Quattro anni dopo la Danza che sancisce il massacro di Rhaenyra e della sua famiglia, è tempo di ricostruire dalle ceneri. 
C’è chi si è appropriato di un trono che non ha mai desiderato, chi bramerà sempre quella corona con la bruciante consapevolezza che non la porterà mai sul capo e chi si è lasciata Westeros alle spalle, facendo del proprio meglio per dimenticare se stessa e i sensi di colpa.
Tentativo vano perché quando il sangue di drago ti scorre nelle vene, voltare pagina non è possibile. Si può solo sfoderare le zanne e affondarle nel nemico, maciullando la carne e godendo della sua agonia.
Perché il drago è fatto di odio, fuoco e sangue.
E non perdona.
Visenya corruga le sopracciglia, scuotendo appena il capo.
«Mi stai suggerendo di sedurlo?» domanda dubbiosa.
Rhaenys le scocca un’occhiata che non cela l’ironia.
«E di rimanere nelle sue grazie [...]Non tutte le guerre si vincono sul campo di battaglia, alcune conquiste avvengono tra le lenzuola» [...].
NO SPOILER!
[Questa storia partecipa alla challenge “Gruppo di scrittura!” indetta da Severa Crouch sul forum “Writing Games - Ferisce più la penna”]

Elena ha rilevato il vecchio negozio di fiori della nonna ed è pronta ad iniziare un nuova vita nel paesino di Cala della Sirena. Ma il suo negozio fa gola anche a qualcun altro, che è disposto a fare carte false per sfrattare la piccola fioraia ed aprire un konditori in perfetto stile svedese...

"Cinque giorni di coma e due arresti cardiaci più tardi mi risvegliai e il mio caro zio, arrivato alla velocità della luce da Tokyo per starmi vicino, mi convinse in qualche strana maniera a lasciare la mia brillante carriera da diagnosta per arruolarmi nell’Interpol. Tre mesi dopo essere stata dimessa lasciai il camice bianco per una divisa. [...] Ho le idee chiare, devo e voglio lasciare l'Interpol"
Un'hacker alle prese con la sua prima missione sotto copertura per conto dell'ICPO. Saprà rimanere distaccata o si lascerà trasportare?