Harry/Louis | Sculptor!Harry, Demigod!Niall, Apollo!Liam, Zeus!Zayn | AncientGreece!AU | Conteggio: 14k
Harry ama il marmo più di qualsiasi cosa al mondo, cosa succede quando gli Dei decidono di metterci lo zampino?

I ragazzi hanno appena finito di fare un concerto, e si riposano nelle proprie camere, ma per un desiderio sessuale, una voglia da soddisfare, vengono richiamati tutti nello stesso bus da Harry e Louis che hanno programmi diversi per la serata, invece che passarla in giro per i locali. Un bus li porterà in una destinazione per molti sconosciuta, facendogli fare nuove esperienze dal punto di vista sessuale.
PWP - Adatta ad un pubblico maturo.

Corre l’anno 1863. Harry è rinchiuso in un manicomio da anni ed è costretto a vivere tutti i giorni con un pesante senso di colpa a lacerargli il cuore. Lo scorrere inesorabile del tempo e i drammatici episodi della sua giovinezza lo hanno fatto scivolare in una sorta di follia della quale è prigioniero.
La sua unica salvezza?
Louis.
Il suo unico appiglio alla realtà, o quasi…
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*dal testo*
“Forse ho bisogno di persone reali, che posso toccare, che mi possono toccare, con cui posso parlare e non farmi solo ascoltare. Forse sono pazzo sì, ma con lunghi intervalli di orribile sanità mentale.”
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Tematiche particolari. Se non vi piace il genere, evitate di leggere.

“Louis, e io che colore sono?” Louis non riuscì a non sorridere perché alla risposta ci stava pensando da mesi ormai, ed essa poteva essere una sola. Si girò su un fianco e aspettò che Harry facesse lo stesso prima di guardarlo negli occhi e rispondere dolcemente.
“Non esiste un colore per te, Harry. Tu sei azzurro, verde, giallo, rosso, viola, grigio. Sei ogni piccola sfumatura dell'arcobaleno, anche le più nascoste. Perché sei bellissimo come ognuna di esse ed un solo colore non basterebbe per descriverti appieno.”.

Anni 70. L'omosessualità è ancora nella lista delle malattie mentali e questa è semplicemente la storia di Harry, ragazzo privato della libertà di essere se stesso, che viene sottoposto alla terapia di conversione.
Dalla storia: Mi privarono della mia dignità in quanto uomo, praticandomi una cura a base di ormoni. Rubarono i miei pensieri, resettando la mia memoria. Calpestarono le mie emozioni innaturali, sostituendole con quelle che consideravano giuste; e gettarono merda travestita da fede sui miei sentimenti.
Provarono a dare vita a una personalità che non ero io: mi fecero diventare veramente il pazzo che volevano curare. Perché io non ero l’abito che mi era stato cucito addosso, ma a loro alla fine del lavoro andava bene così.
[AU!Asylum - introspettivo, Harry Styes - Larry, slash (rating rosso) - 26k parole]

Louis Tomlinson vuole morire.
Harry Styles non abita da nessuna parte.
Harry e Louis si incontrano un martedì mattina a King's Cross.
Quella mattina era martedì, e Louis Tomlinson aveva pestato la punta di gomma di una Converse bianca mentre strascicava i piedi distratto fra i binari 9 e 10, pensando che buttarsi da lì sarebbe stato anche genialmente pop.
Se Harry non si fosse voltato - quella mattina, quel martedì, alle dieci e dodici minuti, mentre Banjo gettava la sigaretta nel cestino dei rifiuti - per urlargli contro, probabilmente in questa storia non esisterebbe un mercoledì.
“Hei!” non sapeva nemmeno perché aveva urlato, Harry, che era uno che si faceva gli affari suoi anche se lo minacciavano con una pistola alla pensilina dell'autobus.
“Oops, scusa”