Avevo solo sei anni quando mia madre morì.. avevo ancora mio padre che purtroppo morì anch'esso quando io avevo solo quattordici anni, da quel freddo due Novembre la mia vita cambiò. Vivevo in orfanotrofio e a sedici anni riuscirono a trovare zia Emily che mi adottò e mi portò a vivere con lei a Miami. Da quel giorno la mia vita cambiò, potevo dire di essere felice però non lo ero, sì, niente orfanotrofio, però sentivo la mancanza di mio padre.. e come se non bastasse ero la ''sfigata'' della scuola..

ciao a tutti sono lia e ho 17 anni vivo in italia con mia madre mio padre e il rompi cojoni di mio fratello luigi che ha 15 anni il mio sogno è girare il mondo e incontrare il mio idolo justin bieber, anche se per ora devo accontentarmi dei master (prova di lavoro) anche se non ne ho fatti ancora...
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
tratto dal cap.1
Ryan: prepara le valigie si parte per i master
io:ryan non dire cazzate...
Ryan:lia davvero ci hanno scelto
io:ma è fantasticoooo
******************************************************
nessuno dei due sapeva cosa sarebbe successo eccetto il destino che realizzerà il sogno di lia una semplice belieber
hola ciaoo gentee sono nuova e cercherò di aggiornare sempre anche perchè anke io leggo le FF quindi so cosa significa l'attesa spero almeno di ottenere 1 recenzione per capitolo non chiedo molto no?
P.S:io rispondo alle recenzioni
un baciooooo

ATTENZIONE: QUESTA STORIA E' IL CONTINUO DI ' THE BEST FRIEND OF MY BROTHER'
**
-Sai perché quelle ragazze urlano?- chiesi a Maya, si stava scatenando il putiferio in quella discoteca. Strano.
Annuì distrattamente- si dice che ci sia un ragazzo famoso, ma non so chi sia- disse vaga.
-E’ Austin Mahone!- disse una ragazza alle nostre spalle, probabilmente aveva udito la nostra conversazione.
-Che cosa?- esclamai. Alzai lo sguardo ed incontrai i suoi occhi. Era lui, con la maglietta verde, quello che ho trattato male. Perché iniziai a sentire caldo improvvisamente? dovevo andarmene da lì dentro prima che si accorgesse di me. Dopo quattro lunghi anni, finalmente ero quasi riuscita a voltare pagina, e lui che fa? Ritorna a Miami.
C’è qualcuno lissù che vuole il mio male.

«E tu smettila di fare la troia». Mi irriggidisco a quelle parole.
Non so spiegarvi come, ma la mia mano colpisce la sua guancia con una forza tale da farlo voltare.
Ringrazio mentalmente che fosse buio, non volevo che vedesse me piangere.
«Allora vai via, non perdere tempo con questa troia» tiro su col naso.
Le sue mani prendono la mia mascella e le sue labbra premono sulle mie.
La mia mente si offusca a quel gesto e non agisco.
Con un gesto secco le grosse mani di Harry finiscono sul mio piccolo bacino, circondandomi.
Poggio le mani sul suo petto cercando di reagire, ma di conseguenza Harry mi stringe di più.
Dovrei essere molto confusa, dato che non lascio più le mie labbra serrate e le nostre lingue si intrecciano.
Stavo abbassando le mie difese e questo non poteva succedere, è la regola.