Troppo tardi Mairon si accorse che quella era una creatura potente, troppo potente per essere uno dei primi figli, e bastò un cenno dello sconosciuto perché lui assumesse forma corporea, precipitando per qualche metro su quella distesa erbosa. Spaventato, si risollevò, scostandosi le ciocche rosse dal volto. Era pronto a difendersi, ma sapeva che sarebbe stato inutile: quello che aveva di fronte, a pochi passi da sé, era un Vala. Quale di preciso, però, non lo sapeva, non aveva idea di quali forme avessero assunto in Ea.
“Divino Ulmo,”, mormorò, restando carponi, “se vi ho offeso con la mia presenza…”, ma la bassa risata che proruppe dalle labbra dello sconosciuto lo indusse a tacere.
“Non sono Ulmo, spirito. Alzati, non mi servi in ginocchio.”

Quando si è giovani si sbaglia, quando si è giovani forse si è più saggi, o forse si rende stupidi anche chi di anni ne ha sin troppi sulle spalle. Una fragile alleanza è quella che si sta cercando di stipulare tra nani ed elfi: innumerevoli tradimenti si sono susseguiti nel corso di una storia che ha sin troppe versioni da ambo gli schieramenti. Eppure una speranza c'è: un giovane principe, ribelle, sconsiderato, forse potrebbe essere il nano che chiuderà il cerchio di sangue. Il re degli elfi lo osserva, lo educa, mente e recita, determinato a piantare radici profonde tra le loro genti, prima di lasciare queste terre. Lui ha vissuto il passato e, di certo, non l'ha dimenticato, ma sa che una grande minaccia sta risorgendo e che, di fronte ad essa, i popoli dovranno essere uniti.
Come spesso accade, tuttavia, le situazioni sfuggono di mano, le passioni crescono, la cautela viene meno e persino l'amore rischia di trasformarsi in un odio ancor più cieco di quello antico...
I pairing credo siano abbastanza chiari: è, principalmente, una Thorin/Thranduil, dal capitolo dodici in poi anche una Bilbo/Thorin.

"Come mi ami?"
Thranduil si alza, appoggiando un gomito sull'erba, e si volta per osservare il principe Khazad al suo fianco. Una ciocca bionda scivola giù dal suo orecchio e finisce sulle labbra del giovane nano, che la allontana soffiando.

In un sopralluogo come tanti, il capitano Kirk, il primo ufficiale Spock e il dottor McCoy trovano qualcosa che mai avrebbero dovuto e voluto trovare.
"Jim si issò sopra al cratere facendosi leva sulle braccia, seguito dal comandante.
- Riconosci la specie?-, chiese al dottore, accucciandoglisi accanto.
- E' un thedassiano.-, rispose Spock per lui, - Certo, il thedassiano più strano che abbia mai visto. Proviene da un pianeta a circa trentotto anni luce da qui. Ma non è questo il punto: non mi risulta affatto che abbiano sviluppato studi di tecnologie cibernetiche e, qualora l'avessero fatto, questi impianti mi sembrano decisamente troppo sofisticati per una specie che ha scoperto la curvatura da non più di un quarto di secolo.-"
[post Star Trek XII, Spoiler free]; [Crossover con le serie tv]. 
Perfettamente comprensibile anche per chi ha visto solo Star Trek XI e XII!
Buona lettura!

A poche ore dalla morte il Professore si ritrova a riflettere.
Un omaggio, un grazie dal profondo del cuore ad un grande uomo. Perché per noi non è mai morto.

Una forte esperienza di vita può prosciugare la vita stessa, può rendere il tempo che ci rimane superfluo...i pensieri di un hobbit che deve decidere del suo destino