Denise è una ragazza come tante, brillante, simpatica e ... innamorata della persona sbagliata.
Catapultata in un progetto insieme ad un collega che non sopporta, imparerà quanto i dettagli facciano la differenza.
Anche in amore.

Jenny ha ventisette anni, dopo tanti sacrifici finalmente ha una carriera ben avviata e una nuova vita a Chicago, ma quando suo padre ha un incidente sul lavoro è costretta a impacchettare le sue cose e tornare a casa per prendersi cura di lui durante la riabilitazione.
In Georgia, dove è cresciuta e dove non ha più rimesso piede da cinque anni, da quando, esattamente, lei e Neil per usare un eufemismo si sono lasciati. E ora, dopo cinque anni, eccola lì, Jenny, a Senoia; e eccolo lì, Neil, che sembra deciso a starle tra i piedi per il puro gusto di irritarla. O forse più verosimilmente lui cerca solo di essere gentile, mentre Jenny ci prova gusto a indispettirlo il più possibile per dimostrargli che è andata avanti senza di lui.
Mi manca l'aria, sarebbe così semplice illudermi che lui fosse diverso.
"Che ti prende, Jenny?" mi sbarra la strada, mentre cerco di rientrare.
"Basta, è arrivato il momento di smetterla." gli dico, mettendo nelle parole tutta la mia frustrazione, tutto il bisogno che ho che siano le ultime che gli rivolgo.
Abbassa le spalle e mi lascia passare, questa volta funziona davvero, Neil non torna nel locale.

Lei è Clarissa Moore, una ragazza di diciannove anni.
Lui è Cameron Way, un ragazzo di ventidue anni.
Lei studia lingue all'università.
Lui studia psicologia.
Lei lavora in una biblioteca, ama leggere e scrivere.
Lui ama disegnare.
Lei è timida, ingenua.
Lui è freddo, diffidente.
Lei è insicura di se stessa, ha una bassa autostima, alcune volte quasi assente. Non ha mai avuto relazioni con i ragazzi.
Lui è consapevole del suo fascino, ma preferisce la solitudine.
Lei ha dei semplici occhi marroni che nascondono miliardi di sentimenti.
Lui ha gli occhi grigi, come le nuvole, e contengono un passato più scuro del nero.
Lei vuole aiutare lui.
Lui vuole aiutare lei.
Riuscirà Clarissa a far entrare un raggio di luce nel mondo buio di Cameron?
Riuscirà Cameron a creare un mondo perfetto che Clarissa ha sempre sognato?

Lei:una biondina che dice tutto ciò che le passa per la testa.Bella,sarcastica,intelligente e amante dei bambini. Odia le persone presuntuose ed è cintura nera di Judo, Taiquando,Karate,Jujizu e ha fatto box per due anni e se la cava anche con la spada.
Lui:moro,misterioso,ricco,viziato,egocentrico,presuntuoso,tratta tutti come zerbini e non se ne preoccupa minimamente.
Cosa succederà?

Lei, Emiliana O'Connor, è un'architetto arrogante ed impudente. Diligente e puntuale sul lavoro ma ritardaria nella vita reale. Dopo una storia che l'ha vista uscire di scena con i pezzi di un cuore in frantumi non riesce più a fidarsi degli uomini. Non ne vuole proprio sapere.
Lui, David James Gandy, è un modello/fotomodello di fama mondiale. Il suo fascino conquista milioni e milioni di donne, ma nonostante questo lui ne vuole una in particolare. Vuole l'architetto arrogante.
Tra litigate, corteggiamenti insistenti e proposte che dovrebbero essere censurate qualcosa fiorirà tra i due.

Irene è una neolaureata la cui vita sta andando a rotoli: non trova un lavoro fisso degno di essere chiamato tale, e ha da poco perso la mamma, Elena, che era malata di cancro. La depressione rischia di farla crollare, ma la madre, non volendo lasciare la figlia completamente sola dopo la sua morte, si è messa in contatto con il padre di Irene, che lei non ha mai conosciuto, un americano che deve la sua ricchezza a dubbie attività imprenditoriali. L'uomo, Benjamin Reed, credendo inizialmente che Elena sia una delle solite ex fiamme in cerca di soldi facili, manda il proprio collaboratore, CJ, a spiare Irene; accertatosi che quest'ultima è effettivamente sua figlia, accetta di ospitarla nella sua villa di Miami, dove la ragazza cercherà di ritrovare se stessa, la serenità, l'affetto di un padre mai conosciuto e forse anche l'amore...
***
Dal cap. 4: «Quello che hai fatto è disgustoso» sentenziò tirando leggermente su con il naso.
Il ragazzo fissò per un attimo la propria tazza, poi alzò di nuovo lo sguardo su di lei e si strinse nelle spalle.
«Non posso farci niente. Sono americano».