Lei vìola la legge che lui tutela con orgoglio, due visioni del mondo opposte, giustizia e illegalità.
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«Poliziotto Bieber, criminale» rispose. Inarcai un sopracciglio, era chiaro che avesse la mia età, intorno ai vent'anni Quindi come diamine faceva ad essere già un agente poliziesco? Ero impanicata a tal punto da non comprendere la dinamica della situazione.
«Non dire boiate» feci io, «quali boiate, si torna in carcere, il posto dove la gente drogata come te passa il resto della sua miserabile vita». Si avvicinò a me e mi inchiodò nuovamente al muro, eravamo letteralmente incollati a tal punto da divenire un solo corpo. Mi puntò la pistola alla tempia e cominciò una sadica conta.
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©inspired_girl, no plagiatori.

Brooklyn Reynolds appena compiuti i diciott'anni, stanca della pressione del padre e dai suoi ordini che lo portano a farsi odiare, decide di dare una svolta alla sua vita scappando. Peccato che non sa quanto è sconvolgente quello che l’aspetta, rifugiato nel ombra di rifiuto e rancore che gli affoga il cuore: Justin Bieber, proprietario di una grande discoteca, è un ragazzo violento che rifiuta l’amore in ogni sua forma. Un ragazzo in cui è destinata ad attecchire un’ossessione profonda e incontenibile, struggente, violenta come la sua stessa anima.
Ma come fare, quando l'unica donna che vuoi è la sola che non puoi avere?
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'Con questo mio scritto pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo'
©daddyscalvins

Inizialmente volevo scrivere qualcosa collegata a Saw, ma è uscita questa cosa qui.
Spero vi piaccia.
Buona lettura!
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Purtroppo mi scuso se aggiorno a distanza di mesi, ma questa storia nata praticamente dal nulla è un pò delicata e non sempre ho il tempo di pensarci.

" Tesoro,ti prego torna da me, non è colpa tua, tesoro, è colpa mia.
Forse il nostro rapporto non è così folle come sembra.
Forse questo è ciò che accade quando un tornado incontra un vulcano.
Tutto quello che so è che ti amo troppo per andarmene.
Vieni dentro, prendi le valige dal marciapiede,
Non senti la sincerità nella mia voce quando ti parlo?
Ti ho detto che era mia la colpa, guardarmi nelle palle degli occhi!
La prossima volta che mi incazzerò tirerò i pugni contro il muro,
La prossima volta non ci non sarà nessuna prossima volta,
Chiedo scusa anche se so di mentire
Sono stanco di giochi, voglio solo che lei ritorni
So di essere un bugiardo, se mai mi lascerà ancora una fottuta volta,
La legherò al letto e brucerò la casa."
-Eminem (Love the way you lie.)

••• Attenzione: storia a bivi! •••
Hai paura perfino di respirare, e a buon ragione. Sapevi che tuo marito era pazzo, ma quando si è presentato a casa con un'ascia urlando che ti avrebbe ucciso, beh, ti sei resa conto che probabilmente era troppo tardi per farlo ragionare.

“Sai cosa mi piace delle ragazzine come te?” Girò intorno a me come se trovasse piacere nel vedermi impaurita e in ansia.
“Che sono tutta carne e niente arrosto.” Prese il mio braccio e lo strinse così forte che non riuscii a mantenermi in piedi.
“Dovrai supplicare per non farti del male, puttanella.” Mi lasciò il braccio e sputò su di me come se fossi un lurido oggetto che non valeva niente. Mi stava umiliando!
Cercai di controllare le mie lacrime ma il dolore che provavo in quel momento era così forte che non riuscii a fermarmi. Così mi arresi e non provai in alcun modo a combattere.
Ero una grande combattente io ma questa volta era diverso. Quando venivo umiliata e la mia dignità infangata, non riesco a uscirne vincitrice, ci vorrebbe qualcuno che mi aiutasse.
In quel momento sentii le finestre rompersi e i vetri schizzare da ogni parte nella grande sala. Un forte rombo riempì quell’aria di violenza portando, in qualche modo, la pace. Era venuto a salvarmi.
Il mio cuore battè a mille nel sentire la sua dolce e calma voce che ricomponeva tutto. Avrebbe riportato tutto come prima, lo sentivo.
Non riuscii a sentire

Il suo sorriso bianco e attraente che riusciva a risucchiarti in un vortice di emozioni, ma che ad un tratto mutava in un ghigno pronto a mandarti sotto terra.
I suoi occhi di un colore dorato che rappresentavano la lussuria e il desiderio di possedere tutto, ma allo stesso tempo, l'agghiacciante voglia di penetrare ogni anima e divorarla fino all'ultimo.
Le sue parole dolci e contemporaneamente taglienti, pronunciate da labbra carnose che chiunque avrebbe voluto strappare a forza di baci.
Io sono una strega che ha evocato il peggior incubo degli esseri umani.
Non ero consapevole di quello che stavo facendo; volevo soltanto qualcuno che mi proteggesse.
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"Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone né offenderle in alcun modo."
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Per chi è sensibile a scene violente, siete avvisati del fatto che state per leggere la storia a vostro rischio!
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Non so cosa succede, non so cosa mi succede. Come mi sono ridotta così? Qui, da sola, a piangermi addosso come una stupida bambina. Con la mania di salvare tutti, mi sono dimenticata di salvare me stessa. E per cosa? Per uno stupido ragazzo. Per un coglione. Per degli stupidi sbagli, per uno stupido moccioso che non sa nemmeno quanto è alto. Come ci si può ridurre così?
Non m’importava di nessuno, non ero di nessuno. Ero libera, uno spirito libero senza problemi. Ero orgogliosa di me stessa. Niente mi aveva buttato giù. Niente e nessuno.
“Ascolta bene, non mi importa perché sei tornato, non mi importa perché te ne sei andato. Per me, sei acqua passata. Quindi, fammi il favore e togliti dal mio tavolo” presi un tovagliolo dal suo vassoio e lo girai intorno al dito.
Sentii la sua lingua schioccare e lo guardai. Si inumidì le labbra e scosse la testa.
“Se io voglio sedermi vicino a te, lo faccio. Hai capito?” disse togliendosi gli occhiali e mostrando i segni neri intorno agli occhi. Non si dorme bene con i rimorsi, vero?

"Tu chi saresti scricciolo?" Domandò il ragazzo,strinsi le labbra e misi il mio braccio sotto quello di mio fratello,
"Justin,lei è Christine mia sorella." Disse Bryan mettendo una mano dietro la mia schiena facendomi avvinare piano a lui. "Christine,lui è Justin." Continuò poi,sorrisi appena e porsi la mano verso la sua.
"Piacere Justin" Sussurrai guardandolo negli occhi,lui fece un cenno con la testa e strinse la mia mano.
"Piacere mio,scricciolo."

“Vado io vicino al finestrino.” Esclamò Ariana battendo le mani come una bambina,risi e alzai gli occhi al cielo divertita. Mi spostai e la feci sedere raggiungendola subito dopo sedendomi di fianco a lei,mi stiracchiai e posai la testa al sediolino. Sbuffai quando sentì qualcuno picchiettare la mia spalla disturbando il mio momento di relax, mi girai e corrugai le sopracciglia trovandomi davanti un ragazzo,anche abbastanza carino. Era alto, non molto la giusta altezza, aveva i capelli di un biondo scuro alzati un una perfetta cresta. Gli occhi erano grandi ma non sapevo descrivere con precisione il loro colore,erano marroni con qualche sfumatura di verde,meravigliosi. Il naso era piccolo e leggermente all'insù mentre la sua bocca era piccola e carnosa. Mi ripresi dal mio stato di trans quando lo sentì parlare.
“Scusami? Questi sono i nostri sediolini.”
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Il biondo mi porse la mano, esitai qualche secondo prima di allungare la mia verso la sua e stringerla.
"Piacere,sono Justin. Il tuo nuovo vicino" Sorrise divertito guardandomi,mentre io ero rimasta nello shock più totale.

-justin bieber ottiene sempre quello che vuole- disse lasciandomi i polsi ormai violacei per il modo in cui gli aveva stretti...
(justin non è famoso, ma è ricco) spero che questa storia vi piaccia! questo è solo un piccolo anticipo, ma spero che vogliate leggere la storia :), recensite in tanti!!
trailer:http://www.youtube.com/watch?v=2kRo9Wlgk2E
Presto ripubblicata causa correzioni 😊

-'Smettila Justin,sei solo uno stronzo.'
dopo quella parola sentì la mia guancia bruciare..mi diede uno schiaffo.
-'Si Jade,sono uno stronzo,ma tu sei solo una fottuta puttana'.
LUI ERA IL MIO MIGLIORE AMICO,MA MI SBAGLIAVO,ERA SOLO UNO STRONZO,LUI PER ME ERA TUTTO,MENTRE IO PER LUI ERO SOLO UNA DI QUELLE PUTTANELLE.