[Omegaverse. Alpha!Naruto. Omega!Sasuke]
Nelle Fattorie non hai molte possibilità di conoscere il mondo, ma le cose sono molto semplici.
Se nasci Alpha, la fortuna sarà sempre al tuo fianco.
Se nasci Beta, potrai vivere una vita tranquilla.
Ma se nasci Omega, niente ti appartiene, nemmeno la tua vita.
Io, sfortunatamente, sono nato Omega.
Tematiche delicate e contenuti forti

Al di là del vetro, la neve continua a cadere.
Naruto ne segue il fioccare lento e costante con gli occhi, il resto del corpo completamente inerte; la pressione sul petto si è attenuata, eppure teme che anche il più elementare dei movimenti potrebbe riaprire lo squarcio.
Come se corresse il rischio di sgretolarsi semplicemente sollevando il braccio.

Crollare è questione di attimi.

Mordern!AU | NaruSasu | GaaLee | MadaSaku
Dove Naruto ha 26 anni ed è il nuovo insegnante di filosofia della terza A liceo Classico e Sasuke è il suo alunno migliore, ma anche il più odioso. Naruto non sopporta davvero il suo essere un genio, ma ancor di più odia il modo svogliato in cui il ragazzo si approccia alla filosofia. Riuscirà a fargli cambiare idea in maniera professionale? O le cose finiranno come con Martin Heidegger e la sua alunna Hanna Arendt?
Perché, come dice il buon vecchio Kierkegaard, che tu lo faccia o non lo faccia, ti ritroverai a rimpiangerlo comunque.

Per quanto Naruto continuasse a mantenere un'espressione di sfida in volto, Sasuke si accorse del lampo di incertezza e paura che passò brevemente nei suoi occhi. Forse non era così stupido da sottovalutarlo, tanto meglio si sarebbe divertito ancora di più.
- Tortura? Ma non dovrebbe essere illegale, uomo di legge? -
- Non per la legge del vecchio West, e si da il caso che io sia uno sceriffo vecchio stampo, bandito -
______________________________________________________________
FF partecipante alla San Valentino Challenge ''Prompt fantastici e come accoppiarli''
indetta dal gruppo Facebook ''SASUNARU FanFiction Italia''
(Crossover Naruto x Westworld)

«Beh, non ti ho mai visto. Me lo ricorderei se ci fossimo già incontrati» gli aveva poi risposto «E come mai sei qui?» gli aveva chiesto, quasi con sfrontatezza, come se fossero amici da una vita. Perché uno con un minimo di tatto non avrebbe mai chiesto ad un completo sconosciuto quale patologia lo avesse condotto a farsi curare da uno psicoterapeuta.
avvertenze: contiene tematiche piuttosto delicate. Se cercate amore romantico vi consiglio di cambiare storia! Comunque, nel caso scegliate di addentrarvi in questa oneshot, vi invito prima a leggere le note.

Quando Sasuke fuoriuscì dallo spazio angusto e richiuse a chiave la porta della cella, Naruto eliminò mentalmente quel “probabilmente” che aveva deciso di concedersi.
Il moro sorrideva come solo un folle avrebbe saputo fare, sebbene il suo non fosse un sorriso accennato e molto visibile. “L’effetto della droga dovrebbe svanire domattina” iniziò a spiegare, concedendosi la pausa di un attimo.
Pausa durante la quale il suo sorriso folle si ampliò. “Per allora, sarò di ritorno.”
Naruto non aveva idea che le catene che lo legavano a Sasuke, lo avrebbero imprigionato ancora a lungo.
___________________________________________________________________
FF con tematiche piuttosto delicate, altri avvertimenti presenti nel primo capitolo. -SasuNaru-

Che cosa resta quando tutto ciò che hai, tutto ciò per cui hai lottato improvvisamente svanisce?
Quando non riesci più a vedere il futuro ed ogni cosa scivola tra le tue dita perdendosi nelle ombre?
Esiste un luogo nel quale ciò che hai perduto giace e attende di essere ritrovato?
Troverò quel luogo. Mi sforzerò di trovarlo, di riportarti là.

Un senso di colpa lacerante, un enorme vuoto da colmare. Un dolore grande e intenso, tangibile. Vedere realizzate le proprie paure più grandi e la consapevolezza di non sapere come combatterle.

"Aveva scolpito una lapide, imprimendoci sopra i loro nomi. L’aveva posata in giardino e vi aveva piantato davanti un cespuglio di rose bianche, non volendo vedere quando queste avevano assunto la tonalità rossa del sangue su cui erano piantate.
Il sangue di Naruto. Il sangue di Sasuke.
E il suo, di sangue? Avrebbe dovuto incidere anche il suo, di nome, su quella dannata lapide. Perché aveva deciso di estraniarsi da quel dolore? Anche sapendo che sarebbe comunque rimasto là a piantare le spine nella sua carne?
Si era proibita di provarlo. Si era vietata di consolarlo.
Ma non aveva fatto un singolo passo per andare oltre, quel dolore.
Era rimasta semplicemente a fissare il cespuglio, fingendo che fosse candido.
Ora però lo vedeva. Vedeva il rosso violento delle rose contrastare spaventosamente col verde delle foglie. E non lo avrebbe ignorato."

[La Lunga Marcia]
Aveva pensato fosse giusto e dovuto, ma quando era giunto esattamente davanti a quella porta, aveva provato smarrimento, tormento, paura. Pensò che forse era il caso di tornarsene nel Maine e chi si è visto, si è visto. Ma il senso del dovere aveva avuto il sopravvento sulla vergogna della sopravvivenza.
Ma che cosa avrebbe detto ai genitori di Peter?
“Mi è stato un buon amico, ma non sono stato lo stesso per lui.” Infatti, l’hai lasciato morire, Garraty, hai lasciato che si sedesse. Dovevi afferrarlo e trascinarlo, correre con lui sottobraccio e chissà, forse i fucili si sarebbero abbassati. Avresti potuto costringerlo a muovere le gambe ancora, solo un altro po’, scomparire con lui fra la folla e gli alberi, farvi braccare per giorni e giorni nei boschi o farvi fucilare seduta stante.
Potevi morire con lui, ma hai preferito guardare la sua testa saltare in aria e il suo sorriso soffocare nel sangue con la rapidità d’un respiro, lo schiocco di uno sparo.

«Non mi lascerai qui.»
Il suo era un sorriso di sfida, quasi amaro. È tutto quello che sai fare, Naruto?
«Come fai ad esserne così sicuro?»
«Non ho detto che tu non ci proverai. Ho detto che io non te lo permetterò.»
Tutto ciò che resta è la speranza. Spesso non basta, a volte è tutto ciò che serve.
[Sasuke x Naruto]