-Perché sei perfetto.- sussurrò, contro il suo petto. Talmente vicino che Louis riuscì a percepire le sue labbra muoversi da sopra la maglietta.
Sorrise a quelle parole, solleticando il suo collo.
-Non è vero. E lo sai bene.- rispose, abbassando lo sguardo su di lui.
-Non mi importa come ti vedi tu, per me sei perfetto.- ribatté il riccio, deciso e irremovibile.
*****
Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.

Louis ha una grande passione per la fotografia nei suoi minimi dettagli e senza di essa non vivrebbe. Quando incontra Harry Styles, aspirante modello, tutto ciò che vuole è fotografarlo, attratto dai suoi lineamenti notevoli. Unico tra milioni a riconoscere il suo talento, non demorde, e insiste per costruirgli una carriera. Presto però, sarà il suo stesso lavoro ad essere a rischio, e sarà difficile per Louis far uscire il ragazzo dalla sua vita.
"Ogni dettaglio per Louis era essenziale. Ogni foglia dell'albero, ogni mattonella sul pavimento, ogni ciglio degli occhi, ogni onda del mare. Tutto ciò su cui si soffermava, Louis, doveva evidenziarne i dettagli. "E' questo che rende una foto più bella", aveva sempre detto ai suoi studenti. Erano i dettagli ad aver fatto innamorare Louis della fotografia, fino a farla diventare una passione e persino il suo lavoro."

E poi arrivò quel momento, quello che avevo pregato tutto il tempo che non fosse stato ripreso.
Sentii Zayn irrigidirsi di fianco a me, trattenere il respiro...
La mia mano si abbatté sullo schermo, e lo chiuse con uno scatto.
Mi resi conto che stavo ansimando, che tremavo.
"Louis, puoi spiegarmi.."
La voce roca di Zayn non lasciava trasparire nessuna emozione.
Io chiusi gli occhi, cercando di riprendere il controllo, di pensare.
Ma la mia mente urlava con rabbia un unico nome.
Harry Styles
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*in fase di correzione*
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ATTENZIONE
- Louis/Harry, accenni Louis/Zayn + altre bromace. Se non vi piace il genere state alla larga.
- Il carattere dei personaggi e le vicende nella storia sono inventati e non si riferiscono in alcun modo a fatti reali.
- Senza il mio permesso e l'attribuzione dei relativi crediti NON potete pubblicare la storia su altri siti. Se lo fate, prima o poi vi scoprirò e verrò a smerdarvi di fronte al mondo intero.

[Katherine/Elena]
FEMSLASH - LEMON - ANGST.
Elena si alzò dalla sedia posta nell’angolo, e si avvicinò all’altra donna come se nulla fosse. La squadrò dalla testa ai piedi, incrociando le braccia al petto.
«Sei così uguale…» pensò ad alta voce, scuotendo il capo sconcertata. Da quando era diventata vampira, il fuoco nei suoi occhi l’aveva resa ancora più identica a Katherine. E se avesse avuto ragione? E se… Elena non fosse altro che lei?
«Ben svegliata, ragazza. Quanto c’è voluto per rendertene conto?» Katherine sbuffò, annoiata dalle parole di Elena. Nonostante tutto, era ancora lì seduta sul letto. Perché non se ne andava?
Il motivo era ovvio: voleva divertirsi davvero, e non soltanto umiliandola. Ciò che vagheggiava era il suo corpo, la sua nuova essenza… era un qualcosa di contorto, ma per Katherine non era altro che un nuovo modo di sfogarsi.

"Mai aveva pensato, neanche solo alla possibilità, di andare oltre quel bacio dall’amaro retrogusto di un addio sofferto. Mai la sua mente era andata oltre le mani congiunte, le carezze sul viso, gli sguardi rubati sulle sponde del Lago Nero, i volteggi estatici durante il Ballo del Ceppo. Era davvero un’illusa, una sognatrice, un’inguaribile romantica?"
Il vacillamento delle salde idee di una puritana al cospetto della sensualità di una tenace dominatrice.

Scrivendo questa piccola storia mi sono proposta di riempire a modo mio il vuoto riguardante la settimana di festeggiamenti per il matrimonio di Isabeau e Ian.
Per la serie se i muri potessero parlare quello che seguirà è ciò che per me sarebbe potuto accadere all’interno degli appartamenti dei novelli sposi a partire dalla notte del primo giorno di nozze sino alla notte che pone fine ai festeggiamenti.
È una PWP perché la trama la lascio scrivere all’autrice del romanzo, che ha fatto un ottimo lavoro se posso permettermi e con la quale non mi confronto nemmeno.