Sasuke è riuscito a cambiare la propria vita, in qualche modo. Una notte, di ritorno a casa, si imbatte in una ragazza bisognosa d'aiuto. Per la prima volta, sarà lui a tendere una mano in soccorso. Ma chi, fra i due, ne uscirà migliore?
Dal testo:
Da quando l’aveva conosciuta, aveva a malapena sorriso. Gli aveva ricordato terribilmente se stesso, ed odiava quella parte di sé, così abituata al dolore da non riuscire più a sentire nient’altro. Capì che l’aveva aiutata solo perché un tempo anche lui era stato aiutato ad uscirne. Altrimenti, sarebbe affogato.
Perso nei suoi pensieri, non si accorse della mano di lei, che si era avvicinata a lui per sfiorargli una guancia. Non scacciò la mano, anzi, lasciò che gli accarezzasse la barba irsuta, ma la guardò in un modo che, stranamente, la fece bloccare.
«Scusa.» disse lei semplicemente, un sorriso dolce che lasciò il moro di sasso.
[Angst][YinYang][PassatiDolorosi]
Partecipante al concorso "Three: is a magic number" indetto da Sasuk8 e al "Love is Painful - Naruto Contest" di Angie96 sul forum di efp.

Louis Tomlinson.. Il tipico ragazzo, apparentemente etero, che si diverte a prendere in giro i più deboli. Harry lo odia fin da subito. Certo si, prova davvero un attrazione fisica per quell'ragazzo, ma suppone che tenersi alla larga sia meglio, sai.. per evitare eventuali problemi.
Ma tenersi alla larga sembra quasi impossibile soprattutto quando, una sera, viene all'occorrente di uno dei più oscuri segreti di Louis..
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**Preso dal capitolo 3**
Louis rimase pietrificato quando vide il riccio. Voleva scappare, ma non sapeva come. Credeva fosse solo un allucinazione per la troppa birra, ma quando il riccio mise le mani sui suoi fianchi e gli sussurrò un -"Ciao Louis"- al suo orecchio, capì che non era un allucinazione. -"Tu cosa ci fai qui?"- urlò Louis allontanando il riccio con uno spintone.
-"Beh. Dovrei chiedertelo io questo"- disse Harry avvicinando il liscio e facendo sfiorare prepotentemente i loro bacini.
Erano vicini, troppo vicini. Louis riuscì a sentire il suo profumo e il suo alito che sapeva d'alcool, e si maledisse perchè gli piaceva, gli piaceva molto.

Ero da sola. La mia migliore amica era una lama di metallo che non faceva che recarmi dolore. Nessuno poteva capirmi. Ma forse nemmeno io potevo.