QUESTA STORIA LA STO RISCRIVENDO
La porta si chiuse di colpo dietro di me «Dobbiamo parlare» La voce calda e sexy di Zayn mi fece mancare l'aria. Lo guardai specchio, il suo respiro caldo mi solleticava il collo. Le sue mani possenti mi cinsero i fianchi, facendomi appoggiare contro il lavandino «Non sei andata a letto con lui» Non era una domanda, Zayn sapeva benissimo che avevo mentito.
Non dissi nulla, ormai non potevo continuare quella falsa. Decidi di arrendermi e Zayn si allontanò quel poco per permettermi di girarmi, non aveva ancora tolto le mani dai miei fianchi.
In pochi secondi mi trovai schiacciata grazie al suo corpo contro il muro, mentre la sua bocca mi baciava il collo.

Una semplice estate, come le altre, il solito mese che passo in quel campo estivo che ho sempre odiato. Eppure c'è qualcosa, o qualcuno, che mi stravolgerà la vita.
*DAL CAPITOLO 1*
Entrai nel bus e mi sedetti sola, come sempre. Era pieno di ragazzine urlanti che cercavano di attirare l’attenzione di qualcuno. Poco dopo entrò un ragazzo. Doveva essere nuovo, non l’avevo mai visto prima d’allora. Era piuttosto alto, moro, con degli occhi bellissimi e profondi ed un viso da farti svenire. Mi guardò per una frazione di secondo e si sedette dietro di me.
-----------------------------
“Perché ti fai trattare cosi??!” mi disse Zayn porgendomi un tovagliolo.
“Non ne vale la pena” risposi cercando di tamponare la maglia.
“Se fosse stato un ragazzo l’avrei picchiato a sangue” mi disse scuotendo la testa
“Fortunatamente non lo è allora”
-Cla

E se tutto cambiasse?
Se da un forte desiderio di dimenticare, nascessero dei sentimenti completamente estranei?
E se tutto quello che sapevi della vita, cominciasse ad essere messo in discussione?
Che cosa accadrebbe, se un giorno ti svegliassi e ti accorgessi che tutto è cambiato?
Che cosa faresti, se la maschera che porti, ti venisse tolta?
"A volte per trovare la felicità, bisogna sapere cosa sia il dolore."
Jessie è una ragazza timida, introversa e asociale, sin da quando era bambina ha imparato ad allontanare l'emozioni, perchè credeva che in questo modo non avrebbe sofferto. Detesta tutto ciò che ha a che fare con la Francia e soppratutto i prepotenti.
La vita per lei cambia radicalmente, quando i suoi decidono di divorziare e lei dovrà andare a vivere in Francia con suo fratello.

Nancy frequenta il liceo Dolce Amoris da ormai un anno, è innamorata di uno dei ragazzi che rientra nelle sue amicizie, e proprio quando sta per dichiararsi appare il meraviglioso sorriso di qualcuno che tecnicamente non potrebbe ricambiare il suo amore.
E cosa succede se chi riteneva solo come un amico le dimostra di provare qualcosa per lei?
« Credo di aver capito come va avanti il gioco...e tu sei davvero troppo, tanto sleale mia cara! »
« Sleale!? Gioco!? Adesso basta dimmi che succede dato che hai capito! »
Cominciai ad odiare tutti quei giri di parole, se dovevano dirmi qualcosa che parlassero chiaramente!
Avevo visto giusto, ero una stupida! Ma di certo continuando a parlarmi con metafore non sarei diventata un genio!
« Il gioco dell'amore! » esclamò passandosi una mano fra i capelli « Non posso di certo essere io a svelarti le regole ed i tuoi avversari, posso solo augurarti che li capirai un giorno... »
Sbuffai, adesso capivo cosa credeva...e si era sbagliato.

Dal primo capitolo.
“sono io. Posso entrare?” chiese Harry.
“è aperto” risposi.
Lui entrò e si sedette sul mio letto. Ogni tanto, con lui vicino, il mio cuore batteva più velocemente del solito. Ed era quello che stava accadendo in quell'istante. Indossava solo i pantaloni e il petto scolpito era ancora umido dopo la doccia appena fatta.
'Non devi fare quei pensieri, è tuo fratello' disse la voce nella mia testa ma era impossibile ascoltarla.
'Fratellastro' la corresse il cuore.
“cos'è successo oggi a scuola?” sussurrò al mio orecchio provocandomi brividi per tutta la schiena.
“quando?” chiesi, non capendo a cosa si riferisse.
“quando le lezioni erano finite… in macchina eri pensierosa” rispose.
“ah, niente” mentii.
“Chelsea, non sei brava a mentire. Dimmi la verità”
“Ti ho detto che non è successo niente!” alzai la voce e quello bastò perché Harry si convincesse che stavo mentendo.
I suoi occhi si assottigliarono mentre io abbassai lo sguardo, incapace di sostenere il suo.
“andiamo Chels” mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio “sai che puoi dirmi tutto vero?” chiese prima di baciare la pelle accaldata della mia spalla.
“H-harry, per piacere non possiamo” balbettai mentre giocherellava con la spallina del reggiseno.

..Quel pomeriggio non fece altro che pensare a lui,al moro che la stuzzicava sempre e che la indispettiva,cosa che la irritava ma che le piaceva terribilmente. Lei lo odiava,lo odiava tanto. Odiava il suo carattere,odiava i suoi capelli sempre perfetti,odiava quel suo sorriso che avrebbe potuto illuminare il mondo intero,odiava il suo fisico scolpito,odiava il suo profumo di menta e tabacco ma soprattutto odiava i suoi occhi color nocciola,se li fissava intensamente poteva riuscir a vedere l'infinito. Probabilmente le piaceva (Una cotta passeggera ovviamente) e allo stesso tempo lo odiava.
Una cosa che bramava da quando si erano incontrati la prima volta erano i suoi baci,avrebbe davvero voluto che le loro labbra si unissero ma..come è possibile volere un bacio,ma anche la morte di una persona? Karen voleva che quel ragazzo sparisse dalla faccia della terra,che evaporasse o qualcosa del genere. Quando si guardavo entrambi le venivano i brividi,per non parlare di quando la sfiorava,non riusciva più a restare lucida in quei momenti. Il suo dolce profumo la avvolgeva,il suo corpo riusciva ad emanare uno strano calore di cui lei non riusciva a fare meno.

Nell’aria cominciarono ad avvertirsi delle strane occhiatine e qualcosa stava per cambiare, avevano come il presentimento che le loro perfettissime vite sarebbero cambiate da un momento all’altro, ma non era ciò che volevano.
«Non mi piacciono i tuoi capelli!» affermò acidamente Maddy, rivolgendo a Louis uno sguardo quasi assassino.
«Non sono sempre così, per l’occasione del Red Nose Day li ho tinti così ma è una bomboletta ed andrà via presto.» ribattè l’altro, sforzando un sorriso.
«Oh… -sospirò- ma non te l’avevo chiesto.» roteò gli occhi al cielo.
Sel trattenne una risata perché mai nessuno aveva tenuto testa il suo ragazzo, eccetto lei ovviamente. Acida, pensò Louis. Chi mai tingerebbe i capelli per una serata di beneficienza?, pensò lei.