«Promettimi che nonostante quello che vedrai, non ti arrabbierai.» non capivo cosa volesse dire, e sul viso mi si dipinse un’espressione incerta, spaesata, ma annuii lo stesso con la testa, confuso, prima di slacciare l’ultimo bottone.
Gli sfilai la camicia e mi sentii mancare non appena il mio sguardo cadde sulle sue braccia. Segni rossi sparsi dal palmo della mano ad arrivare quasi fino alla spalla su entrambe le braccia, una piccola cicatrice, probabilmente una bruciatura d’accendino, che gli sorchiava la parte bassa della vita, su uno dei due fianchi.
Rimasi con lo sguardo basso, mentre sentivo gli occhi inumidirsi, poi alzai la testa, scorgendo il viso di Zayn, in lacrime.
«Che cosa..» presi un respiro. «Che cosa sono questi, Zayn?» chiesi, cercando di mantenere un tono pacato. Lui si limitò a scuotere la testa.
- ZIAM -

Misi tutto in valigia e mentre ero impegnata a chiuderla notai che il cellulare squillava.
Io: Pronto?.-
X: Ciao Cassie, sono la madre della famiglia che ti ospiterà, volevo solo sapere per che ora arriverai domani..-
Io: Oh Ciao! Il volo atterra per le 10,35.
X: Perfetto, ci sarà mio figlio all'aeroporto, ci vediamo domani!.-
Io: Ok, a domani!.-
Frequento il liceo linguistico, e quest'anno, avrei passato l'estate a Londra per rinforzare il mio inglese. Sarei stata ospitata da una famiglia, che quando ho inviato la richiesta, mi ha accettato subito!
Malik, famiglia Malik mi sembra si chiami.