Ho smesso di pensare che tu fossi il mio ossigeno, e quel puzzle alla fine lo sto completando.

E allora questo girotondo di parole dette, che ne celano di pių profonde ma troppo spaventose da pronunciare o da scrivere, loro due lo continuano, nonostante a Ralph inizi a far male la testa per tutto quel vorticare intorno al non detto, e a Martin viene quasi la nausea da quanto si sente saturo di emozioni e paura.

Dopo l'after Party dei BRITs, Harry torna a casa.
Ma si sa, casa ha un significato diverso per tutti.
"Ti chiedi cosa vuol dire casa adesso, mentre inciampi nel secondo gradino del portico, con la pianta grassa che sta morendo e le luci spente.
Hai riso, sudato, parlato, mangiato e bevuto.
Hai anche quasi mancato una premiazione, ma tanto volevi solo essere lė insieme a loro, con Liam brillo che rideva ad occhi chiusi, il tatuaggio nuovo di Zayn, le stampelle di Niall lasciate a chiunque per gironzolare saltellando.
E Louis."

Cinquatadue erano le lentiggini sulla guancia destra di Camille, quarantasette quelle nella guancia sinistra, ventitrč quelle sul naso. Calum le aveva contate con cura.
Ventiquattro erano le sigarette che il posacenere ospitava, il rossetto rosso che macchiava la cartina bianca testimoniava che quattordici erano state fumate da una ragazza. Le altre erano sicuramente frutto di Michael.
Sette bottiglie vuote di vodka e dodici cicchetti di rum. Probabilmente Luke non aveva mai bevuto cosė tanto in vita sua.
Un biglietto di sola andata era appoggiato alla scrivania di Ashton e il ragazzo continuava a ripetere "non lo voglio sapere". Tre fazzoletti Kleenex erano nel cestino e il quarto in mano di Arianna.
Era tutta una questione di numeri.