“E dai, piantala! Da quello che hai detto ieri solamente tu, lui e forse Carlisle non si sono realmente resi conto dei tuoi sentimenti” sbuffò lei “Tu perché eri in piena crisi mistica, Ed perché è un coglione e Carlisle, beh, per il semplice fatto che tu sei la sua preziosa bambina”. […] “E comunque sia, Bellina, non aspettarti vita facile con Eddy. Ti sei scelto uno tanto bello quanto pieno di psicologiche turbe”
“Non hai visto che hai fatto a Carlisle, all’arrivo di Eleazar? L’hai pugnalato, Isabella: hai preferito credere subito che fosse lui il bugiardo, il cattivo, piuttosto che fidarti del suo affetto!”
“Abbi il fegato di dirlo, Isabella. Abbi il fegato, per una volta in vita tua, di esprimere il tuo cazzo di punto di vista!” mi urlò contro Rose, acquattandosi leggermente.
“… Una parte di me prova gusto, nell’uccidere. Gode della sofferenza altrui. Ama essere vampira. E io l’ho rifiutato per paura! E allora vi ho osservato, e lì ho capito cosa vedesse Aro di minaccioso in voi! Ma… ma… Ma io non tollero di essere un mostro come tutti voi, siate Volturi, Denali o Cullen!”
“Sono una codarda, Rose”

Fan Fiction classificatasi II° al contest "E&B nel mondo BDSM"
L'intensità di un rapporto fra creatrice e progenie, fra padrone ed amante.
Un rapporto tuttavia fragile, pieno di incognite e di dubbi.
Pieno di domande e, forse, rimpianti.
Cosa fare, allora, quando i rapporti si invertono?
Soprattutto, come vivere, quando altro non si è che morti?
Dal capitolo:
E non erano più la pioggia che cadeva battente, né il profumo pungente dell’umidità, né il crepitio del fuoco a renderla viva.
No, non lo erano mai stati.
Lui era la sua aria.
Lui la faceva sentire viva.
Solo lui.
Edward.

Dividere una mansarda con un estraneo è sempre impegnativo. Se però l'estraneo sveglia mezza città alle tre di notte perché facendo sesso grida come un pazzo, ti fa trovare i suoi calzini sporchi nel frigorifero, si dimentica di riciclare la plastica e ha i capelli tinti di rosa, la situazione diventa davvero complicata.
“E tu, Demian,” chiese Leonora “non hai paura di essere solo?”
“Io... no. Solo è chi chiude il suo cuore. Ciò che temo non è di non essere amato, ma di non trovare qualcuno a cui dare il mio amore.”
Il tema di questa storia è la devozione d'amore: quando si dona il cuore a una persona senza chiedere niente, ma proprio niente in cambio. E allora, se un ragazzo speciale ha dimenticato se stesso come in un lungo sonno, esiste qualcuno capace di ricordargli che, oltre il tetto, ci sono ancora le stelle. Perciò non fatevi ingannare dalle apparenze: comincia come una commedia leggera e frivola, ma se le date tempo, diventa molto di più. Come i suoi protagonisti.
[Finora (forse) la mia storia completa più bella]

Little Child: Non posso fare altro che abbracciarti, mentre tu, disperata, ti aggrappi a me come se io potessi darti la salvezza che tanto brami ma dal quale sai di essere preclusa. [Carlisle]
Thanks, Fortune: Scendo di corsa e ti osservo dalle scale. Sorrido ancora. Sei proprio tu. [Esme]
New Sister, New Friend, New Beautiful Future: Ma stavolta, sebbene sia autonoma, so che sta arrivando. Mi siedo sul cofano e chiudo gli occhi, aprendoli all’oblio... E ti Vedo.  [Alice]
White Rose: E ti osservo, silenzioso, controllandomi. Sei fragile, sei impaurita, sei spaesata. E le assomigli tantissimo, da sotto molti punti di vista. [Emmet]
Blue Lady: Il blu è indice di tranquillità, che ti caratterizza. Ma è anche simbolo di sofferenza, che non ti abbandona mai. È perfetto per te, sorellina. [Rosalie]
Empathy: Sei talmente preso che nemmeno ti accorgi dei miei pensieri, di quante informazioni tu mi stia dando senza rendertene conto. Sono felice, Edward. Sono veramente felice per te. [Jasper]
You're just sleeping: Anche tu mi reputi una madre incapace? Indegna? Non sarò mai una brava mamma? [Esme]
Su richiesta di alcuni miei dolcissimi angeli, ecco a voi i pensieri della famiglia Cullen su momenti precisi della mia Fan Fiction "Solo Grazie a Te". Ditemi cosa ne pensate o se devo cancellarlo. Dedicato a tutti i miei angeli che leggono, commentano e hanno avuto il fegato di mettermi tra i preferiti!!

[...] “Io ti ho promesso che, alla fine di quest’anno scolastico.... ti avrei trasformata” sentii la sua difficoltà nel pronunciare quella semplice frase “E manterrò fede alla mia promessa, ma... a una condizione” Alzai la guardia. “Dipende” “Mi devi giurare che, durante quest’anno, valuterai attentamente i pro e i contro di questa cosa” disse “Dovrai riflettere bene sulla tua trasformazione. A fine anno, ti domanderò se vuoi ancora diventare come me. Dovrai essere sincera, Bella. Dovrai pensarci seriamente. E io rispetterò le tue decisioni, qualsiasi esse siano” “Allora prepara i canini, perché aspetto il mio morso” dissi decisa. Fece per parlare ma lo precedetti “Io ci h già riflettuto bene, Edward. E sono pronta. Sono pronta perché so che dopo il dolore, dopo il periodo di assestamento, dopo tutto questo, ci sarai tu. Tu ed io. Per sempre. E non mi interessa nient’altro” E per non fargli ribattere, mi alzai sulle punte e ci godemmo insieme quell’ultimo bacio di quella giornata magicamente normale. Si, le cose stavano per cambiare. Ma questa volta, sarebbe stato in meglio.

Mio fratello leggeva un libro su una barca, mentre la sua anima veniva traghettata da un punKaronte con le borchie che sbadigliava e si incantava a guardare l'acqua. "Non voglio vedere la casa rossa" urlava, a me che ero sulla sponda "Non potrei sopportarlo, e comunque devo studiare"

Una song-fic sui pensieri di Edward durante la lontananza da Bella in New Moon, sulle romantiche e malinconiche note di "Non capiva che l'amavo" di Paolo Meneguzzi. Spero vi piaccia. sono graditi commenti

Vi è mai successo di sbagliare numero di telefono? Almeno una volta nella vita, di sicuro. E se quella fosse stata la volta giusta...?