Quante volte si desidera scappare dal mondo, anche inconsciamente? Sfuggire alla paralisi del nostro essere-nel-mondo e ritrovarci catapultati in una terra lontana? Haru ci è riuscito, ha avverato il suo più profondo sogno, ma a volte sarebbe bene stare attenti a ciò che si desidera; sopratutto quando si è prigionieri di un vampiro megalomane come l'Imperatore e la tua guardia è un vampiro bellissimo che ha lo stesso nome dell'angelo della morte, mentre il tuo salvatore è il principe delle tenebre che ha voltato le spalle al padre.
Sono tanti i segreti da scoprire, e tante sono le luci da trovare, basta solo saper dove cercare.
Lo diceva anche il mio nome, Azrael: l’angelo della morte. E io lo ero; tutti in questo posto mi identificano proprio in quello, come un angelo dalle ali nere macchiate di sangue che seminava morte qualunque cosa toccasse, in qualunque luogo andasse. Un demone che pensava solamente ad appagare la sua sete e non guardava in faccia nessuno, che non faceva distinzioni. Però, in quel momento, sembrava che quella morte che rappresentavo non volesse toccare quella luce tanto candida. Come il bianco e il nero che si scontravano.
In Revisione

Nel 1830 Desmond Styles, conte del Cheshire, e il suo migliore amico nonchè principe Mark Tomlinson vengono a conoscenza di una profezia che lega le loro famiglie: se non vorranno cadere in rovina dovranno premunirsi di unire in matrimonio i loro primogeniti.
E' così che nel 1863 Harold Edward Styles e Charlotte Tomlinson si ritrovano in procinto di sposarsi, di legarsi in un'unione che sembrava baciata e benedetta dal destino.
Destino che, però, è ingannevole, dispettoso e persino un po' crudele.
Un destino che più di ogni altra cosa non ha fatto i conti con Louis William Tomlinson, fratello della sposa.
Harry/Louis| Niall/Gemma| accenni Ziam| Royals!AU|

“Che cosa ti rende tanto sicuro? Non siamo migliori di altri, quindi che cosa ci definisce al di sopra di tutto? Credersi superiori a tutto non ci fa effettivamente tali. In realtà siamo soggetti a forze di natura superiore che non controlliamo e conosciamo; è come essere delle formiche sotto il giogo di qualcuno troppo sadico per permetterci di vivere, un bambino dispettoso che ci schiaccia con le sue belle scarpe nuove solo perché ci considera inferiori, indegni di continuare a vivere. Quindi dimmi tu Dominique, a cosa serve continuare questa lotta contro l’ignoto, se alla fine tutto questo non mi porterà altro che alla morte?”
Quelle parole così distrutte le sento ancora nella mente. Nella mia memoria è impressa a fuoco quella figura straziata, spezzata da una forza superiore incontrollabile e inarrestabile, la fierezza di quell’uomo spazzata via da una visione triste e degradata.
La malattia l’ha distrutto, logorato lentamente fino a distruggerlo, me l’ha portato via in silenzio.
Mi ha lasciato con la consapevolezza di essere inutile dinanzi a quel destino che tanto ho cercato di cambiare, quello stesso destino che ha permesso a noi di incontrarci.

Michael Clifford è un assassino spietato.
Luke Hemmings è il messaggero di Satana, e dovrà spedirlo all'Inferno.
 
[Muke]

«Ero salito su quel transatlantico per andare a cercare fortuna in America e magari anche l'amore, perché no? Quest'ultimo l'avevo trovato, ma non l'ho assaporato abbastanza»
«Ci vuole raccontare la sua storia? Signor Clifford?»
«Mi chiami Luke, la prego... E si, non mi dispiace dare una spolverata ai ricordi...»

Un viaggio può essere una grande occasione per rinforzare i rapporti, oppure per distruggerli. La fortuna è cieca, ma la morte no e un gruppo di amici lo scoprirà presto.

Larry - Ziam
“Sono stato io” dissi sedendomi sul prato accanto a lui.
“A fare cosa?” domandò Zayn strappando uno ad uno i petali di un fiore. Mi domandavo se pensasse al m’ama non m’ama mentre piano ogni fogliolina gli cadeva sulle gambe incrociate
“Lo sai a fare cosa” dissi senza guardarlo in faccia, ero certo sapesse a cosa mi riferissi “ho chiamato io la polizia...”.
Sospirò senza fermarsi, ne strappava tre alla volta di petali ora e si mordeva le labbra.
“E perché?”
“Perché stavamo facendo una cazzata”
“Allora hai sbagliato tempistica...” disse alzandosi in piedi. Lo imitai pulendomi i jeans dalla terra.
“Non potevo evitare morisse... e non volevo andasse così, cristo... lo sai”
“Cazzate Lou...” mi sorrise appena senza lasciare dietro quell’espressione nemmeno l’ombra di un sentimento.