Michael Clifford è un assassino spietato.
Luke Hemmings è il messaggero di Satana, e dovrà spedirlo all'Inferno.
 
[Muke]

Ci fu un attimo di silenzio, poi si udì la voce flebile e debole del riccio:"Anche tu te ne andrai. Perché dovresti essere diverso dagli altri?"
Calum fece un altro passo avanti, adesso solo un metro a distanziarlo da Ashton, "Perché ti amo."
 
[Cashton]

La domanda invadente del moro lo fece alterare abbastanza da rispondere a denti stretti:"Chiuderai mai quella fottuta bocca?"
Lo vide ammiccare dallo specchietto retrovisore, leggermente ammaccato, ma non meno dannatamente bello, ed avrebbe tanto voluto fermare di nuovo l'auto, scaraventarlo in mezzo alla strada, ed investirlo ripetute volte.
"Credevo che la volesse spalancata, agente Irwin." cantilenò con voce suadente e fin troppo innocente per combaciare con le parole che avevano appena lasciato le labbra del ragazzo.
 
[Cashton] [Officer!Ashton]

Due ragazzi con la costante paura di perdersi e l'inconsapevolezza di appartenersi.
   
[Muke]

Tutto per te, amore.
Chiedimi tutto.
Chiedimi di morire, chiedimelo adesso.
Chiedimi di morire, perché voglio mostrarti che per te farei anche questo.
 
[Muke]

Scossi la testa vigorosamente, "Ancora non è il momento, ok? Devo essere sicuro che lei si fidi di me."
"E' praticamente nelle tue mani, cazzo! Cos'altro devi aspettare?" il suo tono esigente mi mandò in bestia.
Mi sollevai in piedi con un grugnito e diedi un calcio alla sedia dalla quale mi ero alzato.
"Ha bisogno di tempo."
"O forse ne hai bisogno tu?"
La sua insinuazione mi fece ansimare come se mi avessero appena dato un pugno nello stomaco. Annaspai in cerca di una semplice frase per negare tutto, ma sapevo di star solamente arrampicandomi sugli specchi.
"Entro due settimane sarà morta, ok?" dissi soltanto, il tono piatto a non lasciar trasparire nulla, gli occhi fissi sul pavimento.
"Deve esserlo." disse duramente.

"Mi chiamo Luke." disse, senza sapere neanche il perché, costringendosi a fissare il volto del ragazzo, che ora era nuovamente di fronte a lui, con un sorrisetto divertito ad affiorargli sulle labbra. Le stesse labbra che poco prima avevano succhiato il suo cazzo.
"Interessante." mormorò sarcastico.
"Non t'interessa sapere il mio nome?" chiese Luke, inarcando un sopracciglio.
"Non lo ricorderei, bimbo. Ho troppi clienti." gli sorrise ancora, incrociando le braccia al petto e squadrandolo divertito.
 
***
 
Ashton ridacchiò ancora, poi fece un passo dentro casa, "Buonanotte, Luke."
Chiuse la porta con un tonfo, e il biondo allungò una mano verso di essa, nel tentativo di bloccarla.
Spalancò la bocca quando realizzò.
"Aspetta!" urlò, senza però ricevere risposta o segni di vita da parte di Ashton, sparito oltre la superficie in legno.
Luke rimase immobile, la mano ancora tesa in avanti e le labbra che si toccavano a malapena tra loro.
"Ti sei ricordato il mio nome."
 
[Lashton] [Whore!Ashton]

"Non eri..." ansimò, interrompendosi, mentre applicavo sempre più pressione sulla patta dei suoi jeans, che si stavano facendo decisamente troppo stretti, "Non eri arrabbiato con me?"
"Infatti lo sono." risposi seccamente, imprimendo i miei polpastrelli contro il tessuto fino a sentirli scottare.
Lui ammiccò con uno sbuffo, gettando la testa indietro e poggiandola contro la parete del bagno, "Non sembrere- cazzo!" digrignò i denti e strizzò gli occhi quando gli strinsi troppo forte l'erezione attraverso i pantaloni.
 
[Muke] [VMA's 2014]

Michael dipingeva con fretta, quasi con furia, muovendo il pennello velocemente sulla tela, talvolta sporcandosi anche il viso e le mani.
Si ripeteva che stava dipingendo per Luke.
Una volta il biondo gli aveva detto:"Finché dipingerai, io ti amerò con tutto me stesso".
E allora Michael dipingeva, veloce, esperto, continuando a sporcare quella tela di colori.
Era quasi un mese che dipingeva sulla stessa tela.
E non aveva ancora finito.
Luke se n'era andato.
Sparito dalla sua vita come le stelle alle tre del mattino.
Ma Michael dipingeva, perché, finché avrebbe continuato a farlo, Luke l'avrebbe amato.
Lo aveva detto lui.
 
[Muke]

[INCOMPLETA]
 
Non potevo più aspettare.
Avevo bisogno delle sue labbra sulle mie, del suo corpo caldo contro il mio, delle sue mani nelle mie.
Avevo bisogno di lui con tutta me stessa.
Non avevo mai avuto così tanto bisogno di una persona nella mia vita.
Non avevo mai avuto bisogno di nessuno.
Ero sempre stata me stessa e io.
Da sola contro l'Universo.
Ora, invece, sentivo che mancava un pezzo del mio cuore.
E quel pezzo apparteneva ad Harry.
Era impossibile, letteralmente assurdo che due persone così diverse potessero innamorarsi.
Ma l'amore è pieno di sorprese.
Entrambi non eravamo tipi da relazione, eppure l'amore arriva così all'improvviso e ti travolge.
Ti lascia senza fiato e ti fa impazzire.
E più neghi i tuoi sentimenti, più questi crescono fino a scoppiarti dentro al petto.
E il mio cuore stava letteralmente esplodendo.

Liam non conosce il dolore.
La sua vita è talmente perfetta che le uniche lacrime versate risalgono al ginocchio sbucciato in prima elementare.
Zayn invece ha un'anima nera, macchiata dalla sofferenza più acuta e dal male che lo divora dall'interno.
Non ha mai sorriso veramente, non sa neppure cosa sia la felicità.
Quando incontrerà Liam, l'unica cosa che vorrà sarà distruggerlo.
Mentre Liam, vedendo la vita lacerata di Zayn, non vorrà altro che salvarlo.
 
***
 
"Perché mi tratti così?" chiese con tono distrutto il castano, implorando Zayn con lo sguardo per una risposta.
Quest'ultimo lo squadrò con sufficienza, rasente al disprezzo, poi si voltò, come se non meritasse neppure i suoi occhi addosso.
E Liam si sentì morire.
"Devi capire che esiste anche questo" mormorò distrattamente il moro, dandogli velocemente le spalle.
 
***
 
"Voglio aiutarti, Zayn. Ti prego, lasciamelo fare" Liam lo afferrò per il polso, stringendolo forte come per supplicarlo.
Nei suoi occhi vi era impressa una tacita richiesta; quella che Zayn non avrebbe mai accettato.
Infatti strattonò via il suo braccio e si voltò dall'altra parte.
"Non ho bisogno di te, né del tuo aiuto".
 
[Ziam]

E il mondo non gli sembra più lo stesso.
Poi però capisce che non è buio, è solo troppa luce.
E' troppo vicino al sole, ed è accecato.
Non vede, cerca di coprirsi, ma il bagliore è troppo intenso.
E cerca Zayn, in quella luce.
Gli afferra la mano, come se da quella presa dipendesse tutta la sua vita, e si solleva.
Torna a vedere, non più succube del sole, al sicuro nelle proprie tenebre.
E Zayn guarda Liam, pensa che lo vuole salvare, tenere con sé, al sicuro, tra le sue braccia, anche per tutta la vita.
Ma non può farlo, non lo farà, perché Liam parte.
 
[Ziam]

E capirono, in quel momento, che quello, quello era il posto dove sarebbero dovuti stare per l'eternità: l'uno tra le braccia dell'altro.
 
[Larry]

"Melanie, tu vorresti baciarmi" sussurrò Zayn a un millimetro dal viso della ragazza.
Non era una domanda, era solo un'affermazione.
Melanie rimase in silenzio, senza potergli dare torto.
Assaporare le sue labbra era ciò che avrebbe voluto fare più di ogni altra cosa.
Era da troppo tempo che lo desiderava, con tutta se stessa.
Abbassò lo sguardo sui suoi piedi, arrossendo.
Sentì il moro fare un passo avanti per annullare definitivamente la distanza che li divideva.
La ragazza alzò gli occhi per incontrare i suoi.
Grosso sbaglio.
Rimase incantata dall'intensità che possedevano e restò immobile, come se fosse una statua.
Il suo cuore era l'unica cosa che sembrava non volersi fermare, così come il suo respiro, che diventava sempre più affannoso ad ogni secondo che passava.
"Tu mi farai impazzire" disse Melanie con un sorriso amareggiato sul volto.
Lui la imitò, facendo sfiorare la punta del suo naso con quella della ragazza.
"Bene" ammiccò "Perché tu stai facendo impazzire me".

Sarah sapeva che quello sarebbe stato il solito foglio di carta sprecato, il solito inchiostro che sarebbe sbiadito e la solita lettera che sarebbe finita appallottolata nel cestino sotto la scrivania, ma aveva l'impulso di prendere comunque la penna in mano e di dare vita ai suoi sentimenti.
 
***
 
E se il mondo fosse talmente ostile da respingerti?
Se la musica fosse la tua unica salvezza?
Se l'unica cosa che volessi è dire "Grazie" a chi ti ha salvato la vita?
Le lettere di Sarah resteranno per sempre nell'ombra, ma i suoi sentimenti no.