Questa è la storia di una donna che deve imparare ad amare;
di un ragazzo che deve imparare a lottare;
di un uomo che deve capire quando arriva l'ora di arrendersi;
e di un bambino che deve ancora scoprire cosa vuol dire essere amati.
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«Tu mi hai salvato la vita.»
«Tesoro mio, tu me l'hai ridata.»
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ATTENZIONE: In questa storia i ragazzi non sono famosi.

"Ho visto i giorni passare. Ho visto l’alternarsi del giorno e della notte, ogni giorno. Ho visto arrivare la neve, e poi ho visto il sole primaverile che è venuto a scioglierla. Ho visto più volte le candeline sulla mia torta spegnersi, senza che io fossi davvero lì per gioire con la famiglia e gli amici. Ho visto i palcoscenici di molti teatri, ma su nessuno mi sono davvero emozionato. Ho fissato la mia porta, sperando che tornassi indietro. Ma i secondi sono passati, imperterriti, e le lancette si muovevano senza lasciar scampo alla mia speranza. Ho pianto, sperando che la tua mano si poggiasse sulla mia spalla e tu mi dicessi: “Va tutto bene”. Ho vissuto ogni singolo giorno sperando che tu ritornassi, sorridente, come se niente fosse successo. Come se quella sera di dicembre non fosse mai esistita"

Usciva pochissimo sangue, presi un tovagliolo e lo asciugai.
-Che imbranata- dissi a bassa voce, maledicendomi per la figura appena fatta.
Guardai Harry, aspettandomi una delle sue battutine di scherno.
Invece no, mi fissava.
Era teso, le mani strette in due pugni.
Ed i suoi occhi, Dio, sembravano..rossi.
Indietreggiai.
-Harry..cosa..-
Il suo respiro era pesante, lo sguardo puntato su quell’innocuo graffietto.
Sembrava volesse divorare quel dito da un momento all’altro.
-Va in camera tua- disse, dopo aver preso un respiro profondo.
Chiuse gli occhi, per poi riaprirli dopo qualche secondo.
Erano tornati del solito verde.
-Ho detto di andare, sei sorda?- disse, scontrosamente.
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-E’ da due settimane che non dai segni di vita-
Puntai il mio sguardo su di lui, cercando di trasmettergli la mia irritazione.
-Ho avuto di meglio da fare- si congedò freddo, scrollando a sua volta spalle.
Incassai l’ennesima batosta, l’ennesima conferma che per lui non rappresentavo nulla.