-Serve una mano?- chiede una voce dolcemente.
Lei alza lo sguardo e incontra due occhi castani e una zazzera bionda.
Ted Tonks le sorride gentilmente e profuma di buono, mentre l’aiuta a prendere il bagaglio.
-Come sei dimagrita, Andromeda...- mormora con una strana espressione dispiaciuta, sfiorandole la spalla con il dito, appena, quasi temesse di romperla.
Andromeda sussulta al suo tocco, sentendosi arrossire.
Se si innamorasse di un Sanguesporco, specialmente ora che sua madre è morta da un solo anno, sarebbe la fine.
È la fine, dunque.

Ambientato nella generazione dei Malandrini... Perchè non possono esistere anche le Malndrine? Quattro ragazze, completamente fuori, quattro ragazze "normali" ad eccezione della Magia, la cui specialità è ficcarsi nei guai. Tra studio, incantesimi, amore, amicizia, tradimenti, delusioni, sesso sogni e tante regole infrante, 4 adolescenti che assomigliano tanto a quelle reali, ma che sono magiche e frequentano Hogwarts e che il tempo libero lo passano nel campo da Quiddich, anzichè su Facebook! Read&Enjoy|| In alcuni punti la storia diventa erotica, ma non sempre, e comunque NON è un porno, esiste anche una trama!
-Perché dovrei averlo fatto?-. Domandò Selene con un’aria da finta innocente, mentre prendeva un bicchiere in plastica e, riempiendolo d’acqua, lo beveva. Col busto leggermente inarcato stava appoggiata con la schiena al tavolo, i piedi poggiati a terra con una gamba leggermente piegata e sorseggiava l’acqua con le labbra quasi serrate: anche in un gesto così naturale, Sirius pensò che non l’aveva mai vista così adulta. Istintivamente, il suo sguardo, dopo essersi soffermato sulle forse infantili corna da diavoletta tra i capelli di lei, istintivamente si posò sulla sua felpa rosso fuoco: stava crescendo, lei e anche il suo seno, un poco accennato, che poteva essere una prima scarsa, ma bastava a gonfiare la cernierina della felpa.
-Allora, ci sei?-. Selene schioccò le dita ad un millimetro dagli occhi di Sirius, che scosse la testa accorgendosi di avere un’aria incredibilmente ebete e pensierosa. “Oddio Sirius, che cazzo fai?” Si disse nella sua testa, mentre sorrideva fintamente a Selene, strano ma verso, persino lui si trovava in imbarazzo in quel momento. “Guardi le tette ad una bambina?”. Sentì l’impulso di prendersi a schiaffi da solo, mentre cercava di ricordarsi di cosa stessero parlando prima che lui cadesse in trance. Ah si, lo scherzo. Se aggiungete la storia, la leggete, o anche solo vi affacciate alla pagina, per favore COMMENTATE sia che vi piaccia o che non vi piaccia, perchè a voi non costa nulla e io ci metto veramente l'anima a scrivere...

Le tre bambine erano sedute sui divani posti dall’altra parte della grande sala. Lì vi era più luce ed allegria; le tre confabulavano fra loro per poi ridacchiare sommessamente, ben attente a non farsi sentire o vedere dalla madre. La più grande era Bellatrix, aveva sette anni ed era una bambina bellissima. Ira e vergogna si leggevano nei suoi occhi molto espressivi, spesso lanciava sguardi carichi d’odio e rancore verso la madre. Andromeda aveva cinque anni e fisicamente assomigliava molto alla sorella, ma quando sorrideva vi si poteva scorgere una traccia di bontà ben rara nei Black. Narcissa quel giorno compiva tre anni. Seppur piccola non le fu risparmiato l’abito elegante di pizzo nero.